Dopo un 2019 che è stato classificato come il secondo annoi più caldo da quando abbiamo dati attendibili, il gennaio 2020 batte ogni record per quanto riguarda la temperatura media della superficie terrestre e degli oceani. In Antartide si superano per la prima volta i 20° C e un iceberg grande quanto malta si stacca dai ghiacciai. Come possiamo contrastare questa crisi? Parliamo anche di elezioni in Irlanda e del caso Patrik Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna torturato al Cairo.
I giornali parlano di 14 mila nuovi contagi nella giornata di ieri, ma l’incremento è dovuto ad un cambiamento nel sistema di diagnosi e non dipende dal reale andamento del virus. I casi complessivi potrebbero essere quindi molto più alti, ma la diffusione del virus potrebbe aver raggiunto il suo massimo ed essere in procinto di scendere. Intanto in pochi parlano di una crisi ancora più grave, che mette a rischio la vita di 20 milioni di persone in Africa: una terribile invasione delle locuste connessa ai cambiamenti climatici. Negli Usa invece, proseguono le primarie dei Dem, con Sanders che si conferma favorito.
Costruiamo la nostra percezione della realtà basandoci su quanto ogni giorno viene proposto dai principali mass media. Ci convinciamo gradualmente di vivere in un Paese mediocre, abitato da gente mediocre e che ogni possibilità di cambiamento ci sia preclusa. E se non fosse così?
Daniel Tarozzi
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12 Febbraio 2020
Perché virus e batteri mutano e infettano l’essere umano? Cosa accomuna l’epidemia del coronavirus e l’antibiotico resistenza? Qual é lo strumento più importante per proteggere la nostra salute? Le infezioni nell’era della globalizzazione acquisiscono dinamiche evolutive anche prevedibili. Possiamo mettere in campo strategie ecologiche nella gestione dei rapporti tra esseri umani, animali e microbi. La salute non dipende solo dai farmaci a disposizione ma dalla consapevolezza che ne siamo i primi responsabili.
Annalisa Jannone
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11 Febbraio 2020
In questa puntata speciale Daniel Tarozzi ci presenta un altro modo di fare giornalismo, guidandoci all’interno del progetto Italia che Cambia: come funziona, cosa propone e cosa bolle in pentola per il prossimo futuro.
Daniel Tarozzi
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10 Febbraio 2020
Un viaggio dentro la bolla immobiliare che sta gonfiando in Europa, facendo tremare nuovamente l’economia mondiale. I prezzi degli immobili in molte capitali europee hanno raggiunto livelli senza precedenti, trainati dal credito facile concesso dalla BCE, dall’esplosione di AirBnb e dagli investimenti di capitali finanziari. Il fenomeno sta anche facendo accelerare i processi di gentrificazione in corso. Quali contromisure stanno prendendo comuni e cittadini?
Questa democrazia, tecnicamente una democrazia rappresentativa elettorale, non ci sta aiutando a risolvere la crisi ambientale. Come mai? E quali alternative abbiamo? Ne vediamo qui due: la Democrazia deliberativa e la Sociocrazia 3.0
Tiene banco ancora la politica Usa, con il Discorso sullo stato dell’Unione di Trump e le primarie in Iowa. Parliamo anche di B-corp, un movimento in crescita, cui Valori dedica un approfondimento. Infine affrontiamo il tema spinoso delle tecnologie per la rimozione e stoccaggio della CO2 atmosferica.
Negli stati uniti sono partite ufficialmente, in Iowa, le primarie dei Dem, ma un ritardo nei conteggi ci impedisce di sapere per adesso chi sia in vantaggio. Ne approfittiamo per spiegare come funzionano. Intanto in Francia una sentenza storica del Consiglio Costituzionale ha affermato che la tutela dell’ambiente può limitare la libertà d’impresa. In Giappone invece, il governo potrebbe orientarsi a riversare l’acqua radioattiva di Fukushima nell’oceano Pacifico, con conseguenze devastanti per l’ecosistema marino.
In Cina aumentano contagiati e vittime, ma sono ogni giorno di più anche i pazienti che terminano positivamente il decorso della malattia e escono dagli ospedali. Intanto molte aree del paese sono bloccate e la borsa cinese crolla. Viene da chiedersi, con una giornalista del Fatto Quotidiano, come mai riusciamo a prendere misure così drastiche per un virus e non lo facciamo per i cambiamenti climatici. Un’intervista del Corriere della Sera fa luce su un altro fenomeno preoccupante per la salute, l’antibiotico-resistenza. Intanto negli Usa iniziano oggi le primarie dei democratici.
La proposta di Trump sui due stati Israele-Palestina è una farsa, destinata a naufragare in quanto tropo sbilanciata verso Israele. Ma se l’idea della soluzione a due stati è ormai morta e sepolta perché continuano a proporla? Intanto in Brasile il giornalista Glenn Greenwald è sotto accusa penale per la sua inchiesta sui magistrati che hanno escluso Lula dalla corsa elettorale, mentre in Lussemburgo inizia da domani il bando del Glifosato.
I casi di nuovo coronavirus continuano a salire ma la mortalità resta piuttosto bassa e la situazione sembra relativamente sotto controllo. L’epidemia rischia di generare una crisi economica più che sanitaria. Come mai allora il governo sembra soffiare sul fuoco della psicosi? Intanto a Bruxelles viene approvato l’accordo su Brexit, dando il via alla secoda fase di negoziazioni. Un nuovo studio mostra le correlazioni fra violenza di genere e cambiamenti climatici. Ma ha senso continuare a torvare correlazioni binarie in un sistema complesso?
Un articolo su Repubblica denuncia come circa la metà del cibo prodotto a livello mondiale sia insostenibile tenendo conto dei 9 limiti planetari di Rockstrom. Linkiesta pubblica un intervista a un imprenditore nella filiere della carta riciclata che fa luce su una situazione sull’orlo del collasso. Intanto l’industria della moda, vittima del fast-fashion, ogni anno brucia sempre più capi invenduti.
L’Oms ha innalzato il livello di allerta globale per il coronavirus da moderato a alto. Dobbiamo veramente preoccuparci? E come mai i virus si diffondono così rapidamente nella società contemporanea? Parliamo anche delle elezioni regionali (soprattutto in Emilia Romagna) con qualche ulteriore considerazione a mente fredda.
In Emilia Romagna vince il centrosinistra, in Calabria trionfa il centrodestra, mentre scompare dai radar i Movimento 5 Stelle: queste le indicazioni del voto delle regionali. Intanto nel mondo nessuno sa più cosa fare con la plastica e i paesi del sudest asiatico vogliono smettere di importarla, mentre da noi un report svela le difficoltà nella gestione delle bioplastiche.
Dopo che in tanti ne avevano predetto il fallimento, Tesla è oggi la seconda azienda automobilistica al mondo. Musk si appresta a mandare in pensione l’auto tradizionale, anche se le auto elettriche da sole non risolveranno i problemi della mobilità. Mentre il governo spagnolo dichiara l’emergenza climatica, un nuovo report fa luce sulle multinazionali che fanno causa agli stati per via che approvano leggi ambientali.
Tutti o quasi i quotidiani nazionali aprono con le dimissioni di Di Maio da leader del Movimento 5 Stelle. Intanto Pechino prende misure drastiche per debellare sul nascere la possibile epidemia di coronavirus, mentre a Davos un rapporto del Circolar Economy Think Thank diffonde dati allarmanti sul consumo di risorse globale. Ma a Coca-Cola questo non sembra interessare.
Nella puntata di oggi parliamo dell’atteso incontro/scontro fra Greta Thunberg e Donald Trump a Davos e di una nuova tecnologia che, secondo l’editorialista del Guardian George Monbiot, potrebbe permetterci di sfamare la popolazione mondiale utilizzando pochissimo suolo, energia e senza utilizzare pesticidi (ma è davvero così?).
Il misterioso virus cinese simile alla Sars prende piede, ma più sulle prime pagine dei giornali che – fortunatamente – fra le persone. Intanto a Davos inizia oggi il World economic forum, e sale l’attesa per il previsto incontro fra Trump e Greta Thunberg. Trump che è atteso anche al Senato U.s. per l’avvio dell’ultima fase della procedura di impeachment. Mercalli sulla Stampa parla invece dell’inquinamento in Pianura Padana.
Oggi parliamo dell’incontro di Berlino sulla Libia, della manifestazione delle sardine a Bologna – e di cosa possiamo aspettarci da questo movimento -, del phase out della Germania dal carbone che sta destando diverse perplessità per le modalità con cui è stato pianificato, e della nuova strategia cinese per abolire l’utilizzo della plastica usa e getta.