25 Ott 2024

Università, esercitazioni militari, allarme amianto e energia: la rassegna stampa sarda – INMR Sardegna #50

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Nella rassegna stampa parliamo di esercitazioni militari attraverso il comunicato di Aforas che denuncia l’inizio di una nuova stagione di “giochi di guerra nella nostra terra”. Parliamo poi di università perché cresce il numero di idonei non beneficiari d’alloggio in Sardegna, commentiamo la notizia con l’associazione universitaria Next Unica anche perché la regione sta correndo ai ripari con misure ad hoc. Ci spostiamo poi a Oristano perché è allarme inquinamento con distese di amianto lungo le sponde del lago Omodeo e non solo, faremo poi il punto a tema energia con alcune novità in materia: c’è stata la prima ordinanza del Tar Sardegna che utilizza la legge 5, la cosiddetta moratoria voluta dalla giunta Todde, e ci sono poi novità sul disegno di legge Aree Idonee e sulla volontà di puntare sull’idroelettrico. Nella seconda parte della rassegna come sempre vi racconteremo invece gli articoli della settimana su Sardegna che cambia, e poi in chiusura gli eventi in arrivo per il weekend.

“Come ogni anno, questo autunno riprendono le esercitazioni militari in Sardegna. Come ogni anno la nostra terra verrà utilizzata come parco giochi della guerra voluta dall’Occidente. Come ogni anno tonnellate di bombe, missili e proiettili verranno scaricati sulle nostre coste e sulle nostre campagne. Come ogni anno la spirale di impoverimento, spopolamento e di degrado delle terre che le basi militari generano va avanti. Come ogni anno ribadiamo che non c’è il nostro consenso per questo uso scellerato e atroce della nostra isola.” Inizia con questo elenco il comunicato stampa con cui Aforas denuncia la ripresa delle esercitazioni militari nell’Isola, ricordando quelle che sono le conseguenze su territori e comunità. Un comunicato che arriva in un momento in cui anche i lavoratori del comparto pesca del Sulcis Iglesiente sono in stato di agitazione: una mobilitazione – spiega il sindacato Cgil – che trova fondamento nella «preoccupazione per la mancanza di attenzione da parte della Regione rispetto ai problemi legati all’interdizione degli specchi di mare interessati dalle esercitazioni militari». In merito poi gli indennizzi – denuncia sempre il sindacato – «arrivano sempre in ritardo e, oltretutto, non sono congrui e distribuiti in modo omogeneo nelle diverse aree interdette». Quello che sottolineano da Aforas (assemblea, composta da comitati, collettivi, associazioni, realtà politiche e individui che si oppongono all’occupazione militare della Sardegna) è che “la guerra e la sua preparazione, come con le esercitazioni militari, hanno ben pochi benefici. Essi portano a gravi conseguenze socioeconomiche e sanitarie nei territori in cui insistono le servitù militari come in Sardegna; oltre che la morte di civili e la distruzione dei luoghi abitati dai popoli che resistono in territori di guerra. In Sardegna – ricordano – abbiamo il 65% delle basi Nato di tutto il territorio italiano e vi è una delle principali fabbriche di ordigni l’RWM che ha contribuito ad uccidere e distruggere popoli e terre in tutto il Medio Oriente”. Da Aforas inoltre sottolineano come, mentre aumentano i fondi al comparto bellico, “si assiste invece alla diminuzione di risorse indispensabili per il benessere dei cittadini come quelle destinate alla sanità, all’istruzione, alle politiche sociali e di sviluppo sostenibile. Un circolo vizioso che si autoalimenta – scrivono – distruggendo i nostri territori e mettendo in pericolo sia le popolazioni che abitano le zone limitrofe ai poligoni, sia le popolazioni che subiscono la guerra che in Sardegna viene “provata”, e che dalle nostre coste viene esportata in Yemen, Palestina, Libano, ecc.” Il comunicato conclude poi con un invito a partecipare alla mobilitazione che si terrà in merito il 4 novembre a Sassari. Quello che noi vogliamo aggiungere è che vorremmo guardare alle stagioni nella nostra isola in relazione ai passaggi del Sole, agli equinozi e ai solstizi, non alle esercitazioni militari, o allo stop in funzione del turismo estivo. Il fatto che si continui a guardare alla sardegna come parco giochi estivo per turisti, e come sede di giochi di guerra nel resto dell’anno, non coincide con ciò che vediamo noi. La sardegna che noi raccontiamo è popolata di realtà, associazioni, collettivi, comitati e persone che esistono non in funzione della guerra o ancora meno dell’over tourism. Un’Isola che esiste e resiste, e che alla trasformazione in hub a quando di guerra, a quando di energia da destinare altrove, continua a dire no. Ci uniamo anche noi quindi all’appello di Aforas: basta giochi di guerra nella nostra terra

Parliamo ora di diritto allo studio perché come riporta Cagliaripad, l’anno accademico per le università ha già preso il via, ma molti studenti sono ancora alle prese con le graduatorie di scorrimento per le borse di studio e alloggi. Quest’anno gli  “idonei non beneficiari” per l’alloggio, sono ben 750 studenti tra Cagliari e Sassari. In merito però è arrivata una risposta da parte della Regione, attraverso l’assessora alla pubblica istruzione e cultura Ilaria Portas, che ha spiegato tramite i propri profili social le misure che si intendono prendere per eliminare questo disagio che inevitabilmente mina il diritto allo studio:
“Stiamo predisponendo una delibera di giunta per concedere un aumento dell’importo della borsa di studio che copra il costo dell’alloggio in affitto privato per tutti i beneficiari che non hanno trovato collocazione, per carenza di posti nelle case dello studente”. Lascio però in merito la parola di Niccolò Dessì dell’associazione studentesca Next Unica, al quale abbiamo chiesto un commento.

A Oristano è allarme inquinamento. Come ricostruisce la nuova sardegna infatti le campagne, anche se non solo dell’Oristanese che comunque resta la zona più a rischio di tutta la Sardegna, pullulano di discariche abusive con eternit. L’Associazione regionale ex esposti ha inoltre segnalato un caso di discarica abusiva, con lastre sbriciolate di eternit, e quindi ancora più pericolose, abbandonate lungo la strada provinciale 17 tra Paulilatino e Milis. Il presidente di Areas, Giampaolo Lilliu, lancia inoltre l’allarme perché il problema è molto più esteso: «Il fenomeno è sempre più evidente, è per questo che è necessario un intervento a livello regionale per affrontare il problema nella sua complessità. Mancano contributi per i privati, mancano agevolazioni, manca un’opera di sensibilizzazione seria e capillare. Nel 70% delle abitazioni sarde c’è almeno un manufatto in amianto che necessita di essere smaltito secondo le procedure, ma molti ignorano questo, altri lo sanno e scientemente agiscono di nascosto abbandonando le lastre dove capita, altri ancora procrastinano gli interventi affidandosi alla buona sorte. Non dobbiamo però fare affidamento al caso, è invece necessario un intervento strutturale che copra l’intero territorio sardo». L’invito è anche a lanciare uno sguardo verso il futuro: «La discarica di Bolotana – ha dichiarato sempre Lilliu – dove viene sotterrato ora l’amianto regolarmente dismesso, non tarderà ad andare a esaurimento. Bisogna iniziare a prevedere un’alternativa prima di trovarci di fronte a un’ulteriore emergenza».

Arriviamo ora al nostro punto sull’energia con le novità della settimana in merito. Innanzitutto è arrivata la prima ordinanza del Tar Sardegna che utilizza la legge 5 del 2024, la cosiddetta moratoria – che è in realtà una sospensiva – voluta dalla giunta di Alessandra Todde, che sospende per 18 mesi la realizzazione di impianti da energia rinnovabile nell’Isola. Il Tar ha respinto infatti il ricorso della Branduzzo Energia srl contro la mancata autorizzazione da parte del Comune di Gonnesa (Sud Sardegna) e del Suape dell’Unione dei Comuni di Metalla e il Mare, per la realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra per la produzione di energia elettrica in località Moru Nieddu. Ad opporsi al ricorso sono stati anche il ministero della Cultura, la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio e la Città Metropolitana di Cagliari. Una sentenza che – come riporta Ansa – potrebbe rappresentare un precedente significativo per future decisioni riguardanti progetti di energia rinnovabile in Sardegna durante il periodo di moratoria. Vedremo come andrà, nel frattempo ulteriore novità in materia è il fatto che il ddl aree idonee (ovvero il disegno di legge che individua le aree idonee per la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili) è pronto per essere esaminato dall’Aula del Consiglio regionale della Sardegna. Le commissioni quarta e quinta dell’Assemblea legislativa hanno approvato il testo, che nei giorni scorsi ha ricevuto il parere del Consiglio delle autonomie locali. La prima data utile per l’avvio della discussione è quella del 5 novembre. Per l’opposizione il ddl aree idonee e la Pratobello 24 dovrebbero essere trattate congiuntamente, per questo propongono che una volta in Aula, il ddl aree idonee venga rimandato alle commissioni, dove sta per entrare la norma di iniziativa popolare, in modo da consentire la discussione di entrambe. L’iter legislativo prevede infatti che l’esame congiunto di due testi debba essere deciso in commissione solo quando termina la discussione generale. Anche in materia come sempre vedremo cosa accadrà e vi terremo aggiornati, c’è da dire che però si stanno avvicinando le fasi, dal punto di vista legislativo e politico, più cruciali. Nel frattempo, sempre in settimana Todde ha sottolineato al Festival delle Regioni e Province autonome di Bari come la Regione punta anche sull’idroelettrico. Chiudo leggendovi le sue dichiarazioni: “Siamo una regione che sta sentendo il cambiamento climatico molto più di altre, con l’intera costa est che si sta desertificando, una siccità terribile e luoghi dove non piove da più di un anno. Abbiamo estrema necessità di razionalizzare la gestione dell’acqua e lo vogliamo fare chiaramente in maniera costruttiva, investendo anche sulla produzione di energia: abbiamo le idee molto chiare e questo è quello che lasceremo a noi e alle prossime generazioni”

Lunedì abbiamo inaugurato la settimana con un’intervista della nostra Sara Brughitta a Alessandra Perra, tecnica della riabilitazione psichiatrica che si occupa nel territorio sardo di prevenzione a vari livelli e riabilitazione per la salute mentale. In questo articolo facciamo luce sui vari aspetti legati al tema della salute mentale, dallo stigma al ruolo della comunità, con l’obiettivo di promuovere inoltre una società più inclusiva e consapevole. Quello che la dottoressa Perra sottolinea se l’Italia è il paese all’interno dell’Unione Europea che investe meno in salute mentale, la Sardegna è la regione con i minori investimenti, con enormi conseguenze sulle persone e sulla loro (sulla nostra) salute mentale. “La società non è informata, consapevole e sensibile sul tema, perché ragionare su questo è l’antitesi della cultura capitalistica in cui viviamo, in cui trovare la soluzione più rapida con il maggiore beneficio è un meccanismo nucleare del nostro cervello.
Quando noi lavoriamo sulla nostra salute mentale dovremmo ragionare al contrario: sederci con calma, riflettere e valutare tanti aspetti. Questo chiaramente non si sposa con quello che è il nostro background culturale: la frenesia della vita quotidiana porta a cercare risposte immediate, come chiedere farmaci come unica risposta piuttosto che intraprendere un percorso terapeutico, più costoso e impegnativo. Questa mancanza di cultura introspettiva – e di fattori strutturali come risorse economiche per la prevenzione – fa sì che le emozioni siano stigmatizzate e i problemi di salute mentale, non ben affrontati”. Un’intervista preziosa, la trovate nella nostra home

Martedì vi abbiamo invece raccontato l’app “Sardegna, Il cuore”, un’applicazione scaricabile gratuitamente che invita a esplorare la Sardegna con una selezione di eventi, attività ed esperienze fino a dicembre 2024. Promuovendo le regioni storiche delle Barbagie, del Sarcidano, del Barigadu e del Guilcer, l’app valorizza il turismo sostenibile e le bellezze meno conosciute dell’entroterra, con proposte che spaziano dalla natura alla cultura locale, permettendo ai visitatori di immergersi nel cuore dell’Isola, scoprendo luoghi, tradizioni e sapori identitari. Un bel modo per orientarsi nell’Isola conoscendo non solo i panorami e i beni culturali, ma anche le varie realtà che popolano i nostri territori. Date un’occhiata all’articolo e poi, andate a scaricare Sardegna, Il Cuore!

Mercoledì spazio alla nostra Alessandra Ghiani con la sua recensione mensile, stavolta del libro “Bestie vs umani” di Andrea Pau. Nella sua ultima pubblicazione Pau esplora il rapporto tra uomini e animali in chiave ironica e riflessiva. Bestie vs umani è un libro per ragazzi e ragazze che attraverso la storia di Alca, un’alca impenne sopravvissuta all’estinzione, e di sua sorella clonata Due, affronta temi come l’ecologia, le razze estinte o in via di estinzione a causa dell’uomo e l’impatto dell’umanità sull’ambiente. Come scrive Alessandra Ghiani, è una scelta fortemente simbolica quella di rendere l’alca impenne protagonista della storia. Uccello marino incapace di volare, il Pinguinus impennis (nome scientifico dell’alca) viveva nell’Atlantico settentrionale e si cibava di pesce. Divenuto preda dei cacciatori per la carne e le uova, oltre che per il piumaggio particolarmente richiesto in Europa, la sua popolazione diminuì drasticamente. Gli ultimi due esemplari furono uccisi al largo delle coste islandesi nel 1844.Trovate la recensione sempre su www.sardegnachecambia.org

Ieri invece abbiamo parlato di idrogeno e transizione energetica attraverso un’intervista della nostra Lisa Ferreli a Laura Cadeddu di ADES, l’assemblea per la democrazia energetica in sardegna. Presentato come una soluzione promettente per la transizione energetica, l’idrogeno è infatti da tempo entrato fra i temi della questione energetica sarda, grazie al suo potenziale di ridurre le emissioni e stoccare energia rinnovabile. Tuttavia, il suo utilizzo non è esente da critiche e sfide, soprattutto riguardo alla sostenibilità della produzione e all’impatto ambientale. Nell’articolo trovate le risposte a varie domande: di quali e quanti idrogeni si parla, e perché lo si collega al tema della transizione energetica? Quali sono le principali criticità legate all’utilizzo dell’idrogeno ma anche perché il fatto che compaia nella proposta di iniziativa popolare Pratobello ’24, viene però criticato come azione che potrebbe aprire alla metanizzazione della Sardegna. Non manca poi una riflessione finale su come portare avanti una transizione energetica necessaria, sostenibile e equa. Non perdetevelo, lo trovate sempre nella nostra home

E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola:

  • La stagione delle rassegne letterarie in Sardegna prosegue tra le colline della Trexenta: a Guasila va in scena fino al 27 ottobre il Festival dell’Altrove. Evento dedicato ai libri (e non solo) giunto, quest’anno, all’ottava edizione, il festival è nato per promuovere la lettura, la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio culturale con incontri, laboratori e reading con ospiti di fama nazionale e internazionale protagonisti della letteratura, della saggistica, del giornalismo in dialogo con i luoghi più caratteristici di Guasila, is bixinaus, con uno sguardo sempre rivolto alla Sardegna e al Mediterraneo. Tra i partecipanti di quest’anno, Domenico Iannacone, Patrizia Rinaldi, Sergio Rizzo e Andrea Maggi. In scena anche Isabella Ragonese, Michela Atzeni e Rose Aste. Trovate tutte le info sulla pagina Facebook del Festival dell’Altrove
  • Domenica mattina al Museo Nivola di Orani ci sarà un evento di approfondimento sul tema della rappresentazione delle identità e delle sue implicazioni politiche e sociali tra sguardo interno e sguardo esterno. Un evento che mette insieme studiosi e ricercatori come Federica Pau, Lia Turtas e la nostra Sara Corona Demurtas ,tutte e tre ricercatrici del collettivo di ricerca Filosofia de Logu, ma anche Franciscu Sedda professore ordinario di Semiotica, Maria Bonaria Urban, Director of Studies in History al Reale Istituto Neerlandese di Roma, e Antonello Zanda direttore del Centro Servizi Culturali della Società Umanitaria della Cineteca Sarda. Le loro ricerche focalizzano i processi di formazione degli stereotipi e dell’invenzione del folklore nei vari ambiti artistici, ragionando sulle possibilità di decolonizzazione del pensiero e della ricerca in Sardegna. Un momento di conoscenza e scambio molto importante che potete anche combinare con una visita al museo, da non perdere
  • Questo fine settimana c’è anche la Sagra del Pane di Villaurbana, evento che celebra ogni anno una delle più antiche tradizioni culinarie della  Sardegna: la preparazione de su “Pani Fattu in Domu”. Questa prelibatezza, che si tramanda di generazione in generazione, è la protagonista dell’evento che trasforma Villaurbana in un centro della cultura gastronomica. La sagra rappresenta un’occasione unica per immergersi nel passato, riscoprendo antichi sapori e tecniche di panificazione che raccontano la storia e l’identità del territorio. Inizia oggi e termina domenica sera, anche in questo caso trovate info sulla pagina Facebook dedicata alla sagra
  • Sabato 19 a partire dalle 18 ci sarà al presidio degli ulivi di Selargius, luogo di cui vi abbiamo parlato più volte nato per ostacolare gli espropri legati alla realizzazione del Tyrrhenian Link, il dibattito “Palestina: ieri e oggi”. Si partirà con un excursus storico sulla questione palestinese e seguiranno poi momenti dedicati a poesia, musica e danze palestinesi. A chiudere, una cena condivisa quindi, se vuoi partecipare, ricordati di portare qualcosa!
  • Infine, ricordate che questo è il fine settimana conclusivo dell’edizione 2024 di Monumenti aperti e che, sabato 26 e domenica 27 vedono protagonista Cagliari. Tutte le info sul sito www.monumentiaperti.com

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