15 Dic 2021

Fermeremo i robot assassini? – #429

Scritto da: Andrea Degl'Innocenti
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In questi giorni i leader e rappresentanti di 125 stati si sono ritrovati a Ginevra per parlare di un tema di stringente attualità: i robot assassini. Sembra uno scherzo, o lo scenario di qualche film di fantascienza distopico, ma non è così, e la cosa dovrebbe farci riflettere. Parliamo anche del riconoscimento di persona dell’anno dato dalla rivista Time a Elon Musk, che ha fatto discutere, e del risarcimento dello stato del Canada ai bambini indigeni dati in adozione.

Robot assassini

Lunedì 13 dicembre si è aperta a Ginevra una conferenza internazionale delle Nazioni Unite su un tema molto dibattuto. Ovvero l’utilizzo bellico (che però una volta sdoganato potrebbe tradursi anche in un utilizzo più ampio) di killer robotici, ovvero macchine che una volta programmate sono in grado di uccidere qualcuno autonomamente, senza essere pilotate da un umano. Ne parla Pierre Haski, tradotto su Internazionale.

Oggi non esistono macchine del genere in attività, spiega Haski. “Attualmente un drone armato, anche a centinaia di chilometri di distanza, è comunque controllato da un pilota che decide se aprire il fuoco. Ma lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e di altre tecnologie associate rende possibile una trasformazione degli armamenti paragonabile alla comparsa dell’aviazione o alla proliferazione nucleare. Questa evoluzione permetterà la comparsa di armi programmate che successivamente saranno autonome nel decidere di aprire il fuoco su un obiettivo”.

L’obiettivo del summit sarebbe quello di giungere a un bando mondiale dell’utilizzo dei robot killer. Ma secondo l’articolo, nonostante una campagna internazionale che può contare sull’appoggio di numerosi paesi e ong, oltre a quello del segretario generale in persona, le possibilità di successo sono scarse. Perché? Per gli stessi motivi per cui gli stati non riescono ad affrontare efficacemente i cambiamenti climatici.

Il problema è riassunto bene dalla posizione ufficiale degli Usa sul tema: sono favorevoli all’introduzione di un codice di condotta non vincolante, per incoraggiare un “comportamento responsabile” da parte degli stati. Che ovviamente non vuol dire niente. Al tempo stesso sostengono di non voler essere i primi a introdurre armi autonome, ma se i loro avversari lo faranno allora non potranno permettere che acquisiscano un vantaggio. Cinesi e russi assumeranno probabilmente la stessa posizione. Ma lo scacchiere mondiale è grande e basterà che un paese anche minore assuma una posizione più aggressiva, per generare un effetto domino e una sorta do escalation della robotizzazione delle forze militari.

Quali sono i problemi? Diversi. Magari i robot sono anche più bravi di noi a fare la guerra, magari diminuiscono le vittime civili. Ma lasciare che sia una macchina a decidere se qualcuno vuole vivere o morire… non so, forse è un tantino troppo. Anche perché questo priva gli esseri umani di ogni responsabilità. Già chi pilota un drone, lo dicono i racconti  i pochi studi fatti, si sente meno responsabile dell’uccisione di una persona rispetto a chi lo fa faccia a faccia. Pensate a chi programma una macchina. 

Il problema è anche di natura legale. Chi può essere responsabile di un crimine di guerra se l’azione è stata condotta da un’arma autonoma? Insomma, è un tema molto grosso, ed è fra l’altro solo un pezzetto del tema ancor più grosso dello sviluppo velocissimo dell’intelligenza artificiale. Anche qui, come spesso accade, il progresso sembra essere completamente sfuggito di mano al controllo umano e aver preso delle direzioni ormai autonome e inerziali. Ma, non è così per forza. Sì, l’immaginario collettivo ci trascina come una corrente in quelle direzioni distopiche, ma come sempre, ricordiamoci che possiamo cambiarlo. 

Elon Musk persona Time dell’anno

A proposito di intelligenza artificiale, la rivista Time ha come al solito scelto la persona dell’anno e quest’anno il premio è andato a uno che di intelligenza artificiale se ne intende, Elon Musk. E la cosa sta sollevando non poche polemiche. La motivazione ufficiale della rivista è che «Poche altre persone hanno influenzato la vita sulla Terra più di Elon Musk, e potenzialmente anche la vita oltre la Terra».

Le polemiche sono dovute principalmente a tre motivi riassunti bene da un articolo del Guardian che definisce la peggior scelta di sempre: 1) Alcune dichiarazioni criticate di Musk sul covid, e in generale un atteggiamento da molti considerato scettico nei confronti della pericolosità dell’epidemia; 2) l’atteggiamento un po’ ambiguo del magnate verso le tasse, non in quanto evasore ma in quanto fermo oppositore di una tassa patrimoniale, quando è stato stimato che paga poco più del 3% in tasse rispetto al suo capitale. 3) l’atteggiamento verso i sindacati, con tanto minaccia velata di togliere le stock option ai propri dipendenti se si fossero iscritti al sindacato.

Il Time ha replicato sottolineando che il suo riconoscimento annuale non è un premio ma è un riconoscere che quella persona ha avuto una particolare influenza sugli eventi quell’anno, nel bene e nel male. Considerate che in passato il riconoscimento è andato a vari Papi, ai lavoratori sanitari che combattevano l’Ebola, a Greta Thunberg, così come a Hitler, a Stalin (due volte) e nel 1982, a “The Computer”.

Comunque, sempre sul Guardian c’è un altro articolo, a firma di un altro giornalista, che invece s’intitola “La persona più intelligente in qualsiasi stanza, in difesa di Elon Musk”. Che porta tutta una serie di argomentazioni che smontano alcuni luoghi comuni sull’uomo più ricco della terra.

Credo che Musk sia un personaggio talmente fuori dagli schemi che è difficile inquadrarlo nella classica retorica dell’1% più ricco che depreda il mondo. Perché sembra uno che è ricco un po’ per caso, e a cui di essere ricco non frega più di tanto. Tant’è che per rispondere alle polemiche sulle tasse qualche giorno fa ha fatto un sondaggio su twitter chiedendo ai suoi follower se fosse giusto vendere il 10% delle sue azioni di Tesla per pagare le tasse sugli utili. E quando il 58% delle persone ha risposto che era giusto lui le ha vendute. C’è chi dice che era già tutto pianificato, e forse è anche vero, ma comunque con questo giochino ha fatto bruciare 50 miliardi alla sua azienda. Come lo classifichi uno così? 

Indigeni risarciti in Canada

Ultima notizia, ce ne parla il Post. Il governo canadese pagherà l’equivalente di 27 miliardi di euro a circa 55mila bambini indigeni che sono stati dati in affidamento, come risarcimento per averli discriminati.

In Canada un gran numero di bambini indigeni viene allontanato dalla propria famiglia d’origine e vive in affidamento a causa delle pessime condizioni di vita all’interno delle riserve per i nativi. Questo è dovuto soprattutto agli scarsi finanziamenti storicamente destinati dal governo alle riserve: per questo motivo a settembre un tribunale canadese aveva ordinato al governo di pagare un risarcimento per ogni bambino nativo allontanato dalla famiglia dal 2006 in poi.

Il governo aveva inizialmente fatto ricorso, ma poi ha cambiato posizione, anche perché nel frattempo sono state scoperte più di un migliaio di tombe anonime in diverse fosse comuni ritrovate nei pressi di tre ex collegi per indigeni, che hanno portato l’attenzione internazionale sulla storia di oppressione vissuta dai popoli indigeni in Canada. E quindi il governo, ha pensato bene di fare marcia indietro, almeno questa volta.

Fonti e articoli:

#robot killer
Internazionale – A Ginevra si discute la messa al bando di robot in grado di uccidere

#Elon Musk
The Guardian – Naming Elon Musk person of the year is Time’s ‘worst choice ever’, say critics
The Guardian – ‘The smartest person in any room anywhere’: in defence of Elon Musk, by Douglas Coupland

#Canada #indigeni
il Post – Il Canada pagherà fino a 40 miliardi di dollari canadesi come risarcimento a 55mila bambini indigeni, che sono stati discriminati e dati in affidamento

#Giudizio universale
GreenReport – Giudizio Universale: prima udienza della causa contro lo Stato italiano per inazione climatica

#Artico
Rinnovabili – L’Artico segna un nuovo record di caldo: +38°C

#CCS
Terra Nuova – L’inganno della decarbonizzazione basata su cattura, stoccaggio e uso CO2: lettera aperta a Mattarella e Draghi

#petrolio
GreenReport – Estrarre i combustibili fossili è sempre più difficile e costoso

#Namibia #trivelle
GreenMe – Leonardo DiCaprio scende in campo per fermare le trivellazioni in un’area selvatica della Namibia

#Africa
GreenReport – In Africa cresce la crisi della fame

#studi #consumismo
GreenMe – Bambini, vittime indifese del consumismo: impariamo a proteggerli dai falsi bisogni e dal nostro materialismo

#Cina
Il Caffé Geopolitico – Il futuro della Cina è passato qui

#rohingya
Lifegate – I rohingya fanno causa a Facebook per il genocidio in Myanmar

#consumo risorse
Ansa – Consumo di materiali dimezzato in Italia dal 2006

#Bielorussia
il Post – Il leader dell’opposizione bielorussa Sergei Tikhanovsky è stato condannato a 18 anni di carcere

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