6 Set 2024

Crisi climatica, abusivismo, caccia e energia: la rassegna stampa della settimana – INMR Sardegna #43

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Parliamo di caccia perché il Gruppo d’Intervento Giuridico ha inoltrato un ricorso alla Commissione Europea per violazione della normativa comunitaria sulla salvaguardia dell’avifauna selvatica in Sardegna, e parleremo anche di crisi climatica perché questa settimana diversi dati ci hanno riportato a una realtà ambientale in sofferenza. Sempre a tema ambiente parleremo anche di abusivismo nell’Isola e infine, faremo il punto sulle questioni relative al tema energia e speculazione energetica: avremo in merito anche un contributo audio di Roberto Loddo del Manifesto Sardo.
 Nella seconda parte della rassegna vi racconteremo gli articoli della settimana su Sardegna che cambia e in chiusura, festival e eventi in arrivo per il weekend.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha inoltrato uno specifico ricorso alla Commissione Europea per violazione della normativa comunitaria sulla salvaguardia dell’avifauna selvatica, contro il calendario venatorio regionale sardo 2024-2025. Per chi non lo sapesse il calendario venatorio ha lo scopo di regolamentare la caccia su tutto il territorio regionale, nelle zone dove l’attività è consentita. Numerose secondo l’associazione le violazioni, fra cui la caccia alla Tortora, la cui popolazione è in forte calo, in contrasto con la raccomandazione della sospensione della caccia richiesta proprio dalla Commissione Europea, ma anche la caccia alla Pavoncella, in assenza di piano di gestione nazionale e classificata come vulnerabile. Come riassume il Grig, “la politica venatoria della Regione autonoma della Sardegna, nonostante il cambio di maggioranza governativa, si dimostra tuttora largamente carente in tema di tutela della fauna selvatica. Lo snodo fondamentale – prosegue sempre il Grig – si rivela palesemente nel ruolo decisivo (caso unico in Italia) del Comitato faunistico regionale, composto in larga misura da rappresentanti del mondo venatorio, che effettuano scelte dettate dagli interessi venatori e nulla più”. In caso di riscontrato contrasto con la normativa comunitaria, il GrIG ha chiesto l’apertura di una procedura di infrazione: la Commissione  può infatti inoltrare ricorso alla Corte di Giustizia europea, che, in caso di violazioni del diritto comunitario, dispone sentenza di condanna; quest’ultima può prevedere una sanzione pecuniaria commisurata alla gravità della violazione e al periodo di durata. Resteremo in attesa di aggiornamenti in merito e ne approfittiamo per ringraziare il Grig per il prezioso lavoro che quotidianamente portano avanti per la salvaguardia dell’ambiente.

La crisi climatica ha reso più grave e più probabile la siccità di quest’estate in Sicilia e Sardegna. Non che ci fossero grandi dubbi: in quest’estate siccitosa di crisi climatica si è parlato tanto, eppure c’è chi continua a pensare che la siccità in Sardegna ci sia sempre stata – come spesso si sente. Ecco, per i più dubbiosi è arrivata in settimana la conferma da parte del World weather attribution: la crisi climatica ha reso più grave e più probabile la siccità di quest’estate in Sardegna. Il World weather attribution è il principale ente che si occupa di scienza dell’attribuzione, quella branca che – attraverso i modelli climatici – cerca di stabilire se uno specifico evento, come appunto un’ondata di siccità, un incendio o un tifone – sia stato reso più intenso o più probabile dal riscaldamento globale. Come spiega Lifegate infatti, un conto è affermare – come fa la scienza da decenni – che i cambiamenti climatici comportano anche un aumento e un inasprimento degli eventi meteo estremi nel mondo; un conto è dimostrare che ci sia un rapporto di causa-effetto tra l’aumento delle temperature e un fenomeno specifico. Nel caso della siccità che ha colpito quest’anno la Sardegna, i dati hanno infatti testimoniato questa relazione: il fenomeno è classificabile come “estremo”; senza i cambiamenti climatici, sarebbe stato un gradino più in basso nella scala della gravità. “A pagare il prezzo della siccità estrema in Sardegna e in Sicilia – ha commentato Federico Spadini di Greenpeace italia – sono le persone che subiscono razionamenti di acqua, gli ecosistemi naturali e persino interi settori produttivi come l’agricoltura”. In questo momento tra l’altro la situazione non sembra migliorare: dall’ultimo monitoraggio dell’Autorità di Bacino dell’Isola, emerge che il livello dell’acqua nelle dighe si è ulteriormente abbassato passando dal 50,2% al 31 luglio al 44,1% al 31 agosto scorso. La situazione più critica è ancora una volta nel Sulcis, dove i bacini del sistema idrico sono al 20%. Già in molti territori della Sardegna sono da tempo presenti delle restrizioni per l’uso agricolo ma se non ci saranno presto nuove piogge si farà sempre più concreta la possibilità che alcune limitazioni possano coinvolgere anche l’utilizzo potabile.

Sono settantamila le firme per ora raccolte a supporto della cosiddetta Legge di Pratobello, in cento Comuni della Sardegna: è un dato – ufficiale – che non tiene conto dei grossi centri dell’Isola, cioè di tutta l’area cagliaritana, del Sassarese e delle città della Gallura, ma che da idea di quella che i comitati definiscono «una valanga», inattesa per le proporzioni, non accenna a fermarsi. L’Unione Sarda prosegue nel racconto quotidiana della raccolta firme in corso che – come abbiamo raccontato in settimana, ma ne parlerà meglio il nostro Alessandro Spedicati tra qualche minuto – ha in realtà raggiunto quasi subito le 10mila firme necessarie per arrivare all’attenzione del consiglio regionale sardo. Ricordiamo che la Pratobello ’24 viene proposta come alternativa ritenuta dai firmatari “più efficace” della moratoria già varata dalla Regione, la legge 5. In merito a quest’ultima legge inoltre, notizia della settimana è anche il fatto che l’impugnazione da parte del governo della moratoria, che – lo ricordiamo – blocca per 18 mesi la realizzazione di impianti da energia rinnovabile in Sardegna, violerebbe le prerogative statutarie della Regione in materia urbanistica, paesaggistica e ambientale. È un allarme che arriva da sedici primi cittadini sardi del campo largo di centrosinistra, secondo cui l’autonomia speciale della Sardegna sarebbe “sotto attacco”. Mettiamo qua sotto tra le fonti le dichiarazioni dei sindaci, secondo cui bisognerebbe rinegoziare il patto costituzionale che lega la Sardegna allo Stato italiano, ma prima di passare alla prossima notizia facciamo un passo indietro perché in merito alla Pratobello 24, abbiamo chiesto un contributo audio a Roberto Loddo, direttore del Manifesto Sardo. Come diciamo anche nell’articolo pubblicato in settimana, se da un lato emerge un forte supporto all’iniziativa popolare, dall’altra non mancano però anche i dubbi rispetto ad alcuni passaggi della proposta di legge, come il passaggio sull’idrogeno. Un articolo uscito sul manifesto sardo – che mettiamo sempre qua sotto tra le fonti – argomenta proprio su questo tema sottolineando inoltre come l’idrogeno verde potrebbe in realtà essere una nuova servitù green, al pari dell’eolico in Sardegna.

La Sardegna sale dal quindicesimo al decimo posto nella classifica degli illeciti più diffusi sulle coste legati al cemento. A dirlo è la classifica stilata nel report Mare Nostrum di Legambiente, un dossier col quale ogni anno l’associazione ecologista scatta la foto della aggressione criminale alle coste e al mare in territorio italiano. Come riporta l’unione sarda però, se si prosegue con l’analisi del documento, la notizia sulla sardegna può essere letta in due modi. Il primo: in un anno è stato scoperto quasi il doppio dei reati (dall’abusivismo edilizio alle occupazioni illecite del demanio marittimo fino alle cave fuorilegge). Quindi l’attentato all’ambiente c’è. Ma come scrive Enrico Fresu, potrebbe anche significare che sono aumentati i controlli, o sono diventati più efficaci. Tanto che, riporta Legambiente, la Sardegna «è anche la regione con più arresti e la prima per valore delle sanzioni, superando abbondantemente i 7,6 milioni di euro». Insomma, possiamo titolare questa notizia in due modi: in Sardegna aumenta l’abusivismo, oppure La Sardegna è prima nella lotta contro gli illeciti ambientali. Il titolo che però ci piacerà leggere, sarà quello che decreterà la fine di tutte quelle pratiche che guardano all’ambiente come proprietà da consumare e luogo di conquista, e l’inizio di un futuro che guardi alla sostenibilità come impegno collettivo nel presente. Le basi per il cambiamento ci sono, e noi vogliamo continuare a raccontarlo.

Ne abbiamo parlato nella parte di cronaca vedendo le conseguenze su ambiente e territorio sardo, ma abbiamo anche deciso di inaugurare settembre con un articolo a tema cambiamento climatico. A declinare l’argomento con uno sguardo incentrato sugli effetti della crisi climatica sui beni archeologici, è stata la nostra archeologa e divulgatrice Sara Corona Demurtas. Come spiega, il cambiamento climatico odierno, causato principalmente dalle attività umane, si distingue per la sua rapidità rispetto ai cicli naturali del passato preistorico. In Sardegna l’aumento delle temperature e delle precipitazioni irregolari minaccia la conservazione del patrimonio archeologico, accelerando fenomeno come l’erosione e intensificando i danni da incendi boschivi. In questo quadro si inserisce la paleoclimatologia, branca delle scienze della terra e della climatologia in particolare, che offre preziose informazioni per comprendere queste dinamiche. Il tutto al fine di proteggere il patrimonio culturale in un contesto di rapidi cambiamenti ambientali. Trovate un’anticipazione del contenuto dell’articolo sui nostri social e l’articolo integrale, come sempre, sul nostro portale

Martedì la nostra Sara Brughitta ci ha invece parlato di WarFree, una rete abbiamo conosciuto durante Naturalmente Locale, il festival sull’agroecologia di MesaNoa, della quale ci siamo immediatamente innamorati. WarFree è infatti un’associazione di categoria formata da oltre 50 aziende e professionisti della Sardegna che lavorano in differenti ambiti, ma che individualmente e insieme si impegnano nel difficile processo di cambiamento da un modello di economia fondato solo sul profitto, a uno più solidale, attento alla pace e all’ambiente. Nati come Comitato per la riconversione dell’RWM, la tristemente nota fabbrica di bombe di Domusnovas, oggi questa rete di aziende, professionisti, imprese, associazioni e realtà che arrivano da ogni angolo della Sardegna ha deciso di costituirsi gruppo che mira a escludere qualsiasi contatto con la guerra e le conseguenti servitù militari nel nostro territorio. Un consiglio: dopo aver letto l’articolo, date un’occhiata al loro sito web, non ve ne pentirete

Mercoledì spazio a Helis Blog per un articolo a tema dispersione scolastica in sardegna. Franciscu Pala, attivista indipendentista, ha intervistato Roberto Bolognesi linguista, fonologo e scrittore sardo. Secondo Bolognesi il tema della dispersione scolastica, che secondo Bolognesi andrebbe intersecato con la realtà linguistica sardofona isolana. La Sardegna viene infatti spesso definita come “maglia nera” d’italia per quanto riguarda il fenomeno della dispersione, i dati raccontano l’Isola come terra dove uno studente su cinque dopo la licenza media non conclude il ciclo di studi, ma è proprio in virtù di questi numeri che diventa sempre più necessario interrogarsi su quali siano le radici profonde del fenomeno. Nel dialogo tra Pala e Bolognesi emerge quanto la competenza passiva dell’italiano standard possa influenzare la comprensione dei testi scolastici e di conseguenza contribuire all’abbandono precoce degli studi, soprattutto delle persone sardofone. Un punto di vista interessante, anche questo lo trovate su www.sardegnachecambia.org

Ieri l’ultima pubblicazione della settimana, a tema energia. Abbiamo infatti scelto come redazione di condividere il testo integrale della legge di pratobello, una proposta di iniziativa popolare della quale si sta parlando molto in questo periodo. Sottoscrivibile nei Comuni di residenza fino al 16 settembre, la “Pratobello ’24” è una proposta di legge di iniziativa popolare – come dicevamo – che è finalizzata a porre un freno alla speculazione energetica in territorio sardo. Conosciuta anche come “Legge di Pratobello”, nelle ultime settimane la campagna firme è entrata nel vivo, ma secondo quanto raccontano i comitati, ha superato le diecimila firme necessarie per arrivare all’attenzione del Consiglio regionale già ai primi di agosto. Nell’articolo che trovate sul nostro portale potete leggere la versione integrale della proposta di legge, con un piccolo incipit in cui vi spieghiamo come è nata e perché. La finalità è quella di fare in modo che la scelta di sottoscrizione – possibile fino al 16 settembre – sia consapevole e ponderata.



E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola:

  • Oggi e domani ci saranno a Nuoro gli ultimi appuntamenti della rassegna cinematografica Terra e libertà. Il tema che accomuna i film in programmazione è il legame tra l’uomo e la propria terra che solo se coltivato e difeso, come spiegano dall’organizzazione, può garantire prosperità e sicurezza a ciascun individuo e alla comunità insieme. Oggi nel giardino della Sezione Sarda della Biblioteca Satta proietteranno il lungometraggio Un Pioniere del Sottosuolo di Monica Dovarch mentre domani sarà il turno di tre cortometraggi: Fradi Miu di Simone Contu, Ogni andare è un ritornare di Vittoria Soddu e Featuring di Sergio Scavio. Gli autori saranno inoltre presenti alle proiezioni, un motivo in più per non perdersi questo bell’appuntamento.
  • Fino all’8 settembre, Seneghe torna a ospitare Cabudanne de Sos Poetas, il ‘Settembre dei Poeti’, festival artistico-letterario giunto alla 20esima edizione ed entrato a pieno titolo tra gli eventi di maggior richiamo nel panorama degli eventi culturali della Sardegna. Il titolo centrale per l’edizione 2024 è ‘Linguaggi’, la poesia contemporanea raccontata e declinata, con l’aiuto degli autori e delle autrici ospiti, all’interno di numerose e differenti cornici semantiche. previsti anche dibattiti, uno spazio dedicato ai bambini e appuntamenti musicali. Trovate tutto il programma – che è molto fitto – sul loro sito, www.settembredeipoeti.it; non perdetevelo
  • Un nuovo appuntamento arricchisce il calendario degli eventi letterari in Sardegna, stavolta dedicato ai più piccoli: da venerdì 6 a domenica 8 settembre, il Bosco Seleni di Lanusei ospita la prima edizione di Ridda Selvaggia, festival di letteratura per l’infanzia. Il concept del festival parte dalla letteratura e comprende arti visive e performative, coinvolgendo famiglie, scuole, associazioni del territorio, amministrazioni e case editrici. Il programma del festival prevede un centinaio di appuntamenti durante tutto l’arco delle giornate, fra laboratori, incontri e performance con autori e illustratori, artisti, narratori, bibliotecari ed esperti di letteratura per l’infanzia. Anche in questo caso fare un sunto del vasto programma è impossibile, quindi vi rimandiamo al sito www.riddaselvaggia.it
  • Fino al 12 settembre 2024, Alghero ospita l’ottava edizione del Mamatita Festival, un evento che trasforma la città in un grande palcoscenico a cielo aperto. Riconosciuto dal Ministero della Cultura come il primo festival in Sardegna dedicato al circo e allo spettacolo viaggiante, il Mamatita promette di incantare grandi e piccini con un programma ricco e variegato. Il festival in questi anni ha ospitato in esclusiva e per la prima volta in Sardegna alcune tra le compagnie e gli artisti più interessanti del panorama nazionale e internazionale di circo contemporaneo, spettacolo viaggiante, teatro di strada e performance urbane per tutti e ovunque. Anche questo fine settimana di appuntamenti ce ne sono vari e sparsi per tutta Alghero, come quello con la trapezista Jenny Pavone domenica al campo sportivo oppure quello con l’artista cileno-spagnolo Karcocha, aecchino moderno, mimo e clown. Anche in questo caso, tutte le informazioni in merito al programma le trovate sul sito dedicato, www.mamatitafestival.com

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