Era il 2021 quando abbiamo iniziato a riflettere sul tema del confine: cosa rappresenta per gli abitanti di un territorio un confine amministrativo, regionale o provinciale? Da queste domande è nato un progetto che ci ha portato ad approfondire diversi territori di aree interne, al confine tra due o più regioni, e tra queste anche Val Pennavaire. Da subito la sua ricchezza e varietà naturale ed umana è apparsa evidente: tanti i progetti di restanza e riabitanti. Tante le storie raccolte e raccontate che spaziano tra ambiente, arte e cultura.
Perché è proprio in luoghi come la Val Pennavaire che gli opposti sembrano toccarsi in maniera ancora più evidente rispetto ad altri: si è collegati ma anche isolati, si respira la natura selvatica ma si assiste ad attività illecite che la deturpano e la mettono in pericolo, si vive l’essere fuori dal tempo e a intervalli regolari anche la frenesia delle lancette che scorrono inesorabili tra i mille impegni quotidiani.
Qui l’etichettamento che distingue le persone native da quelle forestiere – “foresti” in dialetto locale – è ancora forte, quasi a voler rivendicare gli uni una sorta di diritto ancestrale sugli altri, condizionato da conoscenza del luogo per i primi e strumenti culturali e di vita i secondi. A ciò si aggiunge la complessità di essere un’area interna e spaccata in due a livello amministrativo, spalmata su due regioni – Piemonte e Liguria – e di conseguenza due province – Cuneo e Savona.
Da questi presupposti fonda le sue radici il progetto Val Pennavaire in rete, che vuole essere uno strumento di attivazione dal basso del territorio, per provare a costruire un’identità di valle che unisca e dia forza alla cooperazione dei suoi abitanti. Grazie al contributo di Fondazione Compagnia San Paolo abbiamo organizzato così diversi incontri invitando attività commerciali, associazioni e amministrazioni, lavorando insieme sul tracciare linee comuni di come vogliamo vivere il territorio.
Abbiamo lavorato per mesi alla condivisione di cosa vorremmo valorizzare del territorio che viviamo e come poterlo fare al meglio. Questo sito nasce proprio a seguito di questo lungo e intenso percorso collettivo che ha visto grande entusiamo, ma anche la complessità di un gruppo fluido seppur molto impegnato e desidoroso di collaborare.
Da questo lungo percorso e lavoro condiviso sono nate nuove relazioni, collaborazioni e amicizie e l’intento è quello di poter proseguire e continuare in questa direzione: ora sappiamo che è possibile farlo e di quanto sia arricchente per tutti e tutte.