
Ce ne sono oltre duemila in Italia e spesso sono considerate un’alternativa ecologica al consumo di acqua in bottiglia. Ma le case dell’acqua hanno un impatto ambientale notevole e non sempre sono una buona soluzione.
Ce ne sono oltre duemila in Italia e spesso sono considerate un’alternativa ecologica al consumo di acqua in bottiglia. Ma le case dell’acqua hanno un impatto ambientale notevole e non sempre sono una buona soluzione.
Nata nel 2019, Plastic Free è un’associazione di volontariato diffusa in trentadue paesi in tutto il mondo con l’obiettivo di stimolare la consapevolezza sulla corretta gestione dei rifiuti e l’inquinamento da plastica. A Caltanisetta il 28 settembre è in programma un’attività di cleanup. Ci sarete anche voi?
Il Comune di Calatafimi Segesta ha messo a punto varie iniziative per la gestione dei rifiuti aderendo alla strategia Rifiuti zero nel 2011 e ora seguendo le linee guida del progetto europeo Eric, promosso da Zero Waste Europe. Tante le attività avviate sul territorio soprattutto per promuovere le alternative possibili all’utilizzo della plastica monouso.
Un disastro ambientale sulle coste atlantiche della Galizia ci dà l’occasione di riflettere sulla preziosità del volontariato ecologista e sullo stato delle normative europee, italiane e sarde in tema di gestione della plastica. Lo facciamo insieme a Franciscu Pala di Helis Blog: con questo contributo l’attivista indipendentista ci parla dello stato di un’ambiente che chiede aiuto e della risposta che arriva direttamente dalle comunità.
Insieme a Pierluca e Silvia, fondatori di Officina Naturae – azienda romagnola che si occupa di detergenti e cosmetici ecologici ed etici – facciamo un viaggio che tocca i molti aspetti del consumo critico, della riduzione dell’impronta ecologica all’abbandono delle plastica, fino ai tentativi di greenwashing. Il tutto per rispondere a una domanda: come faccio a vivere in maniera più sostenibile nella vita di tutti i giorni?
Chi ci segue lo sa: i materiali compostabili non sono un’alternativa alla plastica. Ma una volta cambiati i cicli produttivi, eliminati gli sprechi e ripensato il mercato, resteranno comunque alcune funzioni che dovranno essere coperte da materiali non riutilizzabili. E dalla Sardegna arriva la soluzione che non c’era: una pellicola trasparente che si dissolve in acqua senza lasciare rifiuti.
Clarien e Monica, all’interno del loro laboratorio nel cuore di Torino, hanno ideato Beeopak, una pellicola riutilizzabile e biodegradabile per avvolgere e conservare gli alimenti nel totale rispetto dell’ambiente. Una soluzione 100% naturale per sostituire gli imballaggi in plastica che quotidianamente utilizziamo nelle nostre cucine e promuovendo gli ingredienti biologici del territorio piemontese.
Il riciclo non è sufficiente per risolvere il problema della plastica e del suo devastante impatto sull’ecosistema. Dobbiamo ridurre drasticamente la produzione e l’utilizzo di questo materiale, come ci spiega Alberto Bellini, professore del Dipartimento energia elettrica e informazioni dell’Università di Bologna e responsabile per le attività education del programma Climate Kic.
Parliamo di lavoro con il segretario della Cgil sarda Durante, di sanità al collasso, di un turismo che rende impossibile l’abitare e dei Comuni sardi Plastic Free 2025.
Oggi entra in vigore la legge con cui l’Italia dice addio a molti oggetti in plastica monouso. Ma non c’è granché da festeggiare perché, c’è il rischio che molti di quegli oggetti vengano sostituiti con soluzioni altrettanto monouso, solo in bioplastica, con tutta una serie di nuovi problemi. Intanto un nuovo studio mostra il ruolo che le asciugatrici hanno nella diffusione di microplastiche in atmosfera mentre a sorpresa una lettera aperta di scienziati, ambientalisti e leader africani chiede al parlamento inglese di non approvare, o perlomeno di modificare, il divieto di importare trofei di caccia nel paese.
Dal recepimento disastroso della direttiva sulle plastiche monouso da parte del governo italiano agli esempi virtuosi in Francia, Spagna e Germania. Dalla deludente bozza di accordo dei paesi alla COP26 per il clima, in cui non vengono nominati combustibili fossili né gli allevamenti intensivi, alla delibera dell’amministrazione di Helsinki che smetterà di servire carne negli eventi pubblici. Dall’invasione di mascherine negli oceani alla condanna di Eni per Greenwashing, alle prime condanne del maxiprocesso contro la ‘ndrangheta. Tanta carne sul fuoco oggi, o forse no!
Un disastro ambientale senza precedenti si sta consumando in Sri Lanka, con sostanze chimiche, microplastiche e carburante dispersi in mare. Intanto il governo italiano cerca di boicottare l’attuazione della direttiva europea SUP, che vieta molti oggetti in plastica monouso, preoccupato per le ricadute sul lavoro e l’economia. Parliamo anche di Covid, con le origini del nuovo coronavirus che tornano a far discutere e la teoria dell’origine in laboratorio che prende quota, pur in assenza di nuove prove. Infine, si è formato il nuovo governo in Israele, e per la prima volta dopo 12 anni non c’è Netanyahu.