24 Gen 2022

Giacarta affonda, l’Indonesia cambia capitale – #451

Scritto da: Andrea Degl'Innocenti
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Il parlamento indonesiano che decide di spostare la capitale del paese, Giacarta, per via (anche) dei cambiamenti climatici, il governo italiano che approva il nuovo nuovo dpcm sul Green Pass, i problemi di Boris Johnson per la festa durante il lock down, la nuova squadra di governo cilena, il disastro ambientale in Perù e la sensazionale scoperta di una barriera corallina intatta nella Polinesia francese. Tante notizie da non perdere, oggi, su Io Non MI Rassegno.

L’Indonesia cambia capitale

La notizia circolava da diversi anni, almeno cinque, ma adesso il parlamento indonesiano ha preso una decisione ufficiale. La capitale verrà spostata, non sarà più Giacarta, ogni anno più vulnerabile alle ricadute del riscaldamento globale, ma una nuova città che verrà costruita da zero. 

Ma in che senso Giacarta subisce le conseguenze dei cambiamenti climatici? Nel senso che sta letteralmente affondando. L’innalzamento del livello del mare dovuto allo scioglimento dei ghiacciai e dell’Antartide sta lentamente sommergendo la capitale, che nel frattempo ci mette del suo affondando di circa 25 cm l’anno. Combinate le due spinte e otterrete che Giacarta è destinata a sparire per ⅓ da qui al 2050. 

Come mai affonda? Perché è costruita su un lembo di terra, sotto al quale ci sono molte falde acquifere che gli abitanti della sovraffollata città estraggono con una miriade di pozzi illegali. Proivato dell’acqua sotterranea la pesante città di cemento compatta il terreno sottostante e complessivamente si ha questo fenomeno di affondamento.

La futura capitale indonesiana sorgerà nella regione di Kalimantan, nella parte indonesiana dell’isola del Borneo, e si chiamerà Nusantara. Il governo indonesiano ha pensato bene di approfittare dello spostamento forzato della capitale per decentralizzare l’attività economica del paese e incentivare una ridistribuzione della popolazione, oggi concentrata in massima parte a Giacarta.

Giacarta comunque non smetterà di esistere, verrà solo parzialmente svuotata dei suoi abitanti e delle sue attività. I lavori per la nuova capitale cominceranno già quest’anno. In totale l’impresa costerà circa 28 miliardi di euro e si protrarrà, secondo il Governo, almeno fino al 2045.

Solo che c’è un problema. Sull’isola di Borneo, dove dovrà sorgere la nuova capitale, c’è una delle foreste pluviali più antiche del mondo, che sarebbe (in teoria) uno dei nostri migliori alleati nella lotta ai cambiamenti climatici. Solo che già oggi subisce le ferite della deforestazione, che ha ridotto di molto la sua dimensione originale, anche per via della creazione di piantagioni di palme per l’olio di palma, con gravi ricadute anche sulla biodiversità, in uno dei paradisi della biodiversità. E da domani, proprio lì vicino, sorgerà, plausibilmente, una nuova enorme metropoli. 

e secondo gli ambientalisti, riporta il Guardian, questa mossa rischia di accelerare l’inquinamento nel Kalimantan orientale e di contribuire alla distruzione delle foreste pluviali che ospitano oranghi, orsi del sole e scimmie dal naso lungo.

Insomma, i cambiamenti climatici fanno affondare una città e noi troviamo una soluzione che probabilmente va ad aggravare i cambiamenti climatici.

Nuovo Dpcm

Venerdì Draghi ha firmato il nuovo Dpcm, che fa una lista molto dettagliata delle attività considerate essenziali a cui, a partire dal 1 febbraio, si potrà accedere anche senza green pass base, e quelle invece per le quali servirà il green pass base. Per quanto riguarda le attività commerciali, non sarà necessario il green pass per i supermercati, farmacie, parafarmacie e benzinai. Ugualmente sarà consentito accedere a prestazioni e uffici di prima necessità, sanitarie, veterinari, di giustizia e di sicurezza personale.

È saltata invece la norma che dava la possibilità di accedere agli uffici postali senza green pass per ritirare la pensione. Così come viene confermata l’esclusione delle tabaccherie: per comprare le sigarette servirà il green pass. Questo è uno stratagemma per rendere più riconoscibili i no-vax. Sono quelli che scroccano le sigarette. 

Scherzi a parte, queste ulteriori strette sembrano un po’ in controtendenza con quello che succede in molte altre parti del mondo. Che io sappia solo l’Italia e la Francia stanno insistendo sull’aumento delle restrizioni verso le persone che non sono vaccinate. In Spagna ci si prepara una gestione endemica del Covid, in Inghilterra Boris Johnson ha imboccato la strada verso la totale eliminazione delle restrizioni e la ripresa di una vita normale, con lo stop a Green pass e mascherine, persino in Israele l’andazzo sembra un po’ quello… 

Questa tendenza sembra dovuta a una serie di fattori, fra cui:

  • La minore aggressività di Omicron
  • Gli effetti limitati della campagna vaccinale nel contenere l’epidemia
  • Le tante distorsioni generate dal sistema Green Pass

Mi soffermo un istante su quest’ultimo punto. Perché nel calderone identificato come no vax, in realtà, c’è un gruppo molto eterogeneo di persone. Sia fra coloro che scelgono di non vaccinarsi – c’è un articolo di Guido Viale che descrive molto bene la cosa – ma poi c’è anche tutto un novero di persone, di cui non so le statistiche ma che immagino consistente perché ne conosco diverse di queste storie, a cui il medico curante sconsiglia di fare il vaccino per il loro quadro clinico, ma senza prendersene la responsabilità, oppure che hanno avuto reazioni avverse gravi alla seconda dose e quindi non vogliono farsi il richiamo, oppure che sono in situazioni particolarmente delicate, tipo incinta. E che si trovano la vita impossibile.

Un’altra novità interessante sono gli indennizzi a chi subisce danni dalla vaccinazione contro il Covid. Il governo ha stanziato un fondo da 150 milioni di euro – 50 per quest’anno e 100 per il prossimo – per risarcire cittadini che hanno ricevuto o riceveranno eventuali danni da vaccino. 

BoJo nei guai?

Prima ho citato en passant Boris Johnson. E allora parliamone un attimo, perché pare che BoJo non se la passi molto bene. Negli ultimi giorni lo scandalo sulle feste organizzate durante i primi lockdown nella residenza del primo ministro britannico Boris Johnson sta continuando ad allargarsi, tanto che diversi commentatori ritengono la posizione del primo ministro sempre più in bilico. Ne parla il Post.

Questa volta, fra l’altro, le critiche non arrivano solo dall’opposizione dei Laburisti, ma anche dall’interno dei Conservatori, il partito al governo, dove si è iniziato a discutere di un possibile successore al ruolo di leader del partito e di primo ministro. Per il momento non è stata iniziata alcuna procedura formale di sostituzione, ma la posizione di BoJo sembra piuttosto in bilico.

Formata la squadra di governo in Cile

Intanto, nella mattina del 21 gennaio, il neo presidente Gabriel Boric ha presentato i ministri che comporranno il suo governo a partire dall’11 marzo. Ce ne parla Pressenza. La squadra è composta da 14 donne e 10 uomini.

Ci sono tante novità. Il nuovo presidente non ha nemmeno 36 anni e sarà il più giovane della storia cilena, la squadra di governo è altrettanto anomala: più donne che uomini, la metà di loro formati nella pubblica istruzione, pochi volti noti dei partiti.

Il Ministro dell’Interno sarà la ex presidente dell’Ordine dei Medici Izkia Siches, slegata dai partiti, di 35 anni, riconosciuta nella società cilena per il ruolo svolto nei momenti più difficili della pandemia.

La carica di Ministro degli Esteri andrà all’avvocata Antonia Urrejola, membro e poi presidente della Commissione interamericana dei diritti umani. Giorgio Jackson e Camila Vallejo, di 34 e 33 anni, assumeranno la Segreteria Generale della Presidenza e del Governo. I due hanno percorso un lungo cammino assieme Boric, hanno iniziato le prime manifestazioni studentesche nel 2006, rivendicando il diritto a un’istruzione gratuita e di qualità. Inoltre, per la prima volta dopo anni un insegnante, Marco Ávila, 44 anni, membro di Revolución Democrática, guiderà finalmente il Ministero dell’Istruzione.

Insomma, una formazione di governo anomala, molto giovane e di sicuro votata al cambiamento. Sicuramente con molto cuore. Forse con poca esperienza. Vedremo se riuscirà ad apportare un cambiamento profondo in un paese spaccato a metà, che attraversa la delicata fase di riscrittura della sua costituzione. 

Emergenza ambientale in Perù

Altre 2 notizie al volo prima di chiudere che riguardano la salute dei nostri ecosistemi. Una brutta e una bella. Partiamo da quella brutta. È emergenza ambientale in Perù. Lo ha decretato il governo, per una durata di tre mesi. La colpa è dell’inquinamento derivante dal versamento di mare, il 15 gennaio scorso, di 6mila barili di greggio durante le operazioni di rifornimento di una raffineria della compagnia spagnola Repsol al largo di Lima. All’interno del decreto, il danno è definito come “il peggiore disastro ecologico accaduto a Lima negli ultimi tempi”. E sembra che abbia a che fare con l’eruzioni del vulcano a Tonga. La concomitanza dei due eventi lascia presupporre che il disastro sia stato causato dallo tsunami che ha colpito la raffineria durante l’operazione.

Scoperta nuova barriera corallina

Intanto, pochi giorni fa, una barriera corallina “incontaminata”, brulicante di vita, è stata scoperta al largo di Tahiti nella Polinesia francese. Ne parla Repubblica. Mentre la maggior parte delle barriere coralline del mondo sono oggi in sofferenza fra acque sempre più calde a causa della crisi climatica, inquinamento, acidificazione del mare e sbiancamento dei coralli, quella che un team di ricercatori dell’Unesco ha individuato fra 30 e 70 metri di profondità appare sana e intatta. “Un’opera d’arte”, l’ha definita il fotografo subacqueo francese Alexis Rosenfeld che per primo ha avuto la fortuna di immortalarla.

Fonti e articoli:

#Giacarta
L’Indipendente – L’Indonesia sposta la sua capitale: Giacarta sta letteralmente affondando
Fanpage – Giacarta affonda e l’Indonesia la sposta: ecco cosa succederà alle città costiere se non ci svegliamo
The Guardian – Indonesia names new capital Nusantara, replacing sinking Jakarta

#dpcm #Green Pass
Rai News – Draghi firma il decreto: servirà il green pass per ritirare la pensione
Fanpage – Risarcimento danni da vaccino Covid: come funziona e chi può chiederlo

#Boris Johnson
il Post – I Conservatori stanno pensando di sostituire Boris Johnson
Rai News – La svolta del Regno Unito: da oggi stop a green pass e mascherine

#Cile #governo
Pressenza – Cile, Gabriel Boric presenta il nuovo governo

#Perù #incidente
Il Fatto Quotidiano – Perù, dichiarata emergenza ambientale per tre mesi: 6mila barili di petrolio in mare dopo l’eruzione del vulcano a Tonga

#barriera corallina
La Repubblica – Scoperta a Tahiti una nuova barriera corallina incontaminata: “Un segnale di speranza”

#Ue #Tassonomia
Il Fatto Quotidiano – Tassonomia verde, gli esperti Ue bocciano a sorpresa l’inclusione del nucleare e del gas nella bozza: violano il principio del non nuocere agli obiettivi ambientali

#Spagna
Agi – I cieli della Spagna sono invasi da quasi 260 mila gru

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