Fare agricoltura non significa solo coltivare un pezzo di terra, ma comporta una serie di problematiche che chi si affaccia a questa realtà forse non conosce. Ce le racconta Samuele, che sei anni fa ha aperto l’azienda agricola biologica Naturalmente Scola in val Pennavaire: tra ortaggi, birra, olio e svariate difficoltà, oggi riesce finalmente ad avere uno stipendio degno di questo nome.
Valentina D'Amora
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18 Novembre 2024
Prendendo come case history la val Pennavaire, al confine fra Liguria e Piemonte, proviamo a capire quale può essere il contributo dell’agricoltura nella lotta allo spopolamento, ma anche alla crisi climatica e alla perdita di biodiversità.
Valentina D'Amora
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14 Novembre 2024
A Cà du Ricci è un’azienda agricola a conduzione famigliare con una storia importante alle spalle: molto conosciuta e apprezzata in val Pennavaire, presidia il territorio da ben tre generazioni, puntando sull’autoproduzione e sul biologico, volutamente non più certificato per sottrarsi alle logiche industriali.
Valentina D'Amora
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11 Novembre 2024
Olio, olive, paté, pesto genovese, cipolle caramellate, creme di carciofi e pinoli, confetture di peperoncino, marmellate e tanto altro. Questa è solo una microscopica parte di ciò che una piccola azienda agricola della val Pennavaire, al confine tra Liguria e Piemonte, produce. Abbiamo parlato con Alberto Coddetta, il titolare di Olio del Casale, che ci ha raccontato le peculiarità del suo progetto agricolo e agrituristico.
Valentina D'Amora
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4 Novembre 2024
Olio, vino, grappe, ortaggi ed erbe aromatiche. Sulla piana di Albenga c’è un’azienda agricola a conduzione familiare gestita da tre sorelle e dai loro infaticabili genitori. Si chiama BioVio e coltiva in modo biologico da fine anni Ottanta. Li abbiamo conosciuti per farci raccontare il loro lavoro in questo territorio.
Valentina D'Amora
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25 Ottobre 2024
Ci siamo ritrovati oggi ad Albenga per parlare di turismo in valle e più in generale di turismo nell’entroterra e nelle zone di confine. Esempio pratico quello della Val Pennavaire, che da oltre due anni lavora alla creazione di una rete che mette al centro il confronto tra commercianti e cittadini per progettare azioni collettive e una visione accogliente, condivisa e costruita dal basso – al servizio dei cittadini e di chi vuole scoprire questa valle e le sue bellezze – , mettendo al centro il territorio, con le sue peculiarità, e le genti che lo abitano.
Da qualche mese due psicoterapeute propongono in Liguria e non solo, eventi per supportare le persone a ricordare e interpretare i propri sogni, anche attraverso una pratica chiamata “social dreaming”, che è una sorta di “sognare collettivo”. Abbiamo intervistato la psicologa e psicoterapeuta Marcella Maria Spirito per comprendere il mondo onirico attraverso l’interpretazione e il supporto della terapia.
Una valle dell’entroterra ligure, al confine con il Piemonte, ha sperimentato un percorso lungo un anno di progettazione collettiva dal basso che ha rinsaldato i legami comunitari e aperto nuove prospettive. I protagonisti sono commercianti, associazioni locali e singoli cittadini che confrontandosi sulle peculiarità del proprio territorio danno vita a un sito web di valorizzazione della valle. Vi raccontiamo cosa è avvenuto, tra successi e difficoltà.
Da anni Silvia Mecca propone convegni e consulenze per aiutare le persone a elaborare il lutto e il distacco da persone e situazioni. Da qualche mese Silvia si è trasferita in Liguria, in Val Pennavaire, portando parte dei suoi corsi ad Albenga, nuova sede delle sue attività. L’abbiamo intervistata per conoscere più da vicino il suo lavoro, parlando con lei di tematiche profonde, che spaventano ma che rappresentano passaggi fondamentali per la vita di ogni persona.
Si è tenuto pochi giorni fa il primo incontro di Val Pennavaire in rete, iniziativa che vuole facilitare un percorso di attivazione del territorio al confine tra a Liguria e il Piemonte. In occasione dei prossimi appuntamenti si lavorerà insieme agli abitanti e ai commercianti della valle sui temi del turismo e della salute.
Emanuela Sabidussi
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20 Ottobre 2023
In occasione di un residenziale appena tenutosi in Val Pennavaire, nell’entroterra ligure, conosciamo da vicino Angelo Cattaneo e il suo gruppo dei Papà in azione: uomini di diverse età e professioni che da anni online e di persona lavorano insieme per migliorare loro stessi e la loro vita. Un percorso di consapevolezza che mira ad aumentare l’ascolto di sé in un contesto sicuro e tutto al maschile. Abbiamo intervistato il suo ideatore per comprendere meglio di cosa si tratta.
Ha ancora senso oggi parlare di fascismo? Perchè è importante ricordare ciò che avvenne durante la Seconda Guerra Mondiale? E che ruolo ha l’arte in tutto ciò? Abbiamo incontrato un gruppo di insegnanti del liceo artistico di Imperia in visita ad Alto per restaurare un murales realizzato da Francesco Del Casino. Riflessioni sul passato e domande sul futuro sono emerse spontaneamente, nel tentativo di trovare una bussola per comprendere il presente, evitando di ripercorrere errori già commessi dall’umanità.
Continuiamo la nostra indagine di approfondimento sulle aree interne di confine, intervistando questa volta Giulia Rolando, attuale gestrice del rifugio Pian Dell’Arma di Caprauna (CN), in Val Pennavaire. Con lei affrontiamo molti aspetti legati al vivere e gestire un’attività turistica in aree interne di confine partendo dalla sua esperienza personale che, nonostante la giovane età, le ha già consentito di schiarirsi le idee sulla sua scelta di vita e di lavoro.
Un murales mosaico nel centro del paese in cima al Val Pennavaire, con i suoi 28 metri di lunghezza si è aggiudicato il primo posto sul podio per il più esteso murales d’Europa. Ma la grandezza non è l’unico elemento a caratterizzarla: quest’opera racchiude elementi della tradizione antica del paese e dei suoi abitanti, insieme a rappresentazioni di attività turistiche che sembrano sorgere mostrando un possibile futuro di apertura ancor maggiore di oggi. Per realizzarlo artisti più conosciuti si sono uniti ad allievi del liceo artistico.
Continuiamo la nostra narrazione delle aree di confine. Oggi ci spostiamo in nella Val Pennavaire, che delimita il confine tra Liguria e Piemonte. Lo facciamo parlando di restanza, ovvero di giovani donne e uomini che in totale controtendenza rispetto al resto degli abitanti, decidono di restare a vivere nei luoghi dell’entroterra, consapevoli dei disagi ma anche delle bellezze che offrono. Ecco la storia di Gabriele, che all’età di 24 anni ha deciso di stabilirsi da solo in una piccola frazione di Nasino (SV).
Cosa vuol dire ad oggi amministrare un piccolo paese dell’entroterra e per di più in un’area di confine? Lo abbiamo chiesto a Renato Sicca, sindaco uscente di Alto in Val Pennavaire, che sotto la sua guida ha contribuito al ripopolamento del paese.
Torniamo a parlare di confini in Val Pennavaire, ma questa volta attraverso altri abitanti del territorio, quelli appartenenti al mondo vegetale e animale. Per farlo e dar voce alle problematiche del territorio e di chi ci vive, abbiamo intervistato Marina Caramellino, guida ambientale naturalistica, ex abitante della valle e gestitrice del rifugio.
Tra le difficoltà nel vivere in un’area interna di confine tra due regioni c’è quella legata alla sanità: anche laddove è presente un servizio di volontari organizzati di Croce Bianca per un pronto intervento in caso di emergenze, le prassi burocratiche e la situazione di privatizzazione ospedaliera della Liguria rallentano e creano problematiche aggiuntive. Abbiamo approfondito i dettagli con l’attuale responsabile della Croce Bianca di uno dei comuni della Val Pennavaire.
Continuiamo il nostro racconto della Val Pennavaire attraverso la storia di una coppia di giovani ragazzi che ha da pochi mesi preso in gestione la locanda del lago di Alto. Dopo anni passati a lavorare in locali serali con ritmi e tempi non loro, hanno deciso di ritagliarsi il giusto spazio per realizzare i loro sogni. Non senza difficoltà…
A Castelbianco (SV) una coppia di artisti e ricercatori da anni si occupa di esplorare il ruolo della zucca nella storia dell’umanità, partendo dalla realizzazione di contenitori fino ad arrivare alla replica di strumenti musicali. Ed è così che nasce la Cucurbita Sapiens Orchestra, che utilizza solo strumenti creati con le zucche da loro coltivate, ma anche le conferenze e i laboratori proposti. Una passione lunga secoli di storia e di cultura che affonda le sue radici in Val Pennavaire.