PFIZER E I VACCINI NON TESTATI
È diventato virale il filmato in cui il deputato olandese al Parlamento europeo Rob Roos sostiene di aver smascherato Pfizer facendo ammettere alla rappresentante della casa farmaceutica, in audizione al parlamento europeo, che il loro vaccino non è stato testato per prevenire i contagi. Ammissione da cui conclude che quindi mancano le basi per ogni politica legata ai vari passaporti vaccinali europei.
Ora, il filmato ovviamente ha scatenato esattamente il polverone che potete immaginare. Molti giornali si sono affrettati a bollare il tutto come una bufala colossale, perché si sapeva fin dal principio che il vaccino non preveniva il contagio ma serviva a ridurre decessi e ospedalizzazioni. Intanto sui social montava la rabbia contro la Casa farmaceutica e i governi, e si diffondevano versioni in cui la Pfizer non avrebbe proprio testato il vaccino, per niente.
Ma quindi, come stanno realmente le cose? L’ammissione di Pfizer è una roba sconvolgente o quella del parlamentare è la scoperta dell’acqua calda? Cerchiamo di vederci più chiaro.
Il video condivideo da Roos è molto breve. L’eurodeputato chiede, esigendo una risposta secca: «Il vaccino Pfizer COVID è stato testato per fermare la trasmissione del virus prima che entrasse nel mercato?». La rappresentante di Pfizer Small pare colta impreparata,: «No. Questi, hmm, sai, dovevamo davvero muoverci alla velocità della scienza per capire davvero cosa sta succedendo sul mercato…». Qui il filmato si interrompe.
Il video viene condiviso con questo testo: “In audizione COVID, la direttrice di Pfizer ammette: il vaccino non è mai stato testato sulla prevenzione della trasmissione. “Vaccinarsi per gli altri” è sempre stata una bugia. L’unico scopo del passaporto COVID: costringere le persone a vaccinarsi. Il mondo ha bisogno di sapere. Condividi questo video!”
Come vi dicevo, molti giornali pubblicano articoli per smontare la presunta scoperta del parlamentare. Vi leggo ad esempio un pezzo dell’articolo di Juanne Pili su Open, pubblicato nella sezione Fact-checking, ovvero quella riservata a verificare i fatti e smontare le bufale che circolano sul web: “Roos, cercando di delegittimare i provvedimenti come ad esempio il nostro Green Pass, insinua di fatto che i vaccini anti Covid approvati in Europa siano inutili, in quanto non garantirebbero la protezione dal contagio. È ben noto che lo scopo primario delle campagne vaccinali sia stato quello di ridurre i casi gravi, uscendo dalla crisi delle ospedalizzazioni e delle terapie intensive”.
In realtà “ben noto” mi sembra una parola grossa. E il fatto non è così irrilevante come viene presentato, quando non addirittura ignorato, dalla stampa nostrana. L’unico giornale che mi pare racconti la questione in maniera abbastanza onesta è il Fatto Quotidiano. Anche La Verità, il giornale diretto da Belpietro, gli dedica praticamente un intero numero e al di là dei toni molto scandalistici, i contenuti sono interessanti. In un articolo a firma di Maddalena Loy viene ricostruito come tutta la comunicazione politica sul vaccino, in Italia ma non solo, sia stata costruita fin dal principio sul fatto che il vaccino e i vari Green pass servissero ai cittadini, nelle parole dello stesso Mario Draghi, “a continuare a svolgere attività, con la garanzia (sic ) di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose».
E così come Draghi anche molti altri capi di stato. Ora quello che non mi è chiaro, e che non emerge con chiarezza, è quanto sia stata Pfizer a “fregare” i governi (mentendo sui test che aveva effettuato) o i governi a mentire ai propri cittadini per convincerli a vaccinarsi e per rendere più accettabili misure come i vari green pass e super green pass. Gli accordi fra governi e case farmaceutiche non sono pubblici, quindi al momento è difficile tracciare la linea delle responsabilità, ma è molto probabile che ci sia una corresponsabilità, se non una connivenza.
Ad ogni modo, la notizia c’è, c’è eccome, nonostante i tentativi della stampa di farla passare sottotraccia. Ed è una notizia che mina alle fondamenta, già barcollanti, le politiche di contenimento della pandemia degli ultimi due anni.
L’ELEZIONE DI FONTANA E GLI SCREZI INTERNI ALLA MAGGIORANZA
Intanto nel nuovo parlamento continuano schermaglie, tradimenti, trame sotterranee che in confronto Game of Throne è una sitcom.
Vi riassumo gli ultimi giorni, concitati. Avevamo già parlato venerdì dell’assurda elezione di Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia) come Presidente del Senato. Elezione avvenuta senza i voti di Forza Italia, i cui senatori sono usciti dall’aula durante la votazione in polemica con Meloni per una serie di scelte, ma con altri voti, non si capisce bene di chi. Fra l’altro ne approfitto per fare una rettifica. Venerdì avevo fornito la versione secondo cui i principali indiziati per questo supporto esterno alla maggioranza sarebbero stati i senatori di Azione.
Ma è una spiegazione che in realtà, numeri alla mano, non sta in piedi, perché i voti in più che ha ricevuto la Russa sono almeno 17, mentre i senatori di Azione solo 9. Quindi c’è stato almeno un concorso di colpa, e diversi giornali hanno pubblicato il Var delle votazioni, analizzando nel dettaglio quanto tempo i vari senatori hanno trascorso nel catafalco, l’inclinazione dei piedi e molti altri dettagli. Scrive Guglielmo Sano su Termometro Politico: “Di chiaro al momento solo che dei voti pesanti sono arrivati da Pd, Terzo Polo e 5 stelle ma in che misura è difficile stabilirlo considerando la segretezza del voto.”
I motivi di questo sostegno? Anche qui i giornali si sbizzarriscono. Comunque sembrerebbero dividersi in due grossi filoni; interessi di partito: ad esempio piazzare delle proprie pedine in posti che contano, tipo presidente del Copasir, del consiglio di Vigilanza Rai e così via, e interessi personali, favori da restituire ecc.
Poi venerdì è arrivata l’elezione, senza particolari problemi di Lorenzo Fontana alla Camera dei Deputati (dico senza particolari problemi, a parte il fatto che è stato eletto Fontana, ma ne parliamo fra poco).
Poi un appunto di Berlusconi ha fatto scoppiare il caos. Scrive Gianluca Roselli sul Fatto Quotidiano: “Chi si aspettava una giornata di tregua dopo lo strappo sull’elezione di Ignazio La Russa è rimasto deluso. Nel centrodestra le macerie sono ancora roventi e il voto (quasi) compatto su Lorenzo Fontana alla presidenza della Camera non è servito a rasserenare il clima. A far deflagrare di nuovo la situazione è un foglio che Silvio Berlusconi teneva davanti a sé sul suo scranno in Senato che i fotografi sono riusciti a “paparazzare”. “Supponente, prepotente, arrogante e offensiva. Con lei non si può andare d’accordo”, sono le righe vergate nero su bianco dall’anziano leader forzista riferite a Giorgia Meloni. Il colpo finale a un rapporto mai decollato e nelle ultime ore planato a livelli rasoterra. Così, ieri sera, all’uscita da Montecitorio, sollecitata dai cronisti, la leader Fdi non si è trattenuta: “Mancava una cosa a quell’elenco: che non sono ricattabile”. Bum”.
I motivi dello screzio, che somiglia quasi a una rottura, fra Berlusconi e Meloni sono vari. A quanto pare Berlusconi aveva chiesto alcuni specifici ministeri, fra cui la Giustizia, aveva chiesto uno fra il Presidente della Camera e quello del Senato e infine aveva chiesto di infilare da qualche parte (nel senso di dare un ministero) Licia Ronzulli, che recentemente ha scalato le posizioni dentro Forza Italia. Meloni gli ha concesso… niente. E Berluscono non l’ha presa bene, e pare che adesso, sempre stando a quanto scrive Roselli sul Fatto, consideri anche Salvini un traditore, per aver fatto un’ipotetica asse con Meloni facendolo fuori. Un inizio scoppiettante, insomma, con la maggioranza che inizia a cedere prima ancora di cominciare, forse per via dello sbilanciamento di voti e di potere a favore di Meloni, che la leader di FdI sembra voler far valere fino all’ultimo voto.
In tutto ciò dopo La Russa presidente del Senato abbiamo anche un Presidente della Camera: Lorenzo Fontana. Vi leggo alcuni estratti di un lungo articolo del Post che ne fa un ritratto molto dettaliato: “deputato leghista noto soprattutto per essere un estremista di destra e un cattolico integralista, è il nuovo presidente della Camera dei deputati. È stato sostenuto dai partiti della maggioranza di destra e ha ottenuto 222 voti (il quorum era di 197). Fontana ha una lunga militanza nella Lega, di cui è vicesegretario dal 2016 ed è stato a lungo parlamentare. Fra 2018 e 2019 è stato ministro della Famiglia e della Disabilità e poi brevemente agli Affari Europei nel primo governo guidato da Giuseppe Conte: durante quel periodo si fece conoscere a livello nazionale per le sue posizioni ultraconservatrici su temi come l’aborto, l’eutanasia, i matrimoni tra persone dello stesso sesso e i diritti delle donne.
Il 25 aprile dice di festeggiare San Marco invece della Liberazione dal nazifascismo. È un sostenitore della famiglia tradizionale, che non concepisce al di fuori dell’unione tra un uomo e una donna, e negli anni ha partecipato regolarmente e attivamente a manifestazioni come il Congresso Mondiale delle Famiglie, che nel 2019 riunì a Verona i movimenti globali antiabortisti, antifemministi e anti-LGBT+.
Fontana è anche iscritto al “Comitato No194”, un’organizzazione che chiede l’abrogazione della legge (la 194 del 1978, appunto) che in Italia consente alle donne di avere la libertà – in determinate condizioni – di interrompere una gravidanza in sicurezza.
Uno dei suoi temi favoriti è la denatalità italiana, su cui ha scritto anche un libro. Fra l’altro è solito associare l’argomento al tema dell’immigrazione sostenendo che il popolo italiano rischia l’estinzione. In passato ha fatto campagna elettorale per il referendum sull’autonomia del Veneto, per rendere più permissive le leggi sulla legittima difesa, contro lo ius soli.
Prima dell’inizio della guerra in Ucraina aveva spesso sostenuto apertamente Vladimir Putin in Russia. Ha sostenuto l’invasione della Crimea da parte della Russia, al punto che fu anche chiamato come osservatore internazionale al referendum farsa che si svolse dopo l’invasione. Insomma, una personcina a modo. Facevano prima a mettere Satana, a questo punto.
Ma cosa fanno i presidenti di Camera e Senato? La loro carica è così determinante? In teoria no, nel senso che non hanno un ruolo di indirizzo politico, si dovrebbero limitare a gestire le due Camere. Tuttavia la storia insegna che spesso hanno un ruolo nell’influenzare anche le leggi. Sempre il Post fa qualche esempio a questo proposito.
“Maria Elisabetta Alberti Casellati, la presidente uscente del Senato, ebbe per esempio un ruolo di primo piano nelle sedute che portarono all’affossamento del ddl Zan, quello contro l’omotransfobia. Approvò infatti la richiesta di voto segreto, che si sapeva avrebbe aumentato le possibilità che nella maggioranza di allora ci fossero dei “franchi tiratori”, senatori che votano contro le indicazioni di partito.
Con decisioni di questo tipo, il presidente di una Camera può insomma incidere sull’approvazione o sulla bocciatura della legge, così come può farlo per esempio posticipando una determinata discussione in modo da rendere un voto incompatibile con i lavori dell’aula. In altri casi può invece adottare la cosiddetta “ghigliottina”, una procedura parlamentare che impone un limite alla discussione di un provvedimento anticipando il voto finale. Uno strumento che fu usato per la prima volta alla Camera nel 2014 da Laura Boldrini, per impedire al Movimento 5 Stelle di fare ostruzionismo su un decreto che riguardava l’Imu e la Banca d’Italia”.
INIZIA IL CONGRESSO DEL PARTITO COMUNISTA CINESE
Intanto ieri è iniziato il ventesimo congresso del partito comunista cinese. Un evento attesissimo, che pare consacrerà Xi Jinping nel ruolo di uomo forte al comando.
Scrive Gabriele Battaglia sul Fatto Quotidiano: “Duemilatrecento delegati provenienti da tutto il paese “produrranno” (tecnicamente “eleggeranno”) il nuovo comitato centrale composto da circa duecento membri effettivi e centosettanta supplenti, cioè senza diritto di voto. Una volta costituito, il nuovo comitato centrale eleggerà il Politburo (25 membri), il comitato permanente del Politburo (7 membri attualmente, erano 9 nel periodo 2002-2012) e il segretario del Partito, cioè la carica suprema. Tutto il processo dovrebbe durare una settimana-dieci giorni, quindi per fine ottobre conosceremo la composizione della futura leadership cinese.
Di congressi ce n’è uno ogni cinque anni, ma quelli con numero pari sono i più importanti, perché è lì, ogni dieci anni, che di solito avviene il cambio della leadership. Stavolta però le cose sembrano destinate ad andare diversamente”.
Xi Jinping non pare proprio intenzionato a farsi da parte. Anzi, ha iniziato il congresso con una conferenza piuttosto incendiaria, o perlomeno così è stata raccontata dai emdia occidentali, in cui ha detto «Ci sarà la riunificazione con Taiwan». E poi: avverranno «cambiamenti globali che non si vedevano da un secolo».
Ad ogni modo, non ve ne parlo oggi perché davvero rischiamo di fare una puntata da un’ora. Ne parleremo molto nei prossimi giorni, già da domani.
E poi abbiamo proprio Gabriele Battaglia che è proprio lì ad assistere all’evento, e sarà il nostro inviato speciale. però non diteglielo perché lui ancora non lo sa. (Come sempre a questo riguardo vi invito a guardarvi la puntata zero di INMR+, capire la Cina contemporanea, proprio in compagnia di Gabriele).
CHE COMBINA ELON MUSK?
Fa discutere il valzer di Elon Musk sulla connessione satellitare Starlink all’Ucraina. Musk che ormai nelle ultime settimane ogni giorno trova almeno 2-3 motivi per far parlare di sé. Vi dico solo che negli ultimi 4 giorni è finito sotto indagine federale in Usa per la sua condotta nell’operazione di acquisto di Twitter, ha lanciato un suo profumo all’essenza di capelli bruciati, ha suggerito a Taiwan di cedere parte del controllo dell’isola alla Cina per risolvere le controversie nello Stretto (facendo infuriare il governo di Taiwan al punto da aver deciso di boicottare Tesla) e infine – e di questo vi parlo – ha combinato un mezzo casino con Starlink in Ucraina.
Forse ricorderete che proprio nelle prime settimane di conflitto Musk decise di regalare la connessione satellitare della sua impresa Starlink all’Ucraina, inviando a sue spese una fornitura di antenne e tutti i dispositivi necessari per connettersi alla sua rete, per sostenere così la difesa del paese dall’avanzata russa.
La connessione a Starlink era diventato da subito di un’importanza fondamentale nel conflitto perché grazie ad esso l’esercito e il governo ucraino potevano comunicare anche quando le reti via cavo e quelle cellulari erano state danneggiate dai bombardamenti russi.
Venerdì però, è trapelata un’indiscrezione per cui già a settembre di fronte al costo crescenti di mantenere la linea attiva, l’imprenditore aveva mandato una lettera al dipartimento della Difesa degli Stati Uniti in cui diceva di non poter più finanziare il servizio Starlink e aveva chiesto di contribuire al suo mantenimento con alcune decine di milioni di dollari al mese.
Poi, di fronte al polverone che ne è seguito, Musk ha ritrattato, sempre in un Tweet, dicendo “Chi se ne frega… Anche se Starlink sta continuando a perdere soldi mentre altre aziende stanno guadagnando miliardi di dollari dei contribuenti, continueremo a finanziare gratis il governo dell’Ucraina”.
I giornali hanno preso sul serio, ma c’è anche chi dice che quest’ultima sia una battuta e che Musk non abbia in realtà cambiato idea. Ad ogni modo, Elon Musk è Elon Musk, istrionico, lunatico, fuori dagli stereotipi. Il problema vero in tutta questa situazione è che un provato cittadino possa condizionare con un Tweet l’andamento di un conflitto da cui dipendono direttamente o indirettamente la vita, la sicurezza alimentare ed energetica di milioni se non miliardi di persone.
IO NON MI RASSOCIAL
Va bene inauguriamo una nuova rubrica: “Io non mi rassocial”. Visto che spesso mi capita di imbattermi in post sui social che sono vere e proprie analisi molto ben fatte di fatti di attualità, e di citarle in rassegna, ho pensato di dar loro uno spazio dedicato, di tanto in tanto quando capita. Quindi Iononmirassiocial non sarà una rubrica in cui sbeffeggiare i social, o dire quanto sono sceme le persone sui social, ma al contrario una rubrica che mostra come anche i social, se usati bene, possono essere un’ottima fonte di informazione.
In questa prima puntata segnalo due post. Il primo a firma del blogger Pietro Cambi, sul suo profilo personale, che commenta così un arzigogolato articolo del Sole 24 Ore dal titolo: “Caro bollette, la doppia opzione dei fondi Ue e REpowerEu per ridurre l’impatto”. Il commento di Pietro coglie il cuore della questione: “Le decine di miliardi ue che sarebbero dovuti servire per accelerare la transizione verso un Italia 100% rinnovabile, le decine di miliardi presenti nel PNRR per accelerare l’installazione di impianti fotovoltaici, eolico, il potenziamento della rete, l’accumulo, dovrebbero essere bruciati, in pochi mesi, per tagliare le bollette. E la proposta è tutta italiana”.
Il secondo post è l’analisi del giornalista ambientale Sergio Ferraris e commenta invece l’iniziativa di protesta contro l’industria dei combustibili fossili realizzata da due giovani donne, all’interno della campagna just stop oil, che hanno lanciato una zuppa contro il capolavoro “I girasoli” di Van Gogh, senza danneggiare l’opera che era coperta da un vetro.
Scrive Ferraris: “Sono con loro. Condivido al 100% il loro gesto e la loro azione. Perchè:
1) si tratta di un’azione politica per il clima che assurge alla performance artistica, metodologia che lascia memoria
2) hanno imbrattato un vetro e non un’opera d’arte
3) il vetro è stato omesso, in maniera colpevole, visto che si vede in foto, da molti media e ciò rafforza il mio sostegno, perchè quando ti criminalizzano falsificando le prove evidenti significa che hai ragione, colpisci nel segno e hanno paura di te
4) hanno scelto “I girasoli” di Van Gogh, non un’opera qualsisi come per esempio l’autoritratto, per cui hanno scelto l’agricoltura che è minacciata dai cambiamenti climatici
5) hanno scelto la passata di pomodoro Heinz (prodotto tra parentesi industriale che usa energia fossile) usata da Andy Warhol cosa che denota un’ottima consapevolezza culturale/industriale e scusate se è poco
6) hanno alzato il livello dello “scontro” sul clima, cosa che è oggi necessaria, specialmente dopo che il gruppo ha fatto un’azione contro una multinzionale petrolifera (hanno invaso il prato antistante alla sede con dei cartelli) beccandosi due anni di prigione e una multa salatissima nell’indifferenza assoluta dei media
7) del fatto, innocuo per l’opera d’arte, sta parlando tutto il Pianeta, per cui la logistica informativa dell’atto è elevata come risultato
8 ) ci hanno messo la faccia di persona
9) sono due giovani donne. Sottolineo giovani e donne, protagoniste del futuro prossimo che hanno sia il diritto sia il dovere di protestare
10) hanno mandato di traverso la colazione a molti borghesi e quando succede ciò, dal mio punto di vista, francamente penso che si sia colpito nel segno”.
FONTI E ARTICOLI
#Pfizer
Il Fatto Quotidiano – Pfizer ammette: “Nessun test sui vaccini per stop a contagi”
Open – Il vaccino Pfizer non previene la trasmissione? Il deputato europeo Rob Roos non sa a cosa servono i vaccini https://www.open.online/2022/10/12/vaccino-pfizer-rob-ross-trasmissione-contagio-fc/
La Verità – Quelli che sapevano già tutto di Pfizer smentiti da Draghi, virostar, Iss-Aifa
#maggioranza
il Fatto Quotidiano – Scontro Meloni-Berlusconi, l’ora del regolamento di conti dentro
Forza Italia. Salvini passa all’incasso con Fdi e si propone come “paciere” https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/10/15/scontro-meloni-berlusconi-lora-del-regolamento-di-conti-dentro-forza-italia-mentre-salvini-passa-allincasso-con-fdi-e-si-propone-come-paciere/6839708/
Termometro Politico – Lorenzo Fontana e Ignazio la Russa: chi sono i nuovi Presidenti di Camera e Senato https://www.termometropolitico.it/1602651_lorenzo-fontana-e-ignazio-la-russa-chi-sono-i-nuovi-presidenti-di-camera-e-senato.html
il Post – Chi ha votato La Russa dall’opposizione?
#Fontana
il Post – Chi è Lorenzo Fontana
il Post – Cosa fanno i presidenti di Camera e Senato
#Congresso PCC
il Fatto Quotidiano – Cina, Xi Jinping leader supremo verso il terzo mandato. Così il Partito Comunista punta sull’uomo forte costruito “in casa” https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/10/15/cina-xi-jinping-leader-supremo-verso-il-terzo-mandato-cosi-il-partito-comunista-punta-sulluomo-forte-costruito-in-casa/6836255/
Italia che Cambia – Capire la Cina contemporanea, con Gabriele Battaglia – Io Non Mi Rassegno + #1
#Elon Musk
il Messaggero – Elon Musk e l’Ucraina, c’è il dietrofront: «Al diavolo, continuerò a finanziare Starlink per Kiev»