Mentre negli Usa Trump accusa l’Oms di essere filo-cinese minacciando di sospendere i finanziamenti e Sanders si ritira dalle primarie, ad Amsterdam il sindaco annuncia che la città abbraccerà l’economia della ciambella, un modello economico basato sull’equilibrio con gli ecosistemi. Intanto allo zoo di Hong Kong, con il parco chiuso ai turisti, i panda giganti si accoppiano per la prima volta.
Nuovi studi mostrano una correlazione significativa fra i livelli di inquinamento dell’aria e il tasso di letalità del virus sugli esseri umani. Altri si interrogano, per ora con poche risposte, sul perché sia più letale per i maschi che per le femmine. Intanto la Spagna, per contrastare la crisi economica e la disoccupazione ha annunciato l’introduzione di un reddito di base universale, con l’intenzione di farlo diventare una misura permanente. Infine parliamo dei nuovi dati sulla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel 2019.
Gli stati stanno finanziando la ripresa delle proprie economie indebitandosi ulteriormente, mentre prende piede l’idea degli eurobond (o coronabond). Ma cosa succederà ai debiti sovrani una volta terminata l’emergenza? Quali alternative abbiamo? E soprattutto, siamo così convinti di volere far ripartire l’economia così come era prima? Parliamo anche del parallelismo fra l’emergenza coronavirus e la crisi climatica per quanto riguarda variabili lente, ritardi e crescita esponenziale. E degli studi di Stefano Mancuso sull’intelligenza delle piante.
In Grecia, la situazione nei campi dei rifugiati rischia di diventare drammatica con il diffondersi della pandemia. Sui media intanto continuano a circolare titoli allarmistici e fuorvianti legati all’emergenza Covid: ha senso puntare su paura e senso di colpa per contrastare l’epidemia? In Inghilterra invece è piena crisi dei supermercati, che non riescono a gestire l’aumento della domanda e mettono in luce l’estrema fragilità dei nostri sistemi.
La Cop26, la conferenza sul clima prevista per novembre 2020 a Glasgow, è stata rimandata al 2021. Si teme anche per l’applicazione del Green deal, ma ha senso continuare ad affrontare i problemi separatamente? Parliamo anche della crisi del petrolio e del rapporto con l’agricoltura e della strabiliante capacità di recupero degli ecosistemi marini.
Spendiamo troppo in spese militari e troppo poco in salute. Ma ha senso continuare a ripeterlo? Ed è vero che il coronavirus è un segnale di madre natura per aiutarci a risolvere la crisi ecologica? Oggi proviamo a ragionare in maniera critica su alcune notizie e chiavi di lettura che stanno circolando molto.
Mentre in Italia i contagi continuano a calare, nei paesi che per primi hanno disposto la riapertura (Hong Kong, Singapore) si impongono nuove quarantene dovute al ritorno dell’epidemia. Intanto c’è chi come il premier ungherese Orbàn, approfitta della situazione per imporre svolte autoritarie. Parliamo anche di transizione ecologica e del preoccupante fenomeno dello sbiancamento dei coralli.
In una intervista su Repubblica l’economista Jeremy Rifkin parla di come questa epidemia potrebbe decretare la morte della globalizzazione e far nascere un nuovo modello socio-economico basato sulle bioregioni. Parliamo anche della scoperta di batteri capaci di digerire il poliuretano, una plastica tossica, e dell’attacco degli Usa al premier venezuelano Maduro.
Mentre in Italia i contagi sembrano rallentare e il governo vara un decreto per aiutare i comuni, negli Usa Trump ordina a General Motors di produrre ventilatori. Parliamo anche dei mercati azionari, e di come alcuni grossi investitori (Jeff Bezos su tutti) abbiano spostato enormi capitali poco prima dello scoppio della crisi, contenendo le perdite e riuscendo a volte persino a guadagnarci.
Un nuovo studio comparso su Nature ci da un’ottima notizia: il buco dell’ozono sta continuando a ridursi e anche le correnti dei venti sembrano tornare alle configurazioni precedenti. Intanto alla vigilia del G20 il Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres fa una dichiarazione interessante sul cogliere l’opportunità di cambiamento nascosta nella crisi.
In Italia si cercano di sviluppare applicazioni per il contact-tracing e l’assistenza medica domiciliare ai malati di Covid-19. Quali ripercussioni ci sono per la privacy? Intanto negli Usa durante la notte è stato approvato un maxi piano di aiuti per famiglie, imprese, sanità, che prevede al suo interno qualcosa che somiglia a un reddito di base universale, della durata di quattro mesi. Questo apre a delle riflessioni interessanti e potrebbe essere il più grande esperimento di questo tipo mai realizzato.
La crisi alimenta solidarietà e aiuti fra paesi: Cina, Russia, Cuba e Germania hanno offerto diversi tipi di aiuto all’Italia, dall’invio di medici e materiale sanitario all’accoglienza di malati. Tuttavia potrebbero celarsi sotto a queste manovre delle mire di controllo geopolitico. Intanto un articolo sul Washington Post ipotizza un giubileo del debito, ovvero una forte riduzione dei debiti pubblici e privati, come unica via per evitare la depressione.
Molti paesi, fra cui il nostro, stanno implementando sistemi di tracciamento dei dati e sorveglianza tramite la tecnologia per controllare l’epidemia di coronavirus. Lo stato di emergenza ne giustifica in parte l’utilizzo, ma fino a che punto? Ed è corretto introdurre tali norme senza un adeguato dibattito né una riflessione in merito?
In tempi di crisi tiriamo fuori nuove risorse e facciamo cose straordinarie. Se da un lato rischiamo di isolarci e di vedere gli altri come nemici, dall’altro rinasce la creatività e riusciamo a collaborare in maniere nuove. In questa puntata, passiamo in rassegna alcune analisi interessanti e vediamo esempi di creatività in azione.
Oggi puntata speciale su Salute. Interpretare la narrazione dell’epidemia per capire come orientarsi. Quali i dibattiti e le prospettive in campo. Quali sono i determinanti della fragilità del sistema. Come poter affrontare questo inizio di cambiamento globale.
Annalisa Jannone
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20 Marzo 2020
Oggi puntata a tema prettamente economico. Andiamo ad analizzare le ultime misure prese dalla Bce per fronteggiare la crisi di liquidità, vediamo come riesce la Germania a prevedere aiuti per 550 miliardi di euro e scopriamo che fine hanno fatto i pandemic bond. Ci occupiamo anche delle primarie dei democratici negli Usa, che ormai hanno un vincitore praticamente ufficiale.
Sono sempre più evidenti (e studiate) le correlazioni fra la diffusione dell’epidemia di Covid-19 e la crisi ambientale in corso. Ecosistemi poveri favoriscono la proliferazione degli agenti patogeni, mentre le polveri sottili sono un ottimo vettore per la loro diffusione. Analizziamo qui le risposte emergenziali, mirate a curare il sintomo (l’epidemia), e quelle di transizione come quella proposta da Sardex. E riflettiamo sulla necessità di mettere in campo risposte sistemiche, che agiscano sulle radici più profonde. Cosa abbiamo a disposizione?
Il Meccanismo europeo di stabilità (Mes) è un’organizzazione nata per garantire la stabilità economico finanziaria del sistema euro. Ma allora perché fa tanto discutere? E cosa prevede la riforma che doveva essere approvata ieri e che invece è slittata a data da definirsi? Che ruolo potrebbe giocare all’interno di questa crisi? E infine, quali opportunità si celano dietro al tracollo dell’economia mondiale dovuto all’emergenza coronavirus? Ne parliamo nella rassegna di oggi.
Come reagiscono i vari paesi all’emergenza coronavirus? Quali strategie mettono in atto, e cosa queste ci dicono della cultura dei Paesi stessi? Analizziamo in particolare il modello coreano, per scoprire come si è riusciti a contenere l’epidemia senza ricorrere al blocco totale. Infine vedremo come la creatività emerge in tempi di crisi e quanto poco basta alla Natura per riprendere i suoi spazi.
Uno sguardo agli effetti dell’epidemia sul sistema nel suo complesso. Gli Stati Uniti mettono il segreto sulle riunioni sul coronavirus del Dipartimento di salute e servizi umani e la Cina risponde chiedendo trasparenza (e soffiando sul fuoco delle teorie del complotto). In Europa i mercati tracollano dopo le dichiarazioni di Christine Lagarde, presidente della Bce. Mentre Bruxelles si dice disposta a rivedere il patto di stabilità, per consentire un maggiore indebitamento. Ma non tutto il male viene per nuocere: così come era successo in Cina anche in Pianura Padana si registra un calo impressionante dello smog, come mostrano le immagini satellitari.