Vuoi la guerra, vuoi le contraddizioni intrinseche nel nostro sistema,fatto sta che la transizione ecologica procede in maniera un po’ schizofrenica e se le rinnovabili toccano nuovi record, alcuni paesi e aziende fanno segnare dei preoccupanti dietrofront.
RINNOVABILI, NUOVI RECORD
Iniziamo con i dati positivi. Le energie rinnovabili nel mondo battono nuovi record. In California ad esempio, dove lo scorso 3 aprile, le fonti rinnovabili hanno segnato un record assoluto, arrivando a coprire il 97,6% del fabbisogno della rete alle ore 15.39. Ben 1,2 punti percentuali in più rispetto al precedente record, raggiunto il 27 marzo di quest’anno.
Intanto in Germania un gruppo di ricerca ha sviluppato delle celle solari di ultima generazione con il 24% di efficienza, stabilendo anche in questo caso un nuovo record del mondo.
BIDEN AUTORIZZA TRIVELLE ONSHORE
Nel frattempo però, Joe Biden manda segnali contrastanti. Se nel febbraio 2020 affermava che “Non ci saranno più trivellazioni nei territori federali, punto”, a due anni di distanza il presidente (che ai tempi ancora non lo era) decide di tornare sui suoi passi, annunciando il rilascio di nuove concessioni per l’estrazione di gas e petrolio, a fronte di royalties più alte da corrispondere all’amministrazione.
L’Ufficio per la gestione del territorio (Bureau of land management, Blm) ha passato in rassegna 646 siti che erano stati presi in considerazione per l’estrazione di gas e petrolio prima dello stop imposto da Biden e dopo aver condotto le verifiche ambientali e aver consultato la comunità locale (inclusi i popoli indigeni), ha deciso di dare il via libera alle trivelle in 173 siti collocati in Alabama, Colorado, Montana, Nevada, Nuovo Messico, Nord Dakota, Oklahoma, Utah e Wyoming. Tutti su territori pubblici.
La loro estensione complessiva è pari a 582 chilometri quadrati, l’80 per cento in meno rispetto a quanto ipotizzato in precedenza.
TOTAL GREENWASHING
Anche la compagnia francese di petrolio e gas Total Energies non se la passa benissimo. Spiega il Guardian che in questi anni ha lavorato molto per coltivare una reputazione verde con obiettivi climatici e piani per aumentare l’energia rinnovabile, ma un massiccio progetto petrolifero dell’Africa orientale sta gettando un’ombra su tutta la campagna.
Total infatti prevede di trivellare petrolio in un parco nazionale ricco di biodiversità in Uganda e di costruire un oleodotto di 900 miglia, l’East African Crude Oil Pipeline (EACOP), che scorrerà attraverso ambienti sensibili verso un porto in Tanzania per l’esportazione.
La combustione del petrolio potrebbe rilasciare nell’atmosfera l’equivalente di 34 milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno. Total, la seconda azienda francese per fatturato, ha cambiato nome nel maggio 2021, rinominandosi Total Energies e adottando un logo a tema arcobaleno. Ma il suo lavoro in Africa orientale è sembra smentire ogni proclamo e fa assumere a tutta l’operazione la sembianza del greenwashing.
Comunque, c’è un aspetto molto interessante e positivo in tutto ciò. Che a differenza di qualche anno fa, quando progetti del genere scatenavano reazione negli ambientalisti e finita lì, questa volta il progetto ha anche allontanato gli investitori. Più della metà delle banche che hanno storicamente finanziato Total ha escluso di sostenere il progetto. Almeno cinque grandi assicuratori hanno anche escluso il sostegno (e sappiamo quanto siano importanti le assicurazioni per garantire la finanziabilità di questi progetti).
Dennis van der Putten, che lavora negli investimenti responsabili presso la società di gestione patrimoniale olandese Actiam ha dichiarato: “TotalEnergies era la nostra azienda preferita nel settore. È con dolore nel cuore che abbiamo deciso di escluderli. Ma dovevamo farlo, dal nostro punto di vista della sostenibilità”.
La Commissione europea ha invece affermato che “non sostiene il finanziamento di progetti petroliferi in Africa”. Non solo: le critiche alla Total stanno isolando sempre più il governo francese e il suo presidente, Emmanuel Macron, che si è ripetutamente impegnato a uscire dai combustibili fossili, ma ha sostenuto l’EACOP. E questa cosa sta minando anche la sua credibilità, in Francia.
ANTARTIDE, ESTENSIONE DEI GHIACCI AI MINIMI
Dove invece si battono record negativi è in Antartide, dove – riporta Ansa – il 25 febbraio 2022 l’estensione del ghiaccio marino ha segnato un nuovo minimo: per la prima volta dall’inizio delle osservazioni satellitari dei poli, nel 1978, è scesa sotto i 2 milioni di chilometri quadrati.
UCRAINA
Va bene torniamo a fare qualche breve aggiornamento sulla guerra in Ucraina, e sulle tensioni geopolitiche in giro per il mondo. Sull’Ucraina più che un aggiornamento vi segnalo una riflessione che mi è sembrata interessante di Alessandro Gilioli su l’Espresso, che parla di come si debba fare una scelta sulla narrativa che adottiamo nei confronti della Russia e di Putin.
In pratica Gilioli evidenzia due possibili scelte: considerare Putin alla stregua di Hitler, e i russi dei nazisti, l’altra quella di considerare Putin non di certo un benefattore o un buontempone (questo è fuori discussione) ma comunque “solo” un autocrate nazionalista invasore, un aspirante dittatore con un’ideologia ontologica a cui è giusto opporsi, sia perché invasore sia per l’ideologia autocratica di cui si fa portatore. Ma non un nuovo Hitler e quindi qualcuno con cui si può in qualche modo trattare, così come l’occidente tratta con i Talebani, con i principi sauditi e così via.
Non sono sicuro che esistano solo queste due possibili narrazioni, ma esprimere questo concetto in maniera chiara come fa Gilioli ci aiuta a considerare le conseguenze delle nostre narrazioni.
ISRAELE BOMBARDA GAZA
Intanto riporta il Post, martedì mattina Israele ha bombardato la Striscia di Gaza in risposta al lancio di un razzo proveniente da Gaza. L’attacco, ha detto l’esercito israeliano, ha colpito un sito di produzione di armi usato dal gruppo radicale palestinese Hamas: sembra che non abbia provocato morti, così come il razzo lanciato da Gaza, sembra in risposta ai violenti scontri tra palestinesi e polizia israeliana avvenuti negli ultimi giorni nel complesso della moschea di al Aqsa, a Gerusalemme. Gli scontri a Gerusalemme avevano provocato decine di feriti e avevano fatto temere l’inizio di un nuovo conflitto, anche perché successivi a una serie di attentati terroristici compiuti da palestinesi in Israele.
PAKISTAN E AFGHANISTAN, SALE LA TENSIONE
Ancora più a Est, mentre l’ex primo ministro del Pakistan, Imran Khan, continua ad accusare gli Stati Uniti d’America di essere i mandanti del golpe parlamentare che lo ha defenestrato, e nel paese continuano le manifestazioni di protesta in suo supporto – a proposito, magari nei prossimi giorni approfondiamo quello che sta succedendo – il nuovo premier pakistano Shehbaz Sharif ha deciso di vendicarsi immediatamente per l’uccisione di almeno 7 soldati pakistani nell’imboscata tesa loro il 15 aprile da un gruppo armato Jihadista nella regione tribale del Nord Waziristan, vicino al confine con l’Afghanistan e lo ha fatto bombardando il Paese vicino, l’Afghanistan, anche per dare un avvertimento al governo talebano di Kabul.
Il ministero degli esteri afghano ha convocato l’ambasciatore pakistano a Kabul, Mansoor Ahmad Khan, per protestare contro i raid che non sono stati confermati da Islamabad.
Tra Afghanistan e Pakistan torna quindi a salire la tensione, quindi.
#rinnovabili
GreenMe – Fotovoltaico: le celle solari raggiungono il nuovo record del mondo, tutti pronti per i pannelli del futuro
Rinnovabili.it – California: le fonti rinnovabili toccano il 97,6% del fabbisogno elettrico
#Antartide
Ansa – Antartide, estensione ghiaccio marino ai minimi, è record
#Usa #trivelle
Lifegate – Usa, Joe Biden torna a rilasciare concessioni per le trivelle nei territori pubblici
#Israele
il Post – Israele ha bombardato la Striscia di Gaza in risposta al lancio di un razzo verso Tel Aviv
#Pakistan
Greenreport – Il nuovo governo del Pakistan bombarda l’Afghanistan: almeno 45 civili uccisi
#Total #greenwashing
The Guardian – Uganda oil project casts shadow over Total’s eco-friendly image
#nuova base militare
Greenreport – Base militare nel Parco Migliarino San Rossore, dicono no anche Wwf e Lipu
#Shanghai
Internazionale – Il governo cinese deve gestire l’esasperazione di Shanghai
#Twitter
il Post – Elon Musk e la libertà di espressione
#vaccini
Il Fatto Quotidiano – Vaccini Covid, le reazioni avverse sono meno di una su mille: 134mila su un totale di 135,8 milioni di dose somministrate