10 Feb 2023

Basta parlare di terremoto, comincia Sanremo! – #666

Scritto da: Francesco Bevilacqua
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Mentre il conto delle vittime non accenna ad arrestarsi e i media italiani hanno già cominciato a pensare a Sanremo dimenticando il terremoto, il Governo turco non allenta la presa sui territori abitati da minoranze, colpite contemporaneamente dal sisma e dalla repressione. Si avvicina il Carnevale e Scampia e Napoli tutta fremono, fra notizie belle e meno belle. In Inghilterra poi un carnevale sarà dedicato interamente a Julian Assange. Infine parliamo di una buona notizia proveniente dal nostro paese che riguarda la bonifica delle discariche illegali.

I numeri impressionanti solo immaginati un paio di giorni fa, quando abbiamo commentato per la prima volta il terribile terremoto di Turchia e Siria, si sono rivelati una drammatica realtà, anzi, le stime erano fin troppo ottimistiche. Ad oggi infatti si parla di un numero complessivo di vittime che ha superato le 17000, con più di 60000 feriti. Intanto l’ONU dichiara che gli aiuti di emergenza in Siria “non devono essere politicizzati”. 

Proprio ieri scrivevo il testo della newsletter che i nostri iscritti hanno ricevuto richiamando l’importanza di non sentirci corpi estranei alle notizie, ma di farci prendere da esse, sia fisicamente che emotivamente. Stamattina ho trovato uno scritto di Tonio Dall’Olio – presbitero e attivista per la nonviolenza con cui ho avuto la fortuna di condividere un viaggio in Ucraina – che sono sulla stessa lunghezza dei miei pensieri e, anzi, vanno anche oltre, rilevando un aspetto davvero angosciante.

“Sfogliando le homepage dei quotidiani online di questa mattina – scrive Dall’Olio – mi accorgo che ormai il Festival ha soppiantato il terremoto. La tragedia immane di quell’angolo popoloso di Siria e Turchia è scivolato in fondo. Al sisma che fa tremare la terra e le case, segue quello che scuote le parole e poi le fa cadere come lacrime inutili verso le pagine interne. Mi dico che forse non si può fare diversamente ma non riesco a rassegnarmi alla logica del “the show must go on” e che la notiziabilità sia data dal dibattito e dalla simpatia che le notizie riescono a sviluppare e non dall’emergenza umana che rivelano. E sì, perché mentre lo sciame sismico si dirada, non si placa affatto il dolore di chi ha perso le persone più care e non termina il dramma di chi è rimasto senza casa e senza un rifugio sotto zero per strada. E allora mi piacerebbe che ogni testata scegliesse un corrispondente tra i responsabili di una struttura di aiuti umanitari o una persona affidabile di una delle città terremotate per continuare a monitorare quotidianamente e, almeno per un anno, il dramma e le speranze. Un box fisso come fosse una rubrica in cui si dica quel che avviene dopo, quando le fotoelettriche dell’informazione si spengono e le luci dell’Ariston di turno luccicano”. 

È invece Pressenza a rilanciare la drammatica notizia che, nonostante questa tragedia senza precedenti, non si fermino le ostilità da parte dello stesso Governo turco sulle minoranze perseguitate. “Intorno a mezzanotte, la Turchia ha attaccato l’area di Tal Rifaat colpita dal terremoto. Gli sfollati curdi della regione di Afrin hanno trovato rifugio nell’area a nord di Aleppo”, riporta un corrispondente dell’Associazione per i Popoli Minacciati. Non va infatti dimenticato che il curdistan turco è da anni sotto stress, con limitazioni agli spostamenti ed embarghi sui beni di prima necessità e questo non sta facendo altro che aggravare ulteriormente la crisi scatenata dal terremoto. 

È un momento di grande fermento a Napoli, in particolare a Scampia, dove nel giro di pochi giorni stanno succedendo tante cose, alcune belle e alcune un po’ meno. Partiamo dalle prime: domenica 19 si celebreranno gli eventi del 41° Carnevale di Scampia, che come ogni anno sarà un momento di espressione e aggregazione della miriade di associazioni e realtà che durante tutto l’anno animano la periferia napoletana. Quello di Scampia è solo uno dei tanti carnevali sociali che si tengono a Napoli, il cui programma si snoda da giovedì 16 a martedì 21 febbraio, partendo da Pianura fino Soccavo e Quartieri Spagnoli. 

Il titolo di quest’anno è “A CHE TITOLO? ovverossia TITOLI, titoletti e sottotitoli” e richiama con forza la situazione paradossale che il GRIDAS sta vivendo. Martedì scorso si è tenuta l’udienza del processo d’appello per il procedimento di sfratto a carico dell’associazione di Scampia. Una situazione paradossale che trovate descritta nel dettaglio nell’articolo linkato qui sotto. Ho sentito Martina Pignataro del GRIDAS, che ha sottolineato come «da parte del Comune tutto tace. Avevano detto a ottobre che fino al 7 febbraio ci sarebbe stato tempo e che sarebbe stato avviato il tavolo tecnico con l’Acer; a luglio avevano annunciato a mezzo stampa di aver risolto la questione e individuato l’immobile per la permuta, ma sappiamo che non ci sono stati incontri e non hanno risolto proprio nulla”.

Eppure altri due avvenimenti lieti si sono verificati martedì 7: il primo è il compleanno di Mirella La Magna, cofondatrice del GRIDAS e attuale Presidente Responsabile, oltre che figura chiave nel rilancio di Scampia. Il secondo è la ristampa di L’utopia per le strade, testo storico di Felice Pignataro – compagno di Mirella, oggi scomparso –, autoprodotto nel 1998 grazie a una campagna popolare e oggi rieditato da Marotta&Cafiero editori. 

Sempre a proposito di carnevale, Pressenza riporta una notizia della New Carnival Company dell’Isola di Wight, in Gran Bretagna, che ha deciso di portare in scena Julian Assange. Domani, sabato 11 febbraio, si terrà infatti a Londra un carnevale notturno promosso da Don’t Extradite Assange, la campagna britannica per la liberazione di Julian Assange, reduce dell’evento di ottobre che ha visto una catena umana di centinaia di persone circondare il parlamento britannico. Luci, costumi, oggetti di scena e performance artistiche avranno tutti un messaggio di libertà e solidarietà per il fondatore di WikiLeaks.

Un’interessante approfondimento dell’indipendente rileva come dal 2017 a oggi sia stato bonificato ben l’85% delle discariche abusive note presenti in Italia, ovvero 69 siti su 81. Fra i vari casi virtuosi c’è quello della discarica di Lesina, in Puglia, che è stata bonificata e posta sotto monitoraggio e verrà riqualificata con la piantumazione di un bosco che sarà messo a disposizione della comunità. 

Oltre a essere una buona notizia dal punto di vista ambientale, lo è anche da quello economico, poiché questo intervento ha consentito all’Italia di risparmiare sanzioni per circa 80 milioni di euro da parte dell’Unione Europea. In questo il nostro paese deteneva un inquietante primato, poiché nel 2022 era tra i primi dieci Paesi per numero di procedure di infrazione, con un numero complessivo di 117 provvedimenti a carico.

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