Chi è Alessandro Modiano, inviato speciale per il clima del governo – #447
L’Italia ha un inviato speciale per il clima
Anche l’Italia, sulla scia di altri paesi, ha il suo inviato speciale per il clima. Si chiama Alessandro Modiano, andiamo a vedere chi è, che curriculum ha, e quali saranno i suoi compiti.
Partiamo da quest’ultimo aspetto. secondo Di Maio, sarà una figura strategica che aiuterà l’Italia a rafforzare la sua presenza nelle discussioni internazionali sulle tematiche ambientali. «La scelta di dotarsi di un inviato per il clima – ha spiegato la Farnesina in una nota – deriva dal peso sempre maggiore della diplomazia climatica. Modiano avrà una fondamentale funzione di raccordo tra Affari Esteri e Transizione Ecologica». Il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani ha poi aggiunto: «Questa nomina rappresenta un ulteriore strumento grazie al quale il nostro Paese può affrontare l’emergenza del riscaldamento globale».
Quindi, in sintesi, l’idea è avere un’altra persona che partecipi alle Cop e che vada a dire in giro, pubblicamente che il clima è una priorità, che è fondamentale risolvere la questione climatica, e questo genere di cose, senza fare effettivamente molto per risolvere le cose. Ok, lo ammetto è un giudizio un po’ affrettato.
Vediamo chi è allora il John Kerry italiano. È, sostanzialmente, un diplomatico. Spiega Open che “Modiano, 57 anni, si è laureato in Scienze politiche alla Sapienza di Roma. È entrato in diplomazia nel 1992 e dal 1995 ha prestato servizio presso l’Ufficio affari diplomatici della Presidenza della Repubblica. Ha ricoperto incarichi in diverse rappresentanze italiane all’estero, fra cui Santiago del Cile, Buenos Aires, Pretoria e Il Cairo. Dall’agosto del 2018 è diventato vice direttore generale alla Farnesina per la mondializzazione e le questioni globali e direttore centrale per le questioni globali”.
Che vuol dire, che è un diplomatico con molta esperienza, che si è già occupato di clima, e che è un esperto di accordi e governance globale. Non sono riuscito a trovare niente sulla visione di Modiano sui temi legati al clima, ad esempio su nucleare, gas, idrogeno. Ma essendo un diplomatico, e non un tecnico, direi che a occhio e croce è più un tramite, qualcuno che porta avanti la linea del governo all’interno dei meeting internazionali. O meglio che la porterebbe avanti, se ci fosse. Perché fin qui il governo e il ministro della transizione ecologica non hanno fatto capire quasi niente di cosa pensano sulle tematiche centrali.
Maxi eruzione a Tonga
Va bene cambiamo argomento. C’è stata una enorme eruzione di un vulcano sperduto nell’Oceano pacifico. Anzi più di una. Si tratta del vulcano sottomarino Hunga-Tonga-Hunga-Ha’apai, che si trova nei pressi dell’arcipelago di Tonga, che ha eruttato violentemente per la prima volta sabato 15, per poi eruttare altre volte ieri. Le immagini satellitari del Servizio meteorologico di Tonga sono impressionanti, il diametro dell’eruzione è stato di oltre 400km. Tonga è un regno polinesiano composto da un arcipelago di più di 170 isole.
L’eruzione Ha mandato gas a molti chilometri nell’atmosfera e ha provocato un boato che è stato sentito anche in Nuova Zelanda, a 2.300 chilometri di distanza. Tutti i barometri del mondo hanno avvertito un’onda di pressione atmoserica. A livello di danni, ha ricoperto le isole di cenere, ha interrotto la fornitura di beni di prima necessità e bloccato le comunicazioni con il blackout di telefoni, internet e corrente elettrica. Inoltre ha generato uno Tsunami, che però sembrerebbe essere stato meno potente di quanto si temeva inizialmente.
La prima cosa che ho pensato quando ho letto la notizia è stata se ci potessero essere ripercussioni sul clima globale. Non pochi climatologi “sperano” in qualche eruzione catastrofica che spari in atmosfera un po’ di roba che possa mitigare gli effetti, per un po’, del cambiamento climatico. È una cosa in realtà non così infrequente. Nel 1991 il vulcano Pinatubo nelle Filippine fece scendere la media delle temperature di 0,6 gradi centigradi nei 15 mesi successivi. E in passato addirittura si sono registrati effetti anche per vari anni. Ma non sembrerebbe essere questo il caso, le quantità di anidride solforosa sparate in atmosfera secondo i climatologi sono troppo basse.
Super Green Pass
Torniamo a parlare di Super Green Pass. Perché se la Francia approva una legge molto simile a quella italiana sul green pass rafforzato, in cui praticamente vieta, come in Italia i ristoranti, i trasporti di lunga percorrenza e tante attività, (per quanto l’approvazione, arrivata dopo una lunghissima discussione, non possa dirsi conclusa perché i parlamentari socialisti hanno annunciato di voler sottoporre il testo al Consiglio costituzionale per verificare il rispetto delle “libertà fondamentali”) in Italia si moltiplicano le voci critiche verso questo strumento.
L’ultima a fare endorsement da questo punto di vista lo ha fatto Amnesty International, o meglio la sua sezione, che venerdì ha pubblicato un testo in cui esprime la propria posizione critica riguardo alle misure adottate nel nostro Paese, affermando che devono essere di durata molto limitata e che non si può impedire ai cittadini non vaccinati l’accesso ad alcuni servizi fondamentali.
Il punto non è tanto che non si possano togliere dei diritti in assoluto. Perché è una cosa che facciamo costantemente in società. L’idea di base delle nostre società è che è concepibile limitare o addirittura togliere completamente la libertà a un individuo, ma a patto che si verifichino due condizioni. La prima è che l’esercizio di quella sua libertà (o di quella parte specifica della sua libertà) possa danneggiare qualcun altro. È il caso ad esempio di un serial killer, che viene privato di tutta la sua libertà perché la sua libertà mette a repentaglio la sicurezza di tutti, o del non poter guidare dopo aver bevuto, perché quel pezzetto della mia libertà mette a repentaglio noi stessi e gli altri.
La seconda è che la legge vieti quel comportamento in maniera esplicita. Nel caso del Super Green Pass, di questi due punti non ne abbiamo nemmeno uno. Forse mezzo, un quarto toh! Non c’è un obbligo di legge che imponga alle persone di vaccinarsi, e – soprattutto con l’ultima variante – non si può certo addossare sulle (poche) persone che hanno scelto di non vaccinarsi la responsabilità di far circolare il virus.
L’unica cosa ad oggi imputabile in misura maggiore a chi non si vaccina sono i dati relativi alla saturazione delle terapie intensive negli ospedali, che comunque stanno reggendo piuttosto bene vista la forma generalmente lieve di Omicron. Quindi mancano le basi etiche e giuridiche per una misura del genere.
In generale comunque l’impressione – ma forse è wishful thinking – è che si vada verso una revisione delle norme restrittive e che il quadro delle opinioni in gioco stia assumendo contorni un po’ più sfumati e disallineati rispetto a quelli dicotomici che aveva assunto fin qui. Ieri Musumeci, governatore della Sicilia, ha detto che non vuole limitare il passaggio delle persone lungo lo stretto, e in molti hanno iniziato a parlare di Omicron come della variante che potrebbe portare alla definitiva endemizzazione della pandemia. Anche se, importante ricordarselo sempre, questi due anni ci hanno insegnato che le previsioni sono previsioni, e valgono quello che valgono.
Adolescenti, è allarme psicologico
Certo è che la fine della pandemia, quando arriverà, lascerà comunque diverse macerie. Ferite sociali, psicologiche, economiche. Fra tutte, preoccupa la condizione di crisi profonda degli adolescenti, con i quadri clinici gravi che, spiega il Post, sono aumentati in modo significativo durante la pandemia. I ragazzi e le ragazze che hanno bisogno di un’assistenza urgente, ma questo non fa altro che far emergere i limiti e le mancanze strutturali nella tutela pubblica della salute mentale.
Fonti e articoli:
#Tonga
GreenMe – Vulcano Tonga: danni sull’isola, lo tsunami raggiunge Giappone e California. Le incredibili immagini dell’eruzione
#Super Green Pass
il Post – Anche in Francia sarà obbligatorio il Green Pass rafforzato
#Omicron
Il Fatto Quotidiano – Covid, Bassetti: “Omicron contagerà tutti entro l’inizio dell’estate. Avremo indubbiamente l’immunità di gregge a inizio primavera”
#adolescenti
il Post – Gli adolescenti stanno peggio
The Vision – IL BENESSERE PSICOLOGICO, SOPRATTUTTO DEI GIOVANI, È A PEZZI. SERVE UN PIANO PER LA SALUTE MENTALE.
#scuola
Le tecniche della scuola – Le competenze non cognitive diventano didattica, la Camera approva: si insegnerà come gestire stress, empatia, pensiero critico e creativo
#Portogallo
Euronews – Elezioni anticipate in Portogallo, al via la campagna elettorale
#dna
GreenMe – Le mutazioni del DNA non si verificano casualmente: la scoperta che potrebbe trasformare la nostra visione sull’evoluzione
#Internet #Africa
Nigrizia – Il blocco di Internet costa caro all’Africa
#Bosnia
Internazionale – Il futuro della Bosnia Erzegovina è sempre più incerto