Traghetti e contraddizioni – #448
Grillo indagato dalla Procura di Milano
Partiamo con i traghetti del gruppo Moby. Un nuovo scossone arriva addosso a Beppe Grillo. Dopo le polemiche di qualche mese fa legate all’accusa di stupro pendente sul figlio, di cui avevamo parlato anche qui, che spesso erano state usate in maniera pretestuosa dai giornali, questa volta l’accusa arriva direttamente dalla procura, ed è un po’ più pesante.
Riporta il Corriere della Sera che il fondatore del Movimento 5 è stato indagato per traffico di influenze illecite dalla procura di Milano per via di un corposo contratto pubblicitario che la compagnia di navigazione Moby, di proprietà dell’armatore Vincenzo Onorato, avrebbe stipulato col blog di Grillo.
Dov’è il problema, direte voi? Ecco, c’è il sospetto che i soldi pagati da Moby sia a Grillo che a Casaleggio Associati, rispettivamente 73mila e 300mila euro, non fossero esattamente per ottenere una classica pubblicità sul sito ma più per condizionare la linea politica dei 5 Stelle. Anche perché Onorato non è nuovo a operazioni molto “al limite” tipo questa. Ha pagato anche la fondazione Open di Renzi (altri 300mila euro), ha dato 100mila euro alla fondazione Change del governatore della Liguria Giovanni Toti, 80mila al Pd, 10mila a Fratelli d’Italia.
Insomma ha comprato un sacco di spazi pubblicitari dai partiti politici. Nel caso di Grillo, spiega Open (in questo caso parlo del giornale, non della fondazione di Renzi), la procura di Milano vuole appurare se i compensi percepiti dalla società di Beppe Grillo fossero effettivamente il pagamento di pubblicità e sponsorizzazioni oppure il costo relativo a una certa “mediazione” politica. E ci sarebbero alcune chat che hanno fatto sorgere nella procura l’ipotesi che Onorato volesse utilizzare Grillo come tramite per esercitare una pressione, o avanzare delle richieste verso alcuni parlamentari del M5S, per favorire il suo gruppo.
L’inchiesta su Grillo sarebbe nata da quella più ampia che la procura di Firenze sta portando avanti da mesi sulla Fondazione Open di Matteo Renzi, che dal 2012 al 2018 finanziava parte delle attività dell’ex segretario del Partito Democratico Matteo Renzi.
Musumeci contro il governo
Continuiamo a parlare di traghetti. Perché fino a ieri i cittadini sprovvisti di Super Green Pass che volessero attraversare lo stretto di Messinanon avrebbero potuto prendere un traghetto e quindi avrebbero dovuto emulare Grillo. No, non intendo farsi pagare dalla Moby, intendo attraversare a nuoto.
Ieri però è cambiato qualcosa. La prima cosa che è successa è che il governatore della regione Sicilia Nello Musumeci, dopo aver più volte provato a intercedere verso il gpoverno, ha firmato un’ordinanza con effetto praticamente immediato, che permette ai siciliani di attraversare lo Stretto anche con il Green Pass semplice, cioè con il tampone. Ce ne parla Elisa Cutuli su Italia che Cambia.
La norma introdotta che va in contrasto aperto con quanto previsto dal decreto legge del 30 dicembre scorso e, per farla breve, prevede che si possa attraversare lo Stretto di Messina salendo su un traghetto in direzione Calabria senza Super Green Pass, ma con il Green pass base, con l’obbligo per chi si muove in auto di rimanere a bordo della vettura, mentre per i pedoni di rimanere negli spazi comuni aperti e di indossare la mascherina FFP2.
La stessa ordinanza vale anche per le isole minori siciliane.
L’ordinanza serviva a mettere una pezza su una delle tante contraddizioni (forse la più plateale) del decreto del 30 dicembre, ovvero quella che di fatto penalizza gli abitanti delle isole, che senza un vaccino e a differenza degli altri, non possono lasciare la propria regione. Ma nel mettere questa pezza, per qualche ora c’è stato un ulteriore paradosso, ovvero che le persone senza Super Green pass potevano sì uscire dalla Sicilia ma non rientrarci, perché la tratta opposta, quella Villa San Giovanni – Messina, è di competenza della Regione Calabria.
Nel comunicato con cui introduceva l’ordinanza Musumeci si augurava caldamente che anche il governatore della Calabria prendesse una posizione simile, e in effetti così è stato. In tarda serata anche Roberto Occhiuto ha emesso un’ordinanza speculare, e adesso la circolazione delle persone fra le due Regioni è stata ripristinata.
Comunque tutta questa situazione, paradossale, mi sembra stia mostrando qualcosa di più profondo della classica cialtroneria (che sicuramente è un ingrediente eh!): l’inadeguatezza dell’ossatura stessa di quella che chiamiamo democrazia rappresentativa, nel gestire situazioni di emergenza. Già non funziona un granché quando tutto va bene, ma quando la situazione si fa critica sbanda inevitabilmente e finisce vittima di due tensioni ugualmente distruttive: da un lato derive autoritarie, dall’altro il caos totale.
Nuova Presidente del Parlamento Europeo
Va bene, cambiamo argomento. Non ne abbiamo parlato qui, ma avrete sicuramente letto della tragica scomparsa di David Sassoli, presidente del Parlamento europeo. Ieri è stata eletta la sua successora. Si chiama Roberta Metsola, ha 43 anni, è maltese fa parte del gruppo parlamentare del Partito Popolare Europeo, quello che raccoglie la destra moderata a livello europeo, ed è la persona più giovane mai eletta in quel ruolo. È stata eletta con una larga maggioranza, inclusi i socialisti e i liberali di Renew, anche se in molti hanno criticato alcune sue posizioni antiabortiste espresse chiaramente nel 2015.
Metsola si è giustificata dicendo che quelle posizioni erano espresse all’interno del suo contesto politico, che è quello di Malta, che è l’unico Paese dell’Unione dove l’aborto è ancora illegale, anche per i casi di incesto o stupro. E che nell’aula europea rispetterà la linea del parlamento sull’argomento. Ma questa giustificazione non è bastata a convincere i Verdi che invece hanno votato contro.
Glifosato nelle urine
Per concludere con una nota di ottimismo, un team di ricercatori francesi ha pubblicato i risultati di uno studio condotto sulle urine di un campione di persone transalpine di varie età e provenienza regionale concludendo che in praticamente tutti i casi c
Ne parla GreenMe. Lo studio, guidato dalla Aix Marseille University, ha trovato l’erbicida nel 99,8% dei quasi 7000 campioni analizzati (circa 7mila). Come spiegano i ricercatori, la Francia è il primo paese europeo per consumo di pesticidi, e a farla da padrone è il re dei pesticidi, il più utilizzato al mondo, il glifosato.
Lo studio è solo l’ultimo di una lunga serie di ricerche condotte in vari paesi del mondo, che all’incirca mostrano tutte la stessa cosa. I pesticidi, e il glifosato in particolare, sono ovunque. Sul glifosato c’è un dibattito abbastanza acceso, su quanto sia effettivamente pericoloso. L’Oms lo ha classificato in passato come probabilmente cancerogeno, poi ha fatto in parte marcia indietro, dicendo che è probabile che non lo sia. Un recente rapporto europeo preparato dalle autorità di quattro paesi (Francia, Olanda, Svezia e Ungheria) afferma che non è cancerogeno, non è mutageno, né tossico per la riproduzione. Il mondo scientifico resta comunque abbastanza diviso sulla questione.
Ad ogni modo, al di làa della specifica tossicità per l’uomo di questo erbicida, credo sia importante non focalizzarci esclusivamente nelle battaglie verso un singolo fattore, e guardare la figura più grande. Ovvero che il glifosato è la diretta conseguenza di un modello di agricoltura industriale che non riesce ancora a emanciparsi dall’utilizzo massiccio di diserbanti, pesticidi, fertilizzanti, petrolio, con una marea di impatti nocivi che vanno dalla salute delle persone, a quella degli ecosistemi, a fenomeno come il picco dei fosfati e l’eutrofizzazione.
Fonti e articoli:
#Super Green Pass #Stretto di Messina
Italia che Cambia – Arriva l’ordinanza di Musumeci: non serve il green pass per i traghetti siciliani
Regione Siciliana – Ordinanza di Musumeci per l’attraversamento dello Stretto: «Basta solo il tampone»
#Grillo
Il Fatto Quotidiano – Beppe Grillo indagato a Milano: l’accusa è di traffico di influenze illecite in cambio dei contratti della Moby di Onorato con il blog
Open – Grillo indagato, nelle chat con i parlamentari M5s le pressioni per aiutare Moby. I legami con l’inchiesta sulla fondazione Open
#europarlamento
Il Fatto Quotidiano – L’antiabortista Metsola è il nuovo presidente del Parlamento Ue: i Socialisti e i liberali di Renew votano per la conservatrice del Ppe
#glifosato
GreenMe – Glifosato: è presente praticamente nelle urine di tutti. Lo studio shock francese che dovrebbe far riflettere
Ansa – Autorità nazionali Ue, glifosato non è cancerogeno