8 Mar 2024

8 marzo: O totus o manc’una – INMR Sardegna #21

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Oggi guardiamo ai dati positivi sia per quanto riguarda l’allarme siccità di cui abbiamo parlato tempo fa, che per quanto invece riguarda la colonia sarda di grifoni. Vi parleremo poi di una Sardegna ancora poco “sostenibile” dal punto di vista dello sviluppo delle imprese e poi parleremo di diritto all’aborto: oggi è 8 marzo, giornata internazionale dei diritti delle donne, e in merito la CGIL sarda ha pubblicato un report dove fa il punto della situazione sul diritto all’aborto nell’Isola che – vi anticipiamo – non è tra le migliori.

Bacini quasi al 60% in Sardegna, la siccità fa meno paura. Siamo stati più volte nelle scorse rassegne sul tema dell’allarme siccità nell’Isola, ma nonostante ci siano ancora criticità negli invasi del Sulcis, Nuorese e Ogliastra, le piogge e la neve di fine febbraio e inizio marzo hanno riequilibrato una situazione che iniziava a destare non poca preoccupazione. In merito, poco prima dell’arrivo delle ultime piogge la “cabina di regia” dell’emergenza idrica, composta dell’Agenzia Regionale del Distretto Idrografico e dell’Ente Acque della Sardegna, aveva deciso di inasprire le restrizioni per l’agricoltura chiudendo l’acqua della diga di Maccheronis e limitando quella erogata dal bacino di Monte Lerno. Per fortuna però, poco prima che i rubinetti venissero chiusi è arrivata la pioggia, ma l’attenzione resta alta nelle zone critiche, come il Sulcis, dove il sistema idrico dell’Alto Cixerri è in emergenza: qua la somma dell’acqua presente negli invasi sfiora solo l’11%.


Continuiamo a guardare al cielo non per monitorare le piogge ma per un’altra buona notizia: la popolazione di grifone in Sardegna continua a crescere.
Lo dice il censimento annuale effettuato lo scorso 28 ottobre nell’ambito del progetto Lide Safe for Vultures per verificare l’andamento demografico di questi uccelli rapaci e valutare l’efficacia delle azioni intraprese. I dati confermano il trend positivo, con una stima della consistenza numerica da un minimo accertato di 332 individui a un massimo stimato di 378: non so se avete mai avuto la fortuna di vederli volare in cielo, sono meravigliosi, elegantissimi e imponenti allo stesso tempo. Il censimento è stato effettuato da 19 punti di osservazione: 17 nel nordovest della Sardegna, dove si concentra la popolazione isolana di questa specie, unica colonia autoctona rimasta in Italia, e 2 a Urzulei e Villasalto, dove si sta preparando la reintroduzione del grifone. La speranza è che lentamente questi rapaci meravigliosi ricomincino a volteggiare in tutti i cieli della Sardegna.

Parliamo invece ora di imprese perché la Sardegna si trova al quartultimo posto in Italia per habitat delle aziende: l’Isola è indietro per quanto riguarda le condizioni di sviluppo di un’impresa. A dirlo è un’analisi dell’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Sardegna che ha misurato il posizionamento dei territori regionali rispetto ai tre pilastri della sostenibilità, ambientale, economica e sociale. L’Isola è settima per sostenibilità ambientale, ma in economia scende al quint’ultimo posto. Per la sostenibilità sociale invece la Sardegna è sempre al quint’ultimo posto. Daniele Serra, segretario regionale di Confartigianato Sardegna, ha dichiarato che “gli imprenditori sardi non vogliono assistenzialismo chiedono solo di essere messi in grado di competere a pari regole con il resto delle realtà europee e del Mediterraneo. Quindi via i gap, come quelli legati del credito, della competitività, della burocrazia, delle infrastrutture, dell’energia, dei trasporti e della produttività, che costringono le medie, piccole e micro imprese della Sardegna ad arrancare rispetto agli altri competitor”.

Mettiamo un attimo in pausa la cronaca della settimana per tornare a un tema da mesi rovente nella nostra Isola, quello dell’assalto eolico. In merito ascoltiamo un contributo di Simone Maulu di Helis Blog e poi torneremo sul tema tra qualche minuto. “Nell’Isola possiamo parlare di colonialismo energetico per quanto riguarda l’assalto eolico perché la Sardegna non ha nessun potere decisionale in merito alla produzione di energia, che è totalmente in capo al ministero Italiano. Possiamo parlare di una vera e propria rapina alla Sardegna”.

Il centro studi CGIL Sardegna ha pubblicato in settimana un report sulla situazione sarda, e a quanto emerge in Sardegna ginecologi e anestesisti obiettori sono in aumento. In più l’interruzione farmacologica, pratica meno invasiva, nell’Isola è praticata solo nel 36% dei casi, mentre la percentuale in Italia sfiora il 50%. Sia chiaro: quello all’obiezione è un diritto sancito e tutelato dalla legge, ma la decisione di obiettare non può trasformarsi in una negazione sistemica del diritto all’aborto. Soprattutto quando si tratta di sanità pubblica: non si può chiedere a chi vuole abortire di rivolgersi ai privati, è anche quello all’aborto un diritto sancito e tutelato dalla legge. La CGIL sarda ha evidenziato come «Mentre la Francia inserisce il diritto all’aborto nella Costituzione, in Italia l’interruzione volontaria della gravidanza è ancora una corsa a ostacoli e anche se la Sardegna, il territorio di Cagliari in particolare, ha una situazione meno critica rispetto al resto d’Italia, emerge qualche dato non proprio positivo. La corsa a ostacoli ha più di una ragione ma è evidente che – se a 46 anni dall’approvazione della legge 194 emerge ancora più di una difficoltà nel percorso che porta alla libera scelta in fatto di interruzione volontaria di gravidanza – qualcosa non va». In merito, vogliamo chiudere con una frase diventata slogan, pronunciata da Giulia Floreddu Mameli. Era il 1943 quando con altre trenta donne del suo paese fu arrestata per aver dato vita a una rivolta popolare finita con la cacciata di un oppressore, il segretario comunale forestiero Sparaccini, che requisiva illecitamente viveri alle famiglie di Ilbono. Giulia venne incarcerata insieme alle altre ribelli nel carcere di Lanusei ma poiché incinta, il procuratore del re annunciò quasi subito la sua scarcerazione proprio per la sua condizione. Ed è qui che pronunciò quella frase divenuta celebre: «O totus o manc’una», o tutte o nessuna. Perché il diritto alla libertà e all’autodeterminazione, non deve essere un privilegio per poche. Deve essere diritto accessibile per tutte.

Sardegna che cambia è il 7° portale regionale aperto da Italia che cambia. Nella rassegna stampa settimanale, oltre alle principali notizie raccontiamo gli articoli usciti sul portale sardo.

Anche questo mese prosegue la collaborazione con l’archeologa e divulgatrice Sara Corona Demurtas, questa settimana con un approfondimento che prova a definire meglio la finalità dei bronzetti nella civiltà nuragica. Autorappresentazioni, offerte votive ma anche simboli di riti collettivi: considerato che non disponiamo di fonti scritte per l’epoca nuragica, la statuaria miniaturistica costituisce per noi una fonte archeologica preziosissima per ricostruire la società del tempo. Le figurine in bronzo che oggi chiamiamo bronzetti sono centrali nei rituali associati alle nuove forme di religiosità che si sviluppano nell’isola in età nuragica: certo è il ruolo centrale dell’acqua nella spiritualità di queste genti, ed è qua che entrano in scena i bronzetti sardi nella loro funzione principale: quella di offerte dedicate nei luoghi sacri. Nell’articolo pubblicato lunedì l’archeologa sarda prova a definire meglio la loro funzione nei secoli.

Martedì invece la nostra Alessandra Ghiani ci ha raccontato Promemoria Auschwitz, un progetto di educazione alla cittadinanza attiva pensato per accompagnare le giovani generazioni alla scoperta e alla comprensione della complessità del reale, a partire dal passato e dalle sue rappresentazioni. La finalità è quella di acquisire lo spirito critico necessario a un protagonismo nel presente. Quest’anno dalla Sardegna sono partiti 180 ragazzi e ragazze dai 18 ai 25 anni: una carovana di giovani pronti a costruire una società nuova, meno indifferente, più attenta e partecipativa.

Simone Maulu vi ha già anticipato il tema, lo riprendiamo al volo: mercoledì abbiamo parlato di assalto eolico attraverso un articolo di Franciscu Pala che analizza la situazione sarda a partire da un intervento fatto dall’indipendentista Gavino Sale. È Sale infatti a ricordare durante un’assemblea di coordinamento dei comitati contro la speculazione eolica, quando nel 2010 un gruppo di attivisti indipendentisti di iRS occupò una pala eolica della multinazionale EOn. Trenta militanti dormirono comodamente all’interno della torre. L’azione portò allo spegnimento del rotore della pala richiamando l’attenzione – fra le tante richieste – sul documento che chiedeva alla Regione di pronunciarsi. Vi consigliamo di leggerlo, lo trovate assieme agli altri articoli della settimana sulla nostra home.

Ieri abbiamo poi chiuso le pubblicazioni della settimana con un’ultima riflessione post elettorale. L’elezione di Alessandra Todde, prima presidente donna della regione Sardegna, ha generato non pochi entusiasmi. Si è parlato di Sardegna come terra che si conferma matriarcale e femminista, ma le narrazioni attorno alla vittoria non possono sfociare in un racconto parziale o fuorviante del reale. La nostra Isola, inserita in un panorama italiano di generali ingiustizie sociali, è una terra in e di lotta, in cui un’elezione può essere spinta al cambiamento, ma non può rappresentare l’immediata fine delle disuguaglianze sociali. Ancor più se il sistema elettorale alla base è – come disse Michela Murgia – “antidemocratico e liberticida”. Come sottolineiamo nell’articolo in conclusione, conserviamo le etichette per quando il futuro in Sardegna diventerà tangibile. Per ora continuiamo a lottare, e cambiare.

E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola.
Inaugurata in settimana e aperta sino all’8 luglio, al Padiglione Tavolara di Sassari vi consigliamo di visitare la mostra “L’Onda nuragica. Arte, artigianato e design alla prova della preistoria”. Si tratta di 120 i pezzi esposti, firmati da artisti di fama internazionale tra i quali Nivola, Tanda, Lai, Melis, Silecchia e Tilocca accomunati da un unico tema: l’influenza esercitata dalle civiltà nuragica e prenuragica sulle produzioni di opere di pittura, scultura, design e artigianato.
Sabato 9 marzo ad Ardara si svolge poi la grande Festa delle Cantine “Centinas de Su Regnu”, l’evento che permette di degustare un buon bicchiere di vino, assaggiare qualche pietanza tipica del territorio e immergersi per le vie del centro storico dove scoprire i gioielli romanici più preziosi della Sardegna.
Dopo la settimana di neve non mancano gli eventi legati alla montagna, come la ciaspolata sul gennargentu organizzata dal rifugio s’arena di desulo per domenica 10 marzo. Sarò un trekking di difficolta E, con una distanza percorsa circa 5/6 km (in base al manto nevoso) lungo il versante desulese. Sempre sul tema esclursioni anche a Ussassai, dove le cascate sono in piena, Dare Sardinia ha organizzato un trekking a partire dal bosco incantato di Niala. Da qui si seguiranno i torrenti fino a raggiungere la cascata Is Cacaus , un’autentica meraviglia della natura. Non perdete l’occasione di entrare in contatto con la natura, la primavera si avvicina e le escursioni non mancano!
Per chi preferisce restare in città, c’è poi Leo Ortolani in mostra al Lazzaretto di Cagliari. Il fumettista nella mostra ripercorre le tappe della sua carriera dai primi anni ’90 a oggi attraverso una piccola parte del suo lavoro estrapolata da oltre diecimila tavole disegnate e centinaia di pubblicazioni in oltre trent’anni di carriera: da Rat-man alle sue parodie a fumetti dei film più famosi, come “Star Wars”.
Dal 10 marzo infine torna Capitani Coraggiosi, 𝐥𝐚 𝐫𝐚𝐬𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚 𝐭𝐞𝐚𝐭𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐚𝐝𝐚 𝐃𝐢𝐞 𝐓𝐞𝐚𝐭𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐝𝐢𝐜𝐚𝐭𝐚 𝐚𝐢 𝐫𝐚𝐠𝐚𝐳𝐳𝐢, al 𝐓𝐞𝐚𝐭𝐫𝐨 𝐒𝐢 ‘𝐞 𝐁𝐨𝐢 𝐝𝐢 𝐒𝐞𝐥𝐚𝐫𝐠𝐢𝐮𝐬. Spettacoli, letture, feste e laboratori per giovani e giovanissimi, fino al 17 marzo: date un’occhiata alle pagine social di cada die teatro per saperne di più.

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