15 Mag 2024

Morti sul lavoro, gaffe e occupazione femminile – INMR Sicilia #2

Salva nei preferiti

Seguici su:

Seconda puntata di Io non mi Rassegno Sicilia. Oggi con la nostra Selena Meli parleremo di morti sul lavoro che dilagano in Sicilia e non solo, di qualche aggiornamento in tema di siccità e incendi, di come la Sicilia non sia una regione per mamme e di varie notizie dal mondo della politica e dell’attualità. In chiusura gli articoli pubblicati nell’ultimo mese su Sicilia Che Cambia.

Ad aprile in provincia di Catania, poi a Floridia nel siracusano, la strage a Casteldaccia in provincia di Palermo con cinque morti e un ferito in gravi condizioni, infine l’ultimo incidente mortale sul lavoro avvenuto due giorni fa a Salemi, in provincia di Trapani. In poco meno di un mese la Sicilia è stata uno scenario di sangue tra infortuni e morti bianche. Il susseguirsi di incidenti nella regione, e non solo nell’isola, dovrebbe spingere a una riflessione profonda. Se se ne contano così tante è un segnale lampante di qualcosa che non va, di una società fragile in cui il lavoro manca e se c’è, è sottopagato e non rispetta la dignità umana. Uomini e donne che vengono traditi da quel lavoro che dovrebbe dare loro speranza.

I dati dell’isola si confermano in linea con quelli nazionali, sia sul versante delle morti che sul numero totale degli infortuni. «La Sicilia l’anno scorso ha registrato 42 morti – spiega Giovanni Asaro, il direttore regionale dell’Inail nell’Isola – si tratta ovviamente di decessi riconosciuti dall’istituto. In realtà sono molti di più perché in alcuni casi vengono coinvolti soggetti non tutelati dall’Inail». A preoccupare è anche la crescita esponenziale delle malattie legate al mondo delle professioni: «Stanno aumentando, in linea con i dati nazionali, i tumori, le malattie ostearticolari, i rischi chimici e più in evidenza le patologie legate allo stress. E purtroppo si stanno verificando sempre più casi di mesotelioma, malattia causata dall’amianto».

Sembra dunque necessario un cambio di rotta, ecco perché l’Inail è sceso in campo in nome della formazione e della prevenzione, attivando in collaborazione con i vigili del fuoco un evento formativo itinerante che partirà a giugno per formare i lavoratori sul tema della sicurezza. Una formazione necessaria anche nelle scuole. Per Asaro però, la sola formazione non basta, servono anche più controlli.

Restando in tema “sicurezza sul lavoro”, è stato da poco stilato un protocollo d’intesa tra Regione Sicilia e sindacati, rivolto a tutti i lavoratori esposti al rischio termico a cui sarà vietato di svolgere le attività dalle ore 12 alle ore 16. Questo per tutelare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro durante la stagione estiva che nell’isola è sempre più caratterizzata da alte temperature superiori ai 35 gradi centigradi e umidità che determinano ondate di calore.

La Regione Sicilia ha anche promosso un piano quinquennale straordinario e integrato di interventi per il contrasto delle forme di caporalato e di grave sfruttamento lavorativo ai danni dei lavoratori stranieri. L’iniziativa, giunta alla seconda edizione, propone progetti in continuità con quanto già realizzato: il supporto alle azioni ispettive in complementarità con altri interventi territoriali, l’attivazione di misure per aiutare i lavoratori immigrati a trovare un’abitazione, lo svolgimento di tirocini formativi, nonché l’implementazione dei poli sociali integrati per la presa in carico dei cittadini migranti. In programma anche l’entrata in funzione dell’help desk interistituzionale anti-caporalato, ovvero un servizio multicanale e multilingue che promuove l’emersione e facilita l’accesso alle informazioni e ai servizi, e l’istituzione del budget di integrazione, che attribuisce al singolo destinatario un plafond di risorse per sostenerlo nella costruzione di un progetto individualizzato di autonomia socio-lavorativa.

Ha fatto giustamente scalpore la dichiarazione di Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste del governo. Durante un Question time al Senato, in merito ai danni da stress idrico sul comparto vitivinicolo italiano, ha detto che «per fortuna quest’anno la siccità ha colpito solo alcune zone del Sud e la Sicilia in particolare». Qualcuno, come Ignazio La Russa e non solo, ha preso le difese del Ministro Lollobrigida, sostenendo che non si può fare l’esegesi su ogni parola pronunciata, al contrario Nanni Moretti ammoniva in uno dei suoi film che «le parole sono importanti», frase ormai divenuta celebre. Ci si aspetterebbe da una figura istituzionale come quella di un ministro, che ogni parola venisse pronunciata con consapevolezza e competenza.

Come scrive Enrico Bucci sul Foglio, «non è un problema di amor proprio quello che tormenta gli abitanti delle regioni del sud, quanto il rischio di perdere a causa delle sempre più severe conseguenze del clima alterato il risultato del lavoro realizzato in un settore di eccellenza che non ha assolutamente nulla da invidiare a quanto il settore realizza nel resto d’Italia». Rimando all’articolo per sviscerare alcuni dati significativi in merito. Nonostante le numerose gaffe di questo governo in carica, una serie di tagli che sembrano non essere di aiuto al Sud per una maggiore coesione rispetto ad altre parti del paese, e nonostante le tante difficoltà dovute all’emergenza climatica, si intravede all’orizzonte anche qualche buona notizia. Partiamo proprio dal vino. Secondo Uva Sapiens, società che si occupa di consulenza vitivinicola, l’annata 2023 risulta essere per la Sicilia performante sul profilo qualitativo e organolettico. Nonostante la riduzione della quantità, con un calo del 34,48% rispetto allo scorso anno, vincono identità, territorio e qualità. I produttori siciliani, infatti, hanno dato il meglio di sé attraverso il loro saper fare, puntando sulla ricchezza varietale e sulla diversità degli areali siciliani mostrando capacità di sfidare la complessa situazione climatica.

Un’altra buona notizia arriva per gli agricoltori agrigentini. Sarà riaperto a breve l’adduttore di Gammauta, sul fiume Sosio. Dopo un decennio di inattività potrà trasferire l’acqua invasata grazie alle ultime piogge verso la diga Castello di Bivona al servizio delle colture.

Sul fronte incendi, invece, la campagna 2024 si prepara a partire con una marcia in più grazie al contributo di 532 nuovi volontari specializzati nell’estinzione dei focolai e ad altri 177 formati per promuovere la cittadinanza attiva e la riduzione dei rischi.

Questi nuovi membri, che hanno partecipato ai corsi organizzati dal dipartimento della Protezione Civile regionale nel corso del 2023, si uniranno alle squadre operative per supportare il Corpo Forestale della Regione Siciliana e il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

La Sicilia si conferma la seconda economia del Sud Italia, dietro alla Campania, con un contributo del 22,5% al prodotto interno lordo (Pil) della macro-area nel 2022 e penultima a livello nazionale per Pil pro capite, con un valore di 18,1 mila euro nel 2022 rispetto ai 29,9 mila nella media italiana.

Il sistema regionale è migliorato in cinque dei dieci ambiti di intervento, dal creare campioni nazionali nell’innovazione e nella ricerca in ambiti di frontiera (+4 posizioni), allo sviluppo urbano più sostenibile come precondizione per una migliore qualità della vita (+3 posizioni), al consolidare e attrarre investimenti nei settori ad alto potenziale per lo sviluppo del territorio (+2 posizioni), e garantire standard di vita di qualità diffusi e omogenei nel territorio.

E le donne? Solo il 35,3% delle madri nel Mezzogiorno, rispetto al 64% nel Centro-Nord, lavora e la Sicilia è all’ultimo posto nell’Unione Europea per occupazione femminile, sebbene sia al secondo posto tra le regioni italiana a fare più figli. La Sicilia, dunque, non è una regione per mamme, solo il 30,5% delle donne tra i 15 e i 64 anni è occupato, (i numeri sono simili anche in altre regioni meridionali). La crescita dell’occupazione femminile è cruciale per mitigare il declino della forza lavoro, cosa succederà se il tasso di partecipazione femminile non aumenterà da qui ai prossimi? Cosa aspettiamo a promuovere politiche lavorative e sociali a favore delle donne?

Ad aprile è stato arrestato il sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando, e sospeso dalle funzioni pubbliche per un anno il vice presidente della Regione e leader della Lega, Luca Sammartino. 11 le persone accusate tra esponenti politici, funzionari comunali e imprenditori, a vario titolo, di scambio elettorale politico – mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti. Purtroppo non si tratta di casi isolati, episodi comuni si registrano altrove. Quante volte, alcuni di questi politici, di fronte alle richieste da parte dei cittadini di finanziamenti per il bene comune, per riqualificazioni di luoghi pubblici, per contenimento dei costi, hanno risposto che non ci sono soldi a disposizione per procedere? 

Eppure quegli stessi soldi non mancano per gli amministratori locali corrotti, i colletti bianchi e i funzionari pubblici infedeli. Nel piccolo come nel grande. Noi, come cittadini, possiamo fare la differenza scegliendo con consapevolezza il nostro voto.

Per chi ci segue da tempo, sa che Italia che Cambia è molto attenta al mondo degli “animali”, degli “altri animali”. Voglio segnalarvi quanto è accaduto di recente a Palermo per comprendere che non sono gli “altri” animali ad essere sbagliati o ad avere atteggiamenti poco sicuri per l’uomo. Il cavallo di una botticella ha distrutto fioriere, danneggiato auto, rischiato di ferire i passanti.

L’animale, all’improvviso e per cause da accertare, in pieno centro storico a Palermo, si è lanciato al galoppo improvvisamente. Si è scoperto pure che il responsabile operava in modo abusivo e senza licenza. Non si può non garantire sicurezza e tutela degli animali per dare sfogo a una velleità. Le condizioni di molti di questi animali sono davvero inaccettabili. Se vogliamo visitare il centro storico di Palermo e di altre città italiane dove le botticelle sono ancora utilizzate, l’invito è di usare modi più originali e rispettosi, dando spazio alla fantasia!

Sono passati 46 anni dalla morte di Peppino Impastato, in migliaia si sono riuniti il 9 maggio scorso a Cinisi, provenienti da ogni parte d’Italia e d’Europa, per ricordarlo nel giorno della sua morte. E non solo il 9 maggio. Un continuo pellegrinaggio si registra a Casa Memoria da quando è nato un museo, luogo di cultura e legalità, nella casa dove Peppino abitava con la madre Felicia, il fratello Giovanni e il padre Luigi. Simbolo di coraggio e resistenza alla mafia, Peppino Impastato è sempre più un esempio per le giovani generazioni e anche per noi di Sicilia che Cambia 

Un mese ricco di appuntamenti e notizie che danno speranza per una rinascita sempre più concreta di quest’isola. La redazione di Sicilia che Cambia ha partecipato al primo bootcamp della rete Transistor che si è svolto dal 3 al 5 maggio, alle pendici dell’Etna, con l’obiettivo di tessere comunità e pianificare iniziative concrete per rigenerare la Sicilia. Per un impegno politico, sociale ed educativo.

Come quello che ha intrapreso parecchi anni fa Danilo Dolci – con il suo progetto di sottrarre la Sicilia alla mafia, alla povertà, all’ignoranza – uno dei principali attivisti nonviolenti e una delle figure più importanti in Italia nel Secondo Dopoguerra per l’impegno appunto politico, sociale ed educativo. Come scrive Maria Enza Giannetto, anche oggi continua a essere un faro nella notte e a guidare il lavoro del Centro per lo Sviluppo Creativo Danilo Dolci, presieduto dal figlio Amico Dolci. L’associazione no profit porta avanti l’esperienza avviata nel 1952 proprio da Dolci con metodi partecipativi, creando le condizioni affinché ciascuno possa contribuire pienamente e creativamente nella società.

Una società partecipativa e inclusiva come quella proposta dalla cooperativa Etnos e il suo nuovo progetto Cafè Aut, a Caltanissetta. Un bistrot dell’inclusione che favorisce l’inclusione socio-lavorativa dei giovani con disabilità e dei minori stranieri.

A Catania, invece, grazie all’intraprendenza di un’insegnante e attivista, Pina Arena, ora presidente della Fnism-Catania, nel 2015 è partito un progetto diventato sempre più grande grazie al quale ogni anno decine di scuole piantano alberi in onore di donne e uomini che si sono distinti per il loro impegno contro oppressioni e discriminazioni. Sono nati tanti Giardini delle Giuste e dei Giusti ispirati all’iniziativa del museo Yad Vashem di Gerusalemme.

E poi ancora Elena Asciutti – che ha intrapreso un percorso di formazione come moderna cantastorie e con il suo programma radiofonico, “Diffusione fiaba”, oltre alla riscoperta delle fiabe antiche del Mediterraneo e della Sicilia si è dedicata alla valorizzazione dei cantori di oggi, veri custodi della tradizione orale – e il nostro approfondimento sulla zona del polo petrolchimico di Siracusa, il cosiddetto quadrilatero della morte dove già negli anni ‘80 la percentuale di morti per cancro era quasi il doppio della media nazionale, senza considerare la percentuale di bambini malformati nel territorio.

#Morti sul lavoro
Virgilio Notizie – Incidente sul lavoro vicino Catania, operaio di 31 anni muore schiacciato dall’ascensore
Virgilio Notizie – Operaio cade dal tetto e muore a Floridia vicino Siracusa, terzo incidente mortale sul lavoro in poche ore
Ansa – Fiom, operaio morto a Salemi lavorava per un ditta in subappalto
Ansa – Cade da pala eolica, sequestrato l’impianto a Salemi
Regione Sicilia – Caporalato, nuova edizione di Su.Pr.Eme: la Regione attiva programma di interventi
Blog Sicilia – Asaro (Inail Sicilia) “Stragi sul lavoro inaccettabili”
Ansa – Sicilia: accordo Regione-sindacati, stop lavoro in ore calde

#Incendi, siccità, agricoltura e gaffe
Fanpage – Meno fondi per le infrastrutture al Sud e le auto green: i tagli nascosti del decreto Coesione
Live Sicilia – Siccità in Sicilia, c’è una buona notizia per gli agricoltori agrigentini
Corriere della Sera – La gaffe del ministro Lollobrigida: «Per fortuna la siccità ha colpito il Sud e la Sicilia…»
Ansa – Vino: Sicilia, annata performante malgrado calo produzione 34%
Ansa – Campagna antincendio in Sicilia partirà con 532 nuovi volontari
Il Foglio – Perché la gaffe di Lollobrigida sulla siccità al sud è più grave di quello che sembra

#Sicilia, una regione per mamme?
La Sicilia – Mamme in redazione/2: io che vivo in una regione che non è nostra “amica”
Telesudweb – Sicilia, non è una regione per mamme
La Repubblica – Mamma, un mestiere difficile in Sicilia. Save the children: “Fanno le equilibriste”

#Politica, animali e il ricordo di Peppino Impastato
Il Sole24Ore – Voto di scambio, mafia e corruzione, 11 arresti in Sicilia. Sospeso il vicepresidente leghista della Regione. Un pentito: «Era a incontro con un boss»
LiveSicilia – Paura a Palermo, cavallo imbizzarrito corre tra le vie del centro e causa danni
Skytg24 – Peppino Impastato, quasi mezzo secolo dopo la sua memoria è viva

#SCC
Italia che Cambia – Centenario Danilo Dolci, il figlio Amico: “Il messaggio di papà è ancora vibrante”
Italia che Cambia – Aut Cafè, a Caltanissetta il bistrot dove si servono bontà e inclusione
Italia che Cambia – Nel Giardino delle Giuste e dei Giusti gli alberi intitolati agli aiutanti dell’umanità
Italia che Cambia – Elena Asciutti, “cantastorie radiofonica” alla scoperta di fiabe e cantori del mondo
Italia che Cambia – Polo petrolchimico, il sogno dell’industria tra inquinamento e tumori

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace


Siccità, incendi e spopolamento: nell’Isola sempre meno giovani – INMR Sardegna #36

|

Scienza e libero arbitrio. È ora di parlarne – A tu per tu + #17

|

La lavanda, il filo viola che unisce economia circolare, cambio vita e territorio

|

Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto, una storia di cura e valorizzazione del territorio

|

Patti Digitali: la comunità si unisce per aiutare genitori e figli a rapportarsi con la tecnologia

|

Alex Zanotelli e il G7 a guida italiana: “Bisogna avere il coraggio di protestare”

|

Terranostra: l’esperienza di autogestione che ha portato alla rinascita di uno spazio verde abbandonato

|

La storia di Luca Cammarata, dalla gestione di un bene confiscato alla lotta alla siccità

string(7) "sicilia"