30 Ago 2024

Energia, boschi, sanità e società: la rassegna stampa di agosto – INMR Sardegna #42

Salva nei preferiti

Seguici su:

Torniamo con il nostro podcast settimanale dopo la pausa estiva, e lo facciamo con una rassegna stampa dedicata stavolta non solo alle principali notizie della settimana, ma con una selezione che guarda a ciò che è successo nella nostra Isola durante il mese di agosto. Parleremo delle notizie principali: i boschi sardi in profonda sofferenza, la sanità sarda che continua ad arrancare, faremo poi il punto sulla speculazione energetica e guarderemo poi ai dati che raccontano un’Isola dove ci sono più pensioni che stipendi. Nella seconda parte della rassegna, vi racconteremo gli articoli pubblicati su Sardegna che cambia e in chiusura, festival ed eventi in arrivo per il weekend.

Al centro delle cronache nelle ultime settimane ci sono stati i boschi sardi, sempre più in sofferenza. È un malessere che è visibile anche dal satellite ma basta attraversare la nostra Isola per rendersene conto: le chiome sono ingiallite, il panorama è arancione e a quanto è emerso fin da subito le cause di questa devastazione sono riconducibili, ancora una volta, alla crisi climatica in corso. Un insieme di fattori sta mettendo in ginocchio lecci, querce e sughere, dalla crisi idrica alle temperature elevate sino al la Phytophthora – agente patogeno che porta al marciume delle radici e che in un ambiente fragile, già provato dalla siccità, contribuisce alla sofferenza dei boschi. Come riporta Repubblica, per Matteo Tidili, meteorologo sardo di RaiMeteo che da tempo sta monitorando e osservando questi cambiamenti, non c’è dubbio: “Si tratta di un insieme di fattori riconducibili al riscaldamento globale”. Anche l’Agenzia regionale Forestas, che di recente ha dedicato un approfondimento  su quella che in tanto chiamano “sa siccagna”, ha definito la situazione come “preoccupante” ricordando come ormai anche visivamente si può notare la sofferenza di piante e boschi “nel Sarrabus-Gerrei, in Ogliastra, nell’area di Gutturumannu, nel Linas, in Gallura, e nel Mejlogu…per non parlare dell’area del Supramonte e le sue leccete plurisecolari”. Oltretutto, visti anche i numerosi incendi che stanno caratterizzando anche questa estate sarda, il fenomeno rischia di diventare una bomba ambientale esponendo ulteriormente i boschi a un elevato pericolo di incendi. In merito, ha spiegato sempre Matteo tidili, “La situazione attuale non ha precedenti il fenomeno (prosegue) con le piante in queste condizioni, è scoppiato quest’anno, lasciandoci molti interrogativi. L’attenzione c’è, anche della Regione, ma non è chiaro come si possa intervenire e come le piante reagiranno in autunno. Non stiamo parlando di giardini, ma di aree boschive immense, già intaccate profondamente, dove è complesso intervenire”. In settimana un tavolo tecnico convocato dall’assessorato all’ambiente si è chiuso con la garanzia di un finanziamento da un milione e 150mila euro per permettere ad agris di studiare bene il fenomeno, attraverso monitoraggi e analisi delle aree colpite. Soddisfatta Confagricoltura rispetto all’avvio del tavolo tecnico ma – hanno dichiarato a unione sarda – “ora si coinvolgano le associazioni agricole rappresentanti di allevatori e silvicoltori, che curano oltre il 70% delle foreste dell’Isola”

Durante il mese di agosto la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, in una lettera “al popolo sardo” pubblicata sulla Nuova Sardegna, è intervenuta in merito al dibattito e alle polemiche che in questi mesi stanno ruotando attorno alle tante richieste di installazione di parchi eolici in Sardegna. Apro le virgolette per leggere qualche estratto: “La Giunta regionale e gli uffici della Regione stanno lavorando senza sosta alla stesura della mappa delle aree idonee e abbiamo già organizzato e tenuto diversi incontri con i sindaci, con i comitati e con tutti i portatori di interesse coinvolti nella definizione delle aree idonee. La Regione, non solo individuerà le aree idonee, ma individuerà chiaramente e con precisione anche quelle non idonee all’istallazione di impianti per la generazione di energia da fonti rinnovabili. Faremo il nostro lavoro fino in fondo e non permetteremo, a differenza di chi ci ha preceduto negli anni, che la Sardegna venga ancora calpestata e svenduta”. La Sardegna ha 180 giorni (dal 3 luglio) per dire dove si possono costruire impianti solari ed eolici e dove non si può. Ma proprio in merito alle aree idonee negli ultimi giorni sono state espresse delle critiche. Come spiega Ansa, per disciplinare la produzione d’energia da fonti rinnovabili, la Regione Sardegna ha istituito una cabina di regia con funzioni di indirizzo politico, composta dalla Presidenza, da diversi assessorati regionali, dal Consiglio delle Autonomie Locali della Sardegna (Cal) e dalle Associazioni degli enti locali Anci, Aiccre, Asel e Uncem. La lettera inviata dall’assessore regionale all’Urbanistica Francesco Spanedda, in cui si invitano i sindaci alle riunioni territoriali per la definizione delle aree idonee, ha però suscitato non poche critiche da parte di alcuni amministratori sardi e anche dei Comitati per la Pratobello 24. Per loro, «In Sardegna non esistono aree idonee». A dissentire attraverso un post sui social anche il sindaco di Villanovaforru Maurizio Onnis, “I decreti del governo trattano di aree non idonee solo a proposito delle zone naturalistiche e di beni culturali e paesaggistici tutelati. Del resto non vogliamo parlare? Stipiamo tutto dentro le aree idonee o ci arrendiamo all’idea che nelle aree ordinarie si potrà fare qualunque cosa? Ai sindaci non interessa sapere ciò che sanno già: e cioè che, correndo con la sovrintendenza, possono mettere in sicurezza qualche nuraghe. Ai sindaci interessa sapere che l’estensione delle aree idonee è la minore possibile. Eguale per le aree ordinarie, sulle quali si giocherà la vera partita”. Nel frattempo, ulteriore notizia legata al tema è anche il fatto che Italia Nostra Sardegna ha presentato alla Commissione Europea una denuncia contro il governo italiano. L’associazione sostiene che Roma abbia violato numerose direttive, regolamenti e la stessa Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea “a difesa del territorio, del mare e del paesaggio della Sardegna. Il governo infatti – prosegue sempre Italia nostra sardegna – nell’applicazione delle direttive Red sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, oltre a non aver tenuto conto delle politiche relative alla partecipazione delle persone interessate dai progetti e in particolare della popolazione locale, favorisce la speculazione energetica ritardando strumentalmente la pianificazione territoriale e incentivando l’installazione dei grossi impianti di produzione a discapito delle comunità energetiche rinnovabili e degli autoconsumatori.  La stessa normativa sull’individuazione delle aree idonee – sostiene sempre l’associazione -non rispetta le previsioni delle direttive europee che prevedono in via prioritaria l’installazione nelle superfici artificiali ed edificate, nelle infrastrutture di trasporto, nei parcheggi, nei siti di smaltimento dei rifiuti e in quelli industriali etc… Mentre i ritardi nell’applicazione della norma (circa 1.000 giorni rispetto ai 180 previsti) stanno consentendo di aggirare l’obbligo di assoggettare a valutazione ambientale strategica il piano delle aree idonee”. Insomma, come dicevamo all’inizio il tema resta al centro delle cronache, dei movimenti popolari e dell’agenda politica: noi come sempre continueremo a monitorare e raccontare un’isola che non vuole essere colonia estrattiva o grande hub di energia destinata ad andare altrove, ma una sardegna che vuole dire sì a una transizione energetica comunitaria e no alla speculazione.

Parliamo ora di sanità perché in settimana è stato approvato il ddl di riordino della sanità. La giunta regionale ha infatti approvato l’atteso disegno di legge che punta a riorganizzare l’intero sistema sanitario della Sardegna. Un processo che passerà per il commissarimento delle aziende prima della scadenza naturale del mandato degli attuali manager, prevista a dicembre 2026. “Abbiamo diversi fronti aperti come la mancanza dei medici sul territorio, un territorio che chiaramente non è più in grado di prendere in carico i propri cittadini – ha spiegato la presidente Todde – Quanto alla situazione dei pronto soccorso, è stata messa a dura prova soprattutto nelle zone costiere per l’impatto che ha il turismo nelle nostre località di mare, che a volte decuplicano i loro abitanti. Tutte queste criticità non devono essere ogni volta affrontate in maniera occasionale, ma il tutto deve essere programmato”. Al momento, oltre 320mila sardi non possono fare affidamento su un medico di famiglia titolare, riferimento sanitario – come scrive Andrea Massidda sulla nuova sardegna – capace oltretutto di fare da filtro evitando che si intasino i pronto soccorso. Nell’isola i posti scoperti sono 320 e anche se ultimamente si è cercato di tappare la falla ingaggiando circa 180 supplenti temporanei o con i cosiddetti Ascot (Ambulatori straordinari di comunità territoriali), il quadro resta comunque emergenziale e intollerabile. Quello che denuncia sulla nuova Antonello Desole, vicesegretario regionale della Federazione medici di Medicina generale, i giovani camici bianchi scoraggiati da paghe basse e alti carichi di lavoro. «Spiace dirlo – sottolinea il vicesegretario regionale – ma qui siamo davanti a un caso di mancata programmazione, sia a livello nazionale sia in Sardegna. Già in epoca pre Covid si sapeva benissimo che molti colleghi sarebbero andati in pensione, poi la pandemia ha addirittura accentuato le fuoriuscite. E adesso nell’isola la carenza di medici di base è pari al 25 per cento». Resta da comprendere quali saranno le ulteriori mosse utili a risollevare una situazione che – lo ricordiamo – determina il mancato accesso a un diritto fondamentale come quello alla salute. Nel mentre, sempre a tema sanità, nelle ultime settimane anche la garante dei detenuti Irene Testa ha ribadito come anche nelle carceri sarde l’assistenza sanitaria sia gravemente insufficiente. Anche qui mancano dirigenti sanitari e medici in tutti gli istituti, sono pochi gli psichiatri e in diversi istituti mancano dentisti e medici del 118. “L’assistenza sanitaria – ha dichiarato la Garante – deve essere assicurata anche all’utenza detenuta, ai quali va garantita una pena dignitosa e conforme ai principi dettati dalla Costituzione oltre che dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Mi appello all’assessore alla sanità, affinché possa intervenire con la massima urgenza».

In Sardegna più pensioni che stipendi. A dirlo è il report della Cgia di Mestre: in Sardegna 649mila persone ricevono l’assegno di pensione, mentre “solo” 566mila risultano attive nel mondo del lavoro percependo uno stipendio. Una differenza di 83mila unità che porta il “saldo” pensionati-occupati della Sardegna al quintultimo posto nel panorama italiano. Luca Deidda, docente di Economia al dipartimento di Scienze economiche e aziendali dell’Università di Sassari, ha provato a leggere tra le righe di questa preoccupante statistica. «Di solito andamento demografico, invecchiamento e lavoro nero vengono indicati come cause principali del fenomeno – dice Deidda tra le pagine della nuova sardegna –. In realtà (prosegue) non credo che avere più giovani risolverebbe il problema. L’Italia ha un tasso di occupazione tra i più bassi d’Europa, abbiamo dunque un capitale umano non abbastanza utilizzato. L’incapacità di utilizzare la forza lavoro è il problema vero. Fare più figli e avere più giovani, italiani o stranieri, non basta: bisogna riuscire a far sì che questi giovani siano capaci di esprimere il loro potenziale e acquisire le competenze necessarie per essere appetibili nel mercato del lavoro». Centrale, oltre a un report che dice molto anche della condizione giovanile nell’Isola, è il fatto che questa situazione mette a rischio la sostenibilità economica del nostro sistema sanitario e previdenziale. Insomma, la quotidianità non è delle migliori ma quello che ci conforta è vedere che una critica propositiva esiste e che la volontà di un cambiamento comunitario, a garanzia dei diritti di tutte e tutti, è sempre più radicata.

I sequestratori di Farouk Kassam e di Esteranne Ricca? Difficile a credersi, ma per il rettore dell’Università di Sassari Gavino Mariotti, sono «amici con la A maiuscola». E «uomini veri, non quaraquaquà», da presentare perfino all’allora presidente della Regione Christian Solinas durante uno spuntino, poi probabilmente sfumato. Vi abbiamo raccontato questa incredibile vicenda, documentata da un’intercettazione telefonica effettuata dai carabinieri, attraverso l’inchiesta di Piero Loi di Indip. Un importante lavoro attraverso il quale – dagli oltre 56mila file che Indip ha potuto visionare e che raccontano l’attività investigativa della polizia giudiziaria nell’ambito dell’inchiesta Monte Nuovo – emergono quelli che Loi definisce come insospettabili contatti tra il mondo di sotto e i piani altissimi della società sarda, che vedono (fra i tanti) anche il rettore ed ex candidato del centrodestra a sindaco di Sassari Mariotti, indagato per abuso d’ufficio e soprattutto associazione di stampo mafioso.

Prima della pausa di ferragosto siamo usciti anche con un articolo a tema incendi, un argomento purtroppo calzante anche con la cronaca di questa estate. A parlarci del fuoco è stata la nostra Marta Serra, antropologa, studiosa di pratiche ancestrali dell’isola e curatrice della rubrica sull’esoterismo in Sardegna. Marta Serra ci racconta un’elemento che se da un lato – soprattutto d’estate – fa paura, dall’altra necessita di una nuova comprensione. Come scrive, il fuoco è uno degli elementi basilari per l’esistenza della vita stessa. Ha una simbologia universalmente riconosciuta e una connotazione ambigua, duale.

Di rientro dalla pausa di ferragosto spazio a Helis Blog con una preziosa intervista a tema turismo, turistificazione e Sardegna. Franciscu Pala ne ha parlato con Marco Sulis, tonarese di stanza a Cagliari, che dal 2012 con il suo tour operator Galusè porta la Sardegna nel mondo e il mondo in Sardegna. Tra le domande poste anche quella in merito a come si possa oggi proporre un modello di viaggio alternativo al turismo di massa? Secondo Marco Sulis “Ascoltando le esigenze e le inclinazioni personali di chi ci sceglie come meta per il suo tempo libero è possibile miscelare gli elementi dell’inestimabile patrimonio di risorse della nostra terra, proponendo – o per meglio dire suggerendo – soluzioni diverse rispetto all’aspettativa e all’immaginario collettivo che presuppone una visione stereotipata della Sardegna, tutta ed esclusivamente sabbia e mare.

Mercoledì invece la nostra Sara Brughitta ci ha raccontato l’asilo Tana nel bosco, un asilo all’aperto che rappresenta un connubio perfetto tra educazione, natura e comunità. Si trova nel cuore del parco Zinnuri a Bauladu, in provincia di Oristano, dove dal 2020, offre a bambini e bambine l’opportunità di imparare e crescere immersi nella natura, favorendo lo sviluppo di competenze sociali e ambientali. Sara Brughitta ha intervistato in merito Letizia Uras che ci raccontato la storia di un progetto che nel presente guarda a un futuro comunitario, attento e sostenibile. Le attività della Tana nel bosco si svolgono tra lentischi, olivastri, alberi di pero selvatico e querce. Come spiega Letizia Uras, bambini e bambine si trovano a stretto contatto con la natura, la conoscono e imparano da essa vivendola, facendo esperienza diretta.

Infine, ieri abbiamo chiuso le pubblicazioni di agosto con un articolo in collaborazione con TocTocSardegna. Matteo Cardia ci ha raccontato il progetto Costa Orientale Sarda, una realtà nata grazie a due grandi amori: per il territorio e per il calcio. Lo sport diventa un collante che unisce il territorio del Sarrabus e dell’ Ogliastra sotto gli stessi intenti: valorizzare la propria terra e gioire per i successi di una squadra che possano sentire propria. Come racconta Matteo Cardia, non si tratta di una scelta facile: ogliastra e sarrabus sono due territori molto ampi e articolati, dove i problemi di mobilità non mancano, ma la volontà di essere squadra supera ogni difficoltà.

E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola:

  • Sabato 31 agosto e domenica 1 settembre alle 19 a Casa Saddi a Pirri andrà in scena lo spettacolo “Viaggio nei 7 geni planetari” , di Lorenzo Mori, con Giorgia Lattuca e Vanessa Aroff Podda. Lo spettacolo mette in scena lo studio dei sette archetipi planetari che trae origine dalla Spagyria, un’arte medica antica che trova parte delle sue radici nel lavoro di Paracelso, medico, alchimista e astrologo svizzero del 1500. L’intuizione di Paracelso fu quella di studiare le energie che sottendono il mondo, e da cui partire per comprendersi e comprendere: sono 7 gli archetipi da lui individuati nei quali sono inscrivibili colori, frequenze, piante, comportamenti, attitudini, modi di pensare, malattie e parti del corpo. Lo spettacolo parlerà di come ogni essere umano sia dotato di un proprio “Cielo Interiore” costituito da una diversa mescolanza di questi sette elementi, grazie a cui ognuno assume caratteristiche uniche.
  •  Domenica 1° settembre a Budoni ci sarà invece il suggestivo evento “A piedi nudi”, un festival che si svolgerà nella pineta di Sant’Anna, un contesto unico che offrirà un’esperienza immersiva tra note, aria e vento. Tra gli ospiti del festival ci saranno Ghemon, Bianco, Clap!Clap!, e artisti che renderanno la serata indimenticabile, ma non solo: A piedi nudi nasce dalla volontà di creare connessioni e condivisione attraverso la Musica e varie attività da praticare immersi nella Natura, come lo yoga. Ci saranno spazi dedicati a questa disciplina ma anche alla lettura e in generale al relax. Trovate varie informazioni anche sui profili social del festival, non perdetevelo!
  • Fino a questo sabato 31 agosto ci sono poi i festeggiamenti per la 243esima edizione della Festa di Sant’Ignazio. Laconi celebra infatti il primo santo sardo, nonché una delle principali figure spirituali dell’Isola, nata proprio nel centro del Sarcidano. Ve lo suggeriamo per il valore storico ma anche perché, oltre l’ampio programma religioso e civile, l’appuntamento è occasione per visitare i numerosi luoghi di interesse del paese, a partire dalla casa natale del santo, divenuta negli anni destinazione di pellegrinaggio, al museo di Arte Sacra, passando per parco e castello Aymerich fino al Menhir Museum, per un imperdibile mix di storia, cultura e natura.
  • Questo fine settimana torna anche Florinas in Giallo, il un festival letterario dedicato al romanzo giallo e noir. Il paese della valle di Codrongianos fino a domenica 1 settembre si trasforma nella capitale della letteratura del mistero, attraverso un festival letterario (giunto ormai alla 15esima edizione) dedicato ad appassionanti racconti gialli e noir. Florinas ospita come sempre incontri con autori, tavole rotonde, reading e letture animate, concerti. Il tema dell’edizione 2024 è infatti ‘Confini e sconfinamenti‘, inteso sia come attenzione verso contaminazioni e tendenze che spingono il genere giallo oltre i propri codici, sia in senso socio-culturale. Trovate maggiori informazioni su ospiti e presentazioni sul sito www.florinasingiallo.it

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace


Le società energetiche minacciano il Consiglio regionale – INMR Sardegna #53

|

Barbara e Beatrice, le sorelle che hanno trasformato l’hotel Luxor Veg in un albergo vegano

|

Paolo Signorelli: le piante raccontano la storia dell’umanità

|

Felici da Matti: saponi ricavati da olio esausto per dare lavoro e creare un’economia etica – Calabria sarai Tu #4

|

L’agricoltura può contrastare lo spopolamento delle aree interne?

|

Sarotto Group: muri di riso, case a km0 e lotta al consumo di suolo

|

L’attivista Alham Hmaidan: “Per fermare il genocidio non basta riconoscere lo Stato di Palestina”

|

Rigeneration Green: educazione ambientale e attività fisica in natura per i più piccoli

string(8) "sardegna"