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Torino - «Immaginiamo una società in cui i bambini sono al centro delle proprie comunità, educati alla gentilezza e protetti con la gentilezza, per crescere sereni, positivi, equilibrati. Guardiamo al futuro: quando i bambini divenuti adulti garantiranno la continuità di una società solidale e attenta al benessere di tutti». Questo è il sogno della rete comunitaria “Costruiamo Gentilezza” sviluppata dall’Associazione Cor et Amor, la cui missione è diffondere comportamenti virtuosi che i nostri bambini potranno mettere in atto nella società di domani.
Nasce così il primo cantiere della gentilezza, un momento in cui alcune famiglie, insieme ai loro bambini, si sono riunite per costruire una buona pratica collettiva da portare all’intera comunità: quella dei “Segnali di Gentilezza”. È avvenuto lo scorso sabato alla biblioteca del Comune di San Benigno C.se, in provincia di Torino grazie all’Associazione Cor et Amor, la cui missione è accrescere il benessere delle Comunità attraverso azioni di gentilezza e, soprattutto, mettendo i bambini al centro.
Proprio i bambini, per avvicinarli a un’educazione che privilegi un benessere collettivo. Ma sul territorio coinvolge anche tutti coloro che vivono e lavorano con e per i più giovani come genitori, insegnanti, educatori, animatori, enti ed organizzazioni che operano a favore dell’infanzia, fornendo strumenti per diffondere una nuova cultura.
I coordinatori del cantiere sono Luca Nardi, esperto in giochi della gentilezza e Paolo Stenech, artigiano e grafico. Due “progettisti di gentilezza” che, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, si stanno impegnando a portare un messaggio di positività e benessere.
Durante il cantiere i partecipanti hanno creato frasi gentili e, con la forza delle parole, vogliono contribuire a motivare i cittadini che le leggeranno, ad agire con maggior gentilezza per aumentare il benessere della comunità. Piccole e semplici frasi che vogliono, con la loro forza, fare la differenza. Alcuni cartelli hanno riportato le frase “aiutiamoci tutti e sarà più semplice” oppure “un gesto gentile tira l’altro, inizia tu!” o ancora “se vedi qualcuno in difficoltà porgigli la mano con un sorriso.”
Le frasi, scritte su dodici segnali in legno, sono state colorate dalle famiglie e saranno collocate, appena le disposizioni lo consentiranno, in alcuni punti strategici del comune di San Benigno C.se. Perché il benessere di una comunità parte dall’impegno delle singole persone e dai loro, talvolta semplici, gesti.
Come ci ricorda l’associazione, infatti, «la gentilezza è agire. Una pratica di gentilezza ripetuta più e più volte diventa un’abitudine. In questo modo se ogni individuo agisce abitualmente con gentilezza, le comunità potranno essere più accoglienti e tutti i cittadini più felici».
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