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Lo fanno gli uccelli. Lo fanno le api. Ora potrebbero farlo anche dei droni progettati appositamente da Walmart. Il marchiodella grande distribuzione più grande del modo ha presentato un brevetto per droni impollinatori allo scopo di fronteggiare il declino delle api e di altri insetti che fertilizzano le colture e contribuiscono a creare la maggior parte del cibo che la compagnia vende.
La richiesta di brevetto è stata presentata da Walmart l’8 marzo scorso presso l’ufficio brevetti degli Stati Uniti, ma non è ancora stata approvata. Sul documento si parla di piccoli veicoli aerei senza pilota – o droni – che sarebbero programmati per volare da una pianta all’altra raccogliendo polline per poi depositarlo su altre piante. Un secondo drone li seguirebbe per controllare che il polline sia applicato correttamente.
La moria di api, le impollinatrici naturali della Terra, è un gravissimo problema per l’agricoltura. Mentre importanti varietà come grano, riso o granturco hanno bisogno solo del vento per essere impollinate, le capacità riproduttive di molte specie di frutta, frutta secca e verdure – come mele, pere, mirtilli e mandorle – dipendono dalle api. Per contrastare questo problema sono state tentate molte strategie per replicare ciò che questi piccoli aiutanti alati fanno in maniera gratuita e naturale. Il polline è stato raccolto e diffuso sui campi da aerei muniti di spruzzatori e – per le colture di grande valore – si è tentata anche l’impollinazione manuale con dei pennelli.
Negli ultimi anni sono stati progettati diversi robot e droni impollinatori. Nel 2017 una squadra del National Institute of Advanced Industrial Science and Technology del Giappone ha effettuato una dimostrazione con un drone di un pollice e mezzo utilizzato per impollinare dei gigli giapponesi.
Questi tipo di droni però è troppo costoso e inefficiente per sopperire all’epidemia degli impollinatori naturali causata dall’abuso di pesticidi e dalla distruzione del loro habitat, così la ricerca di sostituti continua. Il brevetto presentato da Walmart ne è un esempio. Descrive varie versioni di questi piccoli droni volanti che planerebbero da pianta a pianta raccogliendo polline su delle setole o su un materiale adesivo e lo depositerebbero su altre piante. Alcune potrebbero esse guidate da computer, altre da operatori umani.
Sarebbero persino capaci di ronzare! A pagina 6 del documento di brevetto viene descritto un dispositivo audio che potrebbe essere configurato per emettere suoni che consentirebbero ai droni di comunicare fra loro e con la base, anche se questi suoni non sarebbero necessariamente uguali a quelli emessi dai veri insetti. Il brevetto dice solo che includerebbe “qualsiasi varietà di toni e altri suoni non-verbali”.
Walmart produce centinaia di brevetti ogni anno, molti dei quali rimangono solo sulla carta, quindi non è chiaro se la compagnia sia davvero interessata al sogno di un’ape robot. I portavoce della multinazionale hanno solo dichiarato a USA Today: “Pensiamo continuamente a nuove idee e nuovi modi di implementare il servizio che offriamo ai nostri clienti, ma non abbiamo ulteriori informazioni da condividere su questo brevetto specifico”.
Qui l’articolo originale.
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