19 Apr 2024

Inquinamento: in Sardegna mille siti contaminati – INMR #27

Salva nei preferiti

Seguici su:

Oggi insieme al nostro Alessandro Spedicati parliamo di testamento biologico, che in Sardegna siamo ancora troppo pochi a dare disposizioni. Parleremo poi della presenza di siti contaminati perché secondo Il rapporto Bes sulla Classifica del benessere economico-sociale, nell’Isola si registrano i dati più alti per quanto riguarda i siti contaminati. Abbiamo poi novità sull’assalto eolico perché si ingigantiscono i numeri dell’assalto con la pubblicazione delle richieste di Terna e chiuderemo poi la rassegna stampa della settimana con una notizia che riguarda la tutela delle nostre spiagge: la spiaggia di cala luna sarà a numero chiuso.
Come sempre vi racconteremo poi anche gli articoli della settimana su Sardegna che cambia e in chiusura, festival e eventi in arrivo per il weekend.

Lo abbiamo detto in apertura: sul testamento biologico sono ancora pochi i sardi che danno disposizioni. Secondo un’indagine dell’associazione Luca Coscioni, l’isola si posizione al 16esimo posto tra le regioni del panorama italiano. Cagliari è la provincia con il maggior numero di DAT, ovvero disposizioni anticipate di trattamento. Seguono Sassari, Sud Sardegna, Oristano e Nuoro, ma i numeri sono davvero bassi: pensate che 197 comuni sardi su 377 non hanno mai registrato neanche una dichiarazione. Nessun disinteresse però, perché secondo l’associazione luca coscioni alla base di questa mancata espressione di volontà c’è una scarsa diffusione delle informazioni utili da parte delle istituzioni. Non tutti sanno che per quanto riguarda il proprio testamento biologico, basta semplicemente compilare un modulo presente anche sul sito dell’associazione Luca Coscioni e consegnarlo al proprio comune di residenza. Nel modulo si possono esprimere le proprie volontà in materia di donazione degli organi, trattamenti sanitari, accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche o singoli trattamenti sanitari come la nutrizione e l’idratazione artificiale. Basta davvero pochissimo tempo e si tratta di un’azione utile sia a noi, perché non ci nega il diritto di scelta anche nel caso in cui dovessimo essere impossibilitati dall’esprimere chiaramente le nostre volontà, sia agli altri: le donazioni di organi salvano vite, sono un atto di responsabilità sociale e espressione di una solidarietà che supera i limiti spazio temporali.

Ulteriore notizia uscita in settimana, il rapporto Bes sulla classifica del benessere economico-sociale in sardegna. I numeri sono polarizzati: come scrive La Nuova Sardegna, l’immaginario dell’isola incantata potrebbe far credere che la Sardegna, quando si parla di ambiente, possa sbaragliare ogni concorrenza. E in effetti per quanto riguarda la qualità dell’aria è proprio così: ve lo abbiamo già raccontato in una delle rassegne precedenti, non abbiamo problematiche particolarmente incidenti per quanto riguarda le polveri sottili, ma a preoccupare sono i dati riguardanti i siti contaminati: decisamente troppo alti, con un’incidenza sulla superficie territoriale di 12,5 (valori per 1000), uno dei dati più alti registrati. La media italiana è di 7,1. L’ultimo piano delle bonifiche pubblicato dalla Regione disponibile è quello diffuso nel febbraio del 2019. Il censimento della Sardegna inquinata parla di 169 siti industriali, 151 siti minerari e 9 siti militari. E poi 404 discariche e 257 siti legati alla distribuzione di carburanti. In totale: più di mille aree, piccole e grandi. Il danno maggiore lo hanno fatto miniere e industrie: al nord sono interessati Sassari e Porto Torres, al sud l’area è molto più vasta e tocca una quarantina di Comuni. Qualche anno fa i medici per l’ambiente avevano stimato che un sardo su tre vive in un territorio inquinato, il dato è stato poi smentito dalla Regione ma i numeri, non sembrano raccontare il paradiso incontaminato con cui spesso si presenta la cartolina sardegna.

È ancora assalto eolico e stavolta, abbiamo nuovi numeri che confermano la corsa dei cosiddetti signori del vento. Il colosso dell’energia Terna ha fornito la mappa delle richieste di connessione alla rete presentate ai suoi uffici. In Sardegna ci sono richieste per 57,67 Gw, che sarebbero prodotti da 809 impianti da realizzare: eolici a terra e offshore (in mare), ma anche fotovoltaici, piccoli, grandi e enormi. L’Isola, con le sue caratteristiche e, soprattutto, il suo maestrale e il suo sole, fanno gola. Tanto che le richieste per l’installazione di impianti sono otto volte superiori a ogni migliore auspicio dell’Europa, che chiede di puntare al massimo sulle rinnovabili. Negli ultimi tre mesi sono state depositate circa 60 istanze. E in tutto i proponenti hanno trovato l’accordo con Terna su 427 pratiche. Non tutte hanno ricevuto l’autorizzazione ambientale. Ma i numeri sono questi. Enormi. Nel frattempo, non si fermano le lotte di comitati, attivisti, amministratori e comunità contro un assalto ai territori che procede senza consenso: i NO ai parchi eolici fioccano insieme alle continue richieste in arrivo, entrambi non si fermano. Lo abbiamo detto più volte e lo ripetiamo anche oggi: siamo dalla parte di una transizione ecologica che non si trasformi in ingiustizia ambientale, economica e sociale per i territori. Siamo dalla parte delle comunità, e dell’ambiente che chiedono di tutelare.

Restiamo sul tema della tutela ambientale perché ultima notizia della settimana che vi riportiamo prima di raccontarvi i temi affrontati con sardegna che cambia, riguarda la meravigliosa cala luna. La spiaggia nel Golfo di Orosei sarà infatti a numero chiuso. I due Comuni su cui ricade – Dorgali e Baunei – hanno stretto un accordo e deciso di stabilire il vincolo da quest’estate. Per la precisione da giugno: le amministrazioni hanno concordato sull’esigenza di proteggere la spiaggia che ogni anno viene presa d’assalto da migliaia di turisti e l’obiettivo, è proteggere l’ambiente.  Si parla di mille ingressi giornalieri ma la decisione definitiva ancora non è stata presa. Il primo tavolo tecnico per capire come procedere con la gestione condivisa dei divieti si è già riunito con gli operatori turistici del Golfo di Orosei, Capitaneria di porto, Forestale, Questura e Prefettura di Nuoro, Confcommercio. Si è così cominciato a parlare di ticket ecologico, vigilanza e turnazione degli sbarchi per l’arrivo via mare. L’obbiettivo è duplice, da un lato la tutela ambientale e dall’altro la sicurezza di chi sceglie di visitare il luogo: l’assalto determina sovraccarico, e negli scorsi anni gli incidenti che possono capitare durante escursioni o visite improvvisate, hanno determinato non pochi disagi. Vediamo come andrà quest’estate, sicuramente anche solo contingentare gli ingressi sarà un primo grande passo verso la tutela del luogo e anche il rafforzamento di una consapevolezza sempre più orientata a ridurre l’impatto sui territori.

Primo articolo della settimana un approfondimento artistico della nostra Sara Brughitta. Tra i sepolcri del cimitero di Bari Sardo c’è infatti quello di un artista internazionale che ha scelto la Sardegna come luogo dove abbandonarsi all’eternità. Jeorge Eielson, artista nato in Perù nel 1924 e morto a Milano nel 2006, è un artista che ha abitato (e in parte continua a farlo) l’Isola grazie a un profondo legame artistico e amoroso con l’artista Michele Mulas. Oggetto di una mostra al Museo MAN di Nuoro nel 2023 insieme a Maria Lai, Eielson aveva un forte legame anche con la più nota artista ogliastrina ma ancora prima, è profondo il legame con un’Isola che ha scelto. Con un approfondimento che sottolinea l’importanza dell’arte contemporanea in Sardegna, in questo articolo abbiamo ricostruito anche insieme al Museo MAN e alla Stazione dell’arte, il legame tra l’Isola e l’artista peruviano.

In settimana abbiamo parlato di assalto eolico continuando a dare voce ai comitati, in particolare quello gallurese. La lotta del Coordinamento Gallura contro la speculazione eolica e fotovoltaica infatti, non si ferma. Per il sindaco di Luras Mauro Azzena, la necessità è quella di “far in modo che questo territorio non venga svenduto alle multinazionali del sole e del vento”. Il comitato ha organizzato a Luras un’assemblea pubblica contro la speculazione eolica e fotovoltaica con lo scopo di informare, quanto più possibile, la popolazione sui progetti ricadenti nel territorio. Tra i punti toccati durante l’assemblea, gli effetti negativi sullo stato di salute psico-fisico di chi si trova a vivere in prossimità degli impianti eolici, come dimostrato da certe normative del nord Europa e della Germania che tutelano le persone in merito al fenomeno dello “sfarfallio intermittente” dato dal cambiamento repentino di luce e ombra causato dal movimento dei rotori degli aerogeneratori. Il motivo per cui questo tipo di impianti per attuare l’auspicata transizione energetica non sia utile ma, anzi, ulteriormente dannoso, lo ha spiegato Mirko Piras, naturalista e membro del comitato per la biodiversità dell’Anglona: «La transizione imposta all’isola è funzionale a tenere in piedi un modello di consumo che non considera né i limiti ecologici dei sistemi naturali né le disuguaglianze sociali generate da un modello estrattivista che è la causa della crisi ambientale in atto».

Il terzo articolo della settimana è invece a firma Marta Serra, la nostra strega, antropologa ed esperta di esoterismo. Questo mese il suo contributo si è soffermato sulla cultura dei gesti in Sardegna. La cultura sarda è infatti ricca di tradizioni millenarie che si esprimono non solo attraverso parole e rituali, ma anche mediante gesti e simboli profondamente radicati. In questo articolo della nostra “Jana Sa Koga” abbiamo esplorato il ruolo dei gesti nella cultura sarda, sottolineando la loro importanza identitaria e sociale. Dalla semplice forma del saluto alle complesse ritualità delle feste e dei balli tradizionali, ogni gesto e movimento racchiude un significato profondo che va oltre la mera comunicazione, contribuendo a plasmare l’identità collettiva e la coesione sociale.

Ieri invece abbiamo chiuso la settimana di Sardegna che cambia parlando di sanità, con un racconto che arriva dall’Ogliastra, territorio da anni in affanno dal punto di vista dell’accesso al diritto alla salute. Ne abbiamo parlato più volte, attraverso testimonianze e dati: in Sardegna la situazione sanitaria è giunta a un punto critico, tra carenze di personale medico, reparti ospedalieri traballanti e servizi essenziali in declino, i tagli alla sanità degli ultimi dieci anni stanno dando i loro amari frutti. Il racconto dell’attivista ogliastrina Veronica Comida rivela una realtà segnata da un diritto alla salute continuamente messo in discussione, dove la mancanza di alternative territoriali e il sottodimensionamento del presidio ospedaliero locale stanno spogliando il territorio delle sue risorse vitali, costringendo molti, troppi, a rinunciare alle cure. Come dice l’attivista, “noi in ogliastra vogliamo vivere non sopravvivere”.

E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola

  • Il Parteolla questa settimana ospita alcune tra le cantine più rinomate della Sardegna, e domenica 21 aprile torna il ‘Serdiana wine festival – Intrecci di vite’. Sarà una giornata passata sorseggiando calici di vino di cantine locali, ma anche degustando altri prodotti tipici, ascoltando musica live e calandosi in esperienze pienamente immersive. Tanti sapori e tanta qualità, un evento perfetto per gli amanti del buon vino.
  • Torna anche alla sua decima edizione il Festival della Letteratura del Mediterraneo, a Quartu Sant’Elena il 19 e 20 aprile 2024. Il tema di quest’anno, “Un Mare da scrutare”, vuole essere uno stimolo alla riflessione su un argomento di estrema attualità. Il Mediterraneo, spazio costantemente interconnesso e interrelato, per millenni bacino di incontro di culture, luogo storicamente centrale per il “dialogo e la reciproca inculturazione” di popoli diversi, può riscoprire un ruolo fondamentale attraverso la cooperazione per la pace e lo sviluppo dell’intero bacino.
  • A Iglesias invece si terrà la Fiera del Libro da lunedì 22 Aprile fino a giovedì 25 Aprile, con l’ultimo giorno in particolare dedicato all’universo letterario di Harry Potter. La nona edizione della Fiera del Libro sarà incentrata sul concetto di attenzione, proponendosi come un’iniziativa dall’ampio respiro internazionale voluta per rivalutare culturalmente il territorio sardo, e si svilupperà in quattro giorni densi di eventi, dalle colazioni d’autore fino alla sera, con presentazioni, masterclass, laboratori di lettura e tavoli tematici. Non perdetevela
  • Appuntamento a Masainas poi sabato 20 e domenica 21 Aprile per la Sagra del Carciofo 2024, tra ricette e sapori direttamente dal territorio e visite tra le vie del paese. Nel centro del paese infatti si possono trovare le antiche case “medau”, le strutture in stile gotico-aragonese, in un mix architettonico che si unisce alla cura del verde, al quale il comune presta particolare attenzione.
  • Infine, restando a tema sagre, dal 24 al 28 aprile torna a Muravera la Sagra degli agrumi, alla sua 50esima edizione. Convegni, mostre e musei itineranti, degustazioni di prodotti tipici e spettacoli musicali: anche questo evento è uno degli imperdibili che ci sentiamo di consigliarvi.

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace


Il mandato d’arresto internazionale per Netanyahu e Gallant e gli effetti che avrà – #1025

|

Eolico, fotovoltaico, pompe di calore: quanta e quale energia produrremo in futuro? – Io non mi rassegno + #23

|

Rinascita verde a Gragnano: il nuovo Parco del Vernotico tra storia e innovazione

|

Agricoltura di precisione: quali sono i vantaggi delle tecnologie al servizio dei produttori?

|

È arrivata l’era della cura: finisce l’antropocene, inizia il curiamo-cene

|

La biblioteca su due ruote KORABike regala storie in giro per le strade

|

Educare al biologico: serve più consapevolezza verso salute e ambiente

|

Promemoria Auschwitz, perché davvero non accada mai più

string(8) "sardegna"