18 Feb 2022

Di bonus psicologo, Milleproroghe, obblighi vaccinali e referendum -#466

Scritto da: Andrea Degl'Innocenti
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Fanno discutere, nel bene e nel male, gli emendamenti presentati al decreto Milleproroghe, così come le decisioni della Consulta e del Tar del Lazio. Viene introdotto il bonus psicologo, viene stralciato l’emendamento che voleva togliere i finanziamenti alla bonifica dei territori attorno all’Ilva per dedicarli alla presunta conversione ecologica dell’acciaieria, viene rimandato lo stop ad alcune sperimentazioni medico-chirurgiche sugli animali. Intanto il Tar del Lazio accoglie i ricorsi di persone non vaccinate costrette a rinunciare allo stipendio, mentre la Consulta, dopo quello sull’eutanasia, boccia anche il referendum sulla Cannabis.

BONUS PSICOLOGO

Partiamo con il bonus psicologo. Nella notte fra il 16 e il 17 febbraio  le commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera hanno approvato un emendamento al decreto Milleproroghe che introduce il cosiddetto bonus psicologo, che era stato inizialmente inserito nella legge di bilancio, poi tolto fra mille polemiche, e ora viene reinserito nel Milleproroghe. 

Il che non vuol dire che questa cosa sia legge, eh. Semplicemente che viene reintrodotta all’interno del testo di una legge, che poi dovrà essere votata da Camera e Senato per diventare ufficiale. La volta scorsa, ad esempio, il bonus psicologo era stato inserito come emendamento alla legge di bilancio ma poi bocciato nella discussione in Senato lo scorso dicembre (cosa che aveva fatto molto discutere).

Questa volta dovrebbe avere il cammino un po’ più spianato, anche perché sulla legge è stata riposta la fiducia, oggi alla Camera. Ora, cosa ci fa questa roba nel Milleproroghe? Perché, come dice il nome, il decreto Milleproroghe è diventato una legge di consuetudine che si fa tutti gli anni per prorogare quelle leggi che si avvicinano alla scadenza. Però spesso ci finisce un po’ di tutto. 

Ora cosa prevede questo nuovo emendamento? Prevede uno stanziamento di 20 milioni, con 10 milioni che serviranno a finanziare il bonus e altri 10 per potenziare le strutture sanitarie che forniscono sostegno psicologico. Quindi i primi 10 milioni saranno dei rimborsi parziali delle spese che un privato cittadino farà da uno o una psicoterapeuta iscritta all’albo. 

I secondi 10 milioni invece andranno a potenziare i servizi di salute mentale nel settore pubblico, con il reclutamento di professionisti sanitari e assistenti sociali.

I dettagli (modalità di presentazione della domanda per accedere al contributo, l’entità dello stesso e i requisiti per la sua assegnazione) saranno stabiliti con un decreto del ministro della Salute di concerto con il ministro dell’Economia entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge. Per adesso sappiamo che il bonus potrà essere ottenuto come parziale rimborso delle spese sostenute per le sedute di terapia, e avrà un importo massimo di 600 euro a persona, con esclusione delle persone con ISEE superiore a 50mila euro.

Qualche considerazione super volante. Bene che il governo si preoccupi della salute psicologica delle persone, perché come abbiamo visto più volte questi due anni di pandemia, isolamento, distanziamento stanno avendo e avranno ripercussioni profonde sulla nostra psiche. Interessante anche la decisione di puntare sia sul rafforzamento dell’apparato pubblico che sul aiuto nei percorsi privati. Quello che mi lascia perplesso, che poi andrà meglio definito, sono le cifre, perché 10 milioni complessivi e 600 euro all’anno coprono circa un quinto delle spese di un percorso psicologico per 16mila persone, che sono forse un po’ pochine.

FINANZIAMENTI EX ILVA

Ma passiamo ad altre decisioni. Sempre nel Milleproroghe, fra le varie cose approvate nella concitata giornata di ieri, sono rientrate due proroghe diverse di segno opposto. Da un lato è stato approvato un emendamento, fra l’altro contrario al volere del governo, che prevede il dietrofront sull’utilizzo per la decarbonizzazione dei soldi per le bonifiche dell’acciaieria Ex Ilva di Taranto.

Spiego meglio, che così non si capisce. Alcune rimanenze della gestione Riva erano state destinate alla bonifica dei terreni inquinati dall’acciaieria tarantina. Nel testo originale del Milleproroghe c’era un punto che prevedeva lo spostamento di parte di questi fondi verso la transizione ecologica dello stabilimento. Ora, non che sia poco importante una riconversione ecologica dell’Ex Ilva. Ma ci sono due punti molto importanti: è abbastanza assurdo che la si provi a fare a discapito della bonifica dei territori, cioè sono dice cose altrettanto importanti; e poi bidogna capire cosa si intende per riconversione ecologica, perché come mi disse qualche tempo fa Angelo Bonelli “per il governo significa continuare a produrre acciaio, per me significa avviare una riconversione del modello produttivo”. Quindi bene così.

SPERIMENTAZIONI SUGLI ANIMALI

Il governo è stato battuto e la maggioranza si è spaccata anche su un emendamento che riguarda la sperimentazione sugli animali.  Alla fine è stata approvata la proroga di oltre tre anni dell’entrata in vigore dei divieti di sperimentazione animale negli studi sugli xenotrapianti d’organo e le sostanze d’abuso. In altre parole, doveva entrare in vigore una legge che avrebbe proibito di sperimentare sulle altre specie animali alcune tecniche medico-chirurgiche sperimentali, ma invece la sua entrata in vigore è stata prorogata.

Oltre al merito dei vari emendamenti, il dato interessante da notare è che il governo è andato sotto ben quattro volte nelle votazioni, fra l’altro ad opera a volte del centrodestra, a volte di Pd e Cinque stelle, a volte di Italia Viva e Forza Italia, con varie combinazioni intermedie, segno di una grande instabilità dell’esecutivo in questo momento.

RICORSI SULL’OBBLIGO VACCINALE

Restiamo in Italia ma passiamo a commentare delle decisioni di stampo più giuridico. Partendo da quella del Tar del Lazio che ha accolto due ricorsi relativi all’obbligo vaccinale.

Probabilmente saprete già che da lunedì 15 febbraio le persone con più di 50 anni senza vaccino non possono più recarsi a lavoro, possono mantenere il posto ma non ricevono lo stipendio e che inoltre per alcune categorie come ad esempio le forze dell’ordine vale già da tempo l’obbligo vaccinale. 

26 militari che non si erano voluti vaccinare avevano presentato ricorso al tribunale amministrativo lo scorso 8 febbraio,contestando la sospensione dello stipendio e l’allontanamento dal servizio (per via dell’obbligo vaccinale in vigore dal 15 dicembre scorso per le forze armate). Il Tar ha predisposto che questi militari dovranno essere subito reintegrati, ma solo temporaneamente per adesso, in attesa del giudizio nel merito fissato per il 16 marzo. 

Il secondo ricorso è stato presentato da un agente della Polizia penitenziaria, per le stesse motivazioni, e ha ottenuto anche questo un parere favorevole. Insomma, in attesa del pronunciamento in merito, le due decisioni che sembrano accogliere le motivazioni di lavoratori non vaccinati contro la sospensione dello stipendio.

REFERENDUM

Chiudiamo questo frullatore di notizie con la questione dei referendum. La Consulta, guidata da Giuliano Amato, oltre ad aver respinto il referendum sull’eutanasia legale ha anche respinto quello sulla cannabis, apparentemente per un vizio di forma. In pratica, in un dibattito un po’ surreale che è seguito alla decisione fra Amato e i proponenti, è emerso che secondo la Consulta avrebbe autorizzato anche l’utilizzo di droghe pesanti, mentre secondo i proponenti non è così. Si tratta di sfumature e interpretazioni, dovute anche al fatto che nel nostro paese i referendum sono solo abrogativi.

La consulta ha invece approvato cinque quesiti su sei legati alla riforma della giustizia, ma magari di questo capitolo ci occupiamo un’altra volta. Ultimo elemento interessante, Amato si è scagliato contro la possibilità di raccogliere firme online, che a suo parere vanno a penalizzare “la parte dialogica”. I gazebo, ha detto, “implicano un contatto e un dialogo per cui ci si impadronisce di quello per cui si sta firmando”.  “La firma elettronica porta a decidere senza dialogo, su ciò che ciascuno già sa. Sui suoi giudizi ma anche sui suoi pregiudizi”. In realtà qui Amato tocca un nervo scoperto, la sensazione è che lo faccia in maniera superficiale e pretestuosa, semplicemente per evitare un proliferare di proposte e referenda. Il problema però è reale, solo che non riguarda solo la firma online, come la mette giù Amato, ma i referendum in sé, e tutta la nostra democrazia, per come la concepiamo al momento. Ma questo voi che seguite INMR lo sapete già, vero?

FONTI E ARTICOLI

#bonus psicologo
il Post – Le commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera hanno approvato l’inserimento del cosiddetto “bonus psicologo” nel decreto Milleproroghe

#Milleproroghe
Il Fatto Quotidiano – Camera, il governo va sotto per quattro volte in commissione. Lega e Fi votano con FdI e il tetto al contante risale a 2mila euro
Il Sole 24 ore – Ex Ilva, i fondi Riva restano alle bonifiche, non passa la linea del Governo

#vaccini
Rai News – Anche senza green pass si ha diritto allo stipendio, dice il Tar del Lazio
Vita – Vaccini, l’Europa getterà 55 mln di dosi, all’Africa ne sono state donate solo 30 mln

#referendum giustizia
il Post – La Corte Costituzionale ha ammesso quattro referendum sulla giustizia
il Post – Le discussioni sulla bocciatura del referendum sulla cannabis
Il Fatto Quotidiano – Oltre al referendum Amato boccia pure le firme online: “Porta a decidere senza dialogo, su ciò che ciascuno sa già. Meglio i gazebo”

#Ucraina
Greenreport – La Duma chiede a Putin di riconoscere le repubbliche ribelli del Donbass

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