Meloni-Trump: come è andato l’incontro? Le reazioni della stampa Italiana e Usa – 18/4/2025
Meloni incontra Trump tra sorrisi e pochi risultati. Decreto sicurezza verso la Consulta. Via libera ai rapporti affettivi in carcere. E forse, a 124 anni luce da noi, c’è vita.

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Fonti
#Meloni-Trump
il Post – L’incontro tra Trump e Meloni è stato soprattutto molto amichevole
Domani – Meloni promette più gas e armi, in cambio non ottiene nulla
New York Times – Meloni Meets With Trump, With Tariffs on the Agenda
Libero – Meloni da Trump: il presidente Usa verrà a Roma per trattare con l’Ue
Corriere della Sera – Meloni da Trump: verrà in visita a Roma. L’apertura a Bruxelles
New York Post – Trump vows ‘there will be a trade deal, 100%’ with Europe as Italy PM Georgia Meloni visits White House
#Decreto sicurezza
L’Indipendente – Il Decreto Sicurezza è già stato impugnato davanti alla Corte Costituzionale
#carceri
L’Indipendente – In Italia sono state emanate le prime linee guida per l’affettività in carcere
#vita extraterrestre
la Repubblica – Pianeta K2-18b: scoperte possibili tracce di vita a 124 anni luce dalla Terra
#Sardegna
Italia che Cambia – Possiamo davvero parlare di dinosauri in Sardegna? – INMR Sardegna #74
Trascrizione puntata:
Ieri c’è stato l’atteso incontro fra Meloni e Trump, di cui la stampa italiana parla da diversi giorni. La premier italiana Giorgia Meloni è volata a Washington per incontrare il presidente Usa per… boh!
Perché già su cosa sia andata a fare esattamente, non è che sia proprio chiarissimo. È partita per una missione in cui sperava di ottenere qualche tipo di accordo sui dazi imposti da Trump, ma senza un reale mandato. Ed è tornata, secondo diverse analisi con tanti sorrisi, molti complimenti, ma ben pochi risultati concreti.
Comunque vediamo come è andata. Secondo buona parte della stampa italiana, perlomeno di quella di area progressista, non è andata un granché bene per Meloni.
In Italia, testate come Il Post e Domani sottolineano il clima di grande cordialità tra la premier italiana e Donald Trump ma concordano nel descrivere l’incontro come povero di sostanza politica ed economica. Il Post mette l’accento sul fatto che Meloni si è presentata senza un vero mandato negoziale sull’annosa questione dei dazi — materia che spetta alla Commissione Europea — Domani parla senza mezzi termini di “mani vuote”: Meloni ha ottenuto una promessa di visita futura a Roma e qualche lusinga, ma nessun impegno concreto sugli scambi commerciali o sulla riduzione dei dazi.
Anche sul fronte della difesa, la premier ha ribadito l’impegno ad aumentare la spesa militare al 2% del PIL, come chiesto da Trump e previsto dagli accordi NATO, ma in un contesto europeo dove la pressione americana è per arrivare addirittura al 5% — obiettivo considerato irrealistico per l’Italia.
Sul piano energetico, Meloni ha promesso un aumento delle importazioni di gas liquefatto dagli Stati Uniti e collaborazione sul nucleare, una roba che come hanno subitov notato diversi osservatori è abbastanza problematica perché rischia di accrescere la dipendenza energetica da fonti fossili e rallentare la transizione alle rinnovabili. E ha promesso anche di aumentare gli investimenti negli Usa del 10% per ridurre il deficit commerciale Usa nei confronti dell’Italia.
Restando in Italia, il più tradizionalmente democristiano dei nostri giornali, il Corriere della sera, giornale sempre piuttosto vicino al governo, titola Meloni alla Casa Bianca: “Trump verrà a Roma per dialogare con l’Europa, renderemo l’Occidente grande”. Lui la elogia: “Un’amica”. Mentre se ci spostiamo ancora più a destra, su Libero, gli elogi per la premier diventano sperticati. “Meloni fa centro”, titola Libero, e attacca con “L’incontro tra Giorgia Meloni e Donald Trump ha una parola d’ordine: la concretezza. Pochi fronzoli e dritti al punto. Gli Stati Uniti infatti hanno annunciato di voler chiudere un accordo sui dazi con l’Unione Europea. E l’annuncio avviene proprio alla presenza di Meloni che di fatto ha assunto il ruolo di pontiere tra le due sponde dell’Atlantico”. Quindi esattamente l’opposto di quanto sostenuto dal Post e da Domani. Poi uno si meraviglia che non ci capiamo.
Ma quindi com’è andata? È stato un incontro incredibilmente fumoso o straordinariamente concreto?
Per vederci più chiaro ci spostiamo sulla stampa Usa. Innanzitutto la prima cosa che si nota, e vabbé questo è abbastanza normale, è la differenza di importanza che i giornali danno a questo incontro a seconda che siano da questa o quella parte dellAtlantico. nel senso che se le testate italiane aprono spesso con questo tema, per i giornali Usa è poco più che un trafiletto, ma questo più che dirci qualcosa sull’incontro rispecchia l’asimmetria nei i rapporti fra i due paesi.
Il New York Times, il più influente giornale al mondo, di orientamento piuttosto liberale, diciamo di centrosinistra diremmo in Italia, ha raccontato l’incontro in modo piuttosto scettico, rispecchiando le versioni di Post e Domani. David Sanger, firma storica del Times, ha dipinto Meloni come una leader apprezzata da Trump per affinità ideologica, ma ben lontana dall’essere un modello da seguire in materia di commercio o difesa. L’Italia viene descritta come un problema commerciale per gli Stati Uniti — a causa dell’enorme surplus a favore di Roma — e come uno dei “ritardatari” NATO in tema di spesa militare.
Secondo il New York Times, Meloni è stata vista più come un possibile “canale di comunicazione” con l’Europa, Europa che Trump continua a guardare con diffidenza, piuttosto che come un vero interlocutore in grado di influenzare le decisioni americane.
Mentre il New York Post — storica testata conservatrice — descrive l’incontro come positivo, caloroso, pieno di buone intenzioni, ma – e in questo concorda con il Times – ancora molto preliminare. E anche questo articolo riflette la volontà di Trump di usare Meloni come tramite con l’Europa, ma senza annunciare nulla di concreto (né accordi chiusi, né concessioni fatte).
Insomma, l’immagine che emerge, complessivamente, eccezion fatta per Libero (che però spesso ha una concezione abbastanza creativa dei fatti) è quella di un incontro caloroso, di una Meloni abile nell’evitare passi falsi con il leader americano più imprevedibile della storia recente, ma incapace di portare a casa risultati tangibili. E che invece porta in dote diverse promesse, come un maggior acquisto di GNL, investimenti e così via.
È appena stato approvato, ma potrebbe già finire al vaglio della Corte Costituzionale. Sto parlando del cosiddetto Decreto sicurezza, la contestatissima legge che inasprisce le pene per molti reati e che è stata approvata con un decreto dal governo il 12 aprile.
Racconta il fatto su L’Indipendente Dario Lucisano. Il caso è nato da un episodio piuttosto banale e ordinario, di resistenza a pubblico ufficiale da parte di un ragazzo che non si è fermato a un posto di blocco e poi ha avuto un alterco con le forze dell’ordine.
Il fatto è finito in aula di tribunale dove al ragazzo è stata contestata la nuova aggravante introdotta proprio dal DL Sicurezza: un’aggravante che prevede un aumento fino alla metà della pena se la resistenza avviene contro agenti di pubblica sicurezza mentre compiono un atto d’ufficio. In questo caso contro i poliziotti mentre stavano facendo il loro lavoro.
A quel punto però gli avvocati del ragazzo hanno chiesto il rinvio alla Corte Costituzionale del decreto, sostenendo che manchi dei requisiti fondamentali di “necessità e urgenza” richiesti dalla Costituzione per l’adozione dei decreti legge.
Cioé, che vuol dire, mi spiego: In Italia, il decreto legge è uno strumento eccezionale che il governo può usare solo in casi straordinari di necessità e urgenza. Lo dice chiaramente l’articolo 77 della Costituzione.
Necessità e urgenza non sono solo formule retoriche: devono essere reali e motivate. Se un governo fa un decreto senza che ci sia una situazione che lo giustifichi davvero, il decreto può essere dichiarato incostituzionale.
La Corte Costituzionale ha già detto in passatoche può annullare un decreto legge se è evidente che non c’è una situazione straordinaria che giustifica il decreto e/o se il governo ha usato il decreto solo per accelerare l’iter di una legge senza un vero motivo di urgenza.
Quindi ecco, la difesa del ragazzo ha contestato non il fatto in sé, ma proprio il modo con cui è stata approvata la legge che stava venendo applicata in aula in quel momento. Sostenendo che nel decreto non siano spiegate le ragioni di necessità straordinaria che giustificherebbero l’adozione di un decreto legge.
Ora la parola passa alla giudice del Tribunale di Milano, che si esprimerà sulla richiesta il prossimo 26 maggio. Se riterrà fondate le argomentazioni, sarà la Consulta a dover valutare la legittimità del DL.
Nella puntata di ieri raccontavamo, sempre a proposito del decreto sicurezza, dei rischi dell’applicazione di una norma relativa alle rivolte nelle carceri. Norma che poteva criminalizzare ogni forma di proteste. Sempre di questi giorni però è anche un’altra notizia, di natura diametralmente opposta, che riguarda la vota delle persone carcerate.
In pratica dopo oltre un anno dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 10/2024, che aveva dichiarato illegittimo il divieto assoluto di rapporti intimi per i detenuti, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap) ha finalmente emanato le linee guida operative.
La circolare riconosce formalmente il diritto all’affettività e alla sessualità delle persone detenute, diritto già previsto dalle convenzioni internazionali e ora sancito anche a livello interno.
In pratica, i detenuti potranno incontrare il coniuge, la parte di unione civile o il convivente stabile senza controllo visivo, in spazi dedicati, e potranno avere rapporti sessuali, tutelando così la dignità e i diritti fondamentali della persona, anche durante la detenzione.
I colloqui riservati dovranno avvenire in stanze appositamente attrezzate — dotate di letto matrimoniale, bagno annesso e senza possibilità di chiusura dall’interno — e dureranno fino a un massimo di due ore. La frequenza sarà paragonabile a quella dei colloqui ordinari.
Ora la palla passa ai provveditorati e alle direzioni delle carceri, che dovranno individuare o adeguare i locali necessari. Nei casi in cui non sia possibile, si ipotizza il trasferimento temporaneo dei detenuti in altre strutture attrezzate, soluzione che però desta qualche perplessità.
Secondo Stefano Anastasìa, garante dei detenuti del Lazio, intervistato da Vita, la macchina organizzativa è partita con estremo ritardo anche per le resistenze incontrate da parte di alcune organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria. Ora però, dopo un lungo stallo, si apre la fase dell’implementazione pratica, con l’obiettivo — sottolinea Anastasìa — di garantire davvero questo diritto fondamentale a tutti gli aventi diritto, senza ulteriori ritardi o ostacoli. Vedremo.
Intanto diversi giornali hanno dato una notizia davvero particolare e affascinante, che riguarda una possibile scoperta rivoluzionaria. Ne abbiamo parlato anche su ICC in una delle nostre news.
La notizia arriva da un luogo piuttosto lontano. E non lontano tipo Kuala Lumpur, lontano tipo 124 anni luce di distanza da noi. L’anno luce, anche se c’è la parola anno nel nome è un’unità di misura della distanza, la principale quando parliamo di distanze cosmiche, ed è la distanza che percorre la luce in un anno. Non ve lo sto a trasporre in chilometri, ma considerate che per arrivare dal Sole alla Terra la luce ci mette 8 minuti. Per arrivare su questo pianeta 124 anni. Quindi piuttosto lontanuccio, ecco.
Comunque, un gruppo di scienziati dell’Università di Cambridge ha annunciato di aver individuato segnali chimici nell’atmosfera di K2-18b, un esopianeta simile a una gigantesca Terra oceanica, che potrebbero essere associati alla presenza di organismi viventi.
Utilizzando i dati raccolti dal James Webb Space Telescope – il telescopio spaziale più potente e preciso mai costruito – gli scienziati hanno rilevato la presenza di due molecole speciali, il dimetil solfuro (DMS) e dimetil disolfuro (DMDS). Due molecole che, sulla Terra, sono considerate veri e propri “biosignature”, cioè firme chimiche della vita: vengono prodotte quasi esclusivamente da organismi viventi, in particolare da alghe e da alcuni tipi di batteri marini.
Queste due molecole nell’ambiente terrestre, non derivano da fenomeni geologici o chimici inorganici. La loro presenza in atmosfera è quasi sempre legata all’attività biologica. Non esiste, almeno finora, nessun processo naturale abiotico conosciuto che li produca in quantità rilevanti.
La prima domanda che mi sono fatto è: ma come diamine hanno fatto a rilevare la presenza di specifiche molecole a oltre 100 anni luce di distanza? Hanno fatto così: il James Webb ha analizzato la luce della stella attorno a cui orbita K2-18b, osservando come viene filtrata dall’atmosfera del pianeta durante i passaggi davanti alla stella stessa. Quindi quando la lice emessa dalla stella, per arrivare a noi, passa attraverso l’atmosfera di questo pianeta, e quindi arriva a noi con alcune lunghezze d’onda mancanti, perché assorbite dall’atmosfera stessa. Ecco, studiando le caratteristiche di assorbimento della luce a diverse lunghezze d’onda, gli scienziati possono “leggere” la composizione dell’atmosfera.
Nel caso di K2-18b, i dati spettrali hanno mostrato una composizione compatibile con la presenza di molecole d’acqua, metano, anidride carbonica — e, appunto, tracce di DMS e DMDS.
L’altra domanda è: quelle molecole sono sicuramente il segno dell’esistenza di vita? In realtà non per forza. Prima di poter parlare davvero di “vita extraterrestre”, serviranno ulteriori analisi per escludere altre spiegazioni non biologiche. È possibile, ad esempio, che in ambienti molto diversi da quelli terrestri esistano meccanismi geochimici ancora sconosciuti capaci di generare molecole simili.In ogni caso, K2-18b si conferma uno degli esopianeti più interessanti: fa parte della categoria delle “Hycean worlds”, mondi ricoperti da oceani e con atmosfere ricche di idrogeno, considerati tra i più promettenti nella ricerca di forme di vita fuori dal nostro sistema solare. Ed è la prima volta che molecole che sulla Terra sono considerate un segno distintivo della presenza di vita vengono rilevate altrove. Molto eccitante!
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