
Nucleare e transizione energetica. Abbiamo davvero bisogno dell’atomo? – Io non mi rassegno + #27
Secondo approfondimento sul nucleare, questa volta con il giornalista scientifico Sergio Ferraris, per esplorarne limiti e rischi.
“Io non mi rassegno +” è un podcast mensile condotto da Andrea Degl’Innocenti in cui si affrontano e sviscerano alcuni dei temi fondamentali per capire la contemporaneità, in Italia e nel mondo.
Secondo approfondimento sul nucleare, questa volta con il giornalista scientifico Sergio Ferraris, per esplorarne limiti e rischi.
Le energie rinnovabili, in particolare eolico e fotovoltaico, sono fondamentali per la transizione energetica e la lotta al cambiamento climatico ma la loro diffusione, spesso gestita da grandi player dell’energia, incontra resistenze locali a causa dell’impatto ambientale e paesaggistico e della scarsa ricaduta economica per le comunità. In questa puntata esploriamo le tensioni tra sviluppo delle rinnovabili e tutela del territorio, dando voce a diverse prospettive per capire se sia possibile trovare un equilibrio e come raggiungerlo.
Il dibattito sul nucleare è un dibattito acceso e polarizzante. A volte strumentale e mosso da interessi, ma in altri casi vero e sentito, soprattutto all’interno dei mondi ecologisti.
Ma di cosa parliamo quando parliamo di nucleare oggi? E come mai, nonostante i pericoli di questa tecnologia, secondo alcuni potrebbe darci una mano nella transizione energetica?
Grande alleato o grande bluff? È questa la domanda che circonda l’idrogeno, un elemento su cui molti stati stanno investendo per compiere la transizione energetica. In questa puntata cerchiamo di rispondervi analizzando quali sono gli utilizzi previsti per questa risorsa e capendo, caso per caso, quando può avere senso. Spoiler alert: quasi mai.
Le rinnovabili sono al centro di un grosso dibattito fra chi spinge per installarne più possibile, spinto dall’urgenza climatica e chi invece vuole preservare e tutelare i territori e chiede che le comunità locali abbiano un ruolo nel prendere le decisioni. In questo primo episodio di una serie, parliamo di quanta energia avremo bisogno e di come possiamo produrla in compagnia di Gianluca Ruggieri, co-fondatore di ènostra.
Le elezioni Usa sono alle porte. Il 5 novembre si vota in quelle che sono spesso considerate le elezioni più influenti del mondo. L’obiettivo di questa puntata è capire cosa ci aspetta, a seconda di chi sarà il nuovo o la nuova Presidente, per quanto riguarda clima e ambiente. Lo facciamo in compagnia di Giovanni Mori, ingegnere ambientale, attivista climatico e divulgatore scientifico.
Le elezioni probabilmente truccate, il leader dell’opposizione che fugge in Spagna, le proteste in tutto il paese, conditi di migliaia di arresti arbitrari e decine di morti, il Presidente Maduro che annuncia che anticiperà i festeggiamenti del Natale ad ottobre per imbonire le folle. Sono solo alcuni degli ultimi concitati fatti che hanno coinvolto – e sconvolto – il Venezuela. Ma come siamo arrivati fin qui? E cosa ci aspetta adesso? Ne parliamo con il giornalista Michele Bertelli.
In cerca di consigli per l’estate? Eccone sei! In questo episodio crossover dei nostri podcast per abbonati Daniel Tarozzi e Andrea Degl’Innocenti hanno selezionato per voi le loro 6 puntate preferite di A tu per tu e Io non mi rassegno più e le commentano assieme. Per chi avrà l’ardire di ascoltarlo tutto… c’è una sorpresa finale!
Gli aborigeni australiani sono un insieme di popoli indigeni dell’Australia che abita il continente da molto prima dell’arrivo dei colonizzatori bianchi. La loro cultura millenaria è pacifica e collaborativa, ma negli anni hanno dovuto sopportare soprusi e violenze. Ne parliamo perché la loro storia è poco conosciuta, così come la loro condizione attuale. Una storia (e una condizione attuale) fatte di sfruttamento e soprusi da parte dei coloni, che in parte prosegue ancora oggi, sebbene si intravedano dei segnali di cambiamento. Ce ne parla Clara Orlandi, Studiosa e ricercatrice da 40 anni della cultura aborigena australiana, autrice di diversi testi sul tema.
Con le elezioni per il rinnovo del Parlamento Ue ancora fresche è il momento di chiederci: che succede adesso? Che Europa ci aspetta nei prossimi 5 anni? Sarà un’Unione attenta alle tematiche climatiche e ambientali oppure no? E ai diritti degli altri animali? Vorrà la pace o fomenterà la guerra? E ancora, il crollo della partecipazione elettorale che cosa ci dice e come si motiva? Ne parliamo con Aldo Giannuli, politologo e saggista, Angelo Bonelli, leader di Europa Verde, Dario Tamburrano, “padre” delle comunità energetiche, Gianluca Felicetti, Presidente Lav, Ugo Biggeri, co-fondatore di Banca Etica e Giovanni Mori, attivista di Fridays for Future.
L’8 e 9 giugno si vota per rinnovare il parlamento europeo. Visto che abbiamo notato una certa confusione nell’aria, sia su chi votare, sia anche sul “se” votare, ecco a voi una vera e propria guida alle Elezioni europee. Il senso ovviamente non è dirvi chi votare o chi non votare, ma fornire gli strumenti e qualche ragionamento per capire se e chi votare e come esprimere un voto consapevole.
Se è vero che giocare è una tendenza umana innata, nonché il modo principale che abbiamo da bambini per esplorare il mondo e imparare, giocare d’azzardo è qualcosa di diverso, ma non per questo meno umano. Ha a che fare con la nostra propensione al rischio, e con il rilascio di dopamine nel nostro cervello. Il gioco d’azzardo, quindi, è sempre stato un problema, ma in una società capitalista è diventato una piaga sociale, con sempre più persone che giocano in maniera patologica (si chiama azzardopatia). Ma come si fa a uscirne personalmente? E come possiamo migliorare la situazione complessiva? Ne parliamo con Fabio Pellerano, educatore e autore di libri sul gioco d’azzardo.
Il Green Deal europeo è nato come – probabilmente – il piano per la transizione ecologica più ambizioso al mondo. Un piano colossale, partito dalla Commissione europea sotto la presidenza Von Der Leyen. Poi il Green Deal inizia a cambiare lentamente forma. Alcuni tasselli vengono sostituiti da altri, alcuni settori o riforme vengono depotenziate, altri vengono aggiunti o potenziati (come il nucleare o la cattura e stoccaggio di CO2). Cosa sta diventando? Non è chiaro, e oggi esploriamo un’ipotesi, una teoria: è possibile che il piano di transizione ecologica europeo stia diventando un piano di transizione verso un’economia bellica?
l debito pubblico: sembra un argomento tecnico, e in parte lo è, ma nasconde aspetti molto politici. Può essere usato per scopi nobili, come finanziare la sanità, l’educazione, le pensioni, insomma la spesa pubblica o gli investimenti di uno stato, ma può anche essere usato per ricattare interi paesi o controllare le loro risorse. Ne parliamo con Alessandro Volpi, saggista e professore dell’Università di Pisa, esperto di finanza e debito pubblico.
L’Afghanistan è un paese su cui esiste un immaginario molto forte: è il paese dei talebani, dei terroristi, dei diritti delle persone, e in particolare delle donne, calpestati, dei bambini che muoiono di fame, della povertà estrema e delle carestie. Sebbene questi aspetti esistano, spesso laddove c’è un immaginario granitico, è proprio dove c’è bisogno di andare un po’ in profondità, per scoprire se esiste dell’altro, che non viene raccontato. Lo facciamo con Guglielmo Rapino, volontario per InterSos in Afghanistan.
A Panama sono sono scoppiate di recente delle proteste – sfociate in vere e proprie rivolte – per via di una enorme miniera di rame gestita da una multinazionale canadese. Una questione molto importante, che in questo momento storico assume una rilevanza globale. Visto che nessun giornale italiano ne ha ancora parlato, ci pensiamo noi.
Dal 2020 sono stati rovesciati da militari i governi di Burkina Faso, Mali, Guinea, Ciad e Niger. Sono tutti stati africani che si trovano nell’area del Sahel (tranne la Guinea, che è comunque limitrofa), ovvero in quella fascia di territorio al confine meridionale con il deserto del Sahara. Quei territori, e l’Africa in generale, sono da decenni teatro di insurrezioni e colpi di stato militari, ma il ritmo degli ultimi tre anni è comunque anomalo. Che cosa sta succedendo? Cosa agita le società africane del Sahel? La risposta a questa domanda tira in ballo tanti fattori: dall’estremismo islamico, alla crisi climatica, al narcotraffico, agli interessi geopolitici ed economici di tante potenze estere, dagli Usa, ai paesi europei, alla Russia, alla Cina che usano l’Africa per le loro strategie e con fini spesso non proprio limpidi ed umanitari.
Auroville è probabilmente la comunità intenzionale più conosciuta al mondo. Nata negli anni Sessanta attira a sé da decenni persone che da tutto il mondo vogliono costruire una società diversa. Da circa un anno però si rincorrono messaggi di allarme sul fatto che Auroville sarebbe sotto attacco da parte del governo indiano, che vorrebbe metterci le mani sopra per stravolgerne completamente il significato, con tanto di sfratti forzati e demolizioni. Ho deciso di indagare per capire come stanno realmente le cose e ho scoperto cose sorprendenti. Ne parliamo con tre italiani che conoscono molto bene Auroville. Due di loro, Marco Saroldi e Giacomo, ci vivono da parecchi anni mentre il terzo, Mauro Casadio Farolfi, ci è stato dieci volte e ha anche scritto un libro sul tema.
Entro il 2050, secondo le stime, India, Cina e Nigeria saranno i 3 paesi più popolosi al mondo, dove vivranno quasi 4 miliardi di persone, poco meno della metà della popolazione mondiale. Ciò significa che quasi la metà delle donne del mondo vivranno in questi tre paesi. Ma qual è la condizione femminile in Cina, India e Nigeria? Quali sono i loro diritti, le loro radici e le loro prospettive future?
Il 28 maggio Erdogan è stato eletto nuovamente Presidente della Turchia, proseguendo quindi un dominio politico che dura da 20 anni. Ma che cos’è la Turchia oggi? Come e quanto è stata plasmata da questo ventennio? E come ha fatto Erdogan ad essere riconfermato nonostante l’economia del paese stia andando a scatafascio? Sono domande a cui mi sembra interessante provare a dare una risposta. Perché la Turchia è un paese particolare, dove convivono spinte diverse e che ci riguarda da vicino. Capiamo quindi meglio la Turchia contemporanea in compagnia di Chiara Maritato e Lea Nocera.
“Io non mi rassegno” è la rassegna stampa commentata di Italia che Cambia. Alla versione quotidiana curata da Andrea Degl’Innocenti, che va in diretta tutti i giorni, dal lunedì al venerdì a partire dalle 8, si affiancano quelle regionali di Sardegna (settimanale), Sicilia e Liguria (mensili).
“Soluscions! Risposte locali a problemi globali” è un podcast condotto da Daniel Tarozzi in cui ogni mese si affronta un argomento, concentrandoci su possibili soluzioni che si possano adottare nella vita di tutti i giorni.
In questo podcast Daniel Tarozzi affronta in ogni puntata un tema legato “all’Italia che Cambia”con uno o due ospiti d’eccezione che ci portano a contestualizzarlo e sviscerarne punti di forza e di debolezza.
Daniel Tarozzi e il “padre suo” Giancarlo Tarozzi si confrontano in questo podcast su “La vita l’universo e tutto quanto”, toccando temi fondamentali come il senso della vita, della morte, dell’esoterismo, della sessualità.
Molti dei nostri intervistati si sono sentiti ripetere “non funzionerà mai” quando hanno avviato i propri progetti di cambiamento. Li abbiamo richiamati a 10 anni di distanza, per scoprire come stanno andando i loro progetti.
Conosciamo bene i problemi: plastiche, inceneritori, corruzione, ma quali strumenti abbiamo per risolverli? Come possiamo costruire un mondo libero dai rifiuti? Scopriamolo con Manuela Leone e i suoi ospiti.
Daniel Tarozzi dialoga con pensatori e attori del cambiamento confrontandosi con loro sulla nostra percezione della realtà e su tutto quello che c’è oltre gli schemi e gli stereotipi ed ogni immaginario.