6 Dic 2024

Con l’approvazione del ddl l’Isola indica le aree idonee per le rinnovabili – INMR Sardegna #56

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Oggi ci soffermiamo in apertura sul voto finale sul disegno di legge sulle aree idonee e non idonee, la Sardegna è infatti la prima regione a dotarsi di una disciplina organica in materia di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, vedremo un po’ di cosa si tratta. Parliamo poi di siccità perché la crisi in Sardegna è senza fine con un calo della percentuale degli invasi del 10%. Sempre nella parte di cronaca ci soffermiamo anche sul tema della sanità perché anche in questo caso, la situazione emergenziale prosegue con i comitati che chiedono commissari straordinari per salvare le ASL, nuove mobilitazioni ma anche novità che provano a superare le conseguenze della malasanità, come il bonus erogato dalla Regione Sardegna per la povertà sanitaria, ovvero per contrastare le tante, troppe persone che rinunciano alle cure per motivi economici. Infine parliamo di prodotti agroalimentari certificati, perché la Sardegna è la prima regione del Sud: in un anno questo settore nell’isola è cresciuto del 10%.

Nella seconda parte della rassegna come sempre vi racconteremo invece gli articoli della settimana su Sardegna che cambia, e poi in chiusura gli eventi in arrivo per il weekend.

La Sardegna indica le aree idonee per rinnovabili, ed è così la prima regione in Italia a recepire il decreto del Mase sulle aree idonee. I consiglieri regionali hanno approvato il ddl con 35 voti favorevoli della maggioranza di campo progressista guidata dalla presidente Alessandra Todde, contraria invece tutta l’opposizione con 14 no. Come riporta ansa dopo circa 70 giorni dall’ingresso in commissione e due settimane di discussione in Aula, la Regione mette un primo punto dopo molti mesi di forti polemiche, proteste e di picchetti soprattutto da parte dei comitati territoriali pro Pratobello ’24, che si battono contro la speculazione energetica. “E’ la prima legge d’Italia sulle aree idonee – ha sottolineato la governatrice Todde in Aula -, per una volta non siamo fanalino di coda, ma possiamo far vedere agli altri come si fa a pianificare il territorio. Questa legge ci dà finalmente delle regole – ha aggiunto -, la possibilità di dire a chi arriva dove si possono o meno installare impianti, e dire che ci sono dei territori che non si possono violentare, perché hanno beni culturali, foreste e un paesaggio che non vogliamo siano toccati, perché questa è la volontà dei sardi. Ribadiamo che noi vogliamo fare la transizione energetica, che non siamo quelli dei no, ma quelli che vogliono dare delle regole”. Secondo quanto prospettato dalla Giunta, con questa legge il 98% del territorio dell’isola rientra fra le aree non idonee, e i nuovi impianti, compresi quelli in corso di autorizzazione, potranno essere realizzati solo se ricadenti nel 2% di aree indicate come idonee. 
Come riporta Sardinia Post, la legge introduce criteri stringenti. Gli impianti di media taglia, ad esempio, potranno essere collocati solo in aree dismesse come vecchie discariche, zone industriali di interesse regionale o miniere in disuso. Per il fotovoltaico, sono ammesse anche installazioni sui tetti di edifici pubblici e privati, o in prossimità di porti e aeroporti, ma con l’esclusione degli approdi turistici. Un altro elemento centrale del disegno di legge riguarda gli incentivi economici per favorire lo sviluppo delle comunità energetiche e l’autoconsumo. A partire dal 2025, verrà istituito un fondo regionale con una dotazione complessiva di 678 milioni di euro fino al 2030, destinati all’installazione di impianti fotovoltaici e all’accumulo di energia, sia attraverso sovvenzioni a fondo perduto che strumenti finanziari, con l’obiettivo di rendere l’autoconsumo una pratica sempre più diffusa.
La legge prevede comunque che i Comuni possano richiedere deroghe per la realizzazione di impianti anche in aree considerate non idonee. Per farlo, dovranno però rispettare criteri stringenti legati alla tutela del paesaggio e delle attività agricole, e coinvolgere la comunità attraverso un dibattito pubblico prima di avviare qualsiasi progetto.
Con l’entrata in vigore della legge, viene ovviamente abrogata la cosiddetta moratoria di 18 mesi che bloccava la costruzione di nuovi impianti.
Se però da parte del campo largo la soddisfazione in merito all’approvazione del ddl è tanta, le contestazioni anche in merito non si placano. Abbiamo chiesto alla nostra Marta Serra che fa parte anche dei comitati per la Pratobello ’24 di dirci che cosa ne pensano dell’approvazione del ddl.

Parliamo ancora di siccità perché nell’Isola l’emergenza non finisce. Gli invasi sono pieni al 39% e rispetto all’anno scorso c’è un calo del 10%. Il rapporto al 30 novembre fotografa uno scenario sempre più preoccupante, con una diminuzione costante dei volumi: nonostante novembre sia tradizionalmente un mese piovoso, la crisi climatica ha messo in discussione anche questo aspetto. Tra gli invasi monitorati, alcuni presentano dati sempre più preoccupanti. Su tutti Maccheronis (Posada) dove i numeri e le percentuali parlano da soli: la percentuale di riempimento è infatti al 14,42%, tra i più critici della regione, con un volume invasato drammaticamente basso rispetto alla capacità. La terra quindi continua a soffrire, e noi con lei. In settimana anche il mondo pastorale sardo ha sottolineato ai microfoni di Radiolina, attraverso la voce dell’allevatore di Orune Nanneddu Sanna, di affrontare difficoltà sempre più gravi, dettate anche dalla siccità. “In molte zone, incluso il mio paese – ha dichiarato Sanna – non piove da oltre un anno. Gli ovili sono rimasti senza acqua, e molti allevatori sono stati costretti ad acquistare acqua per il bestiame“ ha dichiarato Sanna.
Una crisi che non risparmia nessuno, dal territorio alle comunità che lo abitano, e che impone a tutti una riflessione urgente: quanto tempo ci resta per invertire la rotta?

Anche rispetto al tema della salute le proteste in merito alle varie situazioni di malasanità proseguono senza sosta. La carenza di medici di base, le interminabili liste d’attesa e il mancato rispetto dei livelli essenziali di assistenza mettono in ginocchio il sistema sanitario e l’intera regione. Come riporta Cronache Nuoresi, il Coordinamento dei Comitati Sardi per la Sanità pubblica ha lanciato un grido d’allarme e proposto una soluzione drastica ovvero la nomina di commissari straordinari per ciascuna ASL. Per i comitati la loro nomina avrebbe il compito di riportare direttamente all’assessore, garantendo quindi una linea di comunicazione diretta, un monitoraggio costante delle attività e favorendo la territorialità delle prestazioni. La nomina dei commissari straordinari potrebbe quindi rappresentare una svolta necessaria per rilanciare la sanità e garantire un servizio pubblico, nonché l’accesso a un diritto fondamentale come quello alle cure, efficiente e di qualità. Nel frattempo, su proposta dell’assessora del lavoro Desirè Manca, di concerto con l’assessore alla sanità Armando Bartolazzi, la Giunta ha approvato la misura “Buoni servizi sanitari”, finalizzata a contrastare il fenomeno della cosiddetta povertà sanitaria, che si traduce nella rinuncia alle cure sia per cause legate ai tempi di attesa, troppo lunghi, sia ai costi elevati delle prestazioni. La misura solidale, in questa fase sperimentale, è dedicata a soggetti appartenenti a nuclei familiari con un ISEE al di sotto o pari a 10 mila euro.
Tra proposte, iniziative e misure straordinarie, la sanità sarda si trova quindi a un bivio: agire subito per ridare dignità e accesso alle cure o rischiare di vedere un diritto fondamentale scivolare sempre più lontano dai sardi e dalle sarde.

Formaggi, vini e altri prodotti agroalimentari certificati. La Sardegna è la regione che nel 2023 è cresciuta di più nel Sud e nelle Isole per quanto riguarda i prodotti agroalimentari certificati: in un anno infatti l’incremento è stato del 19% rispetto all’anno precedente. Il dato arriva dal ventiduesimo rapporto Ismea-Qualività sulle produzioni Dop – denominazione d’origine protetta – Igp – indicazione geografica protetta – e Stg – specialità tradizionale garantita. Come riportato dalla Rai, per quanto riguarda i volumi, l’Isola è al nono posto in Italia, con 682 milioni di euro. Se si considera solamente il cibo, la Sardegna è addirittura quarta in posizione, con 539 milioni di euro. Su questo risultato incidono sicuramente i risultati del Pecorino Romano, prodotto lattiero-caseario principe nel panorama isolano. Più contenuto il successo dei vini sardi, in questo caso la graduatoria si ferma all’undicesimo posto. Un risultato che potenzialmente dimostra quanto puntare sui prodotti locali e sulle eccellenze dell’Isola sia la strada giusta non solo per sostenere la crescita economica isolana, ma anche per valorizzare quelli che sono i prodotti spesso identitari, legati alle tradizioni locali e territoriali della Sardegna.

Lunedì abbiamo pubblicato un articolo in cui affrontiamo una notizia che avremo preferito non darvi, che riguarda l’okay al parco eolico presso la Basilica di Saccargia. La nostra lisa ferreli grazie al supporto del gruppo di intervento giuridico nell’articolo ricostruisce le ultime fasi, quelle più determinanti, della vicenda, riportando quanto ribadito dall’associazione ambientalista Grig: determinante è stato il ruolo della regione, nello specifico il silenzio assenso ovvero il non aver agito entro i termini indicati per legge rispetto alle richieste di realizzazione dell’impianto da parte della società energetica ERG. Si tratta di un progetto di ristrutturazione e ampliamento di un parco eolico già esistente, dove i vecchi  tralicci eolici, alti 50 metri, verranno sostituite con pale da 180 metri d’altezza, quasi quattro volte quelle esistenti, da demolire entro il 2029. Un progetto che ha visto da subito una levata di scudi generale a tutela del patrimonio culturale, storico e archeologico simboleggiato dalla monumentale basilica di Saccargia, ma che a quanto per ora emerge, avrà comunque realtà. Vi terremo aggiornat

Martedì Alessandro Manno, direttore di TocTocSardegna con cui continuiamo a portare avanti la nostra collaborazione, ha scritto per noi un articolo sul boom del tennis che investe anche l’Isola. Questa disciplina vive infatti un’epoca d’oro, con un’esplosione di tesserati e successi che lo hanno reso la seconda federazione sportiva in Italia. E anche in Sardegna, la passione per il tennis cresce ma possiamo dire, anche per le racchette in generale. Sono sempre di più anche i campi da padel e l’effetto che si sta ottenendo anche nell’Isola, è che la racchetta stia sfidando il pallone diventando uno sport che sfida il predominio storico del calcio. Un articolo interessante, lo trovate nella nostra home

Mercoledì vi abbiamo invece parlato del primo festival dedicato al turismo accessibile, in corso in sardegna. Di turismo accessibile e in generale dei limiti relativi all’inaccessibilità di moltissimi, troppi spazi comuni, ne abbiamo parlato più volte anche noi (vi ricordiamo l’intervista – che trovate sempre online – all’esperto Paolo Puddu in merito all’accessibilità di Cagliari), per questo sapere di un festival interamente dedicato ci è piaciuto e non poco. Monumenti a Ruota Libera è infatti un festival pilota dedicato al turismo accessibile, nato per promuovere buone pratiche, sensibilizzare sull’inclusione e sviluppare itinerari fruibili da tutti e tutte. Coinvolge e anima i Comuni di Cagliari, Pau e Las Plassas con un ricco calendario di appuntamenti: attività di ricerca, studio, animazione e formazione che andranno dai workshop fino ai concerti, passando per escursioni e convegni. Tutte le attività poi sono aperte al pubblico e a titolo gratuito, e proseguono fino al 15 dicembre. Tutte le info su www.sardegnachecambia.org

Ieri abbiamo chiuso la nostra settimana di pubblicazioni con un articolo di Franciscu Pala di Helis Blog, che prova a rispondere alla domanda: perché in sardegna si parla di indipendentismo? Franciscu inizia il suo ragionamento a partire dai pregiudizi e stereotipi che ci sono verso l’indipendentismo, come l’idea che sia in qualche modo legato al nazionalismo suprematista o su azzardate similitudini che bollano le istanze indipendentiste come egoismi escludenti o razzistoidi. Nulla di tutto questo. Per un indipendentista la Sardegna è innanzitutto una nazione senza Stato al centro del Mediterraneo, ma come riporta l’articolo, “Indipendentista è chi applica lo stesso metro a tutte le realtà, compresa la propria: siamo tutti solidali con i popoli ai quali viene impedito, con la forza o con la burocrazia, di far fiorire la propria cultura o di conoscere la propria storia; siamo tutti angustiati quando ci raggiunge la notizia di lontani ed esotici ecosistemi devastati da speculazioni di ogni tipo; ci fermiamo tutti a riflettere quando i linguisti ci dicono che a causa del consumo del territorio o della pervasività dei nuovi media scompaiono decine di lingue ogni anno”. Un testo interessante che vi invitiamo, se non lo avete ancora fatto, a leggere e come sempre, se avete qualche riflessione in merito, fatecela sapere!

E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola:

  • Ad armungia questa domenica in occasione di S’Attobiu Armungesu, ci sarà la presentazione del libro ‘L’eredità delle donne di Casa Lussu. Joyce Lussu e Giovanna Serri’, dell’antropologa cantautrice Claudia Crabuzza che sarà presente all’incontro. Un evento tra parole e musica, con lo scrittore Giuseppe Caboni e Gabrialla Da Re docente di antropologia dell’università di cagliari, e l’accompagnamento musicale dall’organetto di Dilva Foddai. Il tutto si terrà in una location a tema, ovvero il cortile di Casa Lussu: se siete in zona o avete la possibilità di spostarvi, partecipare sarà una bella occasione
  • La terza edizione della Grande Mostra Collettiva Biennale di Arte Contemporanea, riapre le porte a Villanovaforru. L’evento rappresenta un’importante occasione di confronto artistico, coinvolgendo undici talentuosi artisti sardi che, attraverso le loro opere, offrono una testimonianza dello stato attuale dell’arte nell’isola. La Mostra Collettiva di Villanovaforru si configura come un ponte tra tradizione e innovazione, un momento in cui le diverse forme espressive si incontrano e dialogano liberamente. Colori vibranti, tecniche raffinate e sperimentazioni audaci si fondono in un’esposizione che mette in luce la maestria nella gestione della materia e dello spazio. In questa terra antica, la creatività affonda le radici in un cuore primitivo, pulsante, che si manifesta attraverso battiti di pura bellezza. La mostra sarà visitabile fino al 21 dicembre, segnatevelo!
  • Sabato sera al Teatro delle Saline Akròama di Cagliari va in scena lo spettacolo mammasantissima. In scena una donna in coma e un’unica possibilità di sopravvivere. Un’entità superiore (il Diavolo o Dio?) le offre la possibilità di scegliere in quale corpo continuare a vivere. Il grande “vantaggio” è che può abitare per pochi minuti nel corpo delle quattro improbabili donne che le vengono proposte. Trovate tutte le info sulle pagine social del teatro ma vogliamo segnalarvi anche un altro appuntamento in zona cagliari, il tour nel bosco di Pau nel Monte Arci, conosciuto per via della famosa pietra nera, l’ossidiana, di cui si racconterà origine e utilizzo nella storia. I sentieri da percorrere sono facili e adatti a tutti, anche a famiglie con bambini chiariscono dall’organizzazione, e la destinazione sarà il “bosco da fiaba”, in cui si vedranno stupende opere d’arte realizzate con materiali naturali emergere dal fitto della foresta. Un’occasione bellissima di scoperta del nostro territorio, non perdetevela
  • Questo fine settimana poi l’Isola inizia a prepararsi per il natale con eventi sparsi un po’ ovunque: Il villaggio di natale a sant’antico, Natale Insieme a Sassari, Il castello di babbo natale a cagliari, Incanto di Natale ad Arzachena… insomma, gli eventi legati alle festività in arrivo non mancano, con appuntamenti musicali, concerti, installazioni artistiche e momenti di leggerezza per grandi e piccoli. È una bella occasione per attraversare le nostre strade e paesi, e lasciarci andare alla meraviglia

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