15 Apr 2022

L’idrogeno è un gas climalterante? – #502

Scritto da: Andrea Degl'Innocenti
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Un nuovo studio mostra come l’idrogeno, su cui molti stati stanno investendo un sacco di soldi in ottica di transizione energetica, parrebbe avere un effetto climalterante notevole, se rilasciato in atmosfera. Nel frattempo il governo inglese se ne esce con proposte assurde sugli immigrati e a Shanghai ci sono scenari alla Black Mirror. Ah, forse potremmo essere più vicini a svelare il mistero della materia oscura.

Torniamo a parlare di idrogeno. Ringrazio Cristiano Bottone del Movimento della Transizione per avermi segnalato uno studio scientifico molto interessante che mostra un’ulteriore criticità relativa all’utilizzo massiccio dell’idrogeno come vettore energetico.

IDROGENO, PROBLEMI PER IL CLIMA

Già mesi fa avevamo dedicato una puntata al tema delle auto a idrogeno, osservando che c’erano diverse criticità nell’utilizzo dell’idrogeno, e in particolare il fatto che necessità di un’infrastruttura molto costosa e impegnativa da mettere in piedi. Ciononostante tanti governi hanno deciso di puntarci in termini di transizione energetica, ad esempio la Commissione europea ha presentato una strategia per l’idrogeno, affermando che l’idrogeno pulito potrebbe soddisfare il 24% della domanda energetica mondiale entro il 2050, e aiutare a decarbonizzare settori industriali ad alta intensità di consumo energetico come quelli dell’acciaio e dei prodotti chimici. 

Questo sia perché è comodo, nel senso che è più simile, nella forma, a un carburante, è trasportabile, ci puoi far funzionare dei macchinari industriali, non ha il problema dell’intermittenza tipico delle rinnovabili, sia perché si può anche ottenere a partire dal metano – il cosiddetto idrogeno grigio – e quindi spesso viene usato come scusa per continuare a estrarre e bruciare metano. 

Quello che però finora sembrava abbastanza sicuro – anche fra gli scettici – è che l’idrogeno in sé fosse innocuo. E invece a quanto pare non è così. Questo nuovo studio, realizzato dall’Environmental Defense Fund (EDF), un gruppo no-profit con sede negli Stati Uniti, mostra che anche l’idrogeno, se rilasciato in atmosfera, ha un notevole effetto climalterante.

Anzi più che notevole: ogni rilascio di idrogeno in atmosfera potrebbe causare un effetto climalterante indiretto fino a 200 volte maggiore dell’anidride carbonica, secondo lo studio. Come mai indiretto? Perché non è direttamente l’idrogeno a causare questo effetto, ma è la sua interazione col metano, un gas molto climalterante ma anche abbastanza volatile. Ecco, l’idrogeno interagisce col metano prolungandone la durata in atmosfera. 

L’idrogeno inoltre reagisce con altri inquinanti per formare l’ozono troposferico, che contribuisce anch’esso all’effetto serra. E inoltre nella stratosfera si scompone in vapore acqueo”, un altro fattore di riscaldamento terrestre.

Ora è vero che in teoria l’idrogeno non è che lo creiamo per rilasciarlo in atmosfera, ma in ogni processo ci sono delle perdite, come ci insegna anche il caso del gas naturale. Perciò, alla luce di ciò, lo studio conclude che basare la transizione su questo vettore energetico “potrebbe minare i benefici climatici degli sforzi di decarbonizzazione” anche nel caso in cui questo venisse prodotto esclusivamente usando energie rinnovabili.

Il che dovrebbe insegnarci anche un’altra cosa: che uno degli obiettivi principali di una transizione ecologica, quella vera, dovrebbe essere diminuire il nostro impatto sul mondo da tutti i punti di vista. Perché ogni nuova azione che intentiamo porta con sé dei potenziali rischi difficili da prevedere. Perciò oltre a sostituire le fonti fossili con le rinnovabili, dovremmo focalizzarci anche su come decrescere, non solo dal punto di vista economico, e magari come popolazione mondiale, come cose che facciamo. Fare meno. 

In questo anche tutti i fondi del Pnrr, e del recovery plan in generale, sono una potente arma a doppio taglio. Perché tanti soldi significano tanti investimenti, tanto business, e tante cose fatte. E ci vuole molta testa per fare in modo che le cose fatte siano sensate.  

BORIS JOHNSON E GLI IMMIGRATI

Cambiando argomento, sta facendo il giro del web la clamorosa decisione del primo ministro inglese Boris Johnson di chiudere la porta all’immigrazione. I richiedenti asilo arrivati irregolarmente nel Regno Unito saranno spediti in Ruanda, dove rimarranno mentre le loro richieste saranno processate. 

Secondo i nuovi piani dell’esecutivo, tutti i migranti irregolari (esclusi i cittadini ucraini) che attraverseranno la Manica nel prossimo futuro saranno trasferiti in centri di accoglienza in Africa a circa 7mila chilometri. Come si legge sul sito della Bbc, la ministra degli Interni, Priti Patel, dovrebbe siglare a breve un accordo col governo del Ruanda  da 120 milioni di sterline che prevede in certi casi rimpatri rapidi per i richiedenti asilo arrivati nel Regno unito e la gestione dell’intero processo burocratico nel Paese africano. 

Tranne gli Ucraini, perché lì si combatte una guerra vera. In tutto ciò intendiamoci, l’assurdità non sta nell’accogliere gli ucraini eh! Ben venga. Sta nel respingere tutti gli altri. In Ruanda. Tutto regolare, mi sembra.

BLACK MIRROR A SHANGHAI 

Intanto la città di Shanghai è sempre più teatro di scenari alla Black Mirror, il telefilm distopico di qualche anno fa. Da settimane va avanti un lockdown ducani robot che scorrazzano per le straderissimo, di cui le autorità non annunciano la fine. Il Guardian pubblica un video inquietante ripreso dal telefono di un abitante di migliaia di persone che si mettono a urlare dalla disperazione rinchiuse all’interno degli enormi grattacieli.

Su Wired invece si riporta di come girino costantemente per le strade della città droni e cani robot che mandano mesaggi alla popolazione come: “Per favore attenetevi alle restrizioni Covid”. “Controllate il desiderio di libertà della vostra anima”. “Residenti di Jiuting. Non aprite le finestre e non cantate. Questo aumenta le possibilità di contagio”. 

Sempre secondo quanto riporta Wired le persone non possono uscire di casa, per qualsiasi ragione. I positivi, compresi gli asintomatici, vengono trasferiti nei campi di isolamento centralizzati e ci sono diversi i casi di minorenni separati dai genitori o di animali di famiglie con positivi soppressi. 

L’approvvigionamento di cibo e altri beni di prima necessità è un problema serio per moltissime persone. In questo le grandi piattaforme digitali si sono attivate per fornire assistenza ai cittadini. In particolare i colossi dell’ecommerce come Alibaba e JD.com si sono attivate per effettuare consegne smart automatizzate attraverso robot e veicoli automatici nelle zone residenziali blindate.

Ora, non lo so, magari dobbiamo farci un po’ la tara perché a volte i media occidentali riportano e dipingono con un certo sensazionalismo la realtà cinese, ma ecco, proprio rose e fiori non dev’essere.

LA MATERIA OSCURA È FATTA DI GRAVITONI?

Ultima notizia del giorno, potremmo essere abbastanza vicini a risolvere uno dei tanti, grandi misteri dell’universo. La materia oscura. Che cos’è la materia oscura? Ecco, è proprio questo il punto. Nessuno lo sa. È una roba che in teoria dovrebbe esistere, ma nessuno l’ha mai vista. 

Provo a spiegarla meglio: dai calcoli sulle interazioni gra i grandi corpi celesti, ad esempi osu scala delle galassie, viene fuori che manca un sacco di materia. Stando a quanto sappiamo di come funziona la gravità, quindi la relatività generale, il movimento delle galassie è spiegabile solo se ipotizziamo che la materia che riusciamo a identificare sia solo il 20% di quella che effettivamente compone l’universo e che ci sia almeno un buon 80% di materia “oscura”.

Ecco, secondo un nuovo studio, che vi lascio fra le fonti e articoli qua sotto, questa materia oscura potrebbe essere composta dai gravitoni. Che sono delle particelle ipotetiche che sarebbero responsabili della trasmissione della forza di gravità. Secondo la meccanica quantistica quasi ogni fenomeno fisico ha una doppia natura, ondulare e corpuscolare. mentre siamo riusciti a isolare tutti i quanti, i corpuscoli delle forze fondamentali, non siamo ancora riusciti a farlo per i gravitoni. Il motivo potrebbe essere che interagiscono pochissimo con la materia e con le altre onde e quindi è molto difficile trovarli. 

Ad ogni modo fin qui si pensava che fossero molto molto pochi, e invece questo nuovo studio mostra che potrebbero esserne stati creati un bel po’ proprio nei primi istanti dopo il big bang, e che la loro quantità e massa complessiva potrebbe coincidere con quella mancante. Mica male eh!

FONTI E ARTICOLI

#idrogeno
OGL – Atmospheric implications of increased Hydrogen use
Euractiv – Idrogeno, gli scienziati avvertono: le perdite dalle infrastrutture potrebbero far aumentare l’effetto serra

#Shanghai
Wired – Il lockdown distopico di Shanghai inquieta la Cina e il mondo

#immigrazione
La Repubblica – Regno Unito: stretta sull’immigrazione. Johnson: “I richiedenti asilo arrivati illegalmente saranno trasferiti in Ruanda”
Ansa – Gb: stretta sull’immigrazione, richiedenti asilo in Ruanda

#Musk #Twitter
TGCom 24 – Twitter, Elon Musk punta al 100% e offre 54,2 dollari ad azione | Media: “Per cda offerta indesiderata”

#materia oscura
le Scienze – A caccia di materia oscura con i rivelatori di onde gravitazionali
tom’s Hardware – E se la materia oscura fosse ciò che resta di altre dimensioni?
Forbes – Ask Ethan: Could Gravitons Solve The Mystery Of Dark Matter?

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