Inauguriamo il 2020 parlando di una sentenza storica della Corte Suprema olandese: lo stato è obbligato a ridurre le emissioni climalteranti per non violare i diritti umani. Intanto in Austria i verdi si alleano con il partito popolare (di destra) per formare un nuovo governo. Un articolo del Post parla di come sia impossibile per le compagnie aeree essere realmente sostenibili, mentre esce finalmente in italiano lo studio dello European environmental bureau “Decoupling debunked”.
Il 2019 è giunto al termine. Cogliamo l’occasione per ricapitolare quali sono state, a nostro avviso, le notizie più importanti dell’anno. Dalle tragedie ambientali come gli incendi, passando per i fallimenti dei negoziati sul clima e la crescita della consapevolezza sulla crisi climatica, fino ad arrivare alla Brexit.
L’anno volge al termine e dunque eccoci con una puntata speciale di #IoNonMiRassegno dedicata alle 7 cose che abbiamo capito (o che crediamo di aver capito) in questo 2019 grazie a Italia che Cambia, dall’interesse generato dalle storie sul cambio vita e l’educazione all’aria aperta, al tema dell’immaginario, all’importanza di celebrare! Buona visione.
Oggi parliamo di transizione energetica nel Regno Unito, del rapporto fra acqua e guerra ma anche e soprattutto fra acqua e pace, delle proteste in India e Thailandia contro i governi e di due casi che riguardano le multinazionali: non si è presentato un testimone chiave nel processo a Eni e Shell per corruzione e dalle Filippine arriva la notizia che si possono portare in tribunale le corporation per l’inquinamento che producono.
I media nostrani aprono con la fusione FCA-Peugeut, il referendum sul taglio dei parlamentari e l’impeachment per Donald Trump. Ma è giunto anche il momento di occuparci di Greta Thunberg, per via dei numerosi articoli che cercano di screditare la giovane attivista svedese. In chiusura parliamo di salute mentale e inquinamento.
Molti giornali aprono con la svolta storica di papa Francesco, che vieta il segreto pontificio per le accuse di abusi sessuali e molestie su minori. Intanto la Camera Usa si prepara alla votazione di oggi sulla procedura di impeachment a Donald Trump, mentre un editoriale sul Guardian di George Monbiot punta il dito sulla mancanza di diversità in politica. In Italia il Decreto clima introduce una novità interessante per chi fa la spesa.
Facciamo un riepilogo di come stanno andando le proteste nei vari paesi del mondo, di cui abbiamo già parlato durante le puntate precedenti. Resta alta la tensione in Iran e Iraq, dove sale anche il numero dei morti. A Hong Kong le manifestazioni non si placano nonostante la stretta di arresti della polizia. In America Latina il presidente Boliviano Morales è rifugiato in Argentina, mentre in Cile si vota per proporre una nuova costituzione.
Si è conclusa domenica mattina, con un ritardo di due giorni, la Cop25, conferenza sul clima di Madrid. I risultati? Molto deludenti a detta di scienziati e attivisti. Nessuno dei nodi principali è stato sciolto, i paesi non hanno fissato i nuovi obiettivi richiesti sulla riduzione delle emissioni e l’accordo finale è poco più di un vago documento d’intenti. Usa e Cina, principali responsabili delle emissioni, hanno fatto diversi passi indietro rispetto a Parigi. Il prossimo appuntamento è fra un anno a Glasgow: riusciremo ad arrivarci preparati?
Giornate cruciali per molti aspetti, quelle di ieri e di oggi. Le elezioni nel Regno Unito hanno sancito una vittoria schiacciante di Boris Johnson, che adesso in qualche modo dovrà realizzare la Brexit. La Ue ha trovato l’accordo sul green deal, anche se in una maniera molto depotenziata, che equipara il nucleare alle rinnovabili. Calma piatta invece alla Cop25 di Madrid.
È il grande giorno delle elezioni nel Regno unito, fondamentali per decidere la questione Brexit, che mettono fine a una campagna elettorale caratterizzata dalle fake news. Intanto negli Usa Trump intraprende la sua guerra personale contro la WTO, mentre il Washington Post pubblica un’inchiesta sulle tassazioni che mostra come i super ricchi siano ormai tassati meno delle fasce più povere. A Madrid continuano i negoziati sul clima, placidamente, mentre in Groenlandia e nell’artico i ghiacci si sciolgono a ritmi allarmanti.
Alla Cop25 di Madrid sono arrivati i ministri, che ora dovranno scoprire le carte e dichiarare i nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni. Intanto in Gran Bretagna siamo ormai alla vigila delle elezioni, e allora ne approfittiamo per dare uno sguardo ai sondaggi e ai programmi dei principali partiti. Gli Usa sono invece scossi dallo scandalo degli Afghan Papers, una serie di documenti pubblicati dal Washington Post che dimostrano come la guerra in Afghanistan fosse già da tempo diventata impossibile da vincere.
Puntata piena di spunti quella di oggi: alla Cop25 di Madrid escono le prime bozze dell’accordo sul carbon market, da cui misteriosamente sparisce ogni riferimento ai diritti umani. Intanto il Guardian da un’altra spallata al mito della crescita, criticando i nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni unite. Che la crescita non porti la felicità lo dimostra ancora una volta uno studio pubblicato da internazionale, che mostra come i suicidi e le morti per overdose siano in aumento negli Usa. Intanto in Finlandia c’è un nuovo governo davvero particolare!
La forte scossa di terremoto, per fortuna senza conseguenze a persone, del Mugello apre le prime pagine di molti giornali online questa mattina, riportandoci alla mente il disastroso sisma in Albania lentamente scivolato via dai media. Intanto a Madrid continuano i negoziati della Cop25 sul clima, con le prime divergenze che iniziano ad emergere e l’arrivo di Greta Thunberg, mentre la crisi del sistema di riciclo della carta in Italia ci pone di fronte alla necessità di nuove soluzioni.
Natale è la festa dei consumi e degli sprechi, ma anche una tradizione di origini antichissime che ha a che fare con il culto del sole e un’occasione di celebrare. Possiamo preservare quello che di buono ci offre il Natale e al tempo stesso evitare di distruggere il pianeta che ci ospita? E se sì, come?
Primi contrasti alla Cop25 di Madrid, con i delegati dell’Arabia Saudita che mettono in discussione l’esattezza della scienza climatica e le basi stesse degli accordi. Intanto il Guardian pubblica un articolo sul nuovo report della European Environmental Agency in cui si mette in dubbio che la crescita economica sia il principale fine da perseguire per l’Unione europea. Siamo alle soglie di una svolta?
Oggi continuiamo a parlare della Cop 25, con gli ultimi aggiornamenti da Madrid e i nuovi studi pubblicati sul clima in questi giorni. Ma parliamo anche delle imprese italiane che tornano a produrre in Italia, nel cosiddetto fenomeno del back reshoring, della vendita di Repubblica e dei cambi ai vertici di Alphabet, la società che controlla Google.
Il Meccanismo europeo di stabilità (Mes) anche detto fondo salva stati tiene banco sui quotidiani nazionali e sta facendo discutere il governo. Ma di cosa si tratta? E quali sono le riforme più controverse al suo interno? Intanto è iniziata ieri a Madrid la conferenza sul clima Cop25, con il discorso di apertura del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres e le dichiarazioni della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e del presidente dell’Honduras Hernandez.
Oggi puntata speciale dedicata alla conferenza delle parti sul clima di Madrid (Cop25). Cosa sono le Cop? Quando sono nate? Come arriva il mondo a questo ennesimo appuntamento? E di cosa si parlerà nelle due settimane di negoziati?
Puntata dedicata interamente ai due eventi principali (e antitetici) di oggi: il black friday e lo sciopero globale per il clima indetto da Fridays for future. Da una parte il simbolo del consumismo e di un sistema basato sulla crescita infinita dei consumi. Dall’altro la voce dei ragazzi e delle ragazze che si ribellano a questo modello e chiedono indietro il proprio futuro. A noi la scelta, se stare nelle piazze o nei centri commerciali.
I rapporti fra Stati Uniti e Cina si fanno sempre più tesi, dopo che ieri il presidente Usa Donald trump ha firmato un pacchetto di leggi per sostenere le proteste per la democrazia a Hong Kong e la Cina ha reagito promettendo serie conseguenze. Intanto arrivano notizie preoccupanti sulla salute di Julian Assange, dal carcere di massima sicurezza dove è rinchiuso in Uk. Ieri il Parlamento europeo ha approvato il nuovo collegio dei commissari che comporrà la commissione guidata da Ursula von der Leyen, che mette al centro del suo operato, perlomeno sulla carte, il tema ambientale.