Da mesi l’argomento Brexit domina le prime pagine dei giornali, eppure non è facile capire esattamente cosa sta succedendo. Per questo abbiamo deciso di dedicare alla faccenda un approfondimento verticale, che parte dal rapporto tradizionalmente ambivalente dell’Uk con l’Unione europea e arriva ai goffi tentativi di Boris Johnson di uscire senza un accordo (no-deal) e alla speranza dell’opposizione di tornare al voto con un nuovo referendum (people’s vote). La questione Brexit ci da anche modo di riflettere sulla democrazia.
La manovra economica del governo e la fusione fra Fiat Chrysler e Peugeut dominano i giornali di oggi. Ma cosa c’è dietro alla tassa sulla plastica contenuta nella manovra? E come mai due colossi dell’auto decidono di fondersi?
Un milione di persone in piazza in Cile, nonostante le dimissioni del governo, centinaia di migliaia in Libano e Iraq. Cosa sta succedendo ai due estremi opposti del mondo? E le manifestazioni sono una risposta sensata alla crisi del sistema? Parliamo anche dei finanziamenti controversi di Google, di Cambiamenti climatici (e del perché gli scienziati tendono a minimizzare) e di tanto altro.
Cinquant’anni fa nasceva Internet, e in pochi se ne accorgevano. Oggi la mole di dati e la possibilità per aziende e governi di fare campagne sempre più mirate e indirizzare i gusti delle persone pone nuovi problemi e interrogativi. Mark Zuckerberg è dovuto comparire di fronte al congresso americano per spiegare le scelte di Facebook, mentre in una intervista da Joe Rogan Edward Snowden svela le ultime evoluzioni nelle tecnologie di sorveglianza e controllo.
Questa prima puntata è dedicata soprattutto alla politica, dato che ieri si sono svolte le elezioni regionali in Umbria, con la vittoria del centrodestra, e quelle politiche in Argentina, che hanno visto il trionfo del peronista Fernandez, mentre si avvicinano le primarie negli Stati Uniti e proseguono le rivolte in Cile.
In questa puntata speciale di approfondimento analizziamo la situazione delicata al confine fra Turchia e Siria dopo il ritiro delle truppe statunitensi e l’attacco militare di Erdogan ai Curdi. Una situazione determinata da interessi economici e convenienze politiche, che rischia di spazzare via nel sangue migliaia di vite umane e uno degli esperimenti di democrazia più interessanti degli ultimi anni.