7 Ago 2024

Mare bollente, cartoni al posto di ingessature e c’è chi sogna di venire a vivere in Sicilia – INMR Sicilia #5

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Quinta puntata di Io non mi Rassegno Sicilia. Oggi torniamo a parlare di siccità che, con le temperature bollenti degli ultimi giorni e le soluzioni tampone poco efficaci messe in campo dalla politica, non accenna a migliorare. Parleremo anche di malasanità, a un giovane della provincia di Messina è stata ingessata una gamba con del cartone e non per ragioni ecologiche, ovviamente! Non mancherà un aggiornamento sulla questione rifiuti a Palermo e infine una notizia, prima della pausa estiva, per andare in vacanza sognando un po’. Nella seconda parte della rassegna vi racconteremo come sempre gli articoli del mese pubblicati su Sicilia che Cambia.

Lo sappiamo, siamo spesso ripetitivi, ma come si fa a stare zitti? Come si fa a dire che è tutto nella norma e che le temperature sono alte solo perché è estate? Secondo i dati forniti dal Servizio informativo agrometeorologico della Regione Siciliana (Sias) la prolungata ondata di caldo che sta interessando la Sicilia in questo periodo non ha fatto registrare finora picchi di temperatura massima particolarmente elevati, soprattutto se confrontata con le violente ondate di caldo del 2021 e del 2023 e di molti analoghi eventi del passato.

Tuttavia l’analisi dei dati mostra che l’evento di questo luglio 2024 non è comunque una normale ondata di caldo, bensì costituisce per alcune aree un fenomeno estremo, almeno per alcuni degli aspetti considerati dalla climatologia.

La Sias ha comunicato che dall’inizio di quest’anno sono state 26 le notti torride, ben distanti dalle serate estive che un tempo caratterizzavano il clima mediterraneo. Tre notti in più, rispetto all’anno considerato eccezionale da buona parte dei meteorologi mondiali, il 2003, che in totale ebbe (solo) 23 notti torride. Una condizione che genera a cascata una serie di effetti, alcuni più evidenti altri meno.

Se fai il bagno al mare, ad esempio, ti sembra di farlo nella vasca di casa, manca solo la schiuma… un bel guaio se si pensa che l’aumento della temperatura superficiale marina impatta negativamente sul ruolo chiave dei mari e quindi sulla termoregolazione del clima globale e sulla produzione di ossigeno. Il riscaldamento delle acque favorisce anche la riduzione delle foreste di posidonia, la proliferazione delle meduse e di specie aliene, animali o vegetali, che si diffondono al di fuori dei loro areali d’origine a causa dell’azione (volontaria o accidentale) dall’uomo.

Le anomalie della temperatura superficiale marina, sempre più ricorrenti, costituiscono un importante fattore predittivo per l’assetto della circolazione atmosferica. La temperatura del mare determina infatti lo scambio di energia tra gli oceani, che coprono il 70% della superficie terrestre, e l’atmosfera.

Nel caso specifico della nostra isola, la temperatura del Canale di Sicilia è aumentata di 4 gradi da 22 ° a 26° in soli quattro giorni dal 10 al 14 luglio circa, per poi toccare il picco dei 27°. Nulla di nuovo per i climatologi e per gli studiosi del mare per i quali il cambiamento climatico è diventato la “regola”, ma cosa dire di tutte le conseguenze? Dalla siccità ai danni all’agricoltura, solo per citare quelli che in questo momento sono sulla bocca di tutti. Proprio in questi giorni si è dato il via alla vendemmia in Sicilia, modificando quindi le tempistiche e imponendo un forte anticipo con il taglio dei primi grappoli.

Toccando brevemente l’emergenza siccità, trovate diversi approfondimenti in merito su Italia che Cambia, cominciano ad emergere le prime falle delle cosiddette soluzioni tampone messe in campo dalla Regione Sicilia per arginarla. A Licata la scorsa settimana era arrivata una nave cisterna della Marina Militare per rifornire la città di acqua. Dopo pochi giorni è stato sospeso il servizio per i costi troppo alti, ogni viaggio costa circa 50 mila euro, per una spesa pari a 43 euro a metro cubo. Il costo dell’acqua trasportata dalla nave cisterna è più caro del 6.131% rispetto a quello dell’acqua pubblica, e quasi 4 volte superiore al costo dell’acqua fornita dal ministero dell’Interno alle isole minori come le Eolie, sempre con le navi cisterna: 11 euro al metro cubo. Non sarebbe stato utile fare due conti prima?

Nel frattempo, il lago Biviere a Gela è sempre più in agonia, la crisi idrica sta amplificando gli effetti dell’inquinamento delle acque, il livello del lago scende e gli inquinanti presenti nell’acqua si concentrano maggiormente creando danni non indifferenti. Appena qualche giorno fa si è registrata l’ennesima morìa di pesci lungo le sponde del lago. Decine di esemplari di grosse dimensioni sono state ritrovate lungo diverse anse del Biviere. Da settimane l’acqua ormai ha assunto una colorazione verde torbido a causa dell’ammassarsi di alghe. “Il livello idrico è molto basso – spiega Emilio Giudice, responsabile della riserva – ed in più, con l’innalzarsi delle temperature proliferano delle microalghe che quando muoiono smettono di produrre ossigeno e creano queste morìe di pesci. Da anni lanciamo l’allarme per il Biviere che, tra inquinamento e crisi idrica, sta vivendo un momento molto difficile”. La crisi idrica e la siccità non riguarda solo l’economia della nostra regione, l’agricoltura, l’allevamento o i nostri stili di vita, ma sta avendo grossi impatti anche sulla biodiversità.

Tante notizie diverse ma con un’unica causa scatenante a monte, ci avete mai pensato? Quanto sarebbe bello se il cambiamento climatico fosse davvero una bufala?

Non è una barzelletta quanto sto per raccontarvi, magari lo fosse! A destare indignazione è il recente caso di un giovane di San Piero Patti, in provincia di Messina, giunto in Pronto soccorso con una frattura al perone, a cui è stato immobilizzato l’arto con l’ausilio di alcuni cartoni a causa della mancanza di stecche per l’ingessatura. Al posto del gesso, scatole di cartoni…

Notizie come questa sono ghiotte per i giornali, perché sono le classiche notizie che generano indignazione, click, condivisioni, e commenti. Ma in questo caso, questa notizia “singolare” sembra nascondere un problema più strutturale. Al di là del fatto in sé, gravissimo!!, bisognerebbe meditare sull’uso che viene fatto dei soldi pubblici, sui tagli alla sanità degli ultimi decenni che si riversano sulla mancanza di personale e di presidi medicali più basilari. Non è colpa del personale medico in questo caso, che anzi deve fare di necessità virtù e arrangiarsi alle condizioni precarie con soluzioni altrettanto precarie e problematiche. È colpa di una politica sempre più affarista, come dimostra anche la politica comunitaria e i tagli Ue a ricerca, sanità e disoccupati a vantaggio di armi e di politiche per fermare i migranti.

Una politica miope e basata su valori poco umani ed etici che mirano solo al puro profitto. Nel piccolo come nel grande. In Sicilia la sanità è al collasso, i medici fuggono dagli ospedali pubblici a quelli privati e sono 800 mila i siciliani che nel 2023 hanno rinunciato alle cure. L’isola è la penultima regione d’Italia per prevenzione e spesso le malattie vengono accertate quando sono già in stato avanzato. Mancano 18 mila figure professionali della sanità di cui 1.497 medici. La rete di emergenza e urgenza è in situazione critica. Con 98 posti ogni 100 mila abitanti l’isola è ultima d’Italia per quanto riguarda le strutture residenziali e semiresidenziali. 

Eppure i soldi non mancano, ma a chi vanno questi finanziamenti? L’Assemblea regionale siciliana ha da poco varato una manovra finanziaria da 160 milioni. Come si legge nell’articolo pubblicato su Domani dal titolo “All’Assemblea siciliana volano mancette: regali al Trapani calcio e alla fondazione del lago senza più acqua” si evidenzia la solita distribuzione a pioggia di risorse che servono a tenere buoni i territori di riferimento dei singoli deputati.

Uno su tutti il caso dei 300mila euro alla squadra trapanese, assistita dall’avvocato Schifani jr., figlio del presidente della Regione. Vi suggerisco di leggerlo se volete capire i giochi di un modo di fare politica che nell’isola, e non solo, ha purtroppo una lunga tradizione e rappresenta la sintesi di un modo di intendere la “cosa pubblica” lontano dal suo significato più profondo.  

Se ascoltate le nostre rassegne mensili sapete, purtroppo, che non mancano mai notizie su incendi e rifiuti, talloni d’Achille di una gestione politica e territoriale che splende poco di luce propria e che ci ha ormai abituato a soluzioni poco efficaci e per nulla in linea con una visione che ha a cuore l’ambiente. Nonostante infatti la Regione sia tra le più virtuose con circa ottanta comuni “rifiuti free”,  le strade sono colme di munnizza e il nuovo piano regionale rifiuti approvato a marzo scorso ha fatto sollevare parecchi dubbi da parte delle associazioni ambientaliste su più aspetti.

Palermo è invasa di rifiuti e diversi sono stati gli incendi appiccati alle cataste di spazzatura ancora non raccolta in diverse zone del capoluogo. Intanto la Regione ha dato il via libera all’autorizzazione per l’impianto di produzione del biometano a Bellolampo. «Il completamento, l’integrazione e l’ottimizzazione funzionale della piattaforma impiantistica consentiranno – si legge nella documentazione che accompagna il progetto – la chiusura del ciclo di trattamento dei rifiuti per il territorio di Palermo e per gran parte della provincia, la riduzione degli effetti negativi sull’ambiente e sulla salute umana derivanti dalla gestione della frazione organica dei rifiuti urbani, il recupero di materiale per il riutilizzo o il riciclaggio e la riduzione del conferimento in discarica di rifiuti biodegradabili». Siamo sicuri?

Questa è l’ultima rassegna prima della pausa estiva, vogliamo per questo lasciarvi con una notizia più leggera e che fa ben sperare. Le vacanze sono sempre un momento di bilancio, propositi e cambiamenti, lontani dalla routine si guarda con maggiore consapevolezze alle proprie vite. Per questo vogliamo proporvi l’analisi di Hays Italia e Serenis sulla soddisfazione dei lavoratori nel nostro Paese.

Un italiano su 10 vorrebbe mollare tutto e cambiare vita nel giro di un anno, il ‘voltare pagina’ viene spesso associato a una riscoperta della natura, di luoghi più autentici, spesso lontani dalla frenesia cittadina, dallo smog, dal traffico e dallo stress. Per il 59% degli intervistati la scelta ricadrebbe in una città marittima, per il 31% il biglietto sarebbe diretto verso un’isola, Sardegna e Sicilia su tutte (oltre a Spagna, Grecia e Indonesia). Il 29%, infine, pensa a uno spostamento verso una località di montagna. 

La Sicilia, dunque, è tra le mete preferite nonostante le tante contraddizioni di questa meravigliosa terra. Vi lasciamo il link in fondo se volete approfondire ulteriormente. Vi ricordiamo che su Italia che Cambia trovate tantissime storie di cambio vita che potrebbero ispirarvi se siete tra coloro che vogliono compiere questo grande passo. In bocca al lupo!

Ed eccoci arrivati all’ultima parte della nostra rassegna mensile con lo spazio dedicato ad alcuni degli articoli pubblicati nell’ultimo mese su Sicilia che cambia.

Il 19 luglio scorso sono trascorsi 32 anni dalla strage di via D’Amelio e dall’uccisione di Paolo Borsellino e della sua scorta. Abbiamo intervistato Salvatore Borsellino, il fratello, che ha sottolineato che serve a ben poco ricordarsi della strage di Via D’Amelio solo il 19 luglio di ogni anno. Vi invito ad ascoltare direttamente la sua voce nell’intervista integrale che trovate all’interno dell’articolo e meditare sulle sue parole e su una ferità, che non è solo sua, ancora aperta e sanguinante.

Continua il nostro approfondimento sull’emergenza siccità nell’isola. Vi abbiamo raccontato la condizione degli invasi in Sicilia, una gestione che fa acqua, letteralmente, da tutti i lati, del mercato nero in agguato anche a seguito delle soluzioni messe in campo dalla Regione che non sembrano rimediare la situazione già complicata. Anzi… Tra navi cisterne, pozzi, autobotti e dissalatori da rimettere in funzione si continua a non considerare la causa principale che sta esacerbando il fenomeno di siccità in atto. Tra sprechi di denari e progetti mai partiti, finalmente si comincia a guardare alla depurazione delle acque reflue come una delle soluzioni che apporterebbe benefici non solo al mondo agricolo ma anche all’inquinamento delle nostre coste e dei nostri mari dove continuiamo a farci il bagno.

Proprio a questi giorni risale la notizia del ritrovamento di una riserva d’acqua nelle viscere dei monti Iblei con 17 chilometri cubi di acqua a una profondità tra i 700 e i 2.500 metri, un giacimento d’acqua fossile rinvenuto durante le ricerche di idrocarburi. Il bacino è formato da acqua solo in parte debolmente salmastra che potrebbe essere utilizzata per usi irrigui, per gli allevamenti e, con gli opportuni trattamenti, anche a fini idropotabili.

E a proposito di coste e mari inquinati, in Sicilia su 25 punti testati risultano inquinati o fortemente inquinati secondo i campioni forniti da Goletta Verde. Tra questi il lungomare di Aci Trezza, famoso per i suoi faraglioni e per essere stato il paese dei Malavoglia di Verga, diventato da quest’anno un “osservato speciale” per una situazione di criticità ormai cronica che da decenni non è mai stata risolta.

Come ho scritto anche nell’articolo, da che ne ho memoria – almeno due decenni – sento parlare della necessità di un depuratore proprio lungo questo litorale: non è mai stato realizzato e non riesco a trovare, per quanto mi sforzi, una sola motivazione utile a giustificare le scelte politiche di tutti questi anni. Senza considerare le sanzioni. In conclusione, voglio parlarvi di Teatri Riflessi, il Festival internazionale di corti performativi, un progetto che promuove le arti sceniche sostenendo la creatività emergente e i linguaggi contemporanei, e favorisce ricadute culturali ed economiche nel territorio e nella comunità locale.

Da qualche anno si svolge nel comune di Zafferana ai piedi dell’Etna. Sono rimasta davvero stupita dall’organizzazione messa in piedi da una squadra di giovani adulti appassionati e preparati che da anni lavora sostenendo l’inclusione, la formazione di nuove leve e la crescita culturale. Un esempio lodevole a cui guardare e la dimostrazione che le generazioni più giovani sono quelle che hanno una visione più autentica e saggia rispetto alla contemporaneità.

#Temperatura dei mari bollente
SIAS – Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano
SIAS Facebook – Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano
Il Post – Il rifornimento d’acqua alla Sicilia con una nave della Marina Militare è stato sospeso
Il Sole24ore – Caldo e siccità anticipano la vendemmia: oggi al via il taglio dei primi grappoli in Sicilia. Ecco le novità del 2024
La Sicilia – Emergenza siccitá, la nave “Ticino” diretta a Licata con 1200 metri cubi d’acqua
Giornale di Sicilia – La nave cisterna per portare l’acqua a Licata costa troppo, sospeso il servizio

#Cartoni al posto di stecche per ingessare arti rotti
Il Fatto Quotidiano – In Sicilia i medici fuggono dagli ospedali pubblici verso le cliniche private, la protesta di sindaci e pazienti: “Sanità al collasso”
Domani – All’Assemblea siciliana volano mancette: regali al Trapani calcio e alla fondazione del lago senza più acqua
BlogSicilia – “La sanità in Sicilia è allo sfascio”, Cgil e Uil scendono in piazza a Roma
Giornale di Sicilia – L’ospedale di Patti senza stecche, la frattura bloccata con le scatole di cartone. Schifani dispone un’ispezione
EuropaToday – I tagli Ue a ricerca, sanità e disoccupati per finanziare armi e fermare i migranti

#Rifiuti a Palermo
RaiNews – Rifiuti, è ancora emergenza a Palermo
Live Sicilia – Palermo, nuovi incendi di rifiuti dallo Zen a Brancaccio
QdS.it – Bellolampo, la Regione dà il via libera all’autorizzazione per l’impianto di produzione del biometano
CanaleSicilia – Rifiuti e termovalorizzatori, le critiche degli ambientalisti a Schifani

#Mollo tutto e vado a vivere in Sicilia
Agi – Un italiano su 10 vorrebbe mollare tutto e cambiare vita nel giro di un anno

#SCC
Italia che Cambia – Salvatore Borsellino: “Non serve ricordare la strage di via D’Amelio solo una volta all’anno”
Italia che Cambia – Siccità in Sicilia, la gestione della rete idrica tra irregolarità e lavori mai realizzati
Italia che Cambia – Mare in Sicilia, dai campionamenti di Goletta Verde 10 località risultano fuori dai limiti di legge
Italia che Cambia – Emergenza siccità, quali sono le soluzioni messe in atto dalla politica?
Italia che Cambia – Teatri Riflessi, tra arte e comunità uno sguardo contemporaneo

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