27 Set 2024

Siccità, scorie, energia e auto inquinanti: la rassegna stampa sarda – INMR Sardegna #46

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Oggi parliamo di siccità perché sono state pubblicate le prime stime sull’entità dell’emergenza con 130 comuni colpiti per nove milioni di danni, e faremo poi il nostro solito punto sul tema dell’energia, focalizzandoci soprattutto sulla legge sulle aree idonee. Parleremo poi del fatto che in Sardegna girano le auto più vecchie e inquinanti d’Italia, anche se aumentano i veicoli ibridi ed elettrici, e dedicheremo uno spazio anche al tema scorie perché torna l’ombra dello stoccaggio scorie nucleari nell’Isola; lo faremo insieme a Marta Serra del comitato no scorie – Sarcidano per la sardegna. Nella seconda parte della rassegna vi racconteremo invece gli articoli della settimana su Sardegna che cambia dove avremo inoltre un altro contributo, da parte qui dell’assemblea nazionale sarda sul festival Fàulas; in chiusura poi, gli eventi in arrivo per il weekend.

La crisi delle campagne dovuta alla siccità che ha colpito l’isola, è tutta in pochi ma significativi numeri: 130 comuni coinvolti, 544 le segnalazioni di danni da parte aziende agricole segnalati da Laore, e un danno economico proporzionalmente ripartito con 9,3 milioni di euro totali di danni. In settimana un articolo de La Nuova Sardegna ha riportato in numeri il costo di questa estate siccitosa. I danni dichiarati dagli imprenditore e rilevati dai tecnici Laore, l’Agenzia regionale per lo sviluppo in agricoltura, hanno colpito prevalentemente prati, pascoli, foraggere ma anche vigneti, oliveti, frutteti e altre colture. Sempre i danni risultano essere di due tipologie: diretti, per mancata crescita e riduzione della potenzialità produttiva, per disidratazione o per distaccamento; oppure legati ai maggiori costi aziendali per irrigazioni o acquisto di mangimi. A rimanere fuori, per una questione tecnica, è il numero dei animali morti nelle varie aziende, anche se Laore in merito precisa che sono state “innumerevoli le segnalazioni di capi morti, tra bovini, ovini, caprini e suini. Notizia positiva è però che grazie alle piogge di settembre, arrivano i primi segnali di ripresa dei boschi sardi. Grazie ai dati forniti dalla costellazione satellitare Copernicus Sentinel-2, sappiamo di una prima, lenta ripresa vegetativa. Un fenomeno che interessa principalmente il versante settentrionale del Supramonte di Oliena, dove la presenza di nuove foglie e germogli segna un primo segnale di rinascita positiva.

Torna l’ombra delle scorie nucleari in Sardegna. Il ministro dell’Ambiente Pichetto a margine di un convegno di Confindustria, ha dichiarato “La procedura di Valutazione di impatto ambientale sui siti idonei ad ospitare depositi di scorie nucleari va avanti”. Quello al quale ha fatto riferimento il ministro sono i 51 siti individuati nella Carta nazionale delle aree idonee (Cnai) preparata dalla Sogin  in 6 regioni, tra le quali c’è la Sardegna. “Il deposito delle scorie nucleari non lo vuole nessuno? (Ha aggiunto il ministro) E allora ne facciamo tre: uno al Nord, uno al Centro e uno al Sud. E i rifiuti più radioattivi, quelli delle vecchie centrali, li lasciamo all’estero. A pagamento”. Una serie di dichiarazioni che ha rianimato i comitati isolani contrari al deposito unico, e che ha incontrato subito anche la riposta altrettanto negativa della Regione Sardegna. “Il deposito delle scorie non sarà in Sardegna e noi non permetteremo che sia in Sardegna. – ha affermato la governatrice Alessandra Todde, precisando inoltre come: “L’Isola ha già pagato dal punto di vista ambientale, quindi non è la discarica d’Italia. E su questo voglio essere molto chiara”. In merito fondamentale è anche il parere di chi lotta nei territori interessati dai siti per ora individuati, come il Sarcidano. Abbiamo chiesto un contributo in merito a Marta Serra, la nostra autrice che fa parte anche del Comitato no scorie, Sarcidano per la sardegna.

Facciamo ora il nostro punto sull’energia. La prima novità arriva in realtà dalla settimana scorsa ma è uscita a ridosso della precedente rassegna, quindi non abbiamo fatto in tempo a parlarvene approfonditamente ma lo facciamo oggi. Come comunica nel sito istituzionale, la Giunta regionale ha approvato il disegno di legge “Disposizioni per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili”, ddl che è stato trasmesso al consiglio regionale per iniziare il suo iter. Sono le dichiarazioni di Todde a chiarire il contenuto del disegno di legge. “La Sardegna è la prima Regione d’Italia a proporre una legge sulle aree idonee con circa 3 mesi di anticipo rispetto alla scadenza prevista dal Governo. Siamo orgogliosi – ha spiegato la presidente – di aver presentato un modello virtuoso di transizione ecologica basato sullo sviluppo sostenibile, sulla tutela dell’ambiente, sul rispetto del suolo, del paesaggio, dei territori e dei cittadini sardi. Con questa legge, non solo decliniamo i criteri che rendono un’area idonea o non idonea all’installazione di impianti rinnovabili, ma stanziamo un’importante dote economica a favore della Sardegna: vogliamo che ogni famiglia e impresa sarda si possa produrre la propria energia”. Quello che viene previsto da qui al 2030 sono infatti circa 700 milioni di euro per le comunità energetiche, impianti fotovoltaici, accumuli di energia elettrica per autoconsumo, con incentivi – anche a fondo perduto – destinati a cittadini, Comuni, imprese, privati ed enti regionali.
-Per quanto riguarda gli impianti in corso di autorizzazione, o che hanno già ottenuto un’autorizzazione ma non hanno iniziato i lavori, non potranno essere realizzati se l’area prevista nel progetto non è ritenuta idonea mentre, entro 120 giorni, la giunta dovrà inoltre approvare il disegno di legge che istituisce l’Agenzia regionale sarda dell’energia. “La Sardegna non si farà più calpestare – ha dichiarato sempre Todde – ma gestirà la propria transizione ecologica”.
-A suscitare particolare soddisfazione è anche la questione delle polizze. Come ha spiegato sempre todde “come ulteriore garanzia contro la speculazione, prevediamo l’obbligo per le imprese di presentare 2 polizze fideiussorie: una finalizzata a garantire la corretta realizzazione dell’impianto e ad evitar di lasciare cantieri incompiuti, e l’altra – dal valore doppio rispetto a quello dell’impianto – finalizzata a garantire la corretta dismissione di questo quando giunto a fine vita. Queste polizze sono uno strumento contro quelle società con bassissimo capitale nate al solo scopo di vendere l’autorizzazione al migliore acquirente. Sia chiaro: l’autorizzazione viene concessa a chi stipula precedentemente la polizza”. In merito al disegno di legge si è pronunciata anche l’associazione ecologista gruppo di intervento giuridico, secondo cui Il GrIG, ha dichiarato di apprezzare l’impianto del disegno di legge regionale, in particolare il ricorso alle competenze statutarie primarie in materia urbanistico-territoriale e costituzionali concorrenti, che consentono al Legislatore regionale sardo ampia discrezionalità nell’individuazione delle aree non idonee rapportate alle caratteristiche ambientali e storico-culturali isolane. Assoluta contrarietà da parte dell’associazione, in merito invece al contenuto dell’art. 3 del disegno di legge regionale, finalizzato a “semplificare e accelerare la promozione di impianti di produzione da fonti rinnovabili in aree non idonee, permettendo agli enti locali di presentare istanze per tali impianti”. Un punto che comporta anche la modifica di piano paesaggistico regionale (P.P.R.) e degli altri strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica. Per il Grig, “Si tratterebbe di un potenziale grimaldello per consentire potenzialmente deroghe su deroghe discrezionali in favore dello speculatore energetico di turno”.
Nel frattempo, il 2 ottobre alle 10, davanti al consiglio regionale, ci sarà anche la la consegna delle firme della proposta di legge di iniziativa popolare Pratobello 24. I comitati sostenitori della proposta di iniziativa popolare chiamano a raccolta tutto il popolo sardo, per un momento di mobilitazione collettiva e festa.

In Sardegna girano le auto più vecchie e inquinanti d’Italia, anche se aumentano i veicoli ibridi ed elettrici. Quasi 640mila autovetture, il 57,5 per cento di tutte quelle circolanti in Sardegna è classificata da euro 4 in giù e 772mila veicoli hanno più di 10 anni di anzianità. Con questi dati la regione si piazza al settimo posto tra le regioni con le 4 ruote più vetuste e più inquinanti. Sono questi i dati del dossier sul trend dell’ “Impatto ambientale delle autovetture in Sardegna”, realizzato dall’Ufficio studi di Confartigianato imprese Sardegna su fonte Aci 2023. “Sebbene molte auto in circolazione siano ancora piuttosto vecchie – affermano Giacomo Meloni e Daniele Serra, presidente e segretario di Confartigianato Sardegna – si sta verificando un sensibile incremento di veicoli alimentati con fonti alternative ai tradizionali benzina e diesel, anche se, al momento, rappresentano solo una piccola frazione rispetto alle più diffuse”. Tra le province, le auto con la propulsione più inquinante si trovano a Nuoro dove il 65,9% delle 4 ruote(100mila) ha motori pari o inferiori all’euro 4. Secondo Confartigianato Sardegna, “È quindi ormai urgente lavorare su strategie nazionali, da affiancare all’elettrificazione del parco auto che mirino a decarbonizzare le vetture in circolazione senza necessariamente sostituirle con auto nuove. Il riferimento è chiaramente a carburanti che siano climaticamente neutrali, e dunque in linea con l’obiettivo del 2050”. Forse, è quindi arrivato il momento di salutare gli iconici pandini che fanno quasi parte dell’identità isolana, in favore di scelte più sostenibili. Oppure direttamente, soprattutto in città, sfruttare mezzi pubblici, piste ciclabili e marciapiedi! Possiamo, e anzi dobbiamo, farcela.

Lunedì abbiamo inaugurato la settimana con un’intervista a Paolo Aureli. Avvocato, ex vice presidente del Movimento Sardegna Zona Franca e, alle ultime elezioni europee, sostenitore della lista Pace Terra e Dignità, nell’intervista condotta dalla nostra Laura Tussi, Aureli propone un riequilibrio tra l’Isola e lo Stato italiano, sostenendo la Zona Franca come opportunità per emancipare la Sardegna. Affronta alcune delle principali problematiche legate al tema della pace, delle servitù militari e della sostenibilità ambientale nell’Isola, con uno sguardo orientato verso un futuro sardo che sia sostenibile e libero dalle servitù. Vi consigliamo di leggerla, il suo è un punto di vista interessante soprattutto per noi, che raccontiamo una sardegna che cambia e che vuole cambiare, sempre in positivo

Martedì spazio alla rubrica della nostra Alessandra Ghiani, che questo mese ci racconta un libro fresco di pubblicazione, La donna nel pozzo di Piergiorgio Pulixi. L’autore, tra i più apprezzati esponenti della letteratura di genere noir e thriller in Italia e all’estero, ha pubblicato oltre venti romanzi e numerosi racconti: tra le opere più conosciute vi sono quelle con protagonista l’ispettore Biagio Mazzeo e la serie de I canti del male, che ha portato nel panorama letterario un altro personaggio molto amato dai lettori, il vicequestore Vito Strega. Come scrive Alessandra Ghiani, con La donna nel pozzo, Pulixi porta i suoi personaggi – e i lettori – in giro tra Campidano, Sulcis e Sarcidano. Ma la Sardegna non è solo l’ambientazione in cui si muovono i protagonisti: la vicenda narrata, nella libertà della finzione che è prerogativa di ogni autore, è infatti liberamente ispirata a un caso di cronaca avvenuto nel 1989 nell’Isola: il femminicidio di Gisella Orrù, giovane studentessa di Carbonia. Date un’occhiata alla recensione e poi, anche una lettura a questo nuovo romanzo: l’occhio esperto di Alessandra Ghiani difficilmente sbaglia nel riconoscere nuove perle della letteratura isolana

Mercoledì siamo usciti invece con un’intervista della nostra Lisa Ferreli a Renato Soru. Governatore dell’Isola dal 2004 al 2008, ex membro del Parlamento Europeo e fondatore del movimento politico sardo Progetto Sardegna, Soru affronta alcuni temi caldi nell’Isola, primo fra tutti quello di un passaggio dalle fonti fossili alle rinnovabili che davvero, sia in grado di non lasciare indietro nessuno. Si parla anche di legge elettorale, rappresentanza, speculazione energetica, e lavoro. Un tema quest’ultimo che è strettamente collegato alle questioni relative la necessaria transizione energetica, ma del quale ancora non si sta parlando in maniera tale da avere numeri e dati su quale sarà l’impatto della transizione sul mondo del lavoro. In merito, l’opinione di Soru è chiara: “transizione energetica giusta significa anche non pregiudicare altri modelli di sviluppo: noi pensiamo che l’agricoltura sia importante, che la produzione di cibo di qualità sia importante, il turismo, ma questo settore dello sviluppo territoriale rischia di essere messo in crisi a seguito dell’occupazione del paesaggio con i mega impianti. Stiamo non solo non favorendo una transizione giusta, ma creando i presupposti per distruggere non solo i posti di lavoro che sono legati alla produzione di energia da fonti fossili, ma anche quelli esistenti e possibili legati ad altri settori, dall’agricoltura ai beni culturali”. La trovate integrale sulla nostra home con una piccola anticipazione video sui social.

Ieri abbiamo chiuso la pubblicazione settimanale di sardegna che cambia con un articolo dedicato a un festival di cui siamo media partner, Fàulas! Si tratta di un festival organizzato dall’Assemblea Natzionale Sarda che unisce riflessione critica e sperimentazione artistica, offrendo l’occasione di guardare alla nostra Isola con occhi nuovi e aperti al futuro. Abbiamo chiesto al presidente dell’assemblea di dirci qualcosa in più sul festival, Riccardo Pisu Maxia.

E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola:

  • Dal 27 al 30 settembre 2024, torna a Bono il Festival MENS SANA, dedicato alla letteratura sportiva. Questo evento, giunto alla sua seconda edizione, celebra l’incontro tra il mondo dello sport e la letteratura, portando in scena storie straordinarie raccontate da grandi protagonisti del giornalismo sportivo e campioni dello sport. Organizzato dal Comune di Bono in collaborazione con Lìberos, il festival offre un’opportunità unica per riflettere sui valori dello sport attraverso la narrazione, con ospiti di spicco come Marino Bartoletti, Michele Padovano e Joanna Borella. Non perdetevelo anche perché ci sarà anche la nostra Alessandra Ghiani tra le moderatrici in dialogo con gli autori
  • Siamo nel pieno delle Giornate del Romanico 2024, un evento che offre un’esperienza unica per immergersi nell’arte e nell’architettura medievale. Questo evento fa parte del progetto Italia Romanica, una rete nazionale dedicata alla valorizzazione del patrimonio romanico. Il programma è ricco di visite guidate, eventi culturali e momenti di approfondimento storico. In Sardegna, fino al 13 ottobre 60 comuni offriranno l’accesso a circa 70 chiese romaniche, accompagnate da guide esperte che illustreranno l’importanza storica e architettonica di ogni monumento. Questo fine settimana tra i luoghi protagonisti troviamo Anela, Fonni, Silanus e Masullas. Trovate tutte le info su www.fondazioneromanicosardegna.it
  • torna quest’anno a Monserrato, la “sagra della vendemmia“, o meglio, utilizzando il nome ufficiale “Sa Festa ‘e sa Binnenna“. il programma completo dell’evento parte da oggi con un interessante convegno tematico, continua poi con la serata di sabato con la degustazioni di vini e prodotti locali, e ha il suo culmine nella giornata di domenica con l’immancabile corteo dei gruppi folk a tema vendemmia e il successivo spettacolo con musica e balli sardi. Vi ricordiamo che la manifestazione vanta anche il riconoscimento di “Sagra di qualità” conferito dall’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia alle migliori sagre del territorio
  • Ussaramanna e Villanovaforru ospitano la quarta edizione di Arrexini – Festival de Cultura Sarda. Stasera al nuraghe Genna Maria, ci sarà il reading teatrale ‘Ricordatemi come vi pare’ e la presentazione dell’album ‘Suite’ di Arrogalla. Sabato 28, in piazza Costituzione, un dialogo sul tema ‘is identidades linguìsticas de sos sardos’ e la proiezione del film ‘Deu ci seu’. Trovate tutte le info su www.arrexinifestival.it

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