Processo Italcementi: la collina dei veleni – INMR Sardegna #26
“È nata la giunta che nei prossimi cinque anni darà ai sardi le risposte che aspettano da tempo”: così Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna, ha annunciato la nuova Giunta regionale. Cinque donne e sette uomini faranno parte dell’esecutivo regionale, vi dico ora nomi e rispettive cariche:
Giuseppe Meloni, attuale presidente regionale del Partito democratico, è vicepresidente della Regione e assessore regionale al Bilancio e Programmazione; Emanuele Cani, ex segretario sardo del Pd ed ex parlamentare, avrà l’Industria; Rosanna Laconi, medica, ex sindaca di Dolianova, all’Ambiente. Per il Movimento 5 Stelle, Desirè Manca, la più votata il 25 febbraio con oltre 8mila preferenze e consigliera uscente, ha la delega per il Lavoro. Armando Bartolazzi, oncologo romano ed ex sottosegretario del primo governo Conte, si occuperà del delicato assessorato alla Sanità. Per Alleanza verdi sinistra Antonio Piu, consigliere uscente confermato nel Sassarese l’assessorato ai Lavori Pubblici. Ad Orizzonte comune va l’assessorato al Turismo con Franco Cuccureddu, ex sindaco Castelsardo, con un passato nel centrodestra. Per i Progressisti la scelta è ricaduta su Gianfranco Satta, imprenditore agricolo, come assessore all’Agricoltura. Sinistra futura con Ilaria Portas, dirigente regionale, ha l’assessorato alla Cultura e alla Pubblica istruzione. Agli Affari generali la lista Uniti per Todde esprime Maria Elena Motzo, nuorese, assessora al Bilancio, Pubblica istruzione e Attività produttive del Comune di Bolotana. Indicati dalla presidente, per i Trasporti Barbara Manca, ingegnera e attuale assessora alla Mobilità a Quartu Sant’Elena, e per l’Urbanistica ed Enti locali Francesco Spanedda, architetto e docente all’Università di Sassari. Auguriamo a tutte e tutti buon lavoro, come Sardegna che cambia staremo a guardare, informare, parlare e raccontare.
Sulla questione affitti alle stelle l’Isola diventa un caso: gli immobili liberi, da occupare a canone mensile in sardegna sono sempre meno, e quelli disponibili registrano prezzi stellari. Pensate che solo nell’ultimo anno i canino sono saliti circa del 12%, con aumenti maggiori nei comuni costieri. Ma non solo: negli ultimi 2 anni il prezzo medio in sardegna ha raggiunto il suo massimo storico, scatenando potenzialmente un’emergenza socio-economica. Ci sono zone come il nuorese dove alcuni comuni costieri hanno dovuto aggiornare le tariffe medie quasi quadruplicandole, mentre in zone come Villasimius l’aumento è del 32%. A determinare e alimentare questa situazione, due fattori: la crisi economica e il boom del turismo. Se la prima ha infatti ridotto le capacità economiche dei sardi (determinando ad esempio il fatto che non pochi proprietari preferiscono lasciare gli immobili vuoti che impelagarsi in eventuali contenziosi con inquilini che non possono permettersi il rincaro dei costi), il settore vacanze ha poi dato la mazzata finale: chi ha un secondo appartamento a disposizione, preferisce affittarlo a turisti per periodi limitati, opzione ben più redditizia. Quello che sta accadendo però, come hanno ben riassunto (con una nota di sarcasmo) gli attivisti di Sardegna Chiama Sardegna, è che i sardi sono per strada, mentre i turisti sotto un tetto. Il diritto all’abitare per chi decide di vivere, studiare e lavorare stabilmente in Sardegna viene prima del profitto dei grandi proprietari.
Di Tyrrhenian link abbiamo parlato più volte, sia raccontandovi la grande opera che minaccia la Sardegna che dando voce ai comitati in presidio permanente nei territori interessati dagli espropri. Ve li lasciamo qua tra le fonti in modo da avere un quadro completo della situazione, perché quello al quale stiamo assistendo in questa settimana ci sono stati degli sviluppi. Nell’agro di Selargius e Quartucciu da mercoledì sono schierati i Lince, i mezzi blindati dell’esercito italiano. Ignorando la rivolta di territori e amministratori comunali, il progetto del Tyrrhenian Link e le varie domande di parchi eolici vanno avanti senza sosta. La motivazione dello schieramento non è chiara: Mauro Pili nell’unione sarda parla di sorveglianza attiva, e anche dal Comitato no Tyrrhenian Link avanzano supposizioni simili. Scrivono : “Potrebbe essere anche una “semplice” esercitazione. Come se fosse normale trovarsi i militari armati a spasso per i nostri territori, ma in Sardegna ormai sembra che anche ciò sia normale. Prima di volerci trasformare in servitù energetica, già da tempo, siamo servitù militare, con i vasti poligoni e le basi che ci sono sparse in tutta la Sardegna. Gli stessi che si preparano alle guerre che tanto demonizziamo, sono gli stessi che, se ci sarà bisogno, difenderanno gli interessi degli speculatori energetici in nome di un “interesse nazionale””. In settimana però ha risuonato forte anche un’altra notizia legata al Tyrrhenian Link, ovvero la richiesta da parte della società energetica Terna di uno specchio di mare sardo per 50 anni. A renderlo noto è la Guardia costiera di Cagliari, che ha pubblicato l’avviso necessario per presentare eventuali opposizioni al rilascio del provvedimento di autorizzazione: si sono 20 giorni di tempo. Il colosso dell’energia Terna aveva depositato l’istanza il 14 novembre 2022. Lo scorso 14 marzo il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con un “dispaccio” ha autorizzato la capitaneria di Porto a dare corso, per la zona territoriale di propria competenza, al procedimento istruttorio e alla pubblicazione della domanda. La richiesta di concessione demaniale marittima riguarda anche un pezzo di costa quartese. Nel frattempo proseguono a Terra Mala, sul litorale di Quartu, le operazioni di monitoraggio dei fondali in vista della realizzazione del Tyrrhenian Link. La Guardia costiera ha interdetto fino al 30 aprile il passaggio nello specchio di mare davanti alla scogliera e alla spiaggia per permettere lo svolgimento in sicurezza delle «attività di prospezioni subacquee, mediante l’impiego di sommozzatori e dell’unità Colsub–Ca4000», che da settimane sono al lavoro nelle acque davanti al Villaggio Marina delle Nereidi. Le ispezioni servono per preparare il terreno all’arrivo di quell’opera lunga 480 chilometri, che anche noi ci sentiamo di etichettare come ennesima forma di colonizzazione energetica.
Stop molestie sui traghetti: al via l’indagine del Ministero. Nelle scorse settimane la Nuova Sardegna ha riportato i racconti di alcune donne che hanno riferito di avere trascorso notti da incubo sulle navi a bordo delle quali viaggiavano da sole, perseguitate e stalkerate sui social da personale della nave. Una ragazza ha raccontato di essersi dovuta barricare all’interno della cabina, accatastando sedie e valigie sulla porta, mentre il suo molestatore bussava insistentemente e contemporaneamente le mandava messaggi su Facebook. Il ministero ha quindi deciso di avviare degli accertamenti sugli episodi di molestie denunciati a bordo di traghetti delle compagnie Moby-Tirrenia e Grimaldi: ad annunciare l’impegno per accertare resaponsabilità su fatti definiti gravissimi, è stato il sottosegretario ai Trasporti Tullio Ferrante nel rispondere all’interrogazione alla Camera presentata da Francesca Ghirra, deputata sarda di Alleanza verdi Sinistra. Ha dichiarato Ferrante che “eventuali episodi riconducibili a passeggeri ma, ciò che si ritiene più grave, anche e soprattutto ad opera di personale maschile in servizio presso l’equipaggio dei traghetti sono da prevenire e non devono accadere ed il Ministero ribadisce che la sicurezza e il rispetto dei passeggeri sono da considerarsi priorità assolute e qualsiasi forma di comportamento inappropriato eventualmente posto in essere dai dipendenti delle compagnie di navigazione richiede adeguati provvedimenti sanzionatori”. Vi aggiorneremo sulla vicenda ma prima, ci teniamo anche a ringraziare colleghi e colleghe de La Nuova Sardegna per l’importante lavoro di inchiesta a tutela del diritto alla mobilità e all’autodeterminazione: il giornalismo che sta al fianco delle comunità e delle persone, serve.
- Sardegna che cambia è il 7° portale regionale aperto da Italia che cambia. Nella rassegna stampa settimanale, oltre alle principali notizie raccontiamo gli articoli usciti sul portale sardo.
A inaugurare la settimana è stata la nostra Alessandra Ghiani con un’intervista a Irene Bosu, esperta di comunicazione istituzionale, politica e culturale, giornalista e social media strategist, responsabile delle pagine social del Comune di Nuoro, della Protezione Civile locale e portavoce del sindaco della città. Insomma, una professionista che di comunicazione istituzionale ne sa. Con lei abbiamo parlato appunto degli aspetti cruciali della comunicazione politica e istituzionale, l’importanza della trasparenza e la mancanza di figure chiave nelle istituzioni. Vi consigliamo di leggerla, la trovate nella home di sardegnachecambia.org
Secondo articolo della settimana un’inchiesta di Indip su Italcementi e il processo per disastro ambientale sulla collina che in agro di Samatzai e Nuraminis, trasuda veleni. Nel 2017, la scoperta delle discariche abusive in cui fino al 2016 venivano scaricati fanghi tossici e altri rifiuti provenienti dalla Fluorsid fu uno shock per molti. Non si può però dire altrettanto come scrive Piero Loi, per le aree interne ed esterne al cementificio Italcementi di Samatzai, poste sotto sequestro dalla Procura di Cagliari due anni dopo, nel 2019. L’inchiesta non ha avuto la stessa eco, nonostante il processo per disastro ambientale – ad oggi in corso – che ne è seguito. In merito sentiamo il contributo audio di Piero Loi.
Mercoledì invece vi abbiamo raccontato di un punto di non-vendita di abiti. Esatto, avete sentito bene: non è un punto di vendita perché gli abiti si possono prendere gratis. Si tratta di un luogo che si chiama Guardaroba Popolare, che vuole mettere in discussione e in crisi l’industria della moda e la piaga del fast fashion: il progetto infatti sfida il concetto tradizionale di valore e consumo nel settore della moda, mostrando le storture di un mondo in cui il fast fashion inquina e sfrutta risorse umane e ambientali per la produzione di abiti di cui, in realtà, non ci sarebbe bisogno. In giro ci sono talmente tanti abiti che possono essere dati gratis: non sarà il caso di interrompere questo sfruttamento di risorse, territori e persone? Secondo noi sì.
Ieri la nostra Sara Brughitta ci ha invece raccontato il progetto del Selvaggio Verde, nato dalla volontà di cambiare vita di Gianluigi Bonicelli. Originario di Villanova Strisaili, dieci anni fa Gianluigi ha infatti scelto di abbandonare il lavoro nell’edilizia per dedicarsi a un’iniziativa che vuole valorizzare l’identità e lo stile di vita collegato al fenomeno della longevità. Il suo progetto, Selvaggio Verde, offre esperienze uniche immerse nel Gennargentu, promuovendo un approccio alla conoscenza dei territori sostenibile e consapevole, in cui il rispetto pondera ogni passo e la quotidianità è in sinergia con l’ambiente circostante.
E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola.
- Primo consiglio che vi diamo è di visitare all’Exma di Cagliari la mostra “Archimede: le invenzioni che hanno cambiato il mondo”, che resterà aperta al pubblico fino al 26 maggio. La mostra permetterà ai visitatori di vedere da vicino le macchine progettate dal genio di Archimede provenienti dal Museo Leonardo da Vinci di Firenze: sono infatti esposte quasi trenta macchine specializzate nella riproduzione di strumenti scientifici storici per scoprire le teorie, i principi e le invenzioni di Archimede. Perfetta per grandi e piccini, non perdetevela!
- Sempre a Cagliari, inaugurata anche la mostra con le opere di Liliana Cano, visitabile fino al 19 maggio a Palazzo di Città a Cagliari: si tratta di una retrospettiva, curata dall’Archivio Cano, dedicata a una delle figure più interessanti del panorama artistico sardo. Colta, dinamica, appassionata di musica e letteratura, l’artista sarda ama i colori caldi, la linea di contorno marcata e le superfici di grande formato. Sarà un piacere per la vista.
- Non dimentichiamoci che questa è la settimana della 665ma edizione della Festa di S.Antioco Martire, la festa religiosa più antica della Sardegna che si tiene fino a lunedì 15 aprile. Oltre alla sfilata delle traccas alla domenica e alla processione solenne del lunedì seguita dai fuochi d’artificio, in programma ci sono tanti eventi, dal mercato etnogastronomico che proporrà tante specialità della Sardegna alla tanta musica live. Trovate le informazioni online, dategli un’occhiata.
- Questa domenica c’è anche l’esordio di un evento legato alla fioritura dei ciliegi. La prima edizione de “La fioritura del ciliegio“ si terrà infatti in località Pranas dove si trovano i ciliegeti comunali di Bonarcado, uno dei tanti paesi delle ciliegie della sardegna. Escursioni, concorsi fotografici e giochi antichi per bambini: sarà una giornata di festa in un panorama unico, che vuole esaltare lo spettacolo e i colori dei ciliegi in fiore.
- In conclusione, vi segnaliamo anche che questa domenica si terrà anche l’evento organizzato dall’assemblea nazionale sarda in vista del 28 aprile, “S’imbàlliu de is Savoia in is nomenes de is arrugas”. Si tratta infatti di una passeggiata a piedi tra le vie di Cagliari insieme alla guida turistica Federica Marrocu, incentrata sui significati simbolici dei nomi delle vie e sulle dinamiche di potere che si nascondono. Cagliari è stata infatti al centro di rivolte e moti popolare contro i piemontesi, prima e dopo Sa Die de sa Sardigna. Eppure ai Savoia sono dedicate numerose vie e piazze, come mai? È possibile che c’entri una scarsa conoscenza della propria storia? Diciamo che è probabile, ma in mezzo ci sono un sacco di fattori sociali, culturali e economici che durante la passeggiata, verranno snocciolati.
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