Immuni è l’app di “contact tracing” scelta dal governo per gestire la fase due. Cerchiamo di capire assieme se e quanto è sicura per la privacy e se può davvero essere uno strumento utile. Parliamo anche del crollo senza precedenti del prezzo del petrolio, che ha raggiunto nella notte valori negativi. Cosa succede adesso?
Mentre si discute della Fase II – e nel frattempo i cittadini possono tornare a coltivare i propri orti – in molti iniziano a interrogarsi sull’anomalia della Germania. Come mai nonostante abbiano attuato misure molto meno restrittive, nel paese ci sono meno contagi e soprattutto così pochi morti? Intanto continuano le proposte relative al debito: su Internazionale Joseph Stiglitz propone che venga ristrutturato il debito dei paesi più poveri mentre su le Monde (ne parla il Corriere) due economisti francesi fanno una proposta più ambiziosa: la Bce tagli il debito degli stati europei per finanziare una transizione verde!
La filiera alimentare tradizionale è in crisi profonda: manca mano d’opera nei campi, i trasporti sono rallentati, i supermercati sono spesso a corto di cibo, con file chilometriche e non consegnano a casa. E la crisi del settore petrolifero rischia di dare il colpo di grazia. L’agricoltura contadina può tornare a svolgere un ruolo centrale, se sarà in grado di riorganizzarsi. Parliamo anche della seconda drammatica invasione delle locuste in Africa, dello scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia e della (possibile) svolta sostenibile di Giorgio Armani.
Ieri i paesi del G20 hanno deciso di sospendere per sei mesi il pagamento del debito da parte di 76 dei paesi più poveri, di cui 40 dell’Africa subsahariana. Che sia un primo passo verso un annullamento più sostanzioso? Approfondiamo anche la situazione in Vietnam e in un Iraq sull’orlo del collasso. Sul finire parliamo dell’avvistamento di quello che potrebbe essere animale più lungo mai avvistato.
Anche se le autorità ucraine rassicurano che l’incendio è sotto controllo, la situazione non è così chiara. E c’è chi teme che le fiamme possano arrivare alla centrale o ai centri di stoccaggio di rifiuti radioattivi. Commentiamo anche alcuni dati relativi all’epidemia, la decisione di Trump di rompere con l’Oms e la situazione nelle carceri italiane. Sul finale qualche anticipazione sul nuovo format video di Daniel Tarozzi!
Mentre i paesi europei iniziano a interrogarsi, fra mille dubbi e con dati poco affidabili a disposizione, sulla fase due, inizia a farsi pressante il problema delle mascherine monouso e del loro smaltimento. In molti paesi dell’Asia iniziano ad abbondare sulle spiagge e nei mari, aggravando l’inquinamento da microplastiche, con danni ingenti alla fauna ittica e all’intero ecosistema. Parliamo anche dell’intervista a Cristiano Bottone di Transition Italia, dei tornadi negli Usa e dell’aumento della vendita di Sex toys in Danimarca.
Si discute di nuove strategie di controllo dell’infezione e delle diverse strategie adottate nelle diverse parti d’Italia. Nuovi studi scientifici permettono aggiustamenti nei protocolli ospedalieri. È urgente il dibattito sulla fase ll: l’isolamento è l’unica misura possibile? Quali sono i criteri dei valori con cui scegliere il prossimo futuro? Riflessioni anche sul potere che ognuna ha nella gestione della propria salute.
Annalisa Jannone
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10 Aprile 2020
Mentre negli Usa Trump accusa l’Oms di essere filo-cinese minacciando di sospendere i finanziamenti e Sanders si ritira dalle primarie, ad Amsterdam il sindaco annuncia che la città abbraccerà l’economia della ciambella, un modello economico basato sull’equilibrio con gli ecosistemi. Intanto allo zoo di Hong Kong, con il parco chiuso ai turisti, i panda giganti si accoppiano per la prima volta.
Nuovi studi mostrano una correlazione significativa fra i livelli di inquinamento dell’aria e il tasso di letalità del virus sugli esseri umani. Altri si interrogano, per ora con poche risposte, sul perché sia più letale per i maschi che per le femmine. Intanto la Spagna, per contrastare la crisi economica e la disoccupazione ha annunciato l’introduzione di un reddito di base universale, con l’intenzione di farlo diventare una misura permanente. Infine parliamo dei nuovi dati sulla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel 2019.
Gli stati stanno finanziando la ripresa delle proprie economie indebitandosi ulteriormente, mentre prende piede l’idea degli eurobond (o coronabond). Ma cosa succederà ai debiti sovrani una volta terminata l’emergenza? Quali alternative abbiamo? E soprattutto, siamo così convinti di volere far ripartire l’economia così come era prima? Parliamo anche del parallelismo fra l’emergenza coronavirus e la crisi climatica per quanto riguarda variabili lente, ritardi e crescita esponenziale. E degli studi di Stefano Mancuso sull’intelligenza delle piante.
In Grecia, la situazione nei campi dei rifugiati rischia di diventare drammatica con il diffondersi della pandemia. Sui media intanto continuano a circolare titoli allarmistici e fuorvianti legati all’emergenza Covid: ha senso puntare su paura e senso di colpa per contrastare l’epidemia? In Inghilterra invece è piena crisi dei supermercati, che non riescono a gestire l’aumento della domanda e mettono in luce l’estrema fragilità dei nostri sistemi.
La Cop26, la conferenza sul clima prevista per novembre 2020 a Glasgow, è stata rimandata al 2021. Si teme anche per l’applicazione del Green deal, ma ha senso continuare ad affrontare i problemi separatamente? Parliamo anche della crisi del petrolio e del rapporto con l’agricoltura e della strabiliante capacità di recupero degli ecosistemi marini.
Spendiamo troppo in spese militari e troppo poco in salute. Ma ha senso continuare a ripeterlo? Ed è vero che il coronavirus è un segnale di madre natura per aiutarci a risolvere la crisi ecologica? Oggi proviamo a ragionare in maniera critica su alcune notizie e chiavi di lettura che stanno circolando molto.
Mentre in Italia i contagi continuano a calare, nei paesi che per primi hanno disposto la riapertura (Hong Kong, Singapore) si impongono nuove quarantene dovute al ritorno dell’epidemia. Intanto c’è chi come il premier ungherese Orbàn, approfitta della situazione per imporre svolte autoritarie. Parliamo anche di transizione ecologica e del preoccupante fenomeno dello sbiancamento dei coralli.
In una intervista su Repubblica l’economista Jeremy Rifkin parla di come questa epidemia potrebbe decretare la morte della globalizzazione e far nascere un nuovo modello socio-economico basato sulle bioregioni. Parliamo anche della scoperta di batteri capaci di digerire il poliuretano, una plastica tossica, e dell’attacco degli Usa al premier venezuelano Maduro.
Mentre in Italia i contagi sembrano rallentare e il governo vara un decreto per aiutare i comuni, negli Usa Trump ordina a General Motors di produrre ventilatori. Parliamo anche dei mercati azionari, e di come alcuni grossi investitori (Jeff Bezos su tutti) abbiano spostato enormi capitali poco prima dello scoppio della crisi, contenendo le perdite e riuscendo a volte persino a guadagnarci.
Un nuovo studio comparso su Nature ci da un’ottima notizia: il buco dell’ozono sta continuando a ridursi e anche le correnti dei venti sembrano tornare alle configurazioni precedenti. Intanto alla vigilia del G20 il Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres fa una dichiarazione interessante sul cogliere l’opportunità di cambiamento nascosta nella crisi.
In Italia si cercano di sviluppare applicazioni per il contact-tracing e l’assistenza medica domiciliare ai malati di Covid-19. Quali ripercussioni ci sono per la privacy? Intanto negli Usa durante la notte è stato approvato un maxi piano di aiuti per famiglie, imprese, sanità, che prevede al suo interno qualcosa che somiglia a un reddito di base universale, della durata di quattro mesi. Questo apre a delle riflessioni interessanti e potrebbe essere il più grande esperimento di questo tipo mai realizzato.
La crisi alimenta solidarietà e aiuti fra paesi: Cina, Russia, Cuba e Germania hanno offerto diversi tipi di aiuto all’Italia, dall’invio di medici e materiale sanitario all’accoglienza di malati. Tuttavia potrebbero celarsi sotto a queste manovre delle mire di controllo geopolitico. Intanto un articolo sul Washington Post ipotizza un giubileo del debito, ovvero una forte riduzione dei debiti pubblici e privati, come unica via per evitare la depressione.
Molti paesi, fra cui il nostro, stanno implementando sistemi di tracciamento dei dati e sorveglianza tramite la tecnologia per controllare l’epidemia di coronavirus. Lo stato di emergenza ne giustifica in parte l’utilizzo, ma fino a che punto? Ed è corretto introdurre tali norme senza un adeguato dibattito né una riflessione in merito?