
Con il presidente nazionale del Club Alpino Italiano Antonio Montani abbiamo parlato di ciò che emerso dai due giorni di Stati Generali del turismo outdoor, da poco conclusi.
Con il presidente nazionale del Club Alpino Italiano Antonio Montani abbiamo parlato di ciò che emerso dai due giorni di Stati Generali del turismo outdoor, da poco conclusi.
Rigenerazione urbana e riqualificazione energetica sono le premesse della nuova joint venture tra l’energy social company Infinityhub e la holding We.Do, da sempre impegnata nel mondo dell’arredo.
In occasione degli Stati Generali del turismo outdoor organizzati dal Club Alpino Italiano, ne approfittiamo per fare il punto sui cammini e i sentieri che innervano il nostro paese, sul loro stato e sul futuro dell’escursionismo in Italia.
Venezia è una delle città più belle del mondo, ma è anche uno dei luoghi in cui l’impatto del turismo di massa è più devastante dal punto di vista sociale e da quello ambientale. Infinityhub ha messo in campo alcune soluzioni per provare a riequilibrare questa situazione, partendo da un percorso di efficientamento e rinnovamento di quattro immobili veneziani destinati al turismo.
Nella “piccola Venezia” c’è un progetto che sta sfruttando il boom turistico di quest’area per unire ospitalità e sviluppo del territorio con inclusione sociale e cooperazione. Si chiama Corte Lusenzo ed è una struttura ricettiva nata grazie all’iniziativa della cooperativa B-Life – finalista al premio BITAC 2023 – e gestita da persone con fragilità.
Partendo da una visione chiara di futuro, Infinityhub ha come obiettivo accelerare, semplificare e moltiplicare i processi di efficientamento. Accompagnare la società in percorsi comuni di innovazione strategica e di sviluppo sostenibile mettendo a disposizione competenze trasversali. Ecco perché la cultura ha un ruolo fondamentale all’interno di Infinityhub ed è alla base della costituzione del modello che incarna: Persone, Energie, Futuro.
Può un’impresa che si occupa principalmente di innovazione sociale e tecnologica puntare – spesso in contrasto con le attuali tendenze del mercato – sul capitale umano e sul benessere delle persone e dei territori? Secono Infinityhub e il suo CEO, Massimiliano Braghin, sì. Anzi, è questa la visione imprenditoriale che traccerà la strada verso modelli economici più etici, sostenibili e solidali.
A Venezia c’è un luogo d’arte e cultura che ha radici centenarie e che nel corso della sua storia ha compiuto un percorso che lo ha portato ad aprirsi alla comunità, rendendo l’arte un bene comune. È la Fondazione Querini, che grazie a un intenso processo di riflessione, ricerca e rimodulazione interna si propone oggi come contenitore per riflettere, attraverso le proprie collezioni, sui grandi temi del nostro tempo. L’articolo fa parte di una serie di approfondimenti, realizzati in collaborazione con Hangar Piemonte, per raccontare la trasformazione culturale di persone, organizzazioni e comunità.
Italia Che Cambia ha avuto modo di partecipare a un momento condiviso di sguardo, studio e progettazione inerente all’agricoltura sociale in Veneto. In questa regione – ma anche in molte altre zone d’Italia – questo modello che coniuga lavoro a contatto con la terra e reinserimento sociale e lavorativo di persone in difficoltà è infatti in forte crescita. Capiamo meglio di cosa si tratta.
Oggi vi raccontiamo la storia di due giovani con un lavoro poco stabile nell’industria culturale che, stimolati da un problema che si è presentato, hanno deciso di cambiare vita e lavoro dedicandosi all’agricoltura naturale, raccontando in un libro il loro percorso.
Un parco divertimenti totalmente inclusivo che ospiterà gratuitamente bambini e ragazzi affetti da patologie gravi, croniche e inguaribili, e le loro famiglie, per periodi di svago, divertimento e socialità in un’ambiente protetto in cui è garantita un’assistenza medico infermieristica di alto livello. Questo il progetto di Parco Sole di Notte, uno spazio che sorgerà in una vasta area verde nel centro di Pordenone.
La storia di Poveglia per Tutti, l’associazione che ha tentato di ricomprare l’isola veneziana di Poveglia dal demanio, ha cambiato l’immaginario della gestione dei beni comuni nel nostro paese. Eppure, nonostante una raccolta fondi record e un’attenzione mediatica senza precedenti, tarda ad arrivare il “lieto fine” per i cittadini veneziani, persi in sfibranti contese burocratiche. Abbiamo incontrato alcuni fra i soci storici, per farci raccontare la storia fin dal principio e capire il presente e il futuro dell’associazione e dell’isola di Poveglia.
Fare dell’istruzione una forza per unire i popoli e valorizzare le diversità, perseguendo la pace e un futuro sostenibile. È questa la missione dei Collegi del Mondo Unito, un movimento internazionale che educa i giovani a divenire portatori di cambiamento. Ecco la storia del Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico che a Trieste accoglie ogni anno più di 180 studenti da oltre 80 paesi per l’ultimo biennio della scuola superiore.
In un momento storico così delicato, in cui le scuole sono chiuse da mesi, diventa quanto mai fondamentale raccontare e valorizzare chi da tempo sta costruendo modelli innovativi di istruzione. Per questo siamo felici di presentarvi la prima tappa del nostro viaggio nella scuola che cambia. Partiamo dall’Istituto Malignani di Udine, selezionato tra le scuole Changemaker di Ashoka per la tradizione di innovazione, una leadership scolastica diffusa, l’essere centro culturale di riferimento del territorio, per l’apertura degli spazi alle aziende e gli insegnamenti opzionali che promuovono il protagonismo giovanile.
È appena partito il viaggio nella scuola che cambia, per creare un nuovo immaginario ed un futuro diverso: un progetto collaborativo nato dall’incontro tra Italia che Cambia, Scuole Naturali e Ashoka Italia volto a raccontare le esperienze che rendono migliore la scuola italiana. A Udine la prima delle 12 tappe al momento in programma.
Portare l’arte nei centri di salute mentale per promuovere il benessere e la socializzazione delle persone con disturbi e contribuire ad accorciare la distanza tra i pazienti ed il mondo “normale”. Questo l’obiettivo dei laboratori terapeutici ricreativi curati dal maestro Andrea Zelio e del progetto Carta Storie lanciato a San Donà di Piave, in Veneto.
Impegnati da giorni per aiutare i veneziani duramente colpiti da una marea straordinaria, i ragazzi del gruppo locale di Fridays for Future ricordano l’urgenza di far fronte all’emergenza climatica e denunciano chi da anni costringe Venezia in una morsa speculativa che si sta dimostrando fatale per una laguna sempre più minacciata dalle grandi navi, dal MOSE e dai continui scavi. Ecco il comunicato scritto dai giovani attivisti.
C’è un’urgenza immediata di agire e di tutelare il nostro pianeta di cui Venezia, oggi in ginocchio per una marea straordinaria, è un fragile simbolo premonitore. Ad affermarlo sono i giovani attivisti del gruppo locale di Fridays For Future che, commentando quanto accaduto nelle ultime ore nel capoluogo veneto, tornano a chiedere azioni concrete per contrastare la crisi climatica.
Grandi opere, ecofemminismi e migrazioni. Intorno a questi tre grandi temi si articolerà il confronto che prenderà vita a partire da domani al Venice Climate Camp, un campeggio internazionale per la giustizia climatica organizzato a Venezia in concomitanza con la Mostra del Cinema dal Comitato No Grandi Navi e Fridays for Future. Dopo tre giorni di dibattiti e approfondimenti, il 7 settembre gli attivisti raggiungeranno il red carpet con una marcia climatica per ricordare che il cambiamento climatico non è un film di fantascienza ma la realtà che stiamo vivendo.
In occasione della 76° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia i grandi classici del cinema sono stati reinterpretati sotto gli effetti dei cambiamenti climatici da dodici noti fumettisti e illustratori italiani. La mostra è stata curata dal Centro internazionale del fumetto di Cagliari diretto da Bepi Vigna e le opere saranno presentate da Green Cross Italia, in occasione del Green Drop Award, il premio assegnato al film in gara che meglio interpreta le tematiche dell’ecologia, della sostenibilità e della cooperazione tra popoli.