6 Nov 2024

Elezioni regionali: tutto quello che devi sapere – INMR Liguria #12

Scritto da: Emanuela Sabidussi
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È passata una settimana dallo spoglio delle schede elettorali che hanno portato alla nomina del nuovo consiglio regionale e del nuovo presidente della regione Liguria. Lui si chiama Marco Bucci, candidato per la coalizione di centro destra, e sindaco uscente di Genova.

E allora, come promesso, eccoci a commentare queste elezioni, i suoi risultati, le sue logiche in questa puntata tutta dedicata. Lo faremo in compagnia di Andrea Acquarone, giornalista ed economista.

Abbiamo aspettato qualche giorno, rispetto ai tempi giornalistici che prevedono notizie di commento e analisi immediate, ma lo abbiamo fatto per un motivo.

Se le elezioni sono spesso momento di grande corsa ai commenti, dichiarazioni, scoop, i post elezioni sono ancora più movimentati e caldi.

Vi proponiamo allora un’analisi più a freddo (ma non troppo, siamo pur sempre ad inizio autunno) e con una lente un po’ più distaccate per capire cosa è avvenuto e cosa aspettarci da qui in poi sul fronte della politica regionale.

Parto allora con dare le informazioni macro per poi entrare in un’analisi più di dettaglio per punti, facendomi aiutare dal giornalista ed economista Andrea Acquarone. 

La coalizione di centro destra, con a capo Bucci, in totale ha preso il 48,8 per cento dei voti contro il 47,4 per cento di quella di centro sinistra, mentre gli altri sette candidati si sono fermati tutti sotto all’1 per cento. E insieme al nuovo presidente di regione, è stato eletto anche il nuovo consiglio regionale che sarà composto da 17 consiglieri di centrodestra e da 13 di centrosinistra.

Fratelli d’Italia avrà 5 consiglieri, mentre saranno 3 a testa quelli per Vince Liguria, Lega, Forza Italia e Orgoglio Liguria. Dall’altra parte Andrea Orlando dovrà decidere cosa fare, se guidare l’opposizione o tornare in Parlamento. In ogni modo il Partito democratico avrà otto consiglieri, Alleanza Verdi e sinistra due e uno a testa la lista Orlando Presidente e il Movimento 5 Stelle.

Per quanto riguarda la circoscrizione di Genova entrano 14 consiglieri, 7 per schieramento. Per Savona 6 consiglieri, 5 consiglieri per la circoscrizione imperiese e 4 per quella di La Spezia.

A saltare all’occhio guardando il totale dei voti suddivisi nelle diverse liste elettorali è soprattutto la % di voti per la lista del Partito Democratico, che è stata quella più votata, con il 28,5 per cento dei consensi, seguita da Fratelli d’Italia con il 15,1 per cento. 

Tutte le altre liste si sono fermate sotto al 10 per cento: la Lega ha preso l’8,5 per cento, Forza Italia l’8 per cento, Alleanza Verdi-Sinistra il 6,2 per cento e il Movimento 5 Stelle il 4,6 per cento. La lista personale “Bucci presidente Vince Liguria” ha ottenuto il 9,5 per cento dei voti, una percentuale più alta del 5,3 per cento raccolto dalla lista “Andrea Orlando presidente”, a dimostrazione di una maggiore forza personale del sindaco di Genova. 

Ma capiamo meglio cosa ci dicono questi dati, guardandoli più da vicino.

Come ci ha ricordato il collega Andrea Degl’Innocenti nella puntata della rassegna stampa della scorsa settimana, il grande vincitore di queste elezioni è stato lui: il partito degli astenuti. 

Alle elezioni regionali in Liguria hanno votato complessivamente solo 616 mila elettori su un milione e 340 mila aventi diritto di voto: circa il 46 per cento. Meno di un ligure su due si è recato alle urne a votare. E guardando i grafici delle elezioni degli ultimi decenni il trend è in continua ascesa. Il fenomeno però non è solo ligure

Ma chi è il nuovo presidente di regione Marco Bucci?

Bucci è nato a Genova, dove è poi cresciuto frequentando il liceo classico Andrea D’Oria prima e le facoltà di Farmacia e Chimica poi. Ha vissuto a lungo all’estero, in Svizzera e soprattutto negli Stati Uniti, svolgendo incarichi dirigenziali in varie società del settore chimico e farmaceutico. 

Tornato a Genova nel 2015 con l’obiettivo dichiarato di dedicarsi alla navigazione, fu invece nominato alla guida di Liguria Digitale, la società pubblica che gestisce le questioni informatiche della regione. Fu così che si fece apprezzare dai dirigenti locali del centrodestra, e in particolare dal leghista Edoardo Rixi, che fu il suo primo sostenitore quando nel 2017 costruì la sua candidatura a sindaco di Genova. Bucci vinse quelle elezioni e ottenne la riconferma cinque anni dopo, con un consenso ancor più ampio e un apprezzamento abbastanza trasversale

A livello territoriale, Bucci ha ottenuto il risultato migliore nella provincia di Imperia, con il 60,1 per cento dei voti, e ha prevalso anche nella provincia di Savona con il 49,4 per cento. Orlando, invece, ha vinto nella provincia di La Spezia con il 50,3 per cento e nella provincia di Genova con il 49,1 per cento.

Nel comune di Genova Orlando ha distaccato il suo avversario di solo 8 punti percentuali di (meno di 19 mila voti), mentre alle elezioni europee di giugno scorso i partiti di centrosinistra e il Movimento 5 Stelle avevano ottenuti oltre 20 punti in più rispetto agli avversari di centrodestra (ossia 58 mila voti). 

Quindi sindaco eletto, e rieletto. Come mai allora un così basso consenso da parte proprio dei votanti genovesi per lui e la sua coalizione?

C’era un gran fantasma presente in queste elezioni, in questa campagna elettorale in generale, che era Toti, ma di cui se n’è parlato pochissimo nelle testate mainstream. Avevamo seguito parte della vicenda giudiziaria fin dal suo inizio, ma anche degli ultimi risvolti, che prevedono la proposta di patteggiamento per lui e gli altri indagati. 

Ma qual è stato il ruolo di Toti  in queste elezioni?

Cambiando di sedia Bucci, e passando da sindaco a presidente di Regione, a reggere provvisoriamente il Comune di Genova sarà il vice sindaco, Pietro Piciocchi. Almeno fino alle prossime elezioni, che dovrebbero tenersi tra aprile e giugno 2025.

Piciocchi al momento è il favorito al ruolo di candidato a sindaco delle prossime comunali per il centrodestra. Ma nel frattempo si inizia a parlare anche di possibili nomi candidabili per il centrosinistra e visto il buon risultato del PD, la questione è ancor più impegnativa. Perché è vero che il centrosinistra ha perso, ma per la città di Genova, storicamente di centrosinistra, la situazione non è così lineare.

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