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Torino - Torino e il Piemonte sono un importante punto di riferimento nel settore agroalimentare, ma spesso questo mondo viene narrato attraverso un’immagine bucolica che si allontana dalla realtà: per questo a Torino Antonio Pascale, scrittore e ispettore presso il Ministero dell’Agricoltura, e Maria Lodovica Gullino, fitopatologa e imprenditrice, hanno immaginato un festival che parlasse di agricoltura a 360 gradi.
Dalla loro idea è nato ColtivaTo, il festival dell’Agricoltura che, a partire da fatti e numeri, parlerà di agricoltura in un’ottica di economia e lavoro, di innovazione, scienza e tecnologia, senza dimenticare i temi del cambiamento climatico e della sostenibilità che all’agricoltura sono strettamente interconnessi.
COLTIVATO: PERCHÉ È IMPORTANTE PARLARE DI AGRICOLTURA
Spiegano Maria Lodovica Gullino e Antonio Pascale: «Grazie al contributo di relatori di diversa estrazione, si racconteranno i diversi modi di coltivare, di produrre e di risparmiare. Si forniranno numeri, si esamineranno con spirito critico ma aperto varie forme di innovazione e non si denigreranno storie emotive sul cibo, con la speranza che buone emozioni producano altrettanto buoni ragionamenti».
Così l’evento, da loro ideato, «esprime l’intento di raccontare a un pubblico di città l’agricoltura che sfama il mondo, l’innovazione che la caratterizza, i problemi che in questo momento complicano la vita degli agricoltori, gli effetti positivi e negativi della globalizzazione».
Per Antonio Pascale «l’agricoltura è il regno delle contraddizioni perché in pochi conoscono la sua grammatica e dunque ci sono parole in libertà e in pochi conoscono i reali strumenti usati in agricoltura, proprio perché tanta è la confusione in cielo figuratevi in terra. Con questo festival cercheremo di costruire un abbecedario minimo utile per parlare di agricoltura: hai visto mai che un politico ne faccia buon uso».
Il festival intende parlare alle persone con spirito critico, rivolgendosi a un pubblico eterogeneo e affiancando a eventi di carattere strettamente scientifico come seminari, interviste e tavole rotonde, momenti puramente divulgativi, come concerti e spettacoli, visite guidate, incontri tra giovani e imprenditori. Promotrice e organizzatrice del festival è la neonata Associazione Festival Internazionale dell’Agricoltura presieduta da Maria Lodovica Gullino e il cui consiglio direttivo è costituito da Maria Grazia Pellerino e Luca Remmert.
PARLARE DI AGRICOLTURA OGGI
«La pandemia da Covid-19 prima e la guerra in Ucraina poi hanno acceso i riflettori sull’agricoltura e sull’importanza di questo comparto economico di fondamentale importanza, troppo spesso considerato, invece, secondario ad altri», afferma Maria Lodovica Gullino. «Lo faremo a Torino, città da sempre aperta all’innovazione, con un Festival che, partendo da numeri, dati, fatti, racconterà tutta la ricerca e innovazione che stanno dietro all’agricoltura».
«Torino, oltre a essere città industriale e notoriamente legata a settori manifatturieri, è anche un’area agricola che, includendo l’area metropolitana, rappresenta una delle più grandi e varie di tutta l’Europa», ha dichiarato Stefano Lo Russo, sindaco della Città di Torino. Attraverso gli interventi di esperti ed esperte si parlerà di acqua e agricoltura, dei pesticidi, del concetto di “rifiuto”, di foreste e cambiamenti climatici, di sanità, di migrazioni e del mondo del lavoro.
«Il settore dell’agricoltura infatti, oltre a essere estremamente produttivo, sostiene la biodiversità e l’economia stessa di Torino, con i mercati di quartiere, ad esempio, che sono diventati luoghi in cui si promuovono i banchi di produzione locale. Siamo abituati a vedere Torino esclusivamente come città urbana, eppure è anche il Comune con maggiori zone verdi grazie alle sue aree naturali. Per tutti questi motivi l’idea di un Festival dell’agricoltura a Torino è stata subito accolta dalla Città, in quanto sarà utile occasione per cogliere aspetti della biodiversità meno noti ma molto importanti per l’intero ecosistema torinese».
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