Agricoltura sociale: “I giovani con autismo trovano lavoro e crescita”
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Lombardia - “L’autonomia lavorativa e l’inclusione sociale sono possibili e vanno sostenuti”. Lo confermano a piena voce attraverso progetti all’insegna della crescita i referenti delle realtà appartenenti ad Agricoltura Sociale Lombardia, rete operativa che promuove un insieme di iniziative coniuganti l’aspetto imprenditoriale dell’agricoltura con un programma di sviluppo orientato ai valori sociali, all’inclusione socio-lavorativa di persone con disabilità/fragilità o in situazioni di difficoltà e non da ultimo allo sviluppo delle comunità locali.
Superare la roccaforte dei luoghi comuni che ruotano attorno al rapporto lavoro-disabilità, tema spesso vissuto in maniera scomoda nel nostro Paese, valorizzando al contempo talenti e diverse capacità, è uno dei traguardi focali della stessa inclusione lavorativa, cuore d’azione dell’agricoltura sociale. Così come avvenuto nel 2017, anche quest’anno in occasione della Giornata Internazionale dedicata alla Consapevolezza sull’Autismo, la rete Agricoltura Sociale Lombardia dà voce ad alcune delle numerose esperienze emblematiche che sono state realizzate su questo particolare fronte, dimostrando che anche in situazioni di fragilità dal punto di vista della comunicazione e interazione è possibile svolgere mansioni lavorative guadagnando il podio dell’autonomia e insieme quello dell’autostima. Storie che raccontano spesso risultati sorprendenti raggiunti attraverso mansioni lavorative a contatto con la natura e che si rapportano direttamente al mondo agricolo, ai suoi ritmi e sostenibilità.
Mantova: agricoltura sociale a prova di assunzione
Fiore all’occhiello dell’agricoltura sociale mantovana nonché esempio virtuoso della rete regionale è il Centro Polivalente Bigattera che dal 1986 affianca al tema sociale articolate attività che comprendono esperienze di tirocinio rivolte ai giovani, percorsi triennali di formazione professionale e individualizzati di avviamento al lavoro oltre ad azioni mirate all’arricchimento curriculare per l’inserimento socio-educativo dei soggetti con disabilità.
Diversi i tipi di fragilità a cui è stata data risposta, in particolare se parliamo di autismo le storie risultano ancora più emblematiche, come testimoniano, ad esempio, quelle di Marco e Michele raccontate dalla responsabile del Centro Albertina Chirico: “In Bigattera questi ragazzi hanno svolto mansioni in serra di semina e ripicchettatura attraverso le quali abbiamo potuto constatare la loro abilità. Nelle attività di pieno campo si sono occupati di trapianto, scerbatura, raccolta e noi stessi siamo riusciti a valutare il rispetto dei tempi e dei modi di esecuzione dei lavori”.
Queste esperienze hanno consentito di individuare i contesti professionali che più sapessero valorizzare le competenze dei ragazzi. Marco, forte nella manualità fine, ha così trovato lavoro in una cooperativa che si occupa di assemblaggio di piccoli oggetti. Michele, che si distingue per la sua capacità di eseguire mansioni in tempi standard, lavora in un’azienda che smista documenti attraverso l’utilizzo di scanner. Entrambi sono assunti a tempo indeterminato.
New entry è poi Mattia (altro giovane con diagnosi di autismo) che nel 2016, sempre nell’ambito dell’agricoltura sociale, ha svolto nel contesto di Bigattera un corso di formazione a cui è seguita un’esperienza di dote lavoro poi scaturita in un’assunzione a tempo determinato a dicembre 2017.
“Va sottolineato come questo risultato sia stato raggiungibile proprio grazie all’esperienza di agricoltura sociale che ha consentito un’osservazione accurata delle capacità di Mattia – racconta Albertina Chirico – In ambito ortofloricolo abbiamo, infatti, rilevato le abilità manuali e di precisione di Mattia che hanno poi trovato sbocco nel settore meccanico con la soddisfazione di un contratto lavorativo. Siamo sempre fieri di queste inclusioni”.
Queste sono in particolare le esperienze di giovani con autismo: nel corso del 2017 sono stati realizzati, infatti, diversi inserimenti lavorativi per altri tipi di fragilità e disabilità e con progetti sempre in fase di crescita nel contesto di Bigattera.
A Como si coltiva benessere sociale
Sul territorio comasco l’azienda agricola e fattoria sociale “La Cavallina” dal 2013 utilizza l’agricoltura sociale come principale mezzo di inclusione da cui scaturiscono numerosi effetti positivi con ricadute sia sul singolo che sulla collettività come conferma il titolare Ambrogio Alberio: “Realizziamo servizi in ambito rurale e di fattoria con attività di avvicinamento agli animali e di gestione dell’orto e del verde: iniziative utili al raggiungimento del benessere in generale”. All’insegna della sinergia nasce anche il progetto Green Smiles che vede coinvolte più cooperative oltre la stessa Cavallina.
In quest’ambito vengono attivate esperienze di tirocinio e alternanza scuola-lavoro per giovani con fragilità e disabilità anche di tipo intellettivo, incluso l’autismo. Riguardo alle attività concretizzate sul fronte inclusivo, Ambrogio Alberio sottolinea i vari aspetti: “Fino ad oggi abbiamo supportato diverse richieste di tirocini formativi mirati all’inclusione lavorativa. Gli sbocchi possono essere nel settore agricolo e in quello del florovivaismo ma anche dei servizi di agricoltura didattica e sociale”.
A Pavia si realizzano “ricette” di inclusione lavorativa
Una storia che di steccati ne ha superati molti proviene dal territorio pavese, in una zona confinante con il Piemonte. L’azienda agricola familiare elilu – scritto con la minuscola per volere dei suoi ideatori Elisa Gastaldi e Luca Benicchi, moglie e marito al timone dell’intero progetto – è, infatti, riuscita a concretizzare un importante percorso di inclusione sociale e lavorativa per Luca, ragazzo di 20 anni con autismo, il quale finita la scuola superiore non vedeva sbocchi. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con l’Associazione onlus “Una mano per…” permettendo a Luca di vivere un’esperienza didattica all’interno di un vero e proprio ciclo produttivo.
Il progetto si è sviluppato coinvolgendo diverse attività: quella di accudimento degli animali, in particolare Luca ha scelto i cavalli occupandosi della pulizia dei box e della strigliatura, e quella di gestione dell’intera filiera, dalla raccolta della materia prima fino al processo di panificazione producendo pane per la propria famiglia. Il percorso è stato inoltre caratterizzato da un costante e curato monitoraggio che tenesse conto degli obiettivi e del vissuto emotivo di Luca in risposta all’esperienza. Non sono inoltre mancati traguardi preziosi come la realizzazione del libro “Il Manuale di Luca: le procedure in fattoria”.
“Fare agricoltura sociale significa ricordarsi e concretizzare oggi l’origine e l’autenticità del mondo rurale – evidenziano Luca ed Elisa di elilu – Parliamo di valori come mutualità, crescita personale e interpersonale, solidarietà, valorizzazione dei singoli e della comunità, in tutte le mille sfumature della biodiversità, vegetale, animale, umana”.
A Lodi la valorizzazione è per Tutti
“L’Orto di Tutti” è il nome e insieme la missione dell’iniziativa sostenuta da Fondazione Cariplo (bando Welfare di Comunità e Innovazione Sociale) con cui è stato avviato il progetto “Rigenerare Valore Sociale – Welfare Lodigiano di Comunità”. Coinvolte in questa rete 9 realtà agricole del territorio di Lodi – tra cui aziende agricole, cooperative sociali, enti scolastici, fattorie sociali: “Il Gabbiano”, “Il Mosaico”, “Le Cascine Riboni”, “L’Officina”, “Floralia”, “Latte Baronchelli”, Istituto agrario “Tosi” di Codogno, “I Germogli”, Il Pellicano” – tutte impegnate a sviluppare una strategia di marketing che possa promuovere l’agricoltura sociale e la sua preziosa valenza inclusiva.
“L’Orto di Tutti costituisce per la rete un primo passo con un carattere “pubblico”, in dialogo quotidiano con la comunità dei tanti che acquistano e apprezzano i prodotti e che speriamo possano far conoscere quel mondo nel mondo che accoglie e si fa compagno dei più fragili, lavorando con loro per costruire e ri-costruire vite” sottolinea Paola Pozzo, presidente della Cooperativa “L’Officina” dove tra l’altro lavora con contratto di assunzione Enrico, giovane uomo autistico con tanta voglia di impegnarsi con serietà e puntualità.
Diversa la tipologia di svantaggio al quale è stata data una risposta da parte della rete, autismo compreso. Nato a settembre 2017, “L’Orto di Tutti” ha creato un brand e un portale, aperto un punto vendita e sviluppato un laboratorio di confezionamento. 151 gli ettari di terreno coltivato e dati non indifferenti sul fronte lavorativo: nel complesso le realtà in rete occupano più di 500 persone (in attività assistenziali e produttive). In queste due ultime annualità sono state accompagnate o inserite lavorativamente in agricoltura sociale più di 50 persone, tra percorsi di alternanza scuola lavoro, tirocini, assunzioni.
Sara Bellingeri
Ufficio Stampa e Comunicazione Agricoltura Sociale Lombardia
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