Derive Festival 2023: la comunità diventa protagonista grazie a musica e trekking urbano
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Reggio Calabria - Concerti, trekking urbano e reading musicali. Non è una novità ma una conferma il Derive Festival. Dal 14 luglio ha inizio la sesta edizione di un appuntamento che non si è fermato nemmeno nei due anni della pandemia. Organizzato dall’associazione Laboratori Musicali di Reggio Calabria, Derive abbina musica divergente e trekking urbano nell’area metropolitana della città, puntando a valorizzare luoghi non lontani dal centro eppure sconosciuti ai più. Contrade e siti culturali poco battuti o in stato di abbandono.
«Lavoriamo in questo senso da sei anni, incessantemente», racconta Teresa Mascianà, che insieme a Ettore Castagna cura la direzione artistica. «La volontà è riportare il concetto stesso di festival alla sua dimensione originaria, come quando “andare al festival” significava garanzia di qualità. Si partecipava in un clima di festa e amicizia a prescindere da chi si esibiva, ci si relazionava con gli abitanti locali in uno scambio che arricchiva sia noi che la comunità ospitante. Un’occasione in cui anche dormire sotto una tenda o il viaggio di ritorno facevano parte di una esperienza unica e irripetibile».
Il festival è nato sei anni fa sulla Collina di Pentimele, un balcone naturale dal quale è possibile godere di uno dei paesaggi più suggestivi sull’intera città. Nel 2018, dopo che una frana aveva distrutto la strada e parte della collina, questo gruppo di reggini organizza un trekking per raggiungere il fortino a piedi attraverso un percorso interno: oramai l’unico modo sicuro per accedervi. Fare turismo e cultura senza cannibalizzare il nostro patrimonio, anzi proprio per riconnetterlo a noi.
Il Trekking Urbano è una forma di turismo “dolce”, sostenibile e “vagabonding”, che privilegia le aree meno conosciute delle città. Un vero e proprio movimento di camminatori, nato a Siena nel 2003 e ormai presente in quasi tutte le città italiane, piccole o grandi che siano.
Il programma 2023 di Derive Festival prevede quattro tappe estive e due invernali, in cui saranno coinvolti sei Comuni: oltre a Reggio Calabria, Scilla, Locri, Sant’Agata del Bianco, Santo Stefano D’Aspromonte e Villa S. Giovanni. «Ogni tappa offre luoghi da valorizzare, un panorama da scoprire, un’artista da contestualizzare; botteghe artigiane, prodotti del luogo, trekking urbani su stradine locali in una esplosione di profumi e suggestioni», spiega Teresa.
Per metterlo in piedi, questo programma, Laboratori musicali ha lavorato in sinergia con diverse associazioni locali, con le istituzioni e con l’impresa sana della Città. Patrocinato da Comune e Città metropolitana di Reggio Calabria, sostenuto da diversi partner tra cui la Fondazione Giuseppe Marino, nota per il forte impegno etico e sociale a sostegno della cultura e della formazione permanente. Ma anche di partner commerciali come Malavenda Cafè e Class gioelli, realtà note in città come espressione di talentosa imprenditoria locale.
«È un festival che interessa il pubblico e il privato», conferma Mascianà. «Per valorizzare un territorio si devono assolutamente coinvolgere gli autoctoni. Per esempio la collina di Pentimele è al 80% privata, fatta eccezione per i fortini di proprietà pubblica. Chi meglio degli abitanti di quel posto sa come valorizzarla?». Derive Festival transita quindi da una realtà privata che conosce il territorio a una pubblica che spesso lo conosce meno di quanto dovrebbe.
Non solo trekking urbano, ma anche musica “divergente” intesa come casa madre di quei generi musicali “di nicchia”, seppure di grande spessore artistico. Musica alternativa accanto alla musica popolare e commerciale perché, tiene a sottolineare Teresa, «una fascia di musica che porta un tipo di cultura importante per i giovani. È giusto che i nostri giovani abbiano le radici, ma devono anche uscire da questa terra ed essere pronti all’avanguardia che c’è fuori».
L’apertura del festival, il 14 luglio, è affidata alla musicista e performer Marina Rei, che si esibirà nel suggestivo anfiteatro del Parco Ecolandia. La location è d’eccezione. Il forte umbertino chiamato Batteria Gullì sorge su un’altra collina reggina, quella di Arghillà. È una delle 24 batterie del Sistema Difensivo dello Stretto di Messina (15 sulla sponda siciliana e 9 su quella calabrese), realizzato tra il 1884 e il 1914 dallo Stato Maggiore dell’Esercito con lo scopo di proteggere l’Italia meridionale, da poco acquisita al Regno d’Italia. Da tempo questo patrimonio è stato rivitalizzato e restituito alla città, oggi è uno spazio culturale a cielo aperto. Quale miglior protezione per la città?
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