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La nostra campagna #cambialatuaenergia non si ferma e continuiamo a proporvi modalità innovative e sostenibili di approvvigionamento energetico. Oggi vi parliamo di Adotta una centrale, un progetto promosso dall’associazione Terre di Lago (Rete di Economia Solidale del Luinese) in collaborazione con il DES Varese, che prevede la riattivazione di una micro-centrale idroelettrica nel Comune di Rancio Valcuvia.
In Italia il 60% dell’energia elettrica consumata proviene dalla combustione di fossili come carbone, gas e petrolio. Ridurre quindi il consumo di combustibili fossili è una delle azioni urgenti per salvaguardare il nostro pianeta, visto che questo tipo di fonti è responsabile di circa l’80% delle emissioni di gas serra.
Inoltre, le grosse centrali termoelettriche hanno dei rendimenti molto bassi, pari a circa il 30%. Buona parte dell’energia prodotta viene anche dispersa nel tragitto, spesso lungo, che essa deve percorrere fino alle nostre case. Il mix di produzione dell’energia elettrica – che ogni società di vendita deve riportare almeno tre volte all’anno sulla sua bolletta – ci dice quali sono le fonti energetiche primarie.
Ma quali sono le conseguenze sulla nostra salute? Ecco un esempio. Non lontano dal luogo che ospita la centrale idroelettrica protagonista del progetto, si trovava la centrale Tirreno Power di Vado Ligure, chiusa dopo lo scandalo emerso poco tempo fa. Nel marzo del 2014, il procuratore capo di Savona, parlando dell’attività della centrale elettrica a carbone, ha riferito che in base ai dati dei consulenti «dal 2000 al 2007 sarebbero da attribuire alle emissioni della centrale circa 400 decessi».
Sulla base di queste considerazioni, l’associazione Terre di Lago sta proponendo nuovi modelli di gestione del bene comune “energia”, attraverso processi che coinvolgono direttamente i cittadini, i territori, le comunità locali puntando sulle energie rinnovabili. In questo contesto nasce il progetto Adotta una centrale, esempio di come le comunità locali, sensibili ai problemi dell’ambiente e dell’uomo, cercano di avviare dei percorsi virtuosi per riappropriarsi dell’energia con gli strumenti dell’economia solidale.
La prima fase del progetto prevedeva un’azione di “consumo energetico critico”, ovvero il cambio di gestore – proprio come proposto nella campagna #cambialatuaenergia – da parte di un gruppo di cittadini, replicando la modalità dei gruppi di acquisto solidali. Questo passaggio ha dato vita a Co-Energia, di cui abbiamo parlato in questo articolo.
La seconda fase ha invece l’obiettivo di riattivare la micro-centrale idroelettrica di Rancio Valcuvia, che produrrà energia elettrica da fonte rinnovabile e sarà in grado di soddisfare il fabbisogno di circa 70 famiglie, grazie a un finanziamento tramite l’azionariato popolare ovvero gruppi di cittadini che aderiscono a una cooperativa per finanziare i lavori e per gestire la micro-centrale. In questo modo, gli aderenti diventano azionisti della centrale per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile realizzando così un processo di “democratizzazione” del bene energia.
Ma il progetto non si ferma qui: in collaborazione con la Biblioteca Comunale di Rancio verrà attivato un percorso didattico sull’energia che consentirà ai ragazzi delle scuole di “camminare” lungo il tragitto che fa l’acqua dall’opera di presa fino alla turbina, per capire come si trasforma l’energia, ricordando loro che l’energia più pulita è quella che non consumiamo migliorando l’efficienza energetica degli impianti e modificando i nostri stili di consumo. Crescerà così una nuova generazione di consumatori più consapevoli degli impatti ambientali del loro consumo e questo è il vero obiettivo del progetto.
Chi volesse aderire al progetto o ricevere ulteriori informazioni, può inviare una mail a energia@terredilago.it.
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