“Emisferi umani”, quando l’arte è la chiave di volta per l’umanesimo della cura
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Biella - Arte e salute, due macro-tematiche all’apparenza molto distanti tra loro, si sono unite in un progetto grazie al contributo di giovani studenti. Come mettere in relazione virtuosa questi due ambiti? Un incontro tra il mondo umanistico e quello scientifico reso possibile grazie al progetto “Emisferi Umani: narrazione autobiografica e cura del sé professionale” dell’ASL di Biella. Si tratta di un’iniziativa che ha portato alla nascita di due nuove aule al Nuovo Ospedale degli Infermi di Ponderano (BI), che saranno adibite a ospitare incontri formativi del personale sanitario della struttura. Venerdì 20 aprile è andata in scena l’inaugurazione di questi due spazi, ma ciò che spicca è tutto il dietro le quinte che ha portato alla realizzazione del progetto. Sono state due le realtà protagoniste: da una parte gli studenti del Liceo Sella (indirizzo artistico) di Biella, dall’altra i dipendenti del nosocomio cittadino.
Due classi, guidate dalle docenti Denise De Rocco e Nadia Landrino, hanno dipinto le pareti di queste due sale concretizzando due proposte artistiche delle alunne Marina Barberis e Carlotta Dainese. Sono le mani i soggetti delle due aule, dipinte dagli studenti con colori differenti: la prima simboleggia l’emotività, con rappresentazioni ad hoc e colori caldi, l’altra rappresenta la logica, la razionalità, con cromaticità fredde.
L’idea delle due studentesse del liceo artistico ha avuto il consenso di Michelangelo Pistoletto, che tra altre proposte visionate dei compagni delle due ragazze, scelse quelle di Marina e Carlotta. Dal singolo al collettivo: l’idea di uno studente è diventata di tutta la classe e tutti i compagni hanno contribuito alla concretizzazione dell’idea dipingendo le pareti della sala basandosi sulla proposta artistica. L’incontro di generazioni tra Pistoletto e gli studenti è stato reso possibile grazie all’insegnante De Rocco, che ha orchestrato il tutto nelle doppie vesti di professoressa e ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso.
L’iniziativa ha coinvolto anche medici, infermieri, operatori, amministrativi che hanno lasciato la propria impronta emotivo-artistica nelle pareti. Come? Il personale che ha aderito ha raccontato, singolarmente, in poche parole la propria storia lavorativa. Tanti flash narrativi che danno uno spaccato di esperienze e motivazioni professionali e personali, sullo sfondo dell’opera realizzata dai liceali. Ecco alcuni pezzi di questo puzzle artistico-letterario: “Mi guida la passione per le persone” scrive l’infermiera Miriana Miotto; “Un sorriso accoglie/ una parola consola/ lo spirito insegna” i versi del medico Raffaella Cravero; “Avrei voluto curare persone, curo pratiche inseguendo sogni” le parole di Eugenia Bordone, amministrativa.
Queste due aule, nonostante rappresentino significati opposti, sono unite dal Terzo Paradiso. Un riferimento che non si limita alla metafora: i due spazi sono collegati da una rappresentazione del segno-simbolo di Pistoletto, disegnato per metà, diviso in due parti che collegano le due aule comunicanti. Anche il corridoio tra le due stanze è stato arredato ad hoc, con quadri di immagini che rappresentano il contesto sociale e ambientale del biellese.
Venerdì scorso, come anticipato, sono state inaugurate le due aule (con la presenza di Michelangelo Pistoletto, del direttore generale dell’ASL Gianni Bonelli, del direttore della Struttura Formazione e Sviluppo Risorse Umane dell’ASL di Biella Vincenzo Alastra, dell’infermiera progettista di formazione presso la Struttura di Formazione e Sviluppo Risorse Umane dell’ASL di Biella Rosa Introcaso, della preside del Liceo Sella Maria Addolorata Ragone e dell’avvocato Diego Poggio) e si è tenuto un incontro di presentazione del progetto presso la Sala Convegni Elvo Tempia.
Bonelli ha esordito: “L’ospedale si vuole caratterizzare per il concetto di bellezza. L’obbiettivo, infatti, non è solo curare la salute e le malattie, ma far sì che ci si prenda cura della persone e dei suoi familiari, per alleviare i momenti più difficili promuovendo anche una politica di umanesimo della cura”. Il direttore generale dell’ASL ha poi ringraziato Pistoletto e il Liceo Sella per il contributo dato al progetto.
Alle sue parole hanno fatto eco quelle del dirigente scolastico, che ha messo in luce la collaborazione tra il liceo biellese e l’ASL e si è detta “orgogliosa dei ragazzi”. La preside Ragone, a fine incontro, ha ricevuto una targa celebrativa dall’ASL in merito all’operato degli studenti nel contesto del progetto e della collaborazione virtuosa che lega le due realtà del territorio. Anche la docente Landrino è intervenuta, spiegando le peculiarità del lavoro dei suoi studenti e esternando soddisfazione per l’operato dei liceali.
In conclusione, Pistoletto, dialogando con Alastra e con le studentesse, ha manifestato la sua soddisfazione per il lavoro degli studenti: “Le due aule – ha spiegato il maestro biellese – riescono a esprimere al meglio, anche grazie alla scelta dei colori, quello che vogliono comunicare. Io stesso ho percepito sensi di tecnologia/razionalità in una sala e emozione/sentimento in un altra. La scelta delle mani – in riferimento ai soggetti rappresentati nelle pareti, ndr – è un’espressione molto forte. Ogni mano è individuale, ma si moltiplica e si relaziona con le altre creando società”. Pistoletto, ha concluso illustrando le peculiarità del Terzo Paradiso e della trinamica in riferimento al progetto: “La bellezza – ha affermato l’artista – è fatta di ragione ed emozione messe insieme”.
Anche l’ASL di Biella, nella propria pagina Facebook, ha voluto raccontare le riflessioni tra Pistoletto e gli studenti. “Connessione interpersonale – si legge nel post – è quella dimensione che l’arte è in grado di creare, mettendo in contatto le persone tra loro e creando quel calore che l’individuo, benché artista, da solo non può realizzare. Le rappresentazioni, che abbelliscono le due aule con le loro forme, i colori e le idee, sono il frutto di una connessione tra la capacità artistica degli studenti del Liceo Artistico di Biella e i professionisti ospedalieri ogni giorno impegnati nel loro lavoro e nella propria formazione.
L’arte infatti non è solo un atto individuale. Lo sviluppo della creatività si realizza pienamente nella connessione con gli altri. Il Terzo Paradiso stesso è la rappresentazione della creazione che si determina tra due realtà diverse, opposte, che si incontrano. Le mani alzate, dipinte in una delle due aule, con la vitalità delle forme e dei colori stanno a significare ‘ci sono’, ‘prendo la parola’. La mano diventa parola e tramite il colore diventa emozione”.
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