15 Mar 2024

Asili nido: sono ancora pochi – INMR Sardegna #22

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Oggi parliamo di lingua sarda insieme a Luigi Bussu, che con Indip ha scritto un’inchiesta sul calo dei fondi per le scuole e su una certificazione linguistica che al momento è ancora un miraggio. Prima però vi racconteremo che cosa è successo nell’Isola questa settimana, soffermandoci su quattro temi: l’artigianato in aumento, il no del comune di Oristano al deposito di scorie nucleari, i disturbi alimentari e infine, i tagli del governo che pesano sugli asili della Sardegna. Vi parleremo poi degli articoli della settimana su Sardegna che cambia e in chiusura, come sempre, festival e eventi in arrivo per il weekend.

Sempre più artigiani sardi: in Sardegna ci sono ben 34.350 imprese, con un +1% sul 2022. Sull’Isola tra l’altro gli oltre 80 mila addetti che operano nelle realtà artigiane rappresentano il 20,7% del numero totale di occupati sul territorio. Sono numeri che, secondo i dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, pongono l’Isola al secondo posto in Italia per crescita di questo comparto: il saldo rispetto al 2022 è di +387 imprese. Una crescita importante delle imprese artigiane testimoniato da uno studio si focalizza anche sulle questioni di genere: sempre secondo i dati di Confartigianato le imprese sarde gestite da donne sono poco più di un’impresa su cinque. Anche in questo caso, il trend è in positivo: il numero di imprese sarde gestite da imprenditrici registra un +1,1%. In generale quindi possiamo dire che l’artigianato in Sardegna si conferma essere uno dei pilastri dell’isola, espressione delle identità che rendono unica la nostra terra: ne siamo più che orgogliosi.

In settimana il Consiglio comunale di Oristano ha approvato all’unanimità un ordine del giorno contro ogni ipotesi di realizzazione del deposito nazionale di scorie nucleari in Sardegna. Il documento ribadisce la denuclearizzazione del territorio comunale di Oristano e l’assoluto divieto, di stoccaggio e transito, anche temporaneo, di scorie nucleari; riafferma poi la “totale contrarietà all’individuazione della Sardegna quale sede di siti per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi”; condivide la “battaglia delle comunità di Albagiara, Assolo e Usellus e del sud Sardegna contro il deposito di scorie nucleari”. Attraverso l’ordine del giorno si è poi dato mandato al sindaco per esercitare e favorire ogni aziona utile a rappresentare in qualunque sede la deliberazione del consiglio comunale e per promuovere l’unità delle forze politiche e sociali del territorio oristanese. Della questione scorie nucleari come Sardegna che Cambia ce ne siamo occupati qualche mese fa, con un’intervista al comitato in lotta nel Sarcidano che trovate qua tra le fonti della rassegna. Con la pubblicazione della Carta nazionale delle aree idonee al deposito nazionale delle scorie nucleari era infatti arrivata anche la notizia dell’individuazione di otto aree ritenute idonee in Sardegna. La protesta prosegue e va avanti, noi di Sardegna che cambia continueremo a stare al fianco di chi lotta per la propria autodeterminazione.

Oggi è la giornata per la lotta ai disturbi alimentari. A Domusnovas nella comunità lo Specchio – struttura di eccellenza unica in Italia nella quale si curano minori e adulti affetti contemporaneamente da doppia patologia, dipendenza patologica e disturbo dell’alimentazione e della nutrizione – con il patrocinio del comune è stata organizzata la giornata del fiocchetto lilla, simbolo dei disturbi alimentari. A Oristano, invece, la Asl ha inaugurato un nuovo ambulatorio dedicato ai disturbi alimentari con una equipe multidisciplinare composta da operatori dedicati alla gestione del disagio del comportamento alimentare. Non abbiamo un dato specifico sulla Sardegna, ma sappiamo che in Italia sono tre milioni e mezzo le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare, che corrispondono al 5% della popolazione italiana. Nonostante l’alto tasso, l’attesa media per essere presi in carico dal Servizio Sanitario Nazionale è dai 3 ai 6 mesi: il problema è che sì, dai disturbi del comportamento alimentare si guarisce, ma se la patologia è presa in tempo e se si viene curati. Sennò, di mancato accesso alla cura quando si parla di disturbi alimentari, si può anche morire. Per questo oggi, in occasione della Giornata del Fiocchetto Lilla, e per tutto il mese di marzo, la rete Food For Mind (che è la più importante rete diffusa per la cura dei disturbi alimentari) , apre le porte permettendo ai cittadini di accedere liberamente e gratuitamente presso tutte le sedi, al fine di avere una diagnosi corretta e consigli rapidi ed efficaci per rivolgersi a tutte le istituzioni preposte sul territorio. Lo scopo è favorire una presa in carico rapida ed efficace. In Sardegna i centri Food For Mind si trovano a Cagliari, in viale Regina Margherita 56, e a Sassari, in via Alghero 6. Non dimentichiamoci di avere cura di noi, ogni giorno.

Dalla mappa aggiornata delle strutture finanziate dal Pnrr pubblicata dal Sole 24 ore e della piattaforma di monitoraggio civico Monithon, emerge che sono solo 81 i Comuni sardi che hanno visto finanziati i propri progetti per la realizzazione o la ristrutturazione di asili nido. Gli altri 296, almeno per ora, sono a secco: nessun progetto per migliorare le condizioni degli stabili in cui ospitare i piccoli compaesani o per costruirne di nuovi. Sono dati che riflettono i recenti tagli effettuati dal governo: il target Pnrr al 2025 passa infatti da 264.000 a circa 150.000 nuovi posti negli asili. Chi non è compreso nell’elenco dei beneficiari dei finanziamenti potrebbe entrarci in una fase successiva, è vero, ma resta il dato di fatto di una coperta che si è un po’ ristretta. Peccato perché troppo spesso ci si dimentica del benessere di bambini, bambine e delle loro famiglie, ed è un controsenso sia – guardando alla nostra isola – se si pensa a fenomeni come lo spopolamento, che caratterizzano alcune zone anche in virtù della mancanza di servizi essenziali per le famiglie come gli asili. Ma lo è anche se si guarda all’insistenza del governo contro la denatalità: non si può chiedere di fare più figli senza pensare a come supportare le famiglie e alleggerire il sovraccarico familiare. C’è da dire però che il Governo ha chiarito che il taglio «sarà comunque recuperato mediante nuovi avvisi e decreti di riparto, tuttora in corso, per continuare a investire in questo settore strategico». La speranza è che questo accada il prima possibile.



Sardegna che cambia è il 7° portale regionale aperto da Italia che cambia. Nella rassegna stampa settimanale, oltre alle principali notizie raccontiamo gli articoli usciti sul portale sardo.

Primo articolo della settimana, l’inchiesta di Luigi Bussu sulla situazione della lingua sarda. Negli ultimi cinque anni infatti la Regione non ha fatto altro che distribuire sovvenzioni per concorsi di scrittura o poesia, ristampe di libri, programmi televisivi o articoli giornalistici: i soliti interventi che, per quanto utili, non risolvono i problemi di un’idioma dal futuro incerto. Tra l’altro, le politiche sono state davvero poche anche per una legislatura a trazione sardista, così poco che Luigi Bussu parla appunto di sardisti senza sardo. Neanche l’ombra poi dell’attivazione della Consulta incaricata di elaborare un sardo standard e il coordinamento degli sportelli linguistici: nonostante sia prevista da una legge regionale, in merito ancora non si sa nulla, di conseguenza il coordinamento degli sportelli resta una chimera e negli istituti scolastici la situazione è catastrofica. Se si parla di certificazione poi, senza uno standard, quest’ultima diventa un miraggio irraggiungibile.

Secondo articolo della settimana di Sardegna che cambia parla invece di bracconaggio, una piaga in molte zone dell’Isola. Attraverso una nota, il WWF ha comunicato la rimozione di oltre 100 trappole nella zona del sud Sardegna: il fenomeno nell’Isola è in diminuzione ma il Sulcis meridionale resta uno dei sette black-spot del Piano nazionale anti bracconaggio. Nonostante il maltempo, l’attività dei volontari nell’area ha consentito la rimozione delle trappole, soprattutto i cosiddetti lacci: cappi realizzati con fili metallici, piazzati nella fitta vegetazione in luoghi di transito della fauna selvatica e destinati a catturare cinghiali e cervi, condannati a ore di atroci sofferenze. Questi strumenti sono particolarmente dannosi per qualsiasi specie, non solo selvatica, come le volpi o i rari gatti selvatici, ma anche per quelle domestiche, come le capre o i cani. Questi mezzi di cattura oltre ad essere illegali non sono selettivi e di conseguenza a farne le spese sono anche numerose altre specie come pettirossi, fringuelli, occhiocotti, merli e addirittura rapaci.

Nel terzo articolo della settimana abbiamo parlato di Tyrrhenian Link, la grande opera che minaccia la Sardegna. Sono tre le parole che negli ultimi mesi stanno balzando maggiormente alle cronache sarde: transizione ecologica, assalto eolico e Tyrrhenian Link. Quest’ultimo consisterà in un’infrastruttura che collegherà la Sardegna con la Sicilia tramite un cavo sottomarino ad alta tensione, con un progetto strettamente legato al fenomeno del cosiddetto assalto eolico: il cavo sarà infatti funzionale al trasporto di energia elettrica nella penisola italiana, un’infrastruttura necessaria quindi anche per garantire mercato al surplus di energia che verrà prodotto dai nuovi parchi eolici rispetto al fabbisogno isolano. Ma c’è chi dice no, primo fra tutti il Comitato di difesa del territorio – No Tyrrhenian Link. In settimana siamo usciti con un articolo che spiega in che cosa consiste il progetto e ricostruisce attraverso delibere e documenti istituzionali le azioni di Terna S.p.A. in Sardegna. Continueremo però a seguire la questione No Tyrrhenian Link e le lotte dei comitati, quindi date un’occhiata al nostro giornale anche settimana prossima.

Ieri abbiamo chiuso la Settimana di Sardegna che cambia con un’intervista della nostra Alessandra Ghiani a Maurizio Musio, dipendente pubblico che a Serrenti ha dato il via alla rivoluzione. Casa dell’energia, Sistema Energetico Intelligente e Smart city: nel piccolo Comune del Medio Campidano la transizione energetica è diventata una necessità che la comunità ha scelto di abbracciare e portare avanti insieme, a partire dall’iniziativa di Maurizio. Nell’intervista è lui a raccontare il lavoro portato avanti in sinergia con Comune e cittadinanza, per un futuro fatto di consapevolezza, sostenibilità e cura, del presente e di chi verrà.

E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola.

Fino al 5 maggio 2024 il Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile Sarda – MURATS – e il Comune di Samugheo presentano la mostra “Atto di Dolore” che, insieme al riallestimento della collezione storica, intende offrire ai visitatori un articolato percorso espositivo dedicato alla figura della donna. La mostra curata da Anna Rita Punzo è una rievocazione di nomi e gesta passate, veicolate attraverso i manufatti tessili della collezione storica del museo.

La Fabbrica delle Gazzose di Mogoro ospita poi il 17 marzo lo spettacolo “Grazia Deledda tra fantasia e realtà”, per la regia di Enzo Parodo. Uno spettacolo che parte dai racconti meno conosciuti della scrittrice nuorese, pubblicati perlopiù sui quotidiani dell’epoca. Le storie, i sentimenti, l’etica, le tradizioni che emergono da questi racconti, presentano poi una straordinaria aderenza alle realtà contemporanee, come spaccati di vita e contesti che a distanza di cent’anni ancora resistono.

L’8 marzo è andato ma le tematiche della giornata come abbiamo visto restano forti anche per questo fine settimana: il 16 marzo allo Spazio e Movimento a Cagliari la programmazione sarà dedicata alla ricerca artistica femminile di Maria Francesca Angius con “Case sospese nel tempo”, mostra personale dell’artista a cura della storica dell’arte Ivana Salis. Troverete una selezione di opere inedite realizzate su diversi supporti, frutto della più recente ricerca dell’artista quartese che da alcuni anni indaga le molteplici possibilità espressive del linguaggio grafico, focalizzandosi sul disegno a china.

Una delle eccellenze agroalimentari del Medio e Basso Campidano torna a essere protagonista di un appuntamento imperdibile: fino a domenica 17 marzo, Samassi ospita la 34esima edizione della Sagra del Carciofo, una manifestazione che vanta il riconoscimento di ‘sagra di qualità’, conferito dall’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia per l’attività di promozione e tutela delle tipicità locali e del territorio. Tra gli eventi correlati alla sagra c’è anche una storica manifestazione sportiva, che torna per la 43^ edizione: la Marcialonga del Carciofo. L’iniziativa, curata dalla ASD Atletica Mariano Scano, si svolge domenica 17 con due appuntamenti: alle 10, la gara sportiva FIDAL, con percorso a giro unico di 9 chilometri tra i campi coltivati a carciofo. Alle 11.15 invece prende il via la camminata libera non competitiva su giro unico di 2,5 chilometri. Non perdetevela!

Sempre Domenica 17 marzo riparte anche Primavera in Marmilla, la manifestazione che permette di scoprire natura, gusto e cultura della splendida regione storica nel centro-sud della Sardegna. Prima tappa a Turri, in occasione dell’evento Turri Produce con le tipiche case a corte campidanesi, i giardini visitabili durante tutta la giornata, gli spettacoli di musica itinerante e tanto altro. 

Vi segnaliamo infine che per domani mattina, 16 marzo, l’Assessorato Turismo Ambiente Bitti del Comune di Bitti organizza, in collaborazione con associazioni e cittadini, una giornata ecologica per ripulire alcune aree del territorio comunale. Se siete nella zona fateci un salto: prendersi cura dell’ambiente, fa bene!

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