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11 Aprile 2025
Podcast / Io non mi rassegno

Lavoro: nell’Isola 600mila persone occupate ma un terzo è senza titolo di studio – INMR Sardegna #73

Parliamo di lavoro e istruzione, col commento di Laura Stochino, insegnante e membro dell’associazione Gramsci di Cagliari, sul fatto che un terzo di chi lavora nell’Isola non ha un titolo di studio. L’appello della LIPU per la tutela dei volatili rispetto alle zone da dedicare agli impianti FER, le iniziative della Regione per la carenza di voli per Pasqua e poi il recupero a Santa Teresa di Gallura della posidonia oceanica.

Autore: Redazione Sardegna che Cambia
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L'articolo si trova in:

Trascrizione della puntata:

Nell’isola 600mila occupati, ma un terzo a quanto emerge non ha un titolo di studio. Ne ha parlato in settimana La Nuova Sardegna con un approfondimento di Paolo Ardovino che riporta come i numeri dicono che sono quasi 600mila tondi i sardi con un contratto sottomano, e un terzo di queste persone, ben 245mila, non hanno un titolo di studio o si fermano alla licenza elementare e media. Quello che in merito viene ribadito dai sindacati regionali è che siamo nel momento di massima occupazione storica in Sardegna: si tratta di 14mila lavoratori e lavoratrici in più in un anno rispetto al 2024 e 26mila rispetto al 2022. C’è da sottolineare che però sotto l’etichetta rassicurante di occupati e occupate rientrano anche fasce precarie e part-time, ma a risuonare maggiormente è il dato legato a quell’un terzo privo di titolo di studio, che anche la nuova definisce come impressionante. Sono dei numeri che indubbiamente tracciano una fotografia chiara della situazione generale lavorativa in sardegna, ma quello che ci siamo chiesti è sia cosa ci dicono questi numeri dello stato dell’istruzione in Sardegna, sia se davvero il lavoro nella sua complessità di professionalizzazioni e tipologie, è oggi strettamente connesso al titolo di studio. Ne abbiamo parlato con Laura Stochino, insegnante, operatrice culturale e parte dell’associazione Culturale Antonio Gramsci Cagliari.

Anche la Lipu, la Lega Italiana Protezione Uccelli, si schiera al fianco di chi chiede una pianificazione più oculata del posizionamento di impianti FER in sardegna, ovvero impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. La Lipu, che già sul suo sito aveva pubblicato delle mappe per evitare l’installazione nelle aree sensibili per gli uccelli, ha preso parola in settimana fra le pagine dell’Unione sarda attraverso la voce del coordinatore regionale Francesco Guillot, che ha ricordato come “la sardegna rappresenta la seconda via migratoria d’Italia, attraverso il corridoio che va dalla Toscana alla Corsica, la Sardegna e poi la Tunisia”. La Lipu pone l’attenzione sul fatto che il problema non riguarda solo la possibilità che i volatili vengano falciati dalle pale ma “anche il fotovoltaico crea non pochi problemi: intanto un surriscaldamento dell’aria nella zona danneggia molte specie, tra cui i pipistrelli, particolarmente condizionati poi anche dalla presenza delle pale visto che il loro volo è guidato dall’emissione di ultrasuoni”. Se da un lato l’unione sarda riporta poi come Forestas avrebbe segnalato la recente morte di due grifoni, a Perdasdefogu e a Macomer, a causa dell’impatto con delle pale eoliche, dall’altra la LIPU risponde ribadendo l’importanza della tutela delle specie protette: “non bisogna dimenticare i fenicotteri, i falchi della Regina che migrano dal Madagascar all’Isola, l’aquila reale e l’aquila del Bonelli, a rischio anche per i pericoli causati dalle linee elettriche aeree”. Ciò che poi sottolineano dalla Lipu è che al momento nell’Isola non esiste un monitoraggio riferito agli impianti esistenti e a quelli in via di valutazione, utili per capire l’entità dei danni provocati sui volatili. Un appello, quello della Lipu, che si unisce a quello di tanti sardi e sarde, ambientalisti e studiosi, affinché la transizione ecologica non si trasformi in una nuova minaccia per l’equilibrio della biodiversità e la pianificazione avvenga nel rispetto dei luoghi naturali e di chi li attraversa.

In vista delle festività pasquali, la Regione Sardegna chiede più voli in continuità territoriale. Il motivo? Tornare a casa, soprattutto da Milano, è già un’impresa. Con Aeroitalia, da Linate a Olbia è tutto esaurito il 17, 18 e 19 aprile. Restano solo due opzioni: anticipare al 16 o viaggiare direttamente il giorno di Pasqua, il 20 aprile. Non va meglio per chi atterra a Cagliari: anche qui, pienone il 17 e il 18, solo qualche posto disponibile per il 19. Leggermente più agevole, per ora, la situazione da Roma Fiumicino. Una situazione ben nota a chi studia o lavora fuori, e che ogni anno si ripresenta con le stesse difficoltà. Il 3 aprile scorso, l’assessorato regionale dei Trasporti ha comunicato alle compagnie aeree le prime criticità, con un’offerta di voli già prossima alla saturazione. Da qui la richiesta, prima informale e ora in fase di formalizzazione, per incrementare i collegamenti. «Stiamo lavorando per tutelare il diritto alla mobilità dei sardi» ha dichiarato l’assessora Barbara Manca, spiegando che la Regione ha segnalato per tempo le rotte più problematiche e chiesto voli aggiuntivi. Secondo quanto previsto da decreto ministeriale, le compagnie sono obbligate a inserire nuovi voli quando viene raggiunto il 91% di riempimento giornaliero. Ma la Regione ora punta a cambiare le regole: abbassare la soglia all’80% e monitorare le fasce orarie – mattina, pomeriggio, sera – per avere un quadro più preciso e intervenire con maggior anticipo. Un intervento che, sottolinea Manca, ha già portato buoni risultati durante le ultime vacanze di Natale, ma che va reso strutturale per evitare che, ogni anno, per i fuorisede rientrare a casa diventi un’odissea.

A Santa Teresa di Gallura, il tratto di mare davanti a La Marmorata sarà temporaneamente off limits. Come infatti riporta Olbia.it dal 10 aprile al 31 maggio, niente bagni, pesca, né transiti o ancoraggi per le imbarcazioni non autorizzate: a stabilirlo è un’ordinanza della Capitaneria di Porto di La Maddalena, per consentire in sicurezza un delicato intervento di recupero della posidonia oceanica. All’interno infatti dell’Area Marina Protetta di Capo Testa – Punta Falcone, si sta lavorando nell’ambito del progetto europeo ARTEMIS, promosso dalla fondazione MEDSEA e cofinanziato dal programma Euro MED. L’obiettivo è nobile: la salvaguardia degli ecosistemi marini a base di posidonia, pianta endemica del Mediterraneo – e non un’alga, come spesso si crede – fondamentale per l’equilibrio costiero: produce ossigeno, ospita numerose specie, trattiene i sedimenticontrastando l’erosione, e la sua regressione è considerata un segnale critico dello stato di salute del mare. A bordo dell’unità “MIZAR”, sotto la direzione della biologa Francesca Frau, verranno reimpiantate delle talee naturalmente sradicate, nel tentativo di favorire la ricolonizzazione dei fondali. Un’operazione pilota a livello europeo, finalizzata anche a testare metodologie di restauro ecologico replicabili su larga scala. L’ordinanza quindi che blocca la zona, è chiara: l’area sarà interdetta a qualsiasi attività, per un intervento di tutela ambientale che, ancora una volta, vede la Sardegna in prima linea nella protezione del suo patrimonio marino.

Sardegna che cambia è il 7° portale regionale aperto da Italia che cambia. Nella rassegna stampa settimanale, oltre alle principali notizie raccontiamo gli articoli usciti sul portale sardo, vediamoli insieme

Lunedì abbiamo scelto di aderire alla proposta di sciopero per femminicidio arrivata dal media indipendente The Period, vi leggo il comunicato che abbiamo rilasciato il giorno: “Oggi non pubblicheremo nessun articolo e il portale non verrà aggiornato, perché ci vogliamo vive.

Perché non possiamo restare indifferenti davanti a una mattanza continua, intergenerazionale, che non si ferma e che secondo Istat, determina il fatto che in territorio italiano ogni due giorni (circa) venga uccisa una donna per mano di un uomo, in quanto donna. Scioperiamo contro la vittimizzazione secondaria che sposta la responsabilità dal femminicida alla vittima/sopravvissuta, e che allo stesso tempo veicola il messaggio che il femminicidio sia una fatto privato, e non una problematica sociale, culturale, comunitaria, frutto di ideali non circoscritti ma presenti ovunque. Che ci riguardano. Scioperiamo perché il femminicidio è solo l’apice di una oppressione strutturale e strutturata, che investe ogni ambito della quotidianità, compreso quello lavorativo. Scioperiamo a favore di una educazione affettiva nelle scuole, perché si parli di consenso, perché rendere il femminicidio punibile con l’ergastolo non basta, e forse neanche serve senza un’azione di decostruzione culturale ed educazione all’esistenza, non alla sopraffazione. Scioperiamo perché come sottolinea la collega Donata Columbro ci sia una maggiore garanzia di accessibilità ai dati relativi violenza di genere e femminicidi. Scioperiamo perché come realtà che vogliono raccontare il cambiamento, schierarsi a favore di un cambio di rotta necessario, diventa un atto di dovere verso un’idea di comunità che non marginalizza, non lascia indietro e soprattutto, non è indifferente. Scioperiamo, perché non è normale che sia normale. Non una di meno, non una in più.”

Martedì abbiamo ricominciato con la pubblicazione classica, e vi abbiamo parlato della La Primavera Letteraria per la Salute Mentale, organizzata dall’ Asarp. Si tratta di una rassegna di incontri culturali per sensibilizzare sul tema della salute mentale e dei diritti delle persone psichiatrizzate, che invita a riflettere su un argomento tanto delicato quanto fondamentale, e che è anche un appello a far emergere le voci di chi vive in prima persona storie di privazione di libertà e dignità umana. La salute mentale è una responsabilità collettiva e, come sottolinea Gisella Trincas, presidente dell’ASARP, “al momento non è presente né nell’agenda politica regionale né in quella nazionale. È un’assenza grave che sta creando enormi problemi non solo a chi vive situazioni di sofferenza, ma anche alle loro famiglie e all’intera società”. Trovate l’intervista completa con anche il programma sui prossimi appuntamenti della rassegna su www.sardegnachecambia.org

Mercoledì invece abbiamo rilanciato l’inchiesta di Angela Deiana Galiberti di Indip.it su un caso che mette in luce non solo il rischio di inquinamento legato alla gestione dei rifiuti, ma anche il legame tra la salubrità del nostro ambiente e le scelte politiche. Ce ne parla direttamente l’autrice, lascio la parola ad Angela Deiana Galimberti 

Giovedì abbiamo chiuso la nostra settimana di pubblicazioni con un’intervista della nostra Lisa Ferreli a Federica Calbini, progettista e socia di Lìberas. L’Associazione Lìberas, che ha costituito il primo centro antiviolenza transfemminista in Sardegna, ha infatti avviato un progetto di ascolto e ricerca volto a riconoscere e contrastare la violenza lesbobitransfobica e quella nelle relazioni tra persone lesbiche, persone bisessuali e trans, che nasce dalla consapevolezza che la violenza nelle relazioni LBT* (che sta per lesbiche, bisessuali e trans) è un fenomeno spesso sommerso, ma rappresenta una questione collettiva che richiede attenzione e azioni concrete. Federica Calbini, nell’intervista ricorda infatti che “il femminismo è intersezionale perché l’oppressione è intersezionale”. Si parla di lesbobitransfobia, di violenza e percezione della violenza nella comunità queer, ma anche di quei pregiudizi culturali che spingono le persone LBT a non denunciare la violenza per non aggiungere stigma a una comunità già profondamente stigmatizzata. Trovate un piccolo anticipo dell’intervista in versione video sui nostri social, l’articolo integrale su www.sardegnachecambia.org

E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola:

  • Domenica 13 al Centro Asce di Selargius torna il Mercato contadino. Per tutta la giornata ci saranno i produttori a km zero, un infopoint delle associazioni locali ma anche La Giraffa a domicilio, con Michela Calledda della preziosa Libreria La Giraffa di Siliqua, con una selezione dei libri più particolari legati ai temi della giornata. Dalle 13 ci sarà poi il pranzo popolare, a seguire tombola contadina e poi concerto acustico ed elettronico di musica mesopotamica di Mubin Dunen. Un appuntamento che sa di primavera, molto bucolico, comunitario e popolare, che vi consigliamo di vivere
  • Fino al 19 aprile Palazzo Ducale a Sassari accoglie la mostra “We All Are B”, un evento che fonde arte contemporanea, scienza e inclusione. Oltre 70 opere tra fotografie, video, installazioni e grafiche compongono il percorso espositivo nato dal progetto multidisciplinare “Overlap – Eventi tra Arte e Scienza”, avviato nel 2019 sull’isola dell’Asinara. La rassegna valorizza l’interdipendenza tra gli esseri viventi, mettendo in discussione ogni forma di gerarchia tra uomo, natura e tecnologia. L’ingresso è gratuito e quello che dall’organizzazione precisano è che non si tratta di una semplice esposizione, ma di una narrazione collettiva sviluppata da artisti internazionali, scienziati, ricercatori e rifugiati, accomunati da un’esperienza condivisa sull’Asinara durante le residenze estive. Un’occasione unica, non perdetevela
  • Sabato vi segnaliamo anche l’ARCHEOTREKKING, un’escursione di medio livello tra i monumenti sconosciuti nelle colline della Marmilla, alla scoperta di alcuni gioielli dell’altopiano vulcanico di Siddi. Partendo dal Museo del Territorio Sa Corona Arrubia, si salirà sull’altopiano passando sotto il costone basaltico di Sa Corona Arrubia, verso il vecchio pinnetu tuttora agibile e da lì, seguendo una vecchia pista battuta solo dai pastori, si raggiungerà la  tomba dei giganti Sa Domu de s’Orcu. Lungo lo stradello turistico, passando di fianco al nuraghe distrutto Su Pardu, ci sarà la tappa al protonuraghe Sa Fogaia, con una guida della Coop. Villa Silli, ma anche al nuraghe Pranu Casti, un gigante del Bronzo Medio, che si mostra in un enorme cumulo di rovine e nelle sue vicinanze scopriremo una piccola tomba di giganti. L’ultimo tratto dell’escursione, porterà al grandioso menhir atterrato, Is Perdas Longas, delle dimensioni residue di 3 metri. Per maggiori informazioni potete mandare una mail a museo@comune.villanovaforru.ca.it
  • • Iniziano anche i vari appuntamenti legati alla settimana santa e noi vogliamo segnalarvi quelli della città di alghero che da oggi fino al 20 aprile si veste di rosso per la Setmana Santa a l’Alguer, un viaggio emozionante tra fede, storia e tradizioni che affondano le radici in oltre cinque secoli di storia. Un momento identitario, fortemente sentito dall’intera comunità, che regala alla città una luce e una magia senza tempo. Durante la Settimana Santa, Alghero si accende infatti di una luce particolare e affascinante, quella dei farols e dei lampioni coperti di stoffa rossa che illuminano le strade della città, avvolgendola in un’atmosfera carica di sacralità e mistero. II programma dei riti, unici nel loro genere, contribuisce poi ad animare ulteriormente il luogo. Per conoscere tutti gli appuntamenti legati alla festività vi consigliamo di visitare il sito Alghero Turismo oppure i loro canali social, sia su Facebook che su Instagram

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