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Palermo - Ottobre è il mese del primo compleanno di Radici, il piccolo museo della Natura di Palermo. Un primo anno di vita tutto da raccontare e festeggiare. Intanto i numeri delle persone che hanno attraversato questo luogo incantato durante l’anno: sono stati circa 1200 gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado che hanno esplorato il museo soffermandosi sugli exhibit con tante domande e più di 3000 i visitatori fra adulti e bambini che durante i 365 giorni, a ogni ora del giorno, hanno animato e vissuto le sale del museo.
Radici ha un carattere fortemente laboratoriale: un percorso museale da toccare, ascoltare, guardare e sperimentare che coinvolge tutti i sensi per andare alla scoperta di tutto l’affascinante mondo della Natura siciliana sebbene si resta in pieno centro città. Un luogo da attraversare ma anche dove sostare, un luogo dove sognare, progettare e riposare. Una sorta di piccola oasi.
Radici entra nel suo secondo anno di vita un po’ più grande e consapevole, con nuove esposizioni che prendono forma dentro e fuori i cassetti della storica fabbrica di mobili Ducrot, che furono gli arredi della cartoleria De Magistris Bellotti, un luogo molto amato da diverse generazioni di palermitani dove adesso sorge Radici e dove i vecchi mobili non sono stati spazzati trovando una seconda vita. All’interno del percorso museale ci sono nuovissime illustrazioni, cianotipie, antotipie e stampe 3D, tutte da scoprire, ma anche nuove narrazioni che porteranno alla scoperta di inedite particolarità del mondo di sopra e del mondo di sotto, delle radici, degli alberi, dei vulcani e degli uccelli.
Sono tanti i linguaggi attraverso cui raccontare le relazioni ecologiche che ci legano tanto alla più piccola delle alghe quanto alla più alta tra le montagne. Tra le novità di questo secondo anno ci saranno anche le visite guidate tematiche che valorizzeranno i nuovi exhibit che raccontano la biodiversità ma anche le scoperte che nel corso della storia hanno affascinato studiosi e ricercatori.
Da venerdì 13 e fino a domenica 15 ottobre Radici ha festeggiato il suo primo anno insieme a tutti gli affezionati frequentatori, palermitani e turisti in visita in città, con la prima edizione del festival Clorofilla, Narrazioni Ecologiche dove si è tanto parlato di ecologia utilizzando linguaggi diversi, dalla musica al teatro, alle visite guidate, alle letture e ai laboratori per continuare a parlare di sistemi, relazioni e connessioni.
Tanti sono stati gli appuntamenti, tutti gratuiti, un regalo che il piccolo museo ha fatto a Palermo. Il tema del festival è per Radici come un seme: oggetto di riflessione, di scambio e di ricerca ma anche metafora potente per giocare a imitare la specifica abilità germinativa e l’abilità nel costruire alleanze.
«Clorofilla è stata una festa – racconta Chicca Cosentino, una delle quattro fondatrici –, abbiamo condiviso un tempo di riflessione e di sperimentazione, un tempo di gioco e di gioia. È stato bello accogliere nel nostro spazio amici vecchi, nuovi e nuovissimi, contenti di festeggiare con noi. Ci siamo commosse più e più volte pensando all’anno passato e a quello prima, un tempo in cui Radici era solo una nostra visione, un’idea, un seme».
«Adesso ci aspettano altri appuntamenti importanti. Ospiteremo Federica Buglioni, che incontrerà adulti e bambini e darà il via al corso di formazione per maestre e maestri costruito insieme al Cidi, e poi altri appuntamenti per Rivista e Rovista, un ciclo di incontri sul ruolo delle riviste nei percorsi formativi. E ancora tanto altro che non possiamo svelare adesso! Ma invitiamo tutti gli amanti della natura a venirci a trovare, per scambiare due chiacchiere e per scoprire il nostro piccolo mondo».
Durante i giorni del festival è stata ospitata e inaugurata la mostra “BO it! Sconfinando Bologna“, la terza edizione del Concorso Internazionale di Illustrazione, si è lavorato in atelier con Marina Girardi, autrice e illustratrice del libro Ortica, una guida naturalistica selvatica edita da Topipittori per la collana Pino.
Si è anche festeggiato con una grande torta con su la prima candelina e a spegnerla e a esprimere un desiderio c’erano tutte e quattro le donne che hanno trasformato un loro sogno in realtà: Raffaella Quattrocchi, Caterina Strafalaci, Chicca Cosentino e Irene Mottareale. Sono ancora tanti gli appuntamenti in cartellone per il mese di ottobre e quelli successivi. Presto in programma ci sarà anche il workshop di Evelina Marconi a Isola Longa allo stagnone di Marsala sulle stampe botaniche.
«Radici è un seme piantato a partire da una visione – dice Raffaella Quattrocchi, un’altra delle quattro donne fondatrici – e i semi sono trasmissione culturale e scambio intergenerazionale. Il mondo è fatto di semi, sono legati a ogni aspetto della nostra vita, dall’alimentazione all’abbigliamento, si legano alla storia degli esseri umani e alla costruzione del loro immaginario».
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