30 Nov 2021

Acqua contaminata di Fukushima, abbiamo un (grosso) problema – #419

Scritto da: Andrea Degl'Innocenti
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Non c’è pace per Fukushima. Dopo la decisione del governo giapponese di sversare acqua contaminata nel Pacifico, arriva un altro, più preoccupante, allarme dalla centrale nucleare: il muro di ghiaccio costruito per proteggere la falda acquifera sottostante non sta funzionando e 1,5 milioni di tonnellate di acqua contaminata potrebbero essersi riversate nell’oceano. Nel frattempo riprendono, nello scetticismo generale, i negoziati sul nucleare iraniano. Parliamo anche della crisi agricola in Gambia, delle nuove premier e presidenti donne in Honduras, Barbados e Svezia e del referendum svizzero sul Green Pass.

Nell’ultimo anno la centrale nucleare di Fukushima è stata varie volte su tutti i quotidiani per due motivi: il decennale dello Tsunami che colpì il Giappone e la centrale nucleare di Fukushima Daichii l’11 marzo 2011; la decisione del governo giapponese di sversare in mare l’acqua usata per raffreddare i reattori, che fin qui è stata stipata in degli enormi silos che ormai sono pieni.

La novità di questi giorni è che c’è un terzo motivo per cui dobbiamo tornare a occuparci – e preoccuparci – di Fukushima. Praticamente, dato che la base della centrale è stata sfondata dalle esplosioni, l’acqua della falda acquifera sottostante ha iniziato a scorrerci dentro, contaminandosi e successivamente inquinando la falda, il terreno e finendo nel Pacifico. Parliamo di acqua che è migliaia, forse milioni di volte più radioattiva e pericolosa di quella che è conservata nei silos e che sarà riversata nel pacifico, che invece è stata trattata e diluita.  

Fino al 2016 circa 500 tonnellate di acqua al giorno penetravano nei reattori. Poi, per porre rimedio, nel 2016 (quindi cinque anni dopo l’incidente), è stato costruito il cosiddetto “muro di ghiaccio”, un’opera di ingegneria che consiste nel congelare il terreno attorno ai reattori utilizzando 1.500 tubi conficcati fino a 30 metri di profondità in cui viene iniettata una soluzione salina a -30°C. La novità di questi giorni è che questo muro si è sciolto parzialmente. Il 18 novembre la temperatura nei pressi del reattore n°4 è salita a 13,4°C, e in realtà è da metà settembre che sarebbe al di sopra della soglia di congelamento. 

Lo fa sapere la rete tv giapponese NHK aggiungendo che il gestore della centrale nucleare di Daichii, la Tepco, ha in programma di lanciare nei prossimi giorni i lavori di manutenzione necessari. Ma questo è solo l’ultimo di una scia di incidenti e malfunzionamenti che ha costellato la storia del muro di ghiaccio di Fukushima, che in realtà non è mai riuscita a evitare la contaminazione continua delle acque, se non parzialmente. Nel 2018 un gruppo di esperti nominati dal governo giapponese aveva confermato che il muro non funzionava come avrebbe dovuto. Secondo la loro relazione, la parete blocca circa la metà dei flussi ma non risolve il problema.

Insomma, facendo due rapidi calcoli, circa 1,5 milioni di tonnellate di acqua potrebbero essere passate di lì contaminandosi, per poi finire nella falda e almeno in parte in mare. Non ho tutti gli elementi per dare un giudizio, ma a occhio e croce potrebbe essere un fenomeno molto più preoccupante dell’acqua contaminata col trizio che il governo vuole rilasciare volontariamente.

Negoziati nucleare Iran

Sempre a proposito di nucleare, non stanno andando un granché bene i negoziati indiretti fra Iran e Stati Uniti, che sono ripresi ieri a Vienna. L’obiettivo sarebbe riattivare l’accordo sul nucleare iraniano, che era stato firmato nel 2015 e da cui Donald Trump era uscito nel 2017. Ma i negoziati procedono a rilento, mentre va tutt’altro che a rilento il programma nucleare iraniano, che privo del controllo internazionale ha avuto una netta accelerata.

Gambia, coltivazioni a rischio

Cambiamo argomento e continente. Ci spostiamo in Africa per parlare di raccolti a rischio per via dei cambiamenti climatici. In Gambia l’innalzamento dei livelli del mare dovuto all’aumento delle temperature sta danneggiando irrimediabilmente i raccolti. Ne parla GreenMe. 

L’acqua salata si spinge sempre più lungo il fiume Gambia che percorre il paese e non può essere usata nelle risaie, altrimenti sarebbe impossibile far crescere il riso. Se l’acqua dolce diventa salata, per coltivare il riso bisogna far affidamento solo all’acqua piovana; cosa impossibile tenendo conto dei periodi di siccità sempre più lunghi e severi. Oltre 30 ettari di terra adibita a risaie sono dunque stati abbandonati.

L’abbandono delle terre ha ovviamente numerose conseguenze sulla popolazione, a cominciare dalla difficoltà di sfamarsi. L’agricoltura rappresenta poi il settore più importante dell’economia del Paese e costituisce circa un quarto del PIL, impiegando quasi il 75% della forza lavoro.

Elezioni Honduras

Spostiamoci ancora di continente e andiamo in Honduras, dove domenica ci sono state le elezioni presidenziali e a sorpresa sembrerebbe in vantaggio, con un ampio vantaggio, Xiomara Castro, candidata di sinistra. I suoi principali rivali – Nasry Asfura del Partito Nazionale, il partito di destra di cui fa parte il presidente uscente Juan Orlando Hérnandez, e Yani Rosenthal, segretario del Partido Liberal – sono entrambi vicini al narcotraffico e per adesso sono staccati di circa una ventina di punti.

Ci vorrà qualche giorno per sapere il risultato definitivo delle elezioni, ma i risultati preliminari (basati sul 40 per cento dei voti circa) danno Castro avanti con il 53,5 per cento dei voti contro il 34 per cento ottenuto da Hérnandez. Se eletta, Castro diventerebbe la prima presidente donna dell’Honduras, nonché la prima presidente di sinistra da oltre dieci anni: l’ultimo presidente eletto di sinistra era stato suo marito, Manuel Zelaya, deposto con un colpo di stato militare nel 2009.

Barbados diventa una repubblica

Restando in Centro America, Barbados sta per diventare ufficialmente una repubblica. La sovrana britannica, quale capo dello Stato, da martedì sarà sostituita dalla prima presidente, la 72enne Sandra Mason, un’altra donna, che è anche il primo giudice costituzionale donna.

I festeggiamenti sono già iniziati e culmineranno domani sera con una parata militare con la presenza prevista del Principe Carlo. 

Svezia, Magdalena Andersson è di nuovo premier

Torniamo in Europa, in Svezia per l’esattezza. Ricorderete la storia di Magdalena Andersson, la prima premier donna svedese, nonché la premier più breve della storia del paese, che è rimasta in carica solo 8 ore che, per inciso, è un record nazionale, ma non mondiale – quello appartiene al messicano Pedro lascurain, che il 19 febbraio 1913 restò in carica circa 45 minuti. 

Ad ogni modo, la novità è che a distanza di neanche una settimana Magdalena Andersson è stata eletta nuovamente premier della Svezia, per la seconda volta. Mercoledì 24 novembre aveva incassato per la prima volta la fiducia del parlamento, ieri lunedì 29 novembre lo ha fatto per la seconda volta. E quindi è di nuovo la prima premier donna della Svezia. O forse la seconda a questo punto? Non so, giudicate voi..

Svizzera, referendum sul Green Pass

Per l’ultima notizia del giorno ci spostiamo in Svizzera, dove c’è stato un referendum per la conferma della cosiddetta “legge COVID-19”, che istituisce nel paese le restrizioni dovute alla pandemia da coronavirus e che norma in particolare il rilascio dei “certificati COVID”, l’equivalente del nostro Green Pass.

Il referendum era stato proposto da un’associazione chiamata Amici della costituzione, dichiaratamente contraria alle restrizioni. Il “SÌ” ha vinto con oltre il 60 per cento dei voti, in quello che è stata la prima votazione a livello europeo sul lasciapassare vaccinale. Significa che la legge sarà confermata e che il Governo potrà continuare a emettere Green Pass. Comunque la si pensi, è un dato interessante da registrare. Così come è interessante constatare che ci sia un 30-40% di persone contrarie, che non è una percentuale irrilevante.

Fonti e articoli:

#Fukushima
Rinnovabili.it – Nucleare: problemi al muro di ghiaccio di Fukushima che contiene l’acqua radioattiva

#nucleare iraniano
il Post – I negoziati sul nucleare iraniano stanno fallendo

#Gambia #agricoltura
GreenMe – In Gambia l’innalzamento dei mari distrugge le risaie, con conseguenze drammatiche per contadini e popolazione

#Honduras
il Post – Alle elezioni in Honduras Xiomara Castro, candidata di sinistra, è in vantaggio e potrebbe diventare la prima presidente donna

#Barbados
Ansa – Barbados diventa una repubblica, al via i festeggiamenti

#Svezia #premier
Il Fatto Quotidiano – Svezia, Magdalena Andersson eletta premier per la seconda volta in una settimana

#Svizzera #referendum Green pass
il Post – Un referendum in Svizzera ha confermato la legge che istituisce il Green Pass

#Sudan
ISPI – Il Sudan grida al tradimento

#Marocco – Israele
Nigrizia – Marocco e Israele rafforzano la cooperazione militare

#Afghanistan
il Post – I talebani in Afghanistan stanno facendo peggio del previsto

#Ucraina #bitcoin
il Post – L’Ucraina vuole puntare sulle criptovalute

#molestie
il Post – La molestia in diretta alla giornalista Greta Beccaglia

#gas
Valori – Se l’Italia si butta sul gas dell’Artico

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