Ci sono diverse cose da recuperare, che sono successe in questi giorni. Non recuperiamo tutto oggi sennò viene fuori una puntata di un’ora!
In ordine sparso, c’è stato Sanremo e ci sono le olimpiadi invernali di Pechino (con relative polemiche legate alla sostenibilità e al greenwashing), ci sono stati alcuni disastri ambientali, tipo la tempesta di vento a Milano e il dilagare del Bostrico nelle foreste del nord Italia, un insetto parassita molto dannoso, c’è ovviamente la pandemia e la sua gestione, fra repressioni e proteste, c’è stata la rielezione di Mattarella e il suo insediamento. Insomma, ne sono successe di cose.
COVID E DINTORNI
Oggi iniziamo riallineandoci sul tema covid e dintorni, un fronte sempre caldo.
Partiamo con uno sguardo globale. Domenica Jim Watson, il sindaco di Ottawa, la capitale del Canada, ha dichiarato lo stato di emergenza in risposta alle grandi proteste dei camionisti, che da oltre una settimana stanno bloccando la città. Watson ha detto che le proteste sono «completamente fuori controllo», e che i poliziotti non riescono a contenerle, anche perché sono numericamente inferiori ai manifestanti.
Tutto è iniziato con la legge varata dal governo canadese che introduceva dal 15 gennaio l’obbligo vaccinale per i camionisti che dovevano attraversare il confine tra Canada e Stati Uniti, con quarantena obbligatoria per i non vaccinati. La legge ha scatenato grandi proteste, e i camionisti hanno organizzato quella che è stata chiamata Freedom Convoy, convoglio della libertà. Proteste che poi si sono estese in generale contro le restrizioni.
Lo scorso weekend, in via previdenziale, il premier canadese Justin Trudeau è stato evacuato dalla sua abitazione e portato in un luogo segreto per evitare attacchi. Nel corso dell’ultima settimana i camionisti hanno bloccato il traffico della città parcheggiando in mezzo alle strade i propri camion, montato tende per strada e suonato i clacson per ore. Ci sono anche stati diversi arresti, in una situazione che la polizia canadese ha definito senza precedenti.
Ovviamente la protesta è stata ed è cavalcata da movimenti politici e oppositori di Trudeau, così come fortemente osteggiata dal governo. Trump e alcuni movimenti di estrema destra statunitense hanno appoggiato apertamente i camionisti canadesi, lo stesso ha fatto Elon Musk. Parallelamente alle proteste è stato messo in piedi un crowdfunding per supportare i manifestanti, che ha raccolto in pochissimi giorni quasi 10 milioni di euro, prima di essere tirato giù dalla piattaforma gofundme con la motivazione che la manifestazione pacifica si era trasformata in un’occupazione violenta, violando così le policy della piattaforma.
Insomma, è un gran casino, ed è difficile farsi un’idea oggettiva di qualcosa di estremamente complesso come questo genere di proteste, si corre molto il rischio di idealizzarle o al contrario di demonizzarle. La sensazione è che le proteste siano nate spontaneamente come risposta alle nuove restrizioni e poi siano finite sotto il fuoco incrociato delle opposte propagande gonfiandosi oltremisura di questo conflitto.
Cosa succede adesso con lo stato di emergenza? Succede che le forze dell’ordine avranno maggiori poteri, capiremo nei prossimi giorni come li useranno e quali misure straordinarie verranno introdotte.
ECCESSI DI POTERE
E a proposito di stato di emergenza e forze dell’ordine, venendo in Italia, Olivier Turquet su Pressenza nota che negli ultimi giorni c’è stato uno strano aumento di episodi violenti. Prima le manganellate agli studenti che protestavano per l’alternanza scuola- lavoro, poi l’odiosa intimidazione alla stazione Termini di alcuni volontari che stavano offrendo dei panini a dei senza tetto, infine l’operazione di polizia contro i partecipanti alla campagna Ultima Generazione di Extinction Rebellion, di cui abbiamo parlato anche su Italia che Cambia.
Sembra che – o almeno questa è la tesi dell’articolo – un eccesso di potere affidato alle forze dell’ordine così come ai governanti, per via dell’emergenza pandemica, stia favorendo una tendenza autoritaria, che in determinate circostanze usa la “scusa” dei controlli covid, per reprimere altri tipi di proteste. È il problema del potere. Quando per qualche motivo, anche inizialmente giustificabile, si concentra, poi difficilmente torna a distribuirsi da solo e tende a mantenere la nuova conformazione.
MASCHERINE ALL’ARIA APERTA
Sempre in Italia, il governo ha dato i primi segnali di allentamento delle restrizioni, in virtù del calo dei contagi. Il 10 febbraio dovrebbe finire l’obbligo di mascherine all’aria aperta, mentre forse attorno a San Valentino potrebbero riaprire discoteche e possibilità di fare feste all’aperto.
NUOVI SPAZI DI DIALOGO?
Oltre al governo, ben al di là delle intenzioni del governo, mi sembra di notare un cambiamento interessante nel clima sociale, con una serie di nuovi spazi di confronto che sembrano aprirsi. Sarà un po’ la sensazione comune e diffusa di averla sfangata, i tanti paesi che cancellano completamente le restrizioni, e così via, fatto sta che pur restando in vigore da noi praticamente tutte le norme più rigide, tipo green pass e super green pass (con i vari vuoti normativi e le varie situazioni a tratti paradossali che continuano a sommarsi, tipo l’ultima storia della famiglia romana bloccata in Sardegna perché il figlio non ha il Green pass), il clima di estrema polarizzazione sociale sembra aver invertito la direzione e improvvisamente si aprono spazi di confronto e riconciliazione.
Vuoi le elezioni del PdR, vuoi Sanremo, le olimpiadi invernali, vuoi l’oggettivo miglioramento della situazione, i media hanno dato meno spazio ai vari bollettini giornalieri, e di contro ho contato solo negli ultimi dieci giorni almeno cinque iniziative arrivatemi da varie parti che avevano lo scopo di aprire un dialogo e degli spazi di conversazione facilitati fra persone con idee diverse di temi come vaccini, green pass, gestione della pandemia e così via. Il che è un passo in avanti interessante.
Anche perché, lo so che speriamo tutti che la natura risolva da sola il casino in cui ci troviamo attualmente, facendo declinare la pandemia fino a endemizzarla e rendendo inutili tutte le regole e le restrizioni, ma la verità è che non lo sappiamo. Non possiamo darlo per scontato.
IL FUTURO DELLA PANDEMIA
C’è un articolo molto interessante tradotto da internazionale (l’originale lo ha pubblicato The Atlantic) sui possibili sviluppi della pandemia. Che dice che sostanzialmente la variante Omicron porta con sé due novità, una buona, l’altra meno buona. Quella buona la sappiamo tutti, è più contagiosa ma meno pericolosa e sembrerebbe adatta a traghettare il virus verso la cosiddetta endemia.
Quella meno buona è che presenta una quantità di mutazioni impressionante rispetto alle varianti precedenti, il che rende perlomeno ipotizzabile che in futuro nascano altre varianti altrettanto diverse, altrettanto difficili da intercettare dal sistema immunitario anche se vaccinato o già contagiato, e magari non così benevole come Omicron.
E se anche non fosse così, ci saranno altre crisi, quella climatica, quella ecologica, da affrontare. Non è per fare l’uccello del malaugurio, è realismo. Perciò il mio personale consiglio è: approfittiamo di questi nuovi spazi di apertura e confronto per progettare sistemi diversi, meno autoritari, più democratici e inclusivi, di gestione delle emergenze. In modo che alla prossima emergenza non rifacciamo gli stessi errori.
FONTI E ARTICOLI
#Canada
il Post – A Ottawa è stato dichiarato lo stato di emergenza per le proteste dei camionisti contro le restrizioni per il coronavirus
Domani – Le proteste in Canada dei camionisti no vax cavalcate da Trump e dall’ultradestra
#repressione
Pressenza – Tira aria di repressione: “democratica”?
#grandi eventi
la Repubblica – Pechino, via ai Giochi senza neve: la soluzione della Cina tra le critiche degli ambientalisti
#green pass
Open – La famiglia romana bloccata in Sardegna perché il figlio non ha il Green pass: «Ci negano il diritto di studiare e lavorare»
#disastri
Il Fatto Quotidiano – “Non piove da 50 giorni, il Po è in secca come a Ferragosto. Senza acqua non si produce e non si ha cibo”: la siccità allarma la Pianura Padana – Video
Belluno Press – Bostrico, il parassita più letale di Vaia per le nostre foreste. Possamai (PD): “Dal Governo risorse e procedure più snelle, adesso occorre agire in fretta”
#Portogallo
il Fatto Quotidiano – Elezioni Portogallo, trionfo per il premier uscente Antonio Costa: maggioranza assoluta. Finita l’alleanza con l’estrema sinistra