Un dato che conferma la situazione di estrema sofferenza di un settore che, fino a pochi anni fa, era tra i più importanti dell’Isola: il commercio al dettaglio. Il 2023 ha fatto registrare il più alto tasso di mortalità tra le aziende, pari al 4,9%. Dal 2012 invece al 2023 la sardegna è stata una delle regioni più colpite dalle chiusure che hanno caratterizzato il settore, con una perdita di circa il 18% sui negozi e 24% sugli ambulanti. Le tipologie di negozi più in crisi sono quelle tradizionali come libri e giocattoli, abbigliamento, mobili e ferramenta. Al contrario invece aumentano le farmacie, i negozi di computer e telefonia e le attività di alloggio. Tra le cause principali che vengono individuate sicuramente la prima è la crisi economica, ma non di meno anche la desertificazione dei centri storici e la concorrenza delle grandi imprese. Un peccato, perché le piccole attività contribuiscono a formare l’identità dei luoghi in cui si trovano, e il commercio generalizzato, spersonalizzato e lontano dai territori e dalle loro esigenze, contribuisce alla perdita delle dinamiche comunitarie che ci tengono in vita.
Parliamo sempre di dati perché questa settimana Legambiente ha pubblicato il rapporto ‘Mal’aria 2024’ sui livelli di smog, e la Sardegna, in particolare la città di Cagliari, non è messa benissimo. C’è anche il capoluogo di regione fra le città al centro del nuovo report di Legambiente ‘Mal’aria di città 2024’. Secondo l’associazione ambientalista, Cagliari è tra le prime dieci città italiane con una maggior presenza di polveri sottili Pm10 nell’aria. Numeri decisamente inferiori a Sassari, già in linea con gli obbiettivi europei del 2030, mentre invece l’aria del capoluogo si rivela per ora fuorilegge rispetto ai limiti normativi da raggiungere entro i prossimi sei anni. Va comunque precisato che gli ultimi dati dati evidenziano un miglioramento rispetto all’anno precedente, che però dobbiamo dirvi la verità: è principalmente attribuibile alle condizioni meteorologiche favorevoli che hanno caratterizzato il 2023, anziché a un effettivo successo delle azioni politiche intraprese per affrontare l’emergenza smog. Non serve solo l’impegno: azioni e politiche per la sostenibilità ambientale devono essere applicate.
Domenica 25 febbraio si vota per si vota per eleggere il o la Presidente della Regione Sardegna e il Consiglio Regionale. I seggi elettorali apriranno alle ore 6.30 e, dopo le operazioni preliminari, si potrà votare fino alle ore 22.00. In breve vi presento i quattro candidati alla preferenza poi lascio la parola a Lisa Ferreli per quanto riguarda i punti dei rispettivi programmi elettorali.
I candidati presidente sono quattro: Alessandra Todde, Lucia Chessa, Paolo Truzzu e Renato Soru.
– Alessandra Todde guida una coalizione progressista di centrosinistra formata da 10 liste: Pd, M5S-A Innantis, Progressisti, Alleanza Verdi Sinistra, Uniti per Alessandra Todde, Sinistra Futura, Psi-Sardi in Europa, Fortza Paris, Orizzonte Comune e Demos
– Fuori dagli schieramenti principali c’è la candidata Lucia Chessa, supportata dalla lista civica Sardegna R-esiste
– Paolo Truzzu è sostenuto invece da una coalizione di centrodestra formata da nove liste: Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Psd’Az, Riformatori Sardi, Sardegna al Centro 20Venti, Udc, Alleanza Sardegna-Pli, Dc di Rotondi
– Renato Soru guida invece la Coalizione sarda, formata da Progetto Sardegna, Liberu, Vota Sardigna, Rifondazione comunista, Azione, +Europa, Italia Viva
Prima di proseguire con le notizie della settimana un’informazione tecnica: sul sito www.sardegnaelezioni.it sono presenti tutte le informazioni utili sulle regionali. Come si vota, un Facsimile della scheda elettorale, i curricula dei candidati e anche la modulistica utile, come quella per il voto domiciliare.
Proviamo oggi a fare un sunto dei quattro programmi elettorali su tre punti: sanità, scuola e ambiente. Prima vogliamo comunicarvi però che quello che vi presentiamo è un sunto approssimativo dei programmi: alcuni sono molto vasti e affrontano in profondità le tematiche selezionate; inoltre non tutti i programmi elettorali sono facilmente individuabili online. Per queste due motivazioni abbiamo scelto di sottolineare il fatto che tutti i quattro documenti sono presenti, visionabili e consultabili tra le fonti in calce alla pagina.
Iniziamo dal tema della sanità, rovente nella nostra isola e presente quindi in tutti e quattro i programmi elettorali. Todde propone un nuovo modello per il sistema sanitario, che passa per la riorganizzazione di ASL e Aziende, il potenziamento della medicina territoriale con ad esempio le Case della comunità o la telemedicina, insieme ottimizzazioni sia strutturali verso i presidi presenti nei territori che nella formazione sanitaria. Sulla formazione interviene anche Chessa che inaugura il tema della sanità ribadendo il fatto che bisogna ristabilire l’esercizio del diritto alla salute: propone una riforma. Non solo un’occhio alla formazione ma anche alla retribuzione del personale sanitario, con anche – fra le proposte – l’idea di riorganizzare e potenziare i presidi sanitari nei territori. Nessuna riforma invece nel programma di Truzzu: a servire è l’attuazione della riforma esistente con una più corretta gestione di Aziende e Ospedali. Propone quindi di adeguare qualità e quantità delle borse di studio per formazione e specializzazione, mentre dando uno sguardo alla situazione demografica della Sardegna propone un Piano Anziani per una più completa assistenza sociosanitaria della categoria. In conclusione Renato Soru che nel suo programma pone il cittadino al centro del sistema sanitario. Propone azioni tecniche ma anche culturali e sociali quindi non solo riqualificazioni strutturali degli ospedali o ancora il potenziamento della rete dei servizi: propone anche azioni utili a ribadire il legame tra territorio e ospedali e che servano a consolidare la consapevolezza sul diritto alla salute.
Se per Alessandra Todde il primo indirizzo programmatico per quanto riguarda la sanità non può essere che la riaffermazione del primato della sanità pubblica, anche per quanto concerne la scuola la prima intenzione è quella di aumentare le risorse per garantire un corretto accesso al diritto allo studio, a tutte e tutti. Parliamo ora della scuola e iniziamo appunto da Todde: abbiamo visto qual’è il pilastro principale, in sostanza la proposta è di un approccio culturale anche in stampo politico. Le proposte sono di innovare l’offerta formativa sostenendo ad esempio il plurilinguismo nel sistema educativo e anche qua, propone politiche strutturali (ripensare gli spazi educativi implementando il modello campus) sia azioni a supporto di cultura, lingua e identità sarda. Lucia Chessa nel suo programma elettorale sul tema scuola chiarisce quali siano i punti principali: no ai tagli all’istruzione, no alla cancellazione dell’identità sarda e sì a scuole aperte tutto il giorno. Propone poi una nuova legge per una scuola di qualità nei territori, finalizzata al rafforzamento della consapevolezza dei cittadini. Una scuola che valorizzi la pace, l’inclusione (tema presente anche nel programma elettorale di Todde e Soru) e che educhi alla conoscenza e al valore di terra e risorse. Formazione poi per i giovani ma anche per gli adulti. Paolo Truzzu invece per quanto riguarda il tema scuola chiarisce di voler mettere in campo politiche contro l’abbandono scolastico e l’emigrazione giovanile. Il patrimonio culturale poi nel programma elettorale è al centro, con la volontà di creare nuovi tematismi e nuove forme di economia e sviluppo. Chiudiamo anche in questo caso con Soru che propone un Piano straordinario che parta ripensando e difendendo il diritto allo studio. Tra le proposte il contrasto al diradamento scolastico per una scuola che sia nei territori, un piano regionale per lo sviluppo del sistema di istruzione, promuovere la formazione degli adulti, la lingua sarda e iniziative di educazione all’affettività, sessualità e educazione ambientale.
Chiudiamo ora parlando di ambiente, tema al quale con Sardegna che cambia teniamo particolarmente ma è un tema al quale siamo anche tenuti ad avere particolare considerazione perché le conseguenze del cambiamento climatico le vediamo tutti i giorni, dal meteo all’emergenza siccità che caratterizza la nostra Isola. Nonostante però sia abbastanza importante e sentito non è presente in maniera esplicita in tutti i programmi elettorali. Iniziamo come sempre da Alessandra Todde: per lei e per la coalizione di centrosinistra ambiente e paesaggio non sono beni negoziabili, serve una strategia integrata per proseguire nello sviluppo sostenibile e nell’adattamento ai cambiamenti climatici. Le azioni prevedono la valorizzazione del paesaggio e del patrimonio culturale, la gestione sostenibile dei rifiuti e la tutela ambientale, incrementando il riciclo da un lato e proteggendo la biodiversità dall’altro. Non manca inoltre la volontà di supportare la produzione energetica rinnovabile e garantire la sostenibilità ambientale. Non da poco, un punto (comune anche negli altri programmi) sulla tutela e gestione delle risorse idriche, che sia pubblica e che passi anche per la riduzione delle perdite d’acqua di cui vi abbiamo parlato nella rassegna dell’8 dicembre 2023. Sempre sull’ambiente, per Lucia Chessa e Sardegna R-esiste gli investimenti dall’esterno non hanno mai prodotto reale e duraturo sviluppo: oggi la necessità è di realizzare la transizione energetica. In che modo propone la lista? Nel rispetto del territorio, senza aggredire quindi persone e territori. Tra le proposte presenti nel programma c’è il tema dell’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare esistente, la bonifica delle aree inquinate e il recupero delle aree militarizzate. C’è poi il No, molto forte nel programma, all’occupazione militare dell’Isola, che si unisce anche alla necessità di azioni volte a diffondere educazione alla prevenzione e alla sostenibilità ambientale. Nel programma elettorale di Paolo Truzzu e della coalizione di centrodestra non c’è un punto preciso che parla dell’ambiente ma c’è un punto preciso che parla dell’ambiente, c’è però un punto su “energia e sovranità energetica” dove conferma la dorsale del gas rimarcando anche la volontà di porre un freno al cosiddetto assalto eolico, rimodernare l’impianto idroelettrico e utilizzare l’idrogeno verde per sostituire le principali combustibili di origine fossile. In conclusione anche qua Renato Soru e la coalizione sarda. Per loro la transizione verde deve passare per vari punti con anche qua una serie di riforme vitali con l’obiettivo di rendere la Sardegna protagonista dei cambiamenti che la attendono. Propone un piano di infrastrutture e connessioni, una nuova politica agricola che risponda ai bisogni del territorio e punti anche a una qualità e salubrità delle produzioni. Il fine è di valorizzare la Sardegna come naturale polmone verde del Mediterraneo, per una transizione ecologica che non sia consumo di mare, terra e subordinazione ma anzi che passi per politiche come la valorizzazione delle comunità energetiche, delle forme di economia circolare o dell’efficientamento del sistema idrico.
Sardegna che cambia è il 7° portale regionale aperto da Italia che cambia. Nella rassegna stampa settimanale, oltre alle principali notizie raccontiamo gli articoli usciti sul portale sardo.
Stavolta abbiamo inaugurato la settimana con un’intervista della nostra Alessandra Ghiani alla ormai amata in tutta l’Isola Street band di Seui. Se non li conoscete, dovete farlo! Anche perché tradurre in parole la musica, il coinvolgimento e l’adrenalina che caratterizza la SeuinStreet Band può non essere semplice. Incrociarli nelle loro esibizioni pubbliche tra le vie di città e paesi è un’emozione unica: un’onda gialla di musicisti che alle melodie proposte abbinano performance in movimento, in una sincronia di note e movenze che trasforma lo spazio pubblico in un palcoscenico unico nel suo genere. Nell’intervista è Stefano Gaviano, presidente dell’associazione culturale, a raccontare la nascita e il ruolo sociale e politico di una banda che sta facendo la storia della musica sarda.
Turismo sì, ma responsabile e con un occhio attento alla sostenibilità. Il secondo articolo uscito questa settimana parla di come in un’Ogliastra sempre più meta turistica è nata Destinazione Ogliastra, un’associazione di promozione sociale che vuole offrire un’alternativa a un turismo di massa che guarda alle opportunità come isole nei territori. Lo scopo del progetto è infatti quello di rafforzare l’idea non di isole ma di un arcipelago di esperienze e occasioni, inserito in un panorama ampio, diversificato e comunemente riconosciuto come identitario. Per conoscere meglio Destinazione Ogliastra abbiamo intervistato Loretta Canu, Temporary Manager del Progetto nato su iniziativa del Gal Ogliastra. Tra l’altro si parlerà del progetto anche in questi giorni durante il festival in corso Once Upon A Place, evento sull’importanza delle narrazioni nel valorizzare comunità e tradizioni, anche sotto il profilo turistico.
Mercoledì abbiamo invece parlato di elezioni regionali con focus sul diritto di voto negato a fuori sede e cittadini in modalità, a partire da un caso emblematico: a Lanusei le quinte del liceo Leonardo Da Vinci sono in Spagna per l’ultimo viaggio d’istruzione dell’ultimo anno di scuola, gita che cade proprio durante le elezioni. La classe non voleva perdere questa occasione e non c’erano altre date disponibili, di conseguenza la rinuncia al voto (o meglio, al primo voto perché stiamo parlando di diciottenni) è stata automatica. Non abbiamo sollevato la questione per fare le pulci alla scuola o altro, ma per porre l’attenzione su un diritto di voto che come dicono gli studenti stessi è a metà. Se si mettono insieme le stime sui cittadini in mobilità in Italia – circa 4,9 milioni le persone – e il fenomeno dell’emigrazione a tratti endemico in Sardegna, il panorama in vista delle elezioni regionali imminenti non è rincuorante. Il fatto che il voto ai cittadini fuori sede in mobilità continui ad essere negato è una tagliola sulla piena espressione democratica. Eppure, nonostante il tema del cosiddetto astensionismo involontario affianchi ogni periodo elettorale, l’annosa questione del voto inaccessibile se in mobilità si ripresenta puntuale nei dibattiti politici e nella quotidianità dei sardi da anni, senza trovare soluzione.
Ieri invece con un articolo di Laura Tussi abbiamo raccontato la protesta sotto la sede RAI a Cagliari. «Siamo qua per rivendicare anche i nostri diritti, in questo caso a un’informazione corretta». Anche nel capoluogo ha infatti preso piede la protesta contro il comunicato stampa pro Israele dell’ad RAI Roberto Sergio, in risposta alle richieste di “cessate il fuoco” e “stop al genocidio” avanzate durante la settimana di Sanremo. “Non in mio nome”, “Stop alla censura”, “A Gaza 130 giornalisti uccisi”, “No alla propaganda sionista”: tanti gli slogan delle proteste, con l’unico intento di ribadire la solidarietà al popolo palestinese, il cessate il fuoco e la libertà di parola e indignazione, ancor più davanti a 30mila morti.
E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola. A Donigala Fenughedu il 23 e 24 torna Primavera in Giardino 2024, la Mostra Mercato di Piante rare e insolite alla sua XXI Edizione, un evento che ogni anno attira appassionati di giardinaggio e professionisti del verde da tutto il Mondo.
A Mogoro invece la rassegna di spettacoli teatrali e musica “Libertà d’Espressione 2024”, organizzata da Teatro Tragodia, prende il via il 25 febbraio. Nella giornata di inaugurazione sono in programma numerosi spettacoli che si alterneranno, tra cui la storia divertente di “Rosenncratz e Guildenstern sono morti” di Teatro d’inverno; “Passo e Chiudo” della poliedrica Marta Proietti Orzella; “La Voce della Verità”, una storia vera e coinvolgente de “Il Crogiuolo“.
È iniziato il 20 febbraio e proseguirà fino al 24 la ventesima edizione del festival Al Alard rassegna cinematografica dedicata al cinema palestinese e arabo. Un appuntamento consolidato che da vent’anni apre al pubblico locale e anche internazionale, gli orizzonti di questa ricca e complessa area del mondo. Dalle proiezioni dei film agli incontri con registi sardi e internazionali, dai dibattiti su temi di attualità alle iniziative dedicate alle scuole, gli eventi si susseguiranno tutti i giorni dalle 15 alle 22 al Teatro Massimo di Cagliari, intervallate dagli altri eventi in programma.
Oggi poi se siete in zona Sant’Antioco dalle ore 18:00 alle 21:00, nel MuseoDiffuso.exe in piazza Padre Bruno Orrù, inaugura la mostra “Vertigini”, progetto nato per dare un nome alla forma caotica della produzione fumettistica dell’artista sarda Alpraz. La mostra sarà visitabile fino al 15 marzo 2024.
Ovviamente anche questo fine settimana non mancano eventi legati al Carnevale diffusi un po’ in tutta l’Isola, in merito però volevamo segnalarvi l’inaugurazione della mostra “Carnevali di Sardegna” oggi alle 17:30 nella Sala Mostre del Museo Archeologico di Villanovaforru. Si tratta di una mostra di arte condivisa dedicata ai Carnevali di Sardegna, che celebra le tradizioni carnevalesche isolane e presenta opere di pittura, scultura e fotografia di oltre 50 artisti sardi. Oltre all’esposizione, la mostra propone un ricco programma di eventi. In particolare, momenti musicali a cura di Paolo Spinnato Olla e letture poetiche. Successivamente, durante la serata, saranno presentati i libri a tema “Figli di Sardegna IV“, di Stefania Cuccu e “Carrassegare“, di Lorenzo Cuccuru.
#commercio
In 11 anni 4.500 negozi chiusi nell’isola
#polverisottili
Città più inquinate d’Italia: Cagliari tra le 10 con peggior qualità dell’aria
#elezioniregionali
Sardegna Elezioni
#programmielettorali
Alessandra Todde Presidente
Lucia Chessa Presidente
Paolo Truzzu Presidente
Renato Soru Presidente
#settimanasardegnachecambia
Funk e soul dalla Sardegna al mondo: la SeuinStreet Band tra musica e cittadinanza attiva
Destinazione Ogliastra, una rete per un approccio sostenibile e identitario al turismo nel territorio
A Lanusei classi quinte in gita durante le elezioni regionali: il diritto di voto è solo “a metà”
Proteste sotto la sede RAI a Cagliari: “Il silenzio sul massacro in Palestina è un puro atto di censura”