25 Mar 2022

Ucraina, brutti segnali – #489

Scritto da: Andrea Degl'Innocenti
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Per un po’ di giorni abbiamo parlato di altro, ma è il momento di tornare a parlare di Ucraina. Dall’ulteriore invio di armi all’aumento della spesa militare di molti paesi, alle posizioni di Bielorussia e Polonia, a quella della Cina, dalla risoluzione dell’Onu alla decisione della Russia di accettare solo pagamenti in Rubli, per arrivare all’estromissione di Alessandro Orsini dalla Rai e alle possibili risoluzioni del conflitto. E allo sciopero di Fridays For Future per la pace e la giustizia climatica.

NOVITA’ DAL FRONTE

La novità principale di ieri è che l’Assemblea Generale dell’Onu ha adottato la risoluzione proposta da diversi paesi occidentali sulla situazione umanitaria in Ucraina che chiede “l’immediata cessazione delle ostilità da parte della Russia, in particolare di eventuali attacchi contro civili”, l’accesso umanitario e la protezione dei civili, del personale medico, dei giornalisti e degli operatori umanitari.

Una risoluzione Onu è l’atto giuridico più importante che le Nazioni unite hanno a disposizione. Alcuni giuristi ritengono addirittura che sia vincolante. In questo caso dubito che lo sarà, anche perché la Russia ha votato contro, assieme a Siria, Corea del Nord, Eritrea e Bielorussia, mentre 38 si sono astenuti, fra cui la Cina. 

In generale, comunque, non tira una bella aria, bisogna essere onesti. Ecco una serie di brutti segnali che ho notato in questi giorni:

La Nato che aumenta l’invio di armi. Ieri Joe Biden ha affermato che i paesi Nato daranno ancora più armi all’Ucraina, inaspriranno le sanzioni e risponderanno all’eventuale uso di armi chimiche e nucleari. 

Ma, di nuovo, siamo sicuri che inviare più armi sia una buona idea? Il fatto è che più armi, significano più scontri e più morti. A dirlo, fra gli altri, è Giorgio Beretta, analista dell’Opal (l’Osservatorio permanente sulle armi leggere), intervistato da Fanpage: “L’invio di armi non ha portato a un miglioramento situazione sul campo bensì un’escalation della violenza: non a caso ora assistiamo a bombardamenti intensivi anche su obiettivi civili da parte delle forze armate russe e questo accade anche a seguito della maggior resistenza armata. E penso sia totalmente fuorviante e al limite del cinismo affermare – come purtroppo fanno molti commentatori – che le armi, offrendo una maggior capacità di resistenza, indurranno la Russia ad accettare le trattative: il prolungamento del conflitto non crea le condizioni per migliori trattative, ma porta solo a maggiore violenza e più vittime”.

Aumento della spesa militare. Lo abbiamo già accennato, ma visto che ieri è intervenuto anche il Papa, riparliamone. Oltre a mandare più armi, molti paesi stanno aumentando la propria spesa militare. Anche il nostro. La Camera ha approvato lo scorso 16 marzo un ordine del giorno al decreto Ucraina proposto dalla Lega – ma sottoscritto da tutte le altre forze di maggioranza più Fratelli d’Italia – che impegna il governo a incrementare le spese per la Difesa fino al 2% del prodotto interno lordo (oggi sono all’1,4%), per un totale, secondo i dati dell’osservatorio Milex, di 38 miliardi l’anno, 104 milioni al giorno. 

È una misura di un paese che vuole cercare la pace? No, è la misura di un paese che si prepara alla guerra. Ogni famiglia spenderà 1500€ all’anno in spese militari, in media. Non spiccioli. Quindi poi se non facciamo la guerra magari ci girano anche i coglioni. Sai quante cose si possono fare con tutti quei soldi? Ci fai la transizione ecologica con quei soldi.

 Interessante la dichiarazione di Papa Francesco a riguardo: “Io mi sono vergognato quando ho letto che un gruppo di Stati si sono compromessi a spendere il 2% del Pil per l’acquisto di armi come risposta a questo che sta accadendo, pazzi!”. Il duro attacco all’aumento delle spese militari su richiesta della Nato arriva da papa Francesco, durante un’udienza tenuta giovedì al Centro femminile italiano. “La vera risposta non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari – ha affermato il pontefice -, ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare un mondo ormai globalizzato, non facendo vedere i denti, e di impostare le relazioni internazionali. Il modello della cura è già in atto, grazie a Dio, ma purtroppo è ancora sottomesso a quello del potere economico-tecnocratico-militare”. 

Russia che accetterà pagamenti solo in Rubli (che vuol dire?). Putin ha deciso che d’ora in avanti tutti i commerci (ad esempio di gas e petrolio) con i paesi ostili avverranno solo ed esclusivamente in Rubli, la valuta ufficiale russa. Questo per rinforzare il rublo che era crollato dopo l’inasprimento delle sanzioni. Solo che questo crea anche un nuovo precedente, perché mette in discussione il ruolo egemone del dollaro (e quello in seconda battuta dell’euro) come valuta da utilizzare per gli scambi internazionali).

A schizzare sono stati invece nuovamente i prezzi del gas: all’hub olandese Ttf la quotazione è balzata di oltre il 25% a 124,09 euro per megawattora.

Bielorussia e Polonia si preparano a entrare in guerra? I paesi più vicini stanno facendo mosse preparatorie, che lasciano presagire che stiano almeno pensandoi di prendere parte al conflitto. La Bielorussia 

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha affermato che la proposta della Polonia di inviare un contingente occidentale di mantenimento della pace in Ucraina “è il preludio ad una terza guerra mondiale”.

“I polacchi sono diventati matti, stanno già proponendo di creare una forza di pace composta da 100mila soldati per portarla attraverso Leopoli in Ucraina. Comprendono che questo significa la terza guerra mondiale?

Il ruolo della Cina. Sul ruolo della Cina si trova di tutto (e il contrario di tutto) online. Chi la vuole neutrale, chi alleata della Russia fin dall’inizio, chi ancora più vicina alla Nato che alla Russia. In questo caso, va detto, oltre alla classica disinformazione c’è anche il fatto che la posizione del governo cinese è abbastanza ondivaga, difficile da interpretare, perlomeno per noi occidentali. 

Probabilmente coesistono alcune realtà. Una realtà interna alla Cina, che la guerra nemmeno la percepisce troppo. Da quel poco che ne so, dentro alla Cina, esiste quasi esclusivamente la Cina. Significa che i media danno pochissimo spazio a quello che succede al di fuori del paese, e un semplice fatto di cronaca può assumere più risalto di una crisi internazionale. La percezione del cinese medio, è che non esista granché al di fuori della Cina, e che la storia si faccia all’interno di quei confini che racchiudono ⅕ della popolazione mondiale.

Quindi la neutralità della Cina, è quasi indifferenza, da quel punto di vista, ed è anche per questo che il paese è tradizionalmente pacifico. Poi però ci sono i rapporti commerciali, e lì si gioca la partita più delicata per Xi Jinping e compagnia, perché da un lato la Russia è un partner commerciale importante per la Cina, dall’altra la Cina sembra non volersi ritrovare ad essere l’ultimo amico rimasto della Russia, per non schierarsi troppo. 

Nella cornice di questo equilibrio delicato si sono svolte tutte le mosse del governo cinese nelle ultime settimane. Solo che il governo e l’intelligence americana sembrano giocare a voler condannare la Cina a prescindere – o forse sanno cose che io non so – ad ogni modo temo che queste continue insinuazioni possano isolare anche la Cina e spingere il governo cinese a giocare gioco forza il ruolo di alleato di Putin. Ad esempio ieri la Cina si è astenuta sulla risoluzione dell’Onu, ma quasi tutti  imedia nostrani hanno titolato che “La Cina vota con la Russia”. Che non è vero, perché la Russia invece ha votato no.

Italia, Orsini buttato fuori dalla Rai. Venendo in Italia, una notizia che mi ha colpito è che la Rai ha cancellato il contratto di Alessandro Orsini, direttore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della Luiss. Orsini è stato accusato – soprattutto dal Pd e Italia Viva – di avere posizioni vicine a Putin. Il che è decisamente opinabile. orsini portava una lettura interessante, competente, sicuramente nella parte di analisi. Non è un bel segnale.

Come ne usciamo? Molti analisti sostengono che la Russia, anzi Putin, abbia già perso, comunque vada. Militarmente sta subendo un sacco di perdite, gravi, all’esercito. Ma se anche vincesse e riuscisse e occupare militarmente l’Ucraina, poi mantenere l’occupazione sarebbe quasi impossibile, perché ad oggi, gli ucraini, odiano la Russia. Se prima c’era qualche dubbio, ora è stato fugato. In più la Russia ha fatto praticamente terra bruciata attorno a sé dal punto di vista economico, facendo saltare tutti gli accordi commerciali che aveva intessuto con così tanta cura dopo la fine della guerra fredda e dell’Unione sovietica, con l’Europa. Sì, gli resta la Cina, in parte, ma la Cina non è una nazione che importa più di tanto. 

Quindi, penserete, è una buona notizia! Non esattamente. Come scriveva proprio Orsini qualche giorno fa, avere una Russia ferita in Europa sarà fonte di ulteriore instabilità. Ecco un passaggio della sua intervista per Libero: “Mettiamo pure che le sanzioni provochino la disfatta di Mosca o un golpe in Russia. Crede che d’improvviso l’Europa sarebbe pacificata? Chi paragona Putin a Hitler dovrebbe sapere che una grande potenza revanscista nel cuore dell’Europa non consente di creare un ordine internazionale stabile. È la lezione della Germania nazista. Se l’Europa sconfigge i russi, questi non diventeranno pacifisti per reazione. Questa guerra nasce perché la Russia si sente una nazione ferita; umiliarla aggraverebbe la situazione. Putin ci ricorda che la Russia è una potenza nucleare”.

FFF IN PIAZZA

Prima di chiudere, vi ricordo ce oggi scendono in piazza i ragazzi e le ragazze di FFF in un osciopero globale per la pace e la giustizia climatica. In ben 679 piazze in tutto il mondo, dalla Svezia di Greta Thunberg all’Uganda di Vanessa Nakate, passando per Stati Uniti e Italia, dove sono previsti 78 cortei.

FONTI E ARTICOLI

#Onu
Ansa – Ucraina, l’Onu approva risoluzione umanitaria occidentali
il Giornale – L’Onu: “Stop alla guerra”. Ma la Cina si astiene

#spesa militare
Il Fatto Quotidiano – Papa Francesco: “Mi vergogno per gli Stati che aumentano la spesa militare al 2%, pazzi!”. In bilico l’odg al Senato: i distinguo nella Lega

#Russia-Cina
CNN – 4 ways China is quietly making life harder for Russia
The Diplomat – ‘No Limits’? Understanding China’s Engagement With Russia on Ukraine
Politico – EU has ‘very reliable evidence’ China is considering military support for Russia
Valigia Blu – Con la Russia ma contro l’invasione: la complessa posizione della Cina sulla guerra in Ucraina

#conflitto
The Drive – Russia Has Already Lost

#rubli
Focus – Economia Perché la Russia ha chiesto il pagamento del gas in rubli?

#Bielorussia
Qui Finanza – Anche la Bielorussia entra in guerra? Cosa può accadere

#Orsini
Libero – Alessandro Orsini: “Vladimir Putin un criminale di guerra, ma attenti a non umiliarlo”. Che rischi corre l’Europa
Open – Caso Orsini, la Rai fa un passo indietro: «Interrompiamo il contratto». La risposta: «Partecipo gratis»

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