15 Giu 2023

Si battono per il clima: condannati – #746

Scritto da: Francesco Bevilacqua
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Per due attiviste e un attivista di Ultima Generazione è arrivata la condanna per l’azione compiuta lo scorso agosto ai musei vaticani. Ma anche l’Agenzia Europea dell’Ambiente lancia un allarme: stanno aumentando le morti causate da eventi climatici estremi. Ma parliamo anche del nuovo portale territoriale di Italia che Cambia – Napoli che Cambia – e chiudiamo con un commento sulla morte di Silvio Berlusconi.

Vi ricordate cos’è successo il 18 agosto 2022? Rifacendosi alla simbologia del personaggio – che tentò di avvisare i troiani dell’inganno del cavallo donato dai greci –, gli attivisti e le attiviste di Ultima Generazione si erano incollati al gruppo scultoreo raffigurante Laocoonte all’interno dei Musei Vaticani spiegando che “come Laocoonte, scienziati e attivisti sono i testimoni che cercano di avvertire chi li circonda sulle conseguenze che le azioni di oggi avranno sul futuro. Come Laocoonte, scienziati e attivisti non vengono ascoltati o, peggio, vengono messi a tacere dalla politica, più interessata a difendere i privilegi di una minoranza che a provvedere al bene della collettività”.

L’altro ieri Ester Goffi e Guido Viero sono stati condannati a nove mesi di carcere con pena sospesa, oltre a due sanzioni pecuniarie di 1.500 euro per il reato di danneggiamento aggravato e di 120 euro per il reato di trasgressione “a un ordine legalmente dato dall’autorità competente”, più altri 120 comminati a una terza attivista che aveva ripreso la scena. Inoltre dovranno versare un risarcimento di 28.148 euro, per un danno che – a detta di Ultima Generazione – risulta essere inesistente.

Questi sono i fatti, ma c’è un aspetto forse secondario della vicenda che mi ha particolarmente colpito. Il movimento ha dato la notizia della condanna tramite un post sui social, che è stato commentato da decine di utenti, più o meno tutti con lo stesso tenore beffardo e canzonatorio nei confronti di UG. Ne cito qualcuno per farvi capire: “Questi soggetti di ultima generazione loro non inquinano? hanno tutti auto elettriche ed abitazioni ecosostenibili,come impone l’UE,oppure vivono nelle caverne e vanno a cavallo”; “Be’, oltre alla condanna pecuniaria, proporrei anche la castrazione, con la speranza che scemi del genere non ne crescano più”; “questi stramaledettissimi hanno intenzione di opporsi alla condanna e impugnare la sentenza. Vandali analfabeti, chissà chi li protegge”.

Purtroppo il livello del dibattito nel mondo social è direttamente proporzionale alle competenze e al grado di approfondimento di chi vi partecipa e questo lo sappiamo. Tuttavia mi sembra interessante rilevare come in un momento in cui la crisi ambientale sta diventando un punto urgente e vitale per il genere umano (come vedremo nell’ultima notizia di oggi), chi tenta di fare pressione sui decisori e di sensibilizzare l’opinione pubblica – e qua non entro nel merito dei metodi, che possono essere condivisibili o meno – viene condannato mediaticamente e canzonato, proprio come successe a Laocoonte. La domanda è: faremo anche noi la fine che fece Troia?

Torniamo a parlare di crisi ambientale. Mercoledì scorso l’EEA, Agenzia Europea dell’Ambiente, ha reso noto che tra il 1980 e il 2021 “quasi 195.000 vittime sono state causate da inondazioni, tempeste, ondate di caldo e freddo, incendi boschivi e frane”, ovvero 9285 decessi all’anno, 25 al giorno. Ovviamente questo dato riguarda solo i morti imputabili agli eventi climatici estremi e non include, ad esempio, quelli dovuti a patologie direttamente collegabili all’inquinamento.

Secondo l’EEA, “per prevenire ulteriori perdite, dobbiamo passare con urgenza dalla risposta a eventi meteorologici estremi, alla preparazione proattiva per affrontarli”.

I prossimi dati saranno ancora peggiori: il report appena pubblicato non include quelli del 2022, che però hanno visto un ulteriore incremento dei decessi dovuti a eventi climatici estremi in Europa. I cambiamenti climatici di origine antropica hanno provocato un incremento di cinque o sei volte del rischio di siccità nel corso dello scorso anno, quando gli incendi hanno distrutto il doppio delle superfici forestali rispetto alla media degli ultimi anni. E ancora le inondazioni, che se dal punto di vista delle vite umane hanno un impatto minore, sono responsabili del 56% delle perdite economiche.

Se ci avete seguito negli ultimi giorni questa notizia non sarà nuova per voi, ma è un passo molto importante per Italia Che Cambia e in generale per l’informazione libera, positiva e costruttiva italiana quindi voglio tornarci sopra. Sto parlando del nuovo portale territoriale – il quinto contando quelli di Liguria, Piemonte, Sicilia, Calabria, più l’esperienza di Casentino – che abbiamo lanciato: Napoli che Cambia.

È nato tutto qualche mese fa dall’incontro fra il nostro direttore Daniel Tarozzi e Mario Sicignano, presidente di Proodos. Proodos è al tempo stesso un partner e una bellissima storia di questa Italia – anzi, Napoli – che cambia. È una cooperativa sociale che si occupa di tessere reti tra organizzazioni non profit, istituzioni e aziende in grado di progettare soluzioni efficaci e offrire risposte ai bisogni delle persone. Non solo: gestisce anche da quasi vent’anni un bene confiscato alla camorra nella zona di Forcella. Lo stabile ospita la sede di La Testata, un magazine di informazione culturale edito da Proodos.

Proprio La Testata è il nostro partner sul campo nella nuova avventura di Napoli Che Cambia. È un progetto sperimentale che si muove nel mondo dell’informazione, della comunicazione e dei social media. È anche un progetto molto giovane: sono una sessantina i collaboratori e le collaboratrici che partecipano, tutte sotto i 35 anni, fra cui Nadia Rosato e Rebecca Grosso che si occuperanno di andare a trovare, conoscere e raccontare i progetti di Napoli Che Cambia.

“Vi racconteremo la nostra città attraverso le esperienze di chi ha deciso di mettersi in gioco per cambiare l’inerzia delle cose, proveremo a decodificare le infinite connessioni tra creatività, innovazione e sostenibilità ambientale, economica, sociale; vi accompagneremo alla scoperta dell’altra faccia della luna… riflessa sul golfo di Napoli”, ha scritto Mario Sicignano commentando questo nuovo sodalizio fra Italia Che Cambia e Proodos. .

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