Abbiamo davvero troppe cose su cui dobbiamo aggiornarci, quindi quella di oggi sarà una di quelle puntate fitte fitte in cui parliamo di un sacco di argomenti, senza approfondire troppo.
L’ESTRADIZIONE DI ASSANGE
Partiamo da quella che a mio avviso è la notizia più importante, e fra le più drammatiche, di questi giorni. La ministra dell’Interno britannica, Priti Patel, ha ordinato l’estrazione negli Stati Uniti di Julian Assange. Un via libera che suona molto come una condanna, perché negli Usa rischia di scontare una pesantissima condanna, addirittura fino a 175 anni. Per gli Usa,
Assange sarebbe processabile per spionaggio, ai sensi dell’Espionage Act, per aver contribuito a diffondere, tramite la piattaforma online Wikileaks, documenti riservati tra i quali alcuni contenenti informazioni su crimini di guerra commessi dalla forze americane in Iraq e Afghanistan. Un processo ed una condanna, che ad oggi sembra quasi certa, che suonano un po’ come una vendetta.
Così come è paradossale tutta la vicenda, con Assage che si trova attualmente nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, dove è rinchiuso ormai da tre anni dopo l’arresto per un mandato di cattura internazionale emesso dagli Stati Uniti, nonostante non sia ancora stato condannato per alcun crimine. Precedentemente era rimasto confinato per sette anni nell’ambasciata ecuadoriana a cui aveva richiesto asilo politico.
Il fondatore australiano di Wikileaks, che compirà 51 anni il 3 luglio, non verrà comunque consegnato agli Stati Uniti immediatamente, riporta Ansa. Ha ancora 14 giorni di tempo per tentare un ultimo appello, contro l’adeguatezza del provvedimento ministeriale, di fronte alla giustizia britannica; e, nel caso di un rigetto (considerato pressoché scontato), di provare a rivolgersi pure alla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo, organismo che fa capo al Consiglio d’Europa di cui il Regno Unito fa tuttora parte.
In Europa, intanto, si moltiplicano le iniziative. Mi fa particolarmente piacere vedere che anche un organo istituzionale come la Federazione nazionale della Stampa italiana ospiterà domani la presentazione dell’appello contro l’estradizione negli Stati Uniti di Julian Assange, promosso dal premio Nobel per la Pace Adolfo Pérez Esquivel.
Mentre in Francia due giorni fa, alla vigilia del secondo turno delle votazioni parlamentari Jean Luc Mélenchon, leader della sinistra radicale e ecologista, ha detto che se diventerà primo ministro “Assange avrà la cittadinanza francese e sarà decorato per i servizi dati alla Francia”.
Vediamo. Se l’estradizione non sarà fermata, uno dei simboli del giornalismo libero in occidente, rischia di crollare. Un dramma umano che si sta già consumando, a cui si aggiunge il dramma per tutto ciò che assange rappresenta. Fra l’altro in un momento in cui l’occidente avrebbe solo da guadagnare nel mostrarsi libero e tollerante. Ma al momento – perlomeno i governi di Usa e Regno unito – sembrano invece essere più interessati a giocare una partita muscolare, che quella legata alla visione del mondo con la Russia. Poche ore dopo la notizia del via libera all’estradizione, a fare il paio in maniera inquietante con questa notizia, arrivava la dichiarazione del capo dell’esercito inglese, il generale Sanders, che diceva che l’Europa deve essere pronta a combattere e sconfiggere militarmente la Russia. Mentre qualche ora prima L’ex premier ed ex presidente russo, ora vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, Dmitri Medvedev, che sembra spararle grosse per rientrare nelle grazie di Putin, doceva che l’Ue potrebbe sparire prima che l’Ucraina vi entri a farne parte. Staremo a vedere, intanto per tornare sul caso Assange vi segnalo qualche iniziativa interessante fra le Fonti e articoli.
LE ELEZIONI PARLAMENTARI IN FRANCIA
Abbiamo nominato Mélenchon, e allora diamo un’occhiata a come sono andate le elezioni, visto che ieri si è votato per il secondo turno per rinnovare il parlamento transalpino. La notizia principale è il tracollo del partito di Macron, Ensemble, che ottiene sì più seggi di tutti e resta il primo partito, ma è molto lontano dall’avere la maggioranza assoluta dei seggi che gli permetterebbe di governare.
Vince Jean-Luc Mélenchon, che tallona la maggioranza presidenziale. Stravince, scrive l’Ansa, Marine Le Pen, che contro ogni aspettativa e senza neppure fare campagna elettorale decuplica il numero dei deputati all’Assemblée Nationale.
Per Macron si profila una situazione complicata, con un parlamento difficilmente governabile. La forza più “moderata” con la quale il governo potrebbe negoziare è la destra dei Républicains. Ma un’alleanza con loro avrebbe numeri davvero risicati e inoltre c’è da capire che tipo di accordo di governo potrebbero stringere. L’altra opzione è che Macron prenda atto dell’ingovernabilità. E quindi, presumibilmente, si torni a votare.
PO’ IN SECCA
Torniamo a parlare di clima. Perché abbiamo enormi problemi di acqua dalle nostre parti. Secondo l’ultimo bollettino dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici dell’Autorità di bacino distrettuale del Po, il più grande fiume italiano sta attraversando «la peggior crisi da 70 anni ad oggi». Con l’eccezione di Piacenza, scrive il Post, in tutti i punti del Po in cui si misura il livello del fiume le portate sono ampiamente sotto le medie di giugno e il cuneo salino, cioè il punto in cui l’acqua salata del mare Adriatico è risalita nella pianura, è arrivato a 20 chilometri dalla costa.
In 80 comuni della provincia di Torino e 25 della provincia di Bergamo le forniture d’acqua nelle case potrebbero essere razionate, per il momento solo durante la notte, per far fronte alle conseguenze della siccità nella Pianura Padana. L’inverno incredibilmente privo di piogge, le piogge primaverili moderate, che non hanno compensato la stagione secca precedente e ora l’arrivo delle temperature torride hanno fatto scattare l’allarme in tutta Italia, ma con la situazione che sembra davvero grave in particolare nel bacino del Po.
ONDATE DI CALORE (BLACK OUT E CONDIZIONATORI)
Fra l’altro, dato che le crisi non vengono mai da sole, ma a grappoli, le ondate di forte calore di questi giorni hanno causato un sovraconsumo di energia, per via dei condizionatori, che a sua volta ha causato diversi blackout in serie fra Torino e Milano.
DI MAIO FUORI DAL M5S?
Ieri Domani ha pubblicato un articolo dal titolo “Guerra civile nel Movimento, Conte prepara l’espulsione di Di Maio”. È vero? Non è vero? Due recenti interviste, una di Riccardo Ricciardi a La Repubblica e l’altra a Michele Gubitosa a La Stampa hanno messo in luce la gravità della spaccatura interna: Secondo i due Di Maio avrebbe pianificato la sua uscita da tempo, e sono in molti dentro al Movimento che vorrebbero vederlo fuori.
La spaccatura va avanti da mesi, ma si p acuita con l’ultima uscita di Di Maio che due giorni fa si è ufficialmente dissociato dalla bozza di risoluzione di alcuni senatori 5 stelle che chiedeva lo stop all’invio di altre armi in Ucraina. “Una parte del Movimento mette a rischio la sicurezza dell’Italia”, ha dichiarato da Di Maio da Gaeta. Ancora non c’è niente di ufficiale, almeno per quanto riguarda le decisioni, ma sembra che qualcosa di grosso bolla in pentola.
Va bene, direi che per oggi ci fermiamo qui. Mi sono rimaste altre notizie importanti da smaltire, tipo il prolungamento dell’obbligo di mascherine sui mezzi pubblici, l’approvazione della legge Cartabria, la morte del primo paziente con suicidio assistito e la ripubblicizzazione di autostrade. Ma facciamo domani.
FONTI E ARTICOLI
#Assange
Ansa – Assange: la Gran Bretagna ordina l’estradizione negli Usa
il manifesto – Contro l’estradizione negli Stati Uniti di Julian Assange, il 21 giugno iniziativa in Fnsi
#parlamentari francesi
Ansa – Macron perde la maggioranza assoluta, boom di Le Pen
#M5S
il Fatto Quotidiano – Armi all’Ucraina, i vertici M5s si riuniscono dopo lo strappo con Di Maio. I vice di Conte: “È diventato un corpo estraneo a noi”
#autostrade
L’Essenziale – Le autostrade tornano pubbliche
#crisi idrica
il Fatto Quotidiano – Siccità, dalla rete colabrodo ai consumi eccessivi: la scienza aveva previsto la crisi idrica almeno 10 anni fa. Ma l’Italia continua a investire la metà della media Ue https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/06/17/siccita-la-scienza-aveva-previsto-la-crisi-idrica-almeno-10-anni-fa-ma-litalia-continua-a-investire-la-meta-della-media-ue/6630006/
il Post – Il Po a secco
#Ucraina
Nova News – Il generale britannico Sanders: “Prepariamoci a combattere contro la Russia nella Terza guerra mondiale”
Ansa – Medvedev, Ue potrebbe sparire prima che vi entri l’Ucraina
#suicidio assistito
Ansa – E’ morto Mario, primo caso di suicidio assistito in Italia
#legge Cartabria
Ansa – Il Senato dice sì a Cartabia, la riforma del Csm è legge
#elezioni
il Post – Le stranissime elezioni a Castelguidone
#scuola
Orizzonte Scuola – Concorso scuola, il teorico delle intelligenze multiple Gardner scrive a Bianchi: “Avete sbagliato il quiz sulla mia teoria”. Dal Ministero nessuna risposta