2 Dic 2021

Tutta Europa a rischio black-out – #421

Scritto da: Andrea Degl'Innocenti
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L’Europa teme il black-out e in vari paesi i governi danno indicazioni a riguardo e le persone corrono a fare scorte. Come soluzione, il nostro ministro per la transizione ecologica propone nuove trivelle e fusione nucleare. Parliamo anche di obbligo vaccinale, con due notizie di segno opposto che arrivano dalla Germania e dagli Usa.

Europa, rischio black-out

L’Europa teme il blackout. La crisi energetica si sta facendo più preoccupante e il rischio che ci siano scompensi fra domanda e offerta si fa maggiore. Il possibile Blackout potrebbe estendersi a macchia d’olio in diversi Stati. A dirlo in maniera esplicita è stato il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, durante l’assemblea di Confartigianato.

In Spagna già molti cittadini hanno preso d’assalto le ferramenta, che hanno registrato un boom delle vendite di torce, bombole a gas e fornelli portatili. In Austria – scrive il Fatto Quotidiano – Klaudia Tanner, ministra austriaca della Difesa, già un mese fa dichiarava che esiste un’elevata probabilità di un black-out elettrico che avrà significativi impatti su reti informatiche, telefonia cellulare e utenze private, non solo in Austria, ma su scala europea. 

Un blackout su scala europea significa, secondo il fisico e docente universitario Andrea Aparo Von Flue che ne parla sul suo blog sul Fatto, che prima di riuscire a rimettere in piedi il sistema potrebbero trascorrere 1-2 settimane. Il che vuol dire caos, perché smette di funzionare tutto ciò che ha bisogno di elettricità, quindi oggi… tutto! Atm e Pos non funzionano, si fermano le infrastrutture: semafori, trasporti pubblici, treni, impianti idrici, ascensori, trattamento rifiuti, frigoriferi, televisori, computer.

Questo ovviamente è il worst case scenario. Non è detto che succeda. Dipenderà dal meteo, se ci sarà o meno un inverno particolarmente freddo, dai consumi, più da alcune eventualità imprevedibili, come piccoli guasti che in una situazione normale sarebbero trascurabili ma in una situazione così tirata potrebbero ingenerare preoccupanti reazioni a catena. Comunque il fatto che varie voci istituzionali inizino a parlarne, non è esattamente rassicurante. Come suggerivo qualche puntata fa, lavorare sulla resilienza dei nostri sistemi non è più rimandabile. Su tutti i livelli, personale, comunitario, nazionale.

Le idee di Cingolani

Il nostro ministro per la transizione ecologica Cingolani però ha una ricetta diversa. Che si chiama, principalmente: trivelle. Intervistato su Radio Capital ha detto che rappresentano la soluzione più saggia. Specifichiamo: Cingolani ha detto che non vuole aprire nuove trivellazioni, ma usare di più o riattivare quelle esistenti e quelle inutilizzate, per aumentare la produzione di gas italiano.

Il suo ragionamento è: riduciamo la dipendenza dall’estero e invece di importare il gas russo ce lo produciamo noi. “Non voglio mettere una molecola di gas in più in giro”, ha detto, continuando con “Credo fermamente nel principio della decarbonizzazione ma in questo momento, a parità di impatto ambientale, preferisco produrre un po’ più di mio”.

Il che non ha senso. Per due motivi: il primo è che se l’Italia smette di comprare gas russo, producendo il proprio, la Russia NON smette di estrarre e bruciare il gas che prima vendeva all’Italia. No. Continua a estrarlo e a metterlo sul mercato. Quindi ci sarà più gas sul mercato, quindi il prezzo scenderà, quindi diventerà più conveniente bruciare gas. Fine. Purtroppo i mercati funzionano così e danno retta alla legge della domanda e dell’offerta e non a quello che dice Cingolani.

Secondo motivo, se anche fosse vero che non contribuiamo a bruciare più gas, e non è vero, l’obiettivo non è continuare a bruciare la stessa quantità di gas. Dobbiamo raggiungere le emissioni zero entro il 2050. Il che vuol dire che dobbiamo progettare e costruire solo cose che non emettono più CO2, e capire come fare a eliminare le emissioni di tutto quello che c’è già.

E’ difficile? Sì, è un gran casino fare questo nel mezzo di una crisi energetica e dentro una società che è ancora prevalentemente basata sul consumo di combustibili fossili. Ma è questo che vuol dire transizione energetica. Vuol dire trovare soluzioni che al tempo stesso tamponino la crisi attuale e ci portino un passetto più avanti verso la sostenibilità. Per questo ci abbiamo fatto un ministero. 

Fusione nucleare

Cingolani ha parlato anche di fusione nucleare, un fronte che invece è sicuramente interessante. Fusione e non fissione, eh! Sono due cose che non c’entrano niente. Anche se qui parliamo di pura sperimentazione per adesso. Ecco, su questo c’è una novità a livello internazionale, ovvero un impianto Sudcoreano, chiamato Tokamak che ha battuto un nuovo record mondiale mantenendo attivo il processo di fusione controllata per circa 30 secondi.

Vaccini

Cambiamo radicalmente argomento, parliamo di vaccini con due notizie di segno opposto, che mostrano piuttosto bene la confusione legislativa che regna sovrana quando si parla di questo tema.

In una Germania, che si trova nel mezzo di una nuova ondata di contagi, il prossimo cancelliere Olaf Scholz ha dichiarato a Bild di essere favorevole a imporre un obbligo di vaccinazione contro il coronavirus, spiegando che lo immagina entrare in vigore «all’inizio di febbraio o marzo. 

Negli Stati Uniti invece martedì un giudice federale della Louisiana ha emesso un’ingiunzione preliminare con cui ha temporaneamente bloccato il provvedimento dell’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden che a partire dalla prossima settimana avrebbe reso obbligatoria la vaccinazione contro il coronavirus per milioni di lavoratori in ambito sanitario.

L’obbligo era stato deciso dall’amministrazione Biden ed emesso a inizio novembre tramite i Centers for Medicare & Medicaid Services, un’agenzia governativa legata al dipartimento della Salute: secondo il giudice il fatto che a emettere l’obbligo sia un’agenzia governativa e non il Congresso è incostituzionale, e comunque anche in questo caso rimarrebbero dubbi sulla costituzionalità di rendere i vaccini obbligatori.

Fonti e articoli:

#Blackout
Il Fatto Quotidiano – Non sono un indovino, ma siamo vicini a un grande blackout. Ipotesi assurda? Per nulla
GreenMe – Ancora rincari sulle bollette di luce e gas e adesso l’Europa teme il blackout

#fusione nucleare
GreenMe – Fusione nucleare: il tokamak coreano batte un nuovo record, 30 secondi alla temperatura del Sole

#rinnovabili
The Guardian – Renewable energy has ‘another record year of growth’ says IEA

#ghiacciai
Valori – Glac-UP. Teli sui ghiacciai per salvarli dal clima che cambia

#estinzioni
GreenReport – Wwf: più di 160 specie estinte negli ultimi 100 anni. Diverse le cause ma c’è sempre la mano dell’uomo

#covid #omicron
Nigrizia – La variante Covid Omicron isola il Sudafrica

#vaccini
Internazionale – Per evitare nuove varianti bisogna dare i vaccini a tutti
il Post – In Germania si discute seriamente di obbligo vaccinale
il Post – La lezione dello strano caso dell’Inpgi alle altre casse previdenziali

#Assange
Il Fatto Quotidiano – Julian Assange, il padre John Shipton: “Fiducia nel processo di appello ma preoccupati per eventuale intervento americano”

#Honduras
GreenReport – Xiomara Castro è la nuova presidente (di sinistra) dell’Honduras

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