9 Feb 2024

Caro voli: quanto ci costa tornare a casa! – INMR Sardegna #17

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Diciassettesima puntata di “Io non mi rassegno Sardegna”: oggi parleremo di finanziamenti ai siti archeologici sardi, della sempre più reale emergenza sanità soprattutto per quanto riguarda i medici di famiglia e del caro voli che già si fa sentire per Pasqua. Parleremo poi di qualità dell’aria e polveri sottili, perché anche in Sardegna non siamo messi benissimo e infine come sempre avremo anche un contributo audio. Quest’ultimo stavolta arriva da Unica per la Palestina, comitato di universitari che negli ultimi mesi ha scelto di costituirsi all’interno dell’università di cagliari per esprimere con forza il proprio dissenso verso gli accordi accademici con Israele. Io sono Alessandro Spedicati e questa è “Io non mi rassegno Sardegna”, la rassegna stampa commentata settimanalmente da Sardegna che cambia in collaborazione con Lisa Ferreli.

Parliamo di caro voli perché una delle prime notizie uscite in settimana riguarda la stangata sugli emigrati sardi ma anche su chi vorrebbe fare una vacanza nell’Isola, per quanto riguarda le tratte aeree per la sardegna nel periodo di Pasqua. Le tariffe medie salgono del 20%, e ancora mancano due mesi a Pasqua. Nonostante il largo anticipo però chi prenota ora un viaggio per il ponte tra venerdì 29 marzo e il primo aprile – ovvero lunedì di Pasquetta – può spendere fino a 400 euro per andata e ritorno. I collegamenti più cari sono sempre quelli tra Milano e l’Isola dove sulla rota Linate Cagliari, ITA Airways propone a chi non è residente già tariffe da alta stagione: il biglietto andata e ritorno con trolley da 8 chili costa 399 euro. Mentre sui collegamenti in regime di continuità territoriale (quindi solo ed esclusivamente sugli aeroporti di Roma e Milano) le tariffe agevolate per un biglietto andata e ritorno sono comprese tra i 142 e i 153 euro. Cifre comunque alte, ma non solo per una famiglia: in generale, tornare a casa così diventa proibitivo per tanti e inoltre, ai costi si aggiunge anche il problema del numero di posti disponibili nei voli. In merito ancora non si hanno dati ma la speranza è che nessuno resti lontano da ciò che sente casa.

Entro 5 anni metà della popolazione sarda non avrà un medico di famiglia. La sanità continua a essere un tema bollente con dati sempre più preoccupanti nella nostra Isola. È un’emergenza ormai all’ordine del giorno. Secondo l’Osservatorio Conti Pubblici Italiani, in Sardegna, analizzando gli indicatori dei pensionamenti di medici e quelli delle assunzioni, si sta delineando uno scenario fino al 2028 che vede in uscita per limiti di età 719 medici, mentre i nuovi medici convenzionati dovrebbero essere solo 70, con un passivo quindi di 649 unità. Una prospettiva drammatica per il diritto alla salute dei cittadini sardi alla quale si somma la carenza generale di presidi ospedalieri. Se i medici di medicina generale rischiano quindi l’estinzione, si somma anche un’altra carenza, quella di pediatri: duemila bambini sono senza pediatra solo nella zona di Assemini, Elmas e Decimomannu. Migliaia quindi in tutta la sardegna. Un’emergenza da non confondere però con una fatalità: questi numeri sono esito di vent’anni di politiche sanitarie fatte di tagli e accorpamenti. Un diritto trasformato in privilegio per pochissimi.

Siamo sempre felici di annunciare finanziamenti utili a valorizzare il nostro patrimonio storico e archeologico, infatti questa settimana ci siamo segnati un finanziamento di 400 mila euro per sito nuragico di S’Ortali’ e su Monti di Tortolì. Il sito, a pochi passi dal mare d’Ogliastra, riassume tre millenni di preistoria raccontati da consistenti tracce prenuragiche (IV-III millennio a.C.) e da monumenti nuragici realizzati tra l’età del Bronzo medio e la prima età del Ferro (XVI-IX secolo a.C.). S’Ortali e su Monti ospita domus de Janas, menhir, circolo megalitico, nuraghe, tomba di Giganti, e un villaggio con granaio. L’intervento da 400mila euro permetterà nuovo impianto di illuminazione affinché lo spazio sia fruibile anche la sera, nuova segnaletica, implementazione del sito come polo culturale, e anche una preziosa, nuova campagna scavi a distanza di 14 anni dalle ultime attività. Un finanziamento che è quindi un’occasione per scoprire di più del nostro territorio e della nostra storia.

Mettiamo un attimo in pausa la rassegna e prima di chiudere con un’ultima notizia in particolare sulla città di Cagliari, vogliamo anticipare un argomento che affronteremo meglio tra qualche minuto. Stiamo parlando del comitato universitario Unica per la Palestina e delle proteste che negli ultimi mesi hanno portato avanti dentro l’Ateneo di Cagliari. Li abbiamo intervistati questa settimana, tra un po’ vi parleremo di come insieme abbiamo ricostruito un dissenso verso gli accordi accademici con Israele che dentro l’università cittadina cresce ed è presente da anni. Prima però sentiamo quali sono le attuali motivazioni dietro un dissenso che passa per occupazioni, mozioni al senato accademico, sit-in e dibattiti.

«Riteniamo vergognoso che l’Università di Cagliari non voglia prendere una posizione, un atto concreto anche quando sono i tribunali internazionali a ribadire che Israele sta commettendo un genocidio a Gaza e in Palestina».

L’ultima notizia della settimana parla di ambiente e della qualità dell’aria che respiriamo. C’è anche Cagliari infatti fra le prime dieci città italiane con una maggior presenza di polveri sottili Pm10 nell’aria. A confermarlo il rapporto “Mal’Ariadicittà2024” di Legambiente sull’inquinamento atmosferico nelle città italiane. Dati di inquinamento decisamente inferiori, invece, a Sassari, dove i valori medi annui per il 2023 si attestato già in linea con gli obiettivi al 2030. «La salute dei cittadini è a rischio» rileva Legambiente ricordando che «in Italia ci sono 47.000 decessi prematuri all’anno a causa del Pm2.5» per cui «Governo, Regioni e Comuni devono accelerare. Per ottenere aria pulita, bisogna ripensare subito la mobilità urbana, implementando zone a basse e zero emissioni, ridisegnando lo spazio pubblico urbano con città a 30 km/h e strade scolastiche, investendo massicciamente nel trasporto pubblico locale, nell’ampliamento di reti ciclo-pedonali e nell’elettrificazione di tutti i veicoli».

Nella rassegna stampa settimanale, oltre alle principali notizie raccontiamo gli articoli usciti sul portale sardo.

Primo articolo della settimana un’intervista della nostra Alessandra Ghiani a Anna Casula. Lei è portavoce di un gruppo di volontari che da anni, ogni mercoledì, ripulisce dall’immondizia strade e campagne attorno a Samassi, nel sud della Sardegna. Oggi hanno trovato anche il supporto da parte delle istituzioni, ma la loro storia nasce da una necessità individuale di farsi comunità davanti al problema dell’inquinamento ambientale. Un articolo che parla quindi di amore per l’ambiente e senso civico, ma anche della rabbia davanti all’incuria umana che guarda all’ambiente come discarica naturale.

Secondo articolo della settimana un reportage sulla situazione all’Università di Cagliari per quanto riguarda gli accordi con gli atenei israeliani. La recente notizia del respingimento da parte del Senato accademico dell’Università di Cagliari della mozione studentesca che chiede all’ateneo di prendere le distanze da Israele, cessando i rapporti con le sue università, ha infatti animato ancora di più il dibattito attorno al ruolo politico dell’Università. Insieme agli studenti di Unica per la Palestina, promotori della mozione, abbiamo approfondito le motivazioni della protesta e ripercorso le vicende che alimentano un dissenso verso i rapporti con lo Stato ebraico, che tra gli universitari esiste da anni.

Mercoledì abbiamo parlato di musica sciamanica in lingua sarda, insieme a Ivano Becciu Naiely. Lui è un artigiano e musicista del collettivo musicale Armonie Evolutive che da oltre dieci anni si interessa di ricerca spirituale, pratica lo sciamanesimo e opera attraverso il suono per il benessere. In questa intervista ci ha raccontato la sua filosofia nonché l’esito dello studio: un album di musica sciamanica dal titolo “Abba ‘e Amore”, dedicato all’acqua e al suo essere tramite «tra il regno dello spirito e quello della materia, tra quello della musica e quello umano».

Ieri invece abbiamo chiuso la settimana con una riflessione, a partire da un disastro ambientale sulle coste atlantiche della Galizia, sulla preziosità del volontariato ecologista e sullo stato delle normative europee, italiane e sarde in tema di gestione della plastica. Il contributo arriva da Franciscu Pala di Helis, blog con cui siamo felici di continuare la collaborazione: con questo contributo l’attivista indipendentista ci ha parlato quindi dello stato di salute di un’ambiente che chiede aiuto e della risposta che arriva direttamente dalle comunità. Nel suo articolo anche il racconto di ciò che accadde a marzo 2019, quando il partito ProgReS – Progetu Repùblica de Sardigna ha lanciato la campagna “Sardigna chene plàstica – Plastic free Sardinia” per la tutela e la difesa del mare sardo. L’iniziativa fu presentata in un luogo fortemente simbolico, nel cuore di una della aree marine protette della Sardegna, quella del Sinis e di Maluentu. Alla base di Sardigna chene plastica vi era la convinzione che il contributo alla salvaguardia del pianeta dovesse partire dalla cura dello stato di salute dell’ecosistema in cui viviamo; in questo caso, della salute dei mari di Sardegna. Come scrive Franciscu Pala, l’equilibrio e la conservazione del nostro sistema ambientale rappresenta un valore inestimabile per il futuro delle nostre comunità.

Come ben saprete ci sono feste e sfilate di carnevale ovunque anche questo fine settimana. Tra le più particolari vi segnaliamo il 10 febbraio a Lula, con Paganos Carrasecare Luvulesu. Sempre sabato ci sarà invece a Benetutti la tipica pentolaccia a cavallo, dove si corre in gruppi di pariglie di 3 o 2 binomi percorrendo una pista lunga 500 metri situata nel centro abitato di Benetutti. Infine sul carnevale vi segnaliamo anche “Su Carrasciali Pirresu”, organizzato dalla compagnia cagliaritana Il Crogiuolo, sostenuto dal Comune e dalla Municipalità di Pirri. Importante perché l’intenzione è quella di riscoprire le tradizioni sarde e riportarle anche dove sembrano essere un po’ più distanti, come nelle città.
Ma non c’è solo il carnevale questo fine settimana. Ferai Teatro di Ga’ e Andrea Ibba Monni hanno organizzato la rassegna di spettacoli “Ci vediamo alla factory”, dal 9 febbraio al 24 marzo. Inaugura la rassegna la stand up comedy di Laura Pusceddu, il 9 febbraio in via Dolcetta 12 a Cagliari. Restando sulla stand up comedy anche il 10 febbraio al bodie art a Cagliari c’è uno spettacolo, qua con Massimiliano Puddu e Luca Tramatzu. Un microfono, due comici e zero censura!
Non potevamo poi non ricordarvi che l’11 e il 13 febbraio torna la Sartiglia di Oristano, la giostra medievale più celebre della Sardegna, in tutta la sua bellezza, solennità e integrità. Inizia tutto l’11 con il bando: di primo mattino, un gruppo dei tamburini e dei trombettieri partendo dalla piazza Eleonora d’Arborea, davanti al Palazzo del Comune, scorta un araldo a cavallo che nelle vie del centro storico, da lettura del Bando della Sartiglia, invitando il popolo ad assistere alla giostra equestre. Un evento da non perdere.

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