Moratoria, disabilità e trapianti: tutto il cuore dei sardi – INMR Sardegna #37
Da mesi in Sardegna le commissioni mediche per la certificazione di vari tipi di disabilità sono bloccate. Come ha riportato in settimana il Post, decine di migliaia di persone non possono usufruire delle agevolazioni a cui hanno diritto, con liste d’attesa lunghissime e in costante espansione da mesi. Un blocco che si somma a una situazione già molto precaria delle liste d’attesa, una situazione che è determinata da una decisione della precedente amministrazione regionale, guidata da Christian Solinas: l’estate scorsa la Regione aveva stabilito che i medici delle aziende sanitarie locali avrebbero dovuto certificare le disabilità esclusivamente durante l’orario di servizio, anziché con straordinari pagati, come era stato fino ad allora. Ma come sottolinea il Post, i medici sono troppo pochi e a queste condizioni dicono di non riuscire a svolgere tutto il lavoro necessario. Secondo la legge le condizioni di invalidità civile, disabilità, sordità o cecità devono essere accertate da commissioni mediche della sanità locale. Una volta ottenuta la certificazione, chi ha una di queste condizioni può accedere ai benefici e alle agevolazioni previste dalla legge: la copertura economica di una serie di prestazioni mediche, permessi dal lavoro per sé e per gli eventuali caregiver, il diritto all’insegnante di sostegno, ma anche agevolazioni fiscali o l’esenzione sul bollo auto, ad esempio. Ci sono invalidità o disabilità che vengono certificate una volta sola, altre che richiedono revisioni regolari (ad esempio per chi ha patologie oncologiche). Senza la certificazione, chi ha una di queste condizioni non può richiedere nessuna agevolazione. Lo scorso aprile la CISL parlava di oltre 14mila pratiche bloccate, presentate da persone avevano fatto richiesta da gennaio del 2022 e che non erano state ancora chiamate. Lo scorso marzo riporta sempre il Post che L’Unione Sarda, contattata da alcuni residenti locali che protestavano per il blocco delle commissioni, ha fatto una stima dei tempi di attesa per le visite dei pazienti oncologici: fino a 130 giorni, contro i massimo 15 previsti dalla legge. Nelle ultime settimane alcune aziende sanitarie locali, come quella di Nuoro e di Cagliari, si sono mosse per cercare di risolvere il problema, e per assurdo hanno potuto farlo data la straordinarietà delle liste d’attesa che si sono formate negli ultimi mesi, come previsto dalla stessa delibera della giunta Solinas. In conclusione, il commento di Fabrizio Rodin, presidente di ANMIC, riassume una situazione tra l’assurdo e ormai, l’insostenibile: «In pratica non è cambiato nulla: è stato reintrodotto il sistema di prima dopo aver creato un grave danno a decine di migliaia di persone».
Dal 62,8% al 57,4%: la fotografia dell’emergenza siccità in Sardegna è racchiusa in 5 punti percentuali. L’emergenza siccità in sardegna continua ad aggravarsi, con scorte nelle dighe al 57%. Come riporta Ansa a soffrire maggiormente la sete sono le campagne della parte centro orientale, Ogliastra e Nuorese, ma c’è anche chi sta peggio, come il Sulcis. In generale però il monitoraggio dell’Autorità di bacino regionale vede quasi la totalità dei bacini artificiali a un livello di pericolo che impone una minore erogazione dell’acqua a seconda delle categorie di priorità degli usi, quindi prima le campagne poi l’idropotabile. Lo stop all’irrigazione è già arrivato nei campi nel distretto di Posada e nelle campagne di Torpè, Siniscola, Budoni e San Teodoro. La ‘grande sete’ colpisce anche il sud est dell’Isola, con alcuni comuni che hanno già dichiarato lo stato di calamità. A salvarsi, secondo i dati dell’Autorità di bacino, la Gallura con l’invaso del Liscia, la zona del Tirso e le dighe sul Flumedosa, quest’ultime interconnesse tra loro e quindi con una maggiore capacità di accumulo. La situazione sicittà nel suo complesso non consente di abbassare la guardia.
Sul fronte delle rinnovabili ci sono diverse novità: è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto sulle aree idonee per le rinnovabili, emanato il 14 giugno scorso dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con i ministeri dell’Agricoltura e della Cultura. Il provvedimento prevede che le Regioni redigano la mappa delle aree idonee sul loro territorio entro 180 giorni dalla data di pubblicazione in Gazzetta. E sempre in settimana, il cosiddetto ddl ‘Salva Sardegna‘ è stato approvato dal Consiglio regionale sardo. Con 32 voti a favore, uno contrario (Alessandro Sorgia della Lega) e 21 di astensione (dell’opposizione), il Consiglio regionale ha approvato la moratoria della Giunta che vieta la realizzazione di nuovi impianti da rinnovabili per i prossimi diciotto mesi. Nel testo della moratoria sono individuati tutti gli ambiti territoriali da sottoporre a misure di salvaguardia. Tra gli altri le aree naturali protette, le zone umide di importanza internazionale e quelle che ricadono nei siti di interesse comunitario, le aree agricole e quelle a rischio idrogeologico, l’ambito a meno di 7km dai beni culturali, la fascia dei 300 m dalla battigia, le zone gravate da usi civici e di interesse archeologico. Esclusi dall’applicazione delle clausole di salvaguardia, oltre gli impianti agrivoltaici sotto i 10 megawatt, quelli per l’autoconsumo, e gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria o di revamping di impianti di produzione e di accumulo di energia elettrica da fonti rinnovabili. Restano però dei dubbi sull’efficacia, in merito sentiamo Stefano Deliperi del Gruppo di Intervento Giuridico : “I provvedimenti per il contrasto alla speculazione energetica unitamente alla pubblicazione dei criteri per le aree idonee lasciano comunque molte perplessità e una grande preoccupazione per la salvaguardia del territorio regionale. La moratoria prevista dalla legge regionale si scontra con un divieto stabilito dal decreto Draghi del 2021: con altissima probabilità il provvedimento sarà impugnato dal Governo”.
L’Ogliastra al centro di una bella storia a lieto fine di solidarietà e altruismo. Come riporta Sardinia Post, il fegato donato da un uomo deceduto lo scorso 17 giugno nell’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei è stato trapiantato con successo in una donna di 63 anni all’ospedale Brotzu di Cagliari. È una notizia che è stata più volte ripresa e in merito, Francesco Loddo, direttore della struttura complessa di Anestesia e Rianimazione, ha messo in evidenza l’importanza della sensibilizzazione sul tema della donazione. “Questi gesti, insieme anche alla condivisione del buon esito del trapianto, aiutano a diffondere la cultura della donazione: bisogna fare in modo che un numero sempre maggiore di persone intraprendano con convinzione questa scelta”. La Regione Sardegna è tra le prime regioni nel territorio italiano per tasso di segnalazione di potenziali donatori e donatrici: al momento inoltre, risultano circa 316.000 i sardi che, presso i Comuni di residenza, si sono espressi riguardo la donazione: il 76.9% si è detto disponibile. In conclusione, quello che vogliamo ricordarvi è che tutte e tutti siamo potenziali donatori e donatrici di organi e tessuti
Per diventarlo è sufficiente esprimere la propria volontà attraverso uno dei seguenti metodi:
- la compilazione di un modulo disponibile nella propria Asl o il medico di famiglia;
- la compilazione in ogni sua parte del tesserino blu inviato dal Ministero della Salute. Chi non ne è in possesso può scaricarlo dal sito apposito a cura del ministero della Salute e del Centro nazionale trapianti;
- l’iscrizione all’AIDO (Associazione Italiana Donatori di Organi e tessuti) o ad altre associazioni di volontariato o di pazienti;
- una dichiarazione di volontà datata e firmata, scritta su un qualsiasi foglio dove sono indicati nome cognome, data e luogo di nascita, codice fiscale ed estremi di un documento di identità, che le persone portano con sé insieme ai propri documenti
Lunedì abbiamo inaugurato la settimana con un articolo di Nicola Meloni Marongiu, attivista indipendentista fra le penne di Helis blog, a tema energia. Lo Stato italiano ha infatti emanato un Decreto per la selezione delle aree idonee alla costruzione di centrali elettriche rinnovabili, ma il provvedimento non risolve i problemi legati alla gestione autonoma delle risorse energetiche dell’isola e alla tutela del territorio. Comitati locali e movimento indipendentista propongono da anni soluzioni pragmatiche e orientate alla sostenibilità, ad oggi più urgenti che mai. Come scrive Nicola Meloni Marongiu, la transizione ecologica deve rispondere agli interessi delle comunità e alle necessità dei popoli, ma l’accordo tra RAS e Stato non affronta il nocciolo della disputa: mancano limiti massimi di produzione energetica e regolamentazioni per gli impianti in via di autorizzazione. Da oltre vent’anni non mancano invece le proposte locali per un Piano Sardo dell’Energia che scongiuri l’assalto al territorio e garantisca la comproprietà pubblica degli impianti.
Martedì spazio alla nostra Sara Brughitta con un’intervista dove racconta Francesco Spatara. Spatara è un artista calabrese adottato dalla Sardegna, che soprattutto attraverso la tecnica dello strappo esplora il profondo legame tra se stesso e le sue opere. Il suo racconto però non riguarda solo l’arte, ma anche la nostra Isola. Vi leggiamo le prime righe dell’articolo ma anche in questo caso, il consiglio è di immergervi nella lettura e nella conoscenza. “La Sardegna è stata ed è tuttora culla di tanti artisti contemporanei. Tuttavia, nonostante l’Isola si presenti attiva dal punto di vista artistico sia come produzione sia come manifestazioni culturali, l’isolamento geografico può comportare in qualche modo anche un isolamento culturale. Certo, non per tutti; ma per chi non ha un reddito che gli consenta di viaggiare spesso verso il continente – meta in cui è possibile avere accesso a un universo artistico ben più ampio – risulta impossibile. Avere l’opportunità di raggiungere le mostre internazionali per chi vive in un’Isola i cui collegamenti sono risicati, è un privilegio che non tutti possono avere”.
Mercoledì vi abbiamo invece abbiamo pensato di consigliarvi la visione di cinque pellicole, dedicate al tema diritti umani e ambientali. Sono le opere vincitrici delll’XI edizione del Life After Oil International Film Festival, concorso cinematografico dedicato appunto ad ambiente e diritti umani di cui noi siamo stati orgogliosi Media Partner. I film che vi consigliamo raccontano storie differenti, accomunate però da una volontà di cambiamento in positivo, attento alla sostenibilità e all’autodeterminazione di persone e comunità. C’è “Bangarang” di Giulio Mastromauro, che racconta l’infanzia dei bambini di Taranto cresciuti all’ombra dell’Ilva. C’è “Blue Crab” di Daniel Martínz-Quintanilla Pérez, un corto dove viene mostrata la vita dei pescatori sul lago Maracaibo, in Venezuela, territorio devastato dal petrolio fuoriuscito da fatiscenti piattaforme per l’estrazione dell’oro nero.
Ultimo articolo della settimana quello uscito ieri, dove parliamo di agroecologia. Il tema è stato al centro del Festival CHAlleNGE/Naturalmente Locale, che si è svolto il 22 e 23 giugno a Cagliari. Frutto della collaborazione tra la onlus Terra Nuova e la cooperativa Mesa Noa, il Festival si è unito inoltre al progetto itinerante “CHAlleNGE – Chiamata all’Azione per un cambiamento agroecologico locale e nazionale”, promosso da Nuove Generazioni Ecologiche. Nell’articolo parliamo di agroecologia (ovvero l’applicazione dei principi ecologici alle produzioni agricole) ma anche di come la sovranità alimentare sia in grado di restituire alle comunità la capacità di decidere cosa coltivare e come farlo.
E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola:
oggi la mostra d’arte contemporanea F**KING CHANGE così giusto, così sbagliato , verrà si inaugura alle 19.30 al Foro Boario di Oristano. Resterà visitabile fino a tutto settembre, e vi consigliamo di visitarla perché avrà opere incredibili. Damien Hirst, John Baldessari, Marina Abramoviç, Giuliano Sale, Silvia Mei : saranno ben trentadue gli artisti di primissimo piano del panorama isolano, nazionale e internazionale a esporre un totale di oltre settanta opere pittoriche, plastiche, multimediali, fotografiche, performative e installative. Trovate notizie e aggiornamenti sul sito www.dromosfestival.it, non perdetevi questo appuntamento perché è davvero unico!
Torna questo fine settimana ormai alla sua XVIII edizione il Festival Letterario della Sardegna L’Isola delle Storie. Appuntamento imperdibile, si terrà come da tradizione a Gavoi fino al 7 luglio. Da sempre punto di riferimento per gli amanti dei libri e delle idee, anche quest’anno gli appuntamenti sono tanti e riempiono le vie del paese dalla mattina fino alla sera. Tra gli autori e autrici in dialogo Milena Agus, Annalisa Camilli, Andrea Colamedici e Maura Gancitano di TLON, Donata Columbro, Guido Catalano e tanti altri. Anche in questo caso, tutte le info su www.isoladellestorie.it
Il 6 luglio a Santadi si terrà invece La notte dei giganti, un’escursione a cura di Matteo Diana nella foresta di Pantaleo, il cuore del previsto Parco naturale del Sulcis. Qui rocce di varie epoche e origine formano creste e profonde valli dando origine a paesaggi incredibilmente suggestivi. l’escursione serale sarà a passo lento, torcia alla mano per riscoprire il piacere di camminare nel verde e osservare le tracce di una lunga convivenza tra uomo e natura.
Questa domenica al museo si va gratis! È infatti la prima domenica del mese e come sempre, i musei statali sono fruibili gratuitamente. I musei visitabili nell’isola sono questi, segnateveli: il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, il Museo nazionale Memoriale Giuseppe Garibaldi a La Maddalena, l’Altare prenuragico di Monte d’Accoddi a Sassari, la Pinacoteca nazionale di Sassari e infine il Compendio garibaldino di Caprera e il Museo nazionale archeologico ed etnografico “Giovanni Antonio Sanna” di Sassari.
#disabilità
In Sardegna le commissioni che certificano le disabilità sono bloccate da mesi
#siccità
Si aggrava emergenza siccità in Sardegna, scorte dighe al 57%
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Approvata legge “Salva Sardegna”, Todde: “Primo importante passo”
Pubblicato il decreto Aree idonee per le rinnovabili
Assalto eolico: in Consiglio via libera alla moratoria, l’opposizione si astiene. Un voto contrario
#donazioneorgani
Trapianti, un fegato donato a Lanusei ha salvato la vita a una donna di 63 anni: l’intervento al Brotzu
Donare il sangue, gli organi, i tessuti
#SACC
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L’arte di Francesco Spatara: strappi di vita e cultura in Sardegna
Diritti umani e ambientali: dal Festival Life After Oil cinque preziose pellicole a tema da vedere
L’agroecologia come strumento per il cambiamento, a favore di pratiche agricole socialmente eque
Mesa Noa, l’emporio autogestito che educa all’alimentazione sana